Il premiato regista Marco Tullio Giordana dirige un film drammatico basato su una storia vera. Espandi ▽
Ancora un delitto segna la filmografia di Marco Tullio Giordana dopo quelli di Pier Paolo Pasolini (Pasolini, un delitto italiano) e Peppino Impastato (I cento passi). Contemporaneamente entra in gioco un altro elemento ricorrente nel cinema del regista come la ricostruzione di un fatto di cronaca che ha segnato la storia italiana come la tragedia dello stadio Heysel (Appuntamento a Liverpool) e la strage di Piazza Fontana a Milano il 12 dicembre 1969 (Romanzo di una strage). Il film di Giordana è l’esempio di un cinema civile esemplare, che si basa sull’oggettività dei fatti e sottolinea comunque come Bossetti, malgrado le condanne, continui a proclamarsi innocente. Però è anche stanco, scarico, che si affida in gran parte agli attori, a cominciare da quelli che hanno spesso collaborato con lui come Alessio Boni nei panni del colonnello Vitale ma che scopre anche giovani protagoniste come la promettente Chiara Bono che interpreta Yara. Se non si conoscesse il cinema di Giordana e la storia di Yara Gambirasio, si potrebbe confondere con uno di quei prodotti Netflix pronti per essere ampliati anche in diversi episodi per una serie tv. Recensione ❯
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Di Costanzo scandaglia l'animo umano giocando con lo spazio e sulla molteplicità dei punti di vista. Drammatico, Italia2021. Durata 117 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un vecchio carcere ottocentesco è in dismissione. Per problemi burocratici i trasferimenti si bloccano e una dozzina di detenuti con pochi agenti rimangono in attesa di nuove destinazioni in un'atmosfera sospesa. Espandi ▽
Un carcere ormai in degrado sta per essere chiuso. Arriva però un contrordine: 12 detenuti ed alcuni agenti di polizia penitenziaria dovranno restarci un po' più a lungo degli altri perché la struttura che dovrebbe accogliere i detenuti non è a momento disponibile. Diventa quindi necessario gestire in modo nuovo il rapporto considerato che gran parte dell'edificio è ormai chiusa. In quelle mura corrose ci sono due microcosmi conviventi e, al contempo, separati dalle sbarre e dai reciproci ruoli. Il che non impedisce le divisioni all'interno dei singoli gruppi. Sostenuto da una colonna sonora musicale di tutto rispetto di Pasquale Scialò, Di Costanzo compie un'operazione di accerchiamento fisico e psicologico dei suoi personaggi (le celle sono in una rotonda) portandone progressivamente in evidenza le sfumature psicologiche. Al centro finiscono con il trovarsi l'ispettore Gaetano Gargiulo di Servillo e il detenuto Carmine Lagioia di Orlando. Ma questo non deve trarre in inganno perché il film è un'opera corale in cui ogni dettaglio è curato con attenzione e partecipazione. Recensione ❯
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Un'opera ambiziosa, resistente, tragica, dove la Napoli di Scarpetta diventa emblema e repertorio di tutte le emozioni del mondo. Drammatico, Italia2021. Durata 133 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia di Scarpetta, che fu padre naturale di Titina, Eduardo e Peppino De Filippo, e dedicò tutta la sua vita al teatro. Espandi ▽
Qui rido io è una questione di paternità, biologica e artistica. È una questione di ‘plagio’, illegittima appropriazione della paternità di un’opera. È ‘faccenda’, insomma, di vincoli affettivi ed effetti legali. Mario Martone, uomo di cinema e di teatro che si confronta ogni giorno con gli attori, i testi e le epoche, rintraccia la poesia semplice dell’opera di Eduardo Scarpetta e disegna il profilo del padre naturale e artistico di Titina, Eduardo e Peppino De Filippo, nomen nescio all’anagrafe. Alla maniera di Eduardo (De Filippo), sposta sul piano del ‘palcoscenico’ le definizioni del rapporto di Scarpetta con i suoi figli. L’artista napoletano incarna le abitudini da patriarca dentro un film che rileva l’abuso patriarcale, da cui nasce come un paradosso una bottega familiare e una quantità di testi e tessiture teatrali che si intrecciano, permangono, si ricorrono, si trasformano, si rigenerano fino a determinare nuove soluzioni. Recensione ❯
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Un dramma umano di rara intensità che si muove su un terreno quanto mai sensibile.. Drammatico, Canada2020. Durata 128 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
A seguito di un evento traumatico, Maya avverte su di sè una crescente pressione. Come deve reagire? Espandi ▽
