Una mappatura di Napoli dal ritmo jazz, intergenerazionale e multidisciplinare. Una chiamata alle armi alla città. Documentario, Italia2024. Durata 72 Minuti.
Una storia caleidoscopica che mostra le trasformazioni della città di Napoli, che mai come ora risulta così attuale. Espandi ▽
Napoli raccontata, attraverso i secoli, in un'antologia: Dadapolis di Ramondino e Muller. Una città sempre piena di fermento, cultura ma anche contraddizioni. La città di oggi è raccontata, invece, in un film di Carlo Luglio e Fabio Gargano, attraverso gli occhi di circa sessanta artisti che vivono e lavorano tra Napoli e l'estero. Recensione ❯
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Adattato dalla web novel coreana più venduta, il film presenta uno speciale riassunto della prima stagione e un esclusivo sneak peek dei primi due episodi dell'attesissima seconda stagione. Espandi ▽
Come si fa ad andare avanti in un mondo dominato dalla paura e dalla catastrofe imminente? Se lo domanda ogni giorno Sung Jinwoo, ragazzo coreano e hunter di livello E, il più basso, tanto che tutti lo deridono chiamandolo "l'Arma più debole dell'umanità". Sono infatti passati dieci anni da quando dei misteriosi gate si sono aperti su tutto il pianeta, collegando la Terra con reami popolati da creature oscure. A ciò è seguito il risveglio di alcuni esseri umani, ora divenuti hunter con capacità speciali dediti alla lotta contro i mostri e alla chiusura dei portali. Ed è proprio dentro uno di questi che Jinwoo perde la vita risvegliandosi come player di un misterioso Sistema, iniziando la sua scalata come hunter e forse come qualcos'altro.
L'emancipazione, e allo stesso tempo la scalata, dal e al mondo della fu "Arma più debole dell'umanità" continua nei primi due episodi della seconda stagione, mostrati in coda al mixed-by-Shunsuke iniziale, con i primi tentativi di allargare la sottotrama - che poi diventerà macro - del Sistema e le sue profonde implicazioni, sempre all'interno di questo sanguinario MMPORG che nelle sue ricadute critiche ci ricorda quanto sia proficua e ricca la narrazione di genere in Corea del Sud. Recensione ❯
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Paolo Cognetti debutta alla regia di un film con il racconto del suo amore per il Monte Rosa. BIGLIETTI QUI »Espandi ▽
Cognetti, insieme a Laki, il cane con cui si fanno reciproca compagnia, sale verso le quote più alte del Monte Rosa spinto dal desiderio di comprendere per quale ragione non arrivi più acqua nella casa in cui abita. Lungo il percorso incontra persone che conosce da tempo che raccontano quale senso abbia per loro il vivere in montagna.
Cognetti in questa prima totalmente personale ci mostra senza retorica una montagna che vive e tiene in vita."Mio padre aveva il suo modo di andare in montagna. Poco incline alla meditazione, tutto caparbietà e spavalderia". Così inizia "Le otto montagne", il romanzo che ha ampliato in maniera esponenziale la notorietà di Paolo Cognetti. In Fiore mio il suo è un passo che deve tenere conto della presenza di Laki e che si propone allo spettatore come un'occasione di incontri. Recensione ❯
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Un tripudio visivo che sviluppa con grande convinzione le premesse del primo capitolo. Animazione, Avventura, Commedia - USA, Canada2024. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
In viaggio con Vaiana, Maui e un nuovo gruppo di improbabili navigatori. Espandi ▽
Oceania 2 riunisce Vaiana e Maui per un nuovo grande viaggio insieme a un gruppo di improbabili navigatori. Dopo aver ricevuto un inaspettato richiamo dai suoi antenati, Vaiana deve viaggiare verso i lontani mari dell’Oceania, in acque pericolose e dimenticate, per un’avventura diversa da qualsiasi cosa abbia mai fatto. Il sequel del fortunato film d’animazione del 2016, ci riporta nel fantastico e divertente mondo dell’eroina Vaiana (Moana nell’originale) che, ormai maggiorenne, ha su di sé ancora una volta il peso del mondo da salvare. Oceania 2 sviluppa con grande convinzione le premesse del primo capitolo con una sceneggiatura scritta a sei mani, da Jared Bush (l’unico dei tre che ha anche scritto il primo), Dana Ledoux Miller e Bek Smith, che immagina un ulteriore e periglioso viaggio della protagonista che così conclude il suo coming-of-age, forse e nonostante la sequenza da guardare sui titoli di coda. Forse la parte musicale è meno riuscita di quella del primo capitolo mentre invece l’animazione è un ulteriore tripudio visivo con la sua incredibile fusione, spesso anche molto repentina e quindi più difficile da gestire visivamente, tra i diversi quattro elementi che caratterizzano l’immaginario collettivo di quella civiltà (e non solo), acqua-terra-fuoco-aria. Recensione ❯
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Un concerto memorabile di Guccini che è stato festa tra amici e session allargata. Con un forte desiderio di condivisione. Concerto, Italia2024. Durata 90 Minuti.
