Giurato Numero 2

Film 2024 | Drammatico, +13 114 min.

Regia di Clint Eastwood. Un film Da vedere 2024 con Nicholas Hoult, Toni Collette, J.K. Simmons, Kiefer Sutherland, Leslie Bibb. Cast completo Titolo originale: Juror #2. Genere Drammatico, - USA, 2024, durata 114 minuti. Uscita cinema giovedì 14 novembre 2024 distribuito da Warner Bros Italia. Oggi tra i film al cinema in 169 sale cinematografiche Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 4,02 su 26 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 12 novembre 2024

L'ultimo film della prolifica carriera di Clint Eastwood. Giurato Numero 2 è 7° in classifica al Box Office. martedì 3 dicembre ha incassato € 33.081,00 e registrato 422.800 presenze.

Consigliato assolutamente sì!
4,02/5
MYMOVIES 4,00
CRITICA 4,00
PUBBLICO 4,05
ASSOLUTAMENTE SÌ
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Eastwood non smette di cercare la verità, la guarda in faccia e dirige un'ode al ragionevole dubbio.
Recensione di Marzia Gandolfi
lunedì 11 novembre 2024
Recensione di Marzia Gandolfi
lunedì 11 novembre 2024

Justin Kemp, giovane uomo con un passato alcolico e un futuro da papà - la moglie aspetta la loro bambina -, è convocato come giurato in un sordido caso di omicidio alle porte di Savannah, in Georgia. La vittima, Kendall Carter, è stata presumibilmente picchiata a morte e abbandonata in un fosso dopo una violenta discussione col suo ragazzo, membro pentito di una gang di quartiere. Il colpevole ideale per i dodici giurati e per il procuratore della contea in piena campagna elettorale. Faith Killebrew espone i fatti e la vertigine sale. Justin, giurato numero 2, realizza progressivamente la propria colpevolezza nella tragedia avvenuta un anno prima, nel cuore della notte, sulla stessa strada dove si era convinto di aver investito un cervo. Sotto una pioggia battente di ricordi, il marito perfetto si scopre omicida involontario e si ritrova difronte a un dilemma morale: confessare, scagionando l'imputato, o sottrarsi alla giustizia, condannando un innocente?

La prima inquadratura è magnifica. Dopo i titoli di testa, che mostrano un'immagine di Themis, la dea della giustizia bendata con bilancia in una mano e glave nell'altra, osserviamo il volto di un'altra donna anche lei con la benda sugli occhi.

È la moglie di Justin Kemp in procinto di scoprire la 'camera del figlio', che il marito ha allestito per farle una sorpresa. La fascia cade e la m.d.p. adotta il punto di vista della consorte su questo "brav'uomo", alcolista redento con cui ha deciso di rifarsi una vita.

Clint Eastwood non ha più tempo da perdere, a 94 anni continua a girare con la regolarità di un metronomo e va dritto al punto, piombandoci in una (messa in) scena coniugale, un'immagine che il film metterà rapidamente in crisi. Giurato numero 2 gioca costantemente col motivo del visibile e dell'invisibile, dell'evidente e del nascosto: la sposa bendata, il protagonista abbacinato dal temporale, il testimone confuso dalla distanza, il pubblico ministero 'accecato' dalla carriera... L'autore passa il tempo a evidenziare i punti ciechi, quello che i personaggi non vedono o non vogliono vedere. Ma è tutto lì, in piena luce. La fotografia è limpida, l'illuminazione uniforme, l'inquadratura spinta al massimo punto di eccellenza, eppure tutti guardano senza vedere. E qui risiede la profondità del film, molto più che nel dilemma morale che deve affrontare l'eroe e che richiede una sola scelta giusta. Non è tanto la morale in sé a essere messa in discussione, quanto la nostra capacità di cogliere i fatti a cui applicarla.

Eastwood comincia informandoci meticolosamente su uno degli aspetti fondamentali del sistema giudiziario americano, la rigorosa selezione dei dodici membri della giuria popolare. Con la logica scrupolosa di Sidney Lumet (La parola ai giurati) si addentra nelle convinzioni e poi nei dubbi dei giurati che si confrontano, uno dopo l'altro, ma con l'idea perversa che il giurato migliore, quello che come Henry Fonda non vuole affrettare il destino dell'accusato, non sia altro che il colpevole. Nessuno spoiler, è tutto nel trailer e nel debutto del film. A colpi di flashback, (di)mostra che il giurato numero 2 è quasi certamente all'origine dell'atto criminale. Se il ripiegamento della colpevolezza all'interno del cerchio dei giurati priva improvvisamente lo spettatore di qualsiasi suspense futura, la grande originalità dello script di Jonathan Abrams consiste nello sviluppare un'altra forma di tensione ascendente, stringendo gradualmente il cappio intorno al suo antieroe in preda a un dilemma insostenibile. Così mentre tutti i giurati sono convinti della colpevolezza dell'accusato, Justin, roso dalla colpa, guadagna tempo e prova a convincere chi vuole soltanto chiudere rapidamente.

Manca un minuto a mezzanotte nel giardino del bene e del male, la giustizia ha fatto il suo lavoro e alla fine anche la polizia, sotto l'egida di un poliziotto in pensione, allontanato dal processo perché ha trasgredito le regole dell'imparzialità nel suo ruolo di giurato. Il personaggio incarnato da J. K. Simmons ci ricorda che siamo in un film di Clint Eastwood e che da Dirty Harry in poi, il poliziotto rimane soggetto dell'eccezione, sempre 'oltre il limite' per le regole dell'istituzione. Ma esce presto di campo, è un mediatore evanescente. Resta 'il giurato numero 2', quello che conosce la fine della storia e arriva in fondo a questa storia, in cui l'appello all'imparzialità della giustizia dimostra tutta la sua astrazione. È una finzione minata dall'intreccio di ragioni e sentimenti che pervade i giurati: la giovane donna che vuole vendicare una vittima del sessismo