Nonostante la madre sia contraria, Martha sceglie di partorire in casa, assistita dal compagno Sean e dall'ostetrica Barbara. Quest'ultima però non riesce a raggiungerli durante il travaglio ed è rimpiazzata da Eva. Nonostante l'esperienza pluriennale e i modi rassicuranti dell'ostetrica, avviene qualcosa di imprevisto e la neonata muore, pochi minuti dopo il parto. Mentre Martha e Sean cercano di convivere con il dolore della perdita e provano a ripartire, la madre di Martha intende fare tutto quanto è in suo potere affinché Eva sia condannata per negligenza dall'opinione pubblica e da una corte giudiziaria. Recensione ❯
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L'opera di Pupi Avati, ispirato alle opere di Giuseppe Sgarbi, padre di Vittorio e Elisabetta Sgarbi. Espandi ▽
Per 65 anni Nino ha amato la sua Rina, e non può smettere nemmeno adesso che lei se ne è andata: perché Rina gli parla ancora, e lui continua a parlare con lei, a porte chiuse, per non farsi sentire dai domestici e dai figli. Sarà proprio sua figlia ad inventarsi un modo per permettere al padre di parlare ancora "della Rina", commissionando una raccolta di memorie ad un ghostwriter non altrettanto bravo a far pubblicare il suo pensiero originale. Dopo un'iniziale diffidenza Nino si aprirà allo scrittore e insieme ritracceranno la grande storia d'amore fra due coniugi che si sono creduti immortali in virtù del "gran bene che si sono sempre voluti". Recensione ❯
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Molto più di un biopic sullo sceneggiatore di Quarto potere: un progetto personale e una riflessione sul cinema, tra passato e presente. Drammatico, USA2020.
La vita dello sceneggiatore Herman Mankiewicz, scrittore dell'iconico film del 1941 Quarto Potere di Orson Welles Espandi ▽
Victorville, California, 1940. Lo sceneggiatore alcolizzato Herman J. Mankiewicz, temporaneamente infermo a causa di un incidente, si isola nel mezzo del deserto del Mojave con due assistenti per dar vita a uno script commissionato da Orson Welles, ventiquattrenne talento del teatro a cui la RKO ha dato carta bianca. Mankiewicz, detto Mank, cerca ispirazione tra i ricordi e rievoca eventi degli anni precedenti, che lo hanno visto spesso ospite del magnate William Randolph Hearst e al servizio del capo della MGM Louis Mayer. Tra questi le elezioni del 1934 per il governatore dello Stato, in cui simpatizzava per il candidato democratico dalle tendenze socialiste Upton Sinclair, apertamente osteggiato da Hearst e Mayer. Recensione ❯
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Una parata di star per ritrarre la controcultura dell'epoca e ricordare il valore della protesta. Drammatico, Storico, Thriller - USA2020. Durata 129 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia di 7 persone sotto processo per l'interruzione della convention dei Democratici del 1968 a Chicago. Espandi ▽
Vari esponenti della controcultura giovanile di sinistra vengono scelti, letteralmente, come capro espiatorio per la violenta repressione delle proteste avvenute durante la convention democratica di Chicago del 1968. Con loro viene incredibilmente accusato anche Bobby Seale, co-fondatore del movimento delle Pantere Nere, che a Chicago era stato solo per quattro ore quel giorno. Grazie alle testimonianze di un gran numero di infiltrati nella protesta, si cerca di pilotare il processo verso la condanna, ma il giudice è così di parte e propenso a bizzarre decisioni da sollevare sempre più dubbi sulla regolarità del processo. Recensione ❯
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Un lettura personale che parla di donne, arte, soldi. Perché non è più tempo per scegliere tra matrimonio o morte. Drammatico, USA2019. Durata 135 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +10
Tratto dall'omonimo romanzo di Louisa May Alcott, il percorso di crescita di una famiglia composta da sole donne. Espandi ▽
La sagoma di Jo che guarda oltre un vetro, come una madre guarderebbe un neonato in un nido. Qualcosa nascerà, oltre quel vetro: il suo romanzo, "Piccole Donne". Quelle di Greta Gerwig partono da qui. Il famoso "Natale non sarà Natale senza regali" arriverà dopo, in uno dei tanti flashback, perché è così che la regista ha scelto di strutturare il racconto: mescolando i romanzi della serie e combinandoli con la biografia di Louisa May Alcott, ma anche della propria, perché questi momenti riguardano l'essere autrice e donna, ieri e oggi, in un mondo di uomini. Di Piccole Donne si potrà dire bene o male, che è una boccata d'aria fresca o un tradimento, ma sicuramente non si potrà non riconoscere che si tratta di una lettura personalizzata e non ricordare chi lo firma. E forse il punto era anche e soprattutto questo. Recensione ❯