Un appuntamento unico per far rivivere sul grande schermo ai fan del cantautore tutte le emozioni della serata epica del 1984. Espandi ▽
Nel 1984 il manager Renzo Fantini e Nicola Sinisi, allora assessore alla cultura del Comune di Bologna, cercano di convincere un riluttante Francesco Guccini a tenere un concerto in Piazza Maggiore a Bologna. L'occasione è data dai vent'anni di carriera di Guccini e di "La canzone del bambino nel vento" (anche nota come "Auschwitz"), da lui scritta ma incisa prima da Equipe 84.
È lo stesso Guccini a raccontarlo, nell'intervista che introduce (11 minuti circa) le immagini di quel concerto, effettivamente tenutosi il 21 giugno 1984 in quell'affollatissima piazza e nei suoi dintorni. Così strapiena di gente che a un certo punto il cantautore dovrà anche segnalare ("mi sembra di essere a Rimini") una bambina persa e ritrovata che aspetta i suoi genitori in una via del centro.
In poco meno di 80 minuti di performance sfilano sul palco molti amici di Guccini, dai meno noti Viulàn (quartetto di voci e chitarra che performa una ninna nanna in dialetto dell'Appennino modenese) a uno spumeggiante Paolo Conte, di cui Fantini all'epoca era pure manager, dalla semisconosciuta cantante folk Deborah Kooperman a Franco Ceccarelli e Victor Sogliani di Equipe 84 fino ai Nomadi, Pierangelo Bertoli e Lucio Dalla. Recensione ❯
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Una favola gentile sull'importanza di rimanere umani anche quando tutto rema contro. Drammatico, Italia2024. Durata 117 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un film sulle conseguenze della guerra, sul rapporto tra Stati Uniti e Italia raccontato attraverso la relazione tra un padre e un figlio. Espandi ▽
Napoli, 1944. Dean Berry, giovane marinaio americano, si innamora di Lucia. Quando riparte per gli Stati Uniti lei è incinta: lui promette di tornare, ma non lo farà. New Jersey, 1971. Dean è un veterano di tre guerre mezzo alcolizzato. Un telegramma spedito dall’Italia 13 anni prima lo raggiunge a sorpresa e gli ricorda di avere un figlio. Dean parte per Napoli alla ricerca di quel figlio, che ora ha 25 anni.
Hey Joe è un racconto intriso di nostalgia e tenerezza, una sorta di viaggio nel passato alla ricerca delle occasioni perdute. La forza di un film semplice e dalla conclusione sospesa sta in vari elementi: la regia di Claudio Giovannesi, la fotografia sensuale di Daniele Ciprì; la sceneggiatura, dello stesso Giovannesi insieme a due rocce solide come Maurizio Braucci e Massimo Gaudioso. L’altra grande freccia all’arco è la sinfonia di ottimi su tutti svetta un inedito James Franco che non sbaglia un’espressione o un movimento, creando un’interpretazione memorabile. Recensione ❯
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Verona. Una città vista come un organismo in continua evoluzione. Espandi ▽
Alessandro Preziosi interpreta il personaggio di un fotografo che tenta di fissare un’immagine della città di Verona che scopre essere, grazie a numerose testimonianze, una realtà urbana in continua evoluzione tra tradizione e innovazione. Un nuovo capitolo di “Italia Novecento” che sviluppa il concetto di città come macchina.
Di fronte ad un titolo come “La città macchina” viene da chiedersi quale ne sia il significato profondo. Ci viene chiarito nel corso della visione e può essere utile tenerlo come elemento di riferimento. La città è una macchina di ricerca continua tra passato, presente e futuro possibile. Qui viene attraversata da un’auto guidata da una donna che rinvia ad un’opera pittorica che è diventata uno dei simboli del futurismo. Gli interventi di architetti, studiosi di urbanistica ed altri ricercatori consentono di intervenire su Verona che viene scelta non come un unicum ma come città modello per altre possibili esplorazioni. Recensione ❯
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Quando un uomo e una ragazza rimangono bloccati nell'ascensore dell'hotel in cui soggiornano, nei rispettivi partner, rimasti fuori, s'insinua il dubbio che nel tempo trascorso dentro sia accaduto qualcosa. Espandi ▽
Fabrizio è un manager italiano sposato all'olandese Emilie: vivono all'estero, sono sposati da vent'anni, e per la prima volta si concedono una vacanza a Roma, dove si erano incontrati e innamorati. Daniele e Giulia sono ventenni comaschi, e anche loro hanno scelto di trascorrere nella Capitale qualche giorno da turisti. Le due coppie soggiornano nello stesso albergo, ma Fabrizio e Giulia rimangono bloccati in ascensore per un tempo che pare interminabile. In quel tempo sospeso accadono (forse) cose che metteranno in pericolo i loro rapporti di coppia, in un crescendo di rivelazioni (e di segreti) che creerà un vortice da cui sarà difficile tirarsi fuori.
Suspicious Minds è il minuetto scritto e diretto da Emiliano Corapi che deve molto ad un certo cinema francese allo stesso tempo delicato e crudele, molto parlato e pronto a muoversi per cerchi concentrici che si stringono intorno ai personaggi, come le spire di un boa constrictor.
Il regista-sceneggiatore dimostra, con semplicità e rigore, che anche in Italia può esserci spazio per un cinema adulto e raffinato, per dialoghi credibili e non scontati, per dinamiche relazionali non strillate e riflessioni non banali. Recensione ❯
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Un film potente e audace che affronta l'ossessione per la bellezza. Horror, Drammatico - Gran Bretagna, USA2024. Durata 140 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una donna decide di aderire a un programma che le permette di essere a settimane alterne la versione più giovane di se stessa. Espandi ▽
La regista francese Coralie Fargeat torna a raccontare il femminile facendo leva su quello sguardo maschile che ha raccontato le donne al cinema (e le ha tenute in ruoli preconfezionati in ogni settore). L’egocentrismo di quello sguardo, che vuole le donne eternamente giovani e sorridenti e non dà alcun valore alla loro maturità, è stato completamente interiorizzato dalle due protagoniste, perché entrambe sono disposte a qualunque diavoleria per mantenere bellezza e gioventù, nonché il piccolo potere che ne deriva loro in un mondo gestito dagli uomini. Fargeat gestisce con lucidità e senso dello spettacolo la messinscena di questa storia estrema improntata all’esasperazione davanti ad una cultura che relega le donne in un ruolo funzionale al maschile. La regista stroppia, tira troppo in lungo la metafora, entra a gamba tesa nel trash e nel camp, sottolinea ogni dettaglio facendo di ogni smagliatura una sconfitta e di ogni centimetro di pelle tonica un punto d’onore: e ha il coraggio di creare momenti comici e satirici che più che al body horror sembrano puntare alla parodia di una società che mette una pressione insostenibile sul corpo femminile, e lo fa attraverso una costruzione filmica audace, solida e puntuale. Recensione ❯
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Natale 1985. Un devoto padre e commerciante di carbone, Bill Furlong, scopre sorprendenti segreti custoditi dal convento della sua città, insieme ad alcune sue scioccanti verità. Espandi ▽