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Il personaggio di Ciro non muta dal piccolo al grande schermo, mantenendo il tono e il carattere che i fan hanno imparato ad amare . Drammatico, Italia2019. Durata 116 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia personale di Ciro, detto l'Immortale, uno dei grandi protagonisti della serie Gomorra. Espandi ▽
Ciro di Marzio, detto L'immortale è stato ripescato dopo il colpo di pistola in petto ricevuto da Genny e la caduta nelle acque della costa di Napoli. Don Aniello gli spiega che la sua resurrezione gli permette quello che per altri è solo un sogno:ripartire da capo. Marco D'Amore torna a interpretare il cupo personaggio che gli ha dato la fama e firma anche regia e sceneggiatura. Non c'è niente che non vada nel film, ma non c'è nemmeno nulla che non sia risaputo, sia nella storia del Ciro bambino, sia in quella del Ciro adulto. Una
figura paradossale, già però ampiamente approfondita in Gomorra, di cui questo film costituisce un ponte verso la quinta stagione. Ma L'immortale non deluderà i fan della serie per il tono generale, il taglio della regia e le musiche degli immancabili Mokadelic. Recensione ❯
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Con una naturalezza non da tutti, si alternano sorrisi e lacrime in una storia comune a molti. Drammatico, USA2019. Durata 136 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una coppia con un figlio si separa. Baumbach filma con verità e compassione il percorso legale e psicologico che conduce alla fine di un matrimonio. Espandi ▽
Charlie, regista di teatro, e Nicole, sua moglie e attrice, si stanno separando. Lui lavora a New York, lei si è trasferita a Los Angeles per lavorare in televisione, insieme hanno un figlio. Nicole chiede il divorzio, e Charlie deve lottare per continuare a vivere nella sua città senza perdere la custodia condivisa del bambino. 14 anni dopo Il calamaro e la balena, Baumbach torna a parlare di divorzio, stavolta dal punto di vista degli adulti, avvicinandoli nell'intimità dei tanti primi e primissimi piani di cui fa uso.
Tra attori alleniani, paradossali claustrofobie sotto il cielo della California, Baumbach, Johansson e Driver raccontano una storia di tanti con una naturalezza non da tutti, illuminando il legame nella divisione, alternando sorrisi e lacrime, senza mai perdere in intensità. Recensione ❯
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Un'audace favola moderna che guarda esplicitamente a Calvino senza però raggiungerne i livelli. Drammatico, Italia2019. Durata 107 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
In una notte tempestosa, nell'ospedale di un piccolo paese viene alla luce un bambino, dotato di un inconcepibile potere: il piccolo resiste alla forza di gravità. Espandi ▽
Da qualche parte nella provincia italiana nasce Oscar, un bambino senza gravità che galleggia sopra la nebbia e l'insostenibile pesantezza dell'essere. Nato fuori tempo massimo da una madre matura e single, Oscar cresce sotto l'ala protettiva di nonna Alina che lo costringe in casa, lontano dallo sguardo indiscreto e curioso delle comari di paese. Ma Oscar vuole conoscere il mondo e magari salvarlo come Batman, il suo supereroe preferito. Al suo fianco 'combatte' Agata, la prima amica (e il primo amore) a conoscere il suo segreto. Un segreto difficile da mantenere in un paese piccolo che comincia a interrogarsi su Oscar. Costretto a trovare in montagna rifugio dal mondo, Oscar cresce e con lui il desiderio di volare via, di essere finalmente se stesso. Recensione ❯
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Un horror alla luce del sole che prosegue il discorso dell'autore sulle crepe in seno alla famiglia. Drammatico, Horror, Thriller - USA2019. Durata 140 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Due ragazzi dovranno fare i conti con una situazione apocalittica. Espandi ▽
Christian decide di invitare Dani, la fidanzata che vorrebbe scaricare, a un viaggio in un curioso villaggio svedese. L’idea è di unire gli studi antropologici con lo svago del festival locale, che celebra il solstizio d’estate.