Nel convento dove consegna il carbone, Bill vede come le suore trattano le ragazze che hanno “in cura”, e un giorno cerca di soccorrerne una, Sarah, che gli ricorda molto la madre scomparsa quando era bambino. Al primo snodo di una nuova fase della sua carriera, quella del post-Oppenheimer, il magnetico attore irlandese sfrutta un po’ di quella visibilità globale per aiutare una piccola opera di straordinaria intimità e ammirevole precisione della messa in scena. Non epopea di sopravvivenza attraverso gli anni per le vittime, né sguardo storico postumo sugli effetti della vicenda; la regia del belga Tim Mielants è un’essenziale parabola natalizia, che nella sua brevità coglie il profondo di un singolo istante: quello in cui una persona come tante si chiede se sia davvero possibile far finta di non vedere cosa accade nel convento in fondo alla strada del paese, in cui le ragazze sono tenute nascoste e trattate come prigioniere. Recensione ❯
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Buone interpretazioni e un'abile regia per un film che sceglie però una strada troppo conservatrice. Drammatico, Italia2024. Durata 121 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +10
Ispirato alla storia vera del quindicenne Andrea Spezzacatena, che il 20 novembre del 2012 si tolse la vita dopo aver subito numerosi atti di bullismo da parte dei compagni di scuola. Espandi ▽
A causa di un lavaggio sbagliato, i pantaloni rossi che Teresa, la madre di Andrea, aveva regalato al figlio si erano tinti di rosa. Andrea decise di indossarli ugualmente, senza pensare alle reazioni dei suoi compagni di scuola, che però arrivarono in maniera violenta e continuativa, culminando con l'apertura di una pagina Facebook chiamata appunto IL RAGAZZO DAI PANTALONI ROSA. Teresa Manes scoprì l'esistenza della pagina solo dopo la morte del figlio.
La vicenda di Andrea ha rappresentato il primo caso in Italia di bullismo e cyberbullismo che ha portato al suicidio di un minorenne. Teresa Manes in seguito al tragico evento ha dedicato la sua vita a spiegare alle scuole di ogni grado, il pericoloso uso che a volte si fa delle parole arrivando a scrivere un libro "Andrea, Oltre il Pantalone Rosa" (edito da Graus) e giungendo fino al Quirinale dove, il 27 dicembre 2021, il Presidente Sergio Mattarella le ha conferito l'onorificenza di Cavaliere. Recensione ❯
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Eastwood non smette di cercare la verità, la guarda in faccia e dirige un'ode al ragionevole dubbio. Drammatico, USA2024. Durata 114 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
L'ultimo film della prolifica carriera di Clint Eastwood. Espandi ▽
Justin Kemp, giovane uomo con un passato alcolico e un futuro da papà - la moglie aspetta la loro bambina -, è convocato come giurato in un sordido caso di omicidio alle porte di Savannah, in Georgia. La vittima, Kendall Carter, è stata presumibilmente picchiata a morte e abbandonata in un fosso dopo una violenta discussione col suo ragazzo. Il colpevole ideale per i dodici giurati e per il procuratore della contea in piena campagna elettorale. Faith Killebrew espone i fatti e la vertigine sale. Sotto una pioggia battente di ricordi, il marito perfetto si scopre omicida involontario e si ritrova difronte a un dilemma morale: confessare, scagionando l'imputato, o sottrarsi alla giustizia, condannando un innocente?
Clint Eastwood non ha più tempo da perdere, a 94 anni continua a girare con la regolarità di un metronomo e va dritto al punto, piombandoci in una (messa in) scena coniugale, un'immagine che il film metterà rapidamente in crisi. Giurato numero 2 gioca costantemente col motivo del visibile e dell'invisibile, dell'evidente e del nascosto.