Non tramonta mai il sole in Midsommar, ma non per questo siamo al sicuro dall’orrore, che cresce dove è più inatteso e dunque ancora più terrificante.
Il regista sceglie un materiale esotico ed eccessivo per studiare l’America contemporanea, e lo fa con tono ironico senza essere distaccato, citazionista ma senza perdersi in pedanterie; e nonostante la durata - che mette a dura prova la pazienza dello spettatore horror occasionale - la capacità di Ari Aster di generare tensione e guidare lo sguardo è quella di un talento assoluto. Recensione ❯
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Bellocchio tiene in pugno il grande schermo e mette allo specchio uno Stato criminalmente assente . Drammatico, Italia2019. Durata 148 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il primo grande pentito di mafia, l'uomo che per primo consegnò le chiavi per avvicinarsi alla piovra, cambiando così le sorti dei rapporti tra Stato e criminalità organizzata. Espandi ▽
Sicilia, anni Ottanta. I Corleonesi, capitanati da Totò Riina, sono intenti a far fuori le vecchie famiglie mafiose. Mentre il numero dei morti ammazzati sale, Tommaso Buscetta, capo della Cosa Nostra vecchio stile, viene arrestato dalla polizia brasiliana ed estradato in Italia. Ad aspettarlo c'è il giudice Falcone, che vuole da lui una testimonianza. Marco Bellocchio con questo film certifica l'implosionenaturale del gangster movie: qui non c’è la classicaparabola di ascesa e caduta del boss criminale, ma quel "teatro psicologico" che è il crimine organizzato.
Bellocchio è uno dei pochi registi che ancora tengono in pugno il grande schermo, con una consapevolezza profonda del vissuto cinematografico internazionale e un comando totale della propria visione personale. Recensione ❯
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Una saga di criminalità milanese con protagonista un boss "calibro 9". Di originale c'è poco, ma ritmo, messa in scena e interpretazioni funzionano. Drammatico, Italia2019. Durata 107 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Santo Russo, calabrese cresciuto nell'hinterland milanese, dopo i primi furti in periferia e il carcere minorile, decide di seguire le sue aspirazioni e di intraprendere definitivamente la vita del criminale. Espandi ▽
Santo Russo è un calabrese che finisce ancora adolescente a Buccinasco, dove cerca di mimetizzarsi, impara l'idioma locale e si fa strada nella criminalità. Le cose gli vanno bene, ma a un certo punto si reinventerà imprenditore, ovviamente con le mani in pasta in affari sporchi. La criminalità a Milano dagli anni ’60 ai ’90, dalle bande di rapinatori fino all'edilizia e alla droga, è raccontata attraverso l'epopea di un camaleontico e ambizioso meridionale. Le interpretazioni, la messa in scena e il ritmo funzionano. De Maria padroneggia il materiale con scioltezza, e offre al film un inizio avvincente. Brava Sara Serraiocco nella parte della moglie di Santo, Scamarcio è efficace, ironico e sopra le righe, solo quando serve. Recensione ❯
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Un noir urbano dallo stile secco e nervoso. Uno scenario da guerra civile in cui si consuma la parabola di un giovane spacciatore bianco. Drammatico, USA2018. Durata 110 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un ragazzo diventa informatore per la polizia locale ma poi il suo destino vira altrove e si trasforma in uno straordinario spacciatore. Espandi ▽
Da quando la madre e la sorella se ne sono andate, Rick vive col padre, piccolo trafficante d’armi. Rick si guadagna il rispetto dei criminali del quartiere e, in un mondo di neri, diventa per tutti "White Boy Rick". Ricattato dall'FBI, che ha le prove per incriminare il padre, accetta di fare l'informatore e smantellare una rete di spacciatori e poliziotti corrotti. Dopo le strade buie di Belfast del suo primo film, Yann Damage ha scelto per il suo debutto a Hollywood le vie altrettanto desolate della Detroit anni ’80. Il regista racconta la storia vera di Rick Wershe Jr con uno stile secco e nervoso, seguendo la sua parabola dall'84 all'87. Il film si focalizza sui legami di Rick con la famiglia, evitando di approfondire il sottobosco politico e criminale di Detroit e togliendo quindi tensione al racconto. Recensione ❯
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