Forse è questo il testamento di Eastwood, essere sempre stato dove non te lo aspetti: dietro la porta che si apre sul mistero insondabile della coscienza umana, dentro un epilogo che si gioca sui soli volti di un attore e di un'attrice, nella conclusione (?) struggente di una filmografia che non ha mai smesso di guardarsi in faccia. Recensione ❯
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Sfida inedita per Edoardo Leo, che dirige e interpreta una dura rilettura dell'Otello immersa nella malavita romana. Drammatico, Italia2024. Durata 115 Minuti.
Ambientata nei primi anni 2000, una storia senza tempo in cui il bene e il male si mescolano in un vortice di inganni, tradimenti e folle gelosia. Espandi ▽
È il 2001. All'interno di un'organizzazione criminale del traffico di droga, sul litorale romano, Iago cova del rancore verso Otello per avergli negato una promozione andata invece al più giovane Michele. Con l'aiuto di Roderigo, e ingannando persino la sua stessa moglie, Iago elabora un piano per far sì che il boss diventi geloso della ragazza che ha appena sposato, Desdemona, a causa di un presunto tradimento proprio con Michele.
Allontanandosi dai territori familiari delle opere più famose sia come regista che come attore, Edoardo Leo scrive, dirige e interpreta un adattamento fedele dell'Otello di Shakespeare inserendolo in quel filone che tende a preservare il dialogo originale a fronte di un cambio d'epoca e di ambientazione. Solido nella regia, il film si innesta più o meno consapevolmente in un genere ormai un po' affaticato come quello del crime drama in salsa romana, perdendo quindi qualcosa in termini di impatto. Ma ciò che sembra premere al regista è utilizzare l'Otello come favola morale aggiornata al contemporaneo. Recensione ❯
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Un film-tripudio di colori sgargianti e acuti vibranti che canta di un universo terribilmente polarizzato, specchio del nostro. Fantasy, Drammatico - USA2024. Durata 160 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Il primo di un adattamento cinematografico in due parti del musical di Broadway. Espandi ▽
La perfida strega dell'ovest è morta e il regno di Oz festeggia la liberazione della più malvagia delle creature. Anche Glinda, la buona strega del nord, si presenta per appiccare il fuoco al fantoccio della sua arci rivale. Eppure c'è stato un tempo in cui le due erano addirittura migliori amiche. Glinda sognava di studiare con la decana degli studi di stregoneria, Madame Morrible, ma la professoressa aveva messo gli occhi su Elphaba, una ragazza che non aveva amici per via della sua pelle di colore verde, ma aveva già grandi e incontrollati poteri.
In principio, la storia di Elphi e Glinda era un romanzo di Gregory Maguire, poi, in un crescendo di trucco, costumi ed effetti speciali, come vogliono le regole del mondo di Oz, è diventata un musical, e infine un film-tripudio, una fantasmagoria kitsch in due parti.
Il film è un lungo ma rapido alternarsi di colori sgargianti, acuti vibranti, premesse archetipiche e sviluppi ancora nascosti dietro il tendone, per scoprire i quali occorrerà attendere un anno intero. Con Cynthia Erivo e Ariana Grande, le protagoniste perfette dell'universo di Oz: incarnazioni di due colori complementari, che non possono mescolarsi o si smarrirebbero, ma rendono benissimo conto di un universo polarizzato, specchio del nostro. Recensione ❯
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I pochi mesi in cui gli ultimi re e regina di Francia con i loro due figli vennero incarcerati in un castello alle porte di Parigi, in attesa di essere giustiziati. Espandi ▽
Luigi XVI e Maria Antonietta vengono condotti alla Tour du Temple dove verranno rinchiusi in attesa del processo che poi li condurrà alla morte. Lo scorrere dei giorni fa emergere i diversi atteggiamenti nei confronti di quanto sta accadendo evidenziando i caratteri di ognuno. L'attesa di una fine ineluttabile letta indagando su ruoli pubblici e psicologie individuali. Recensione ❯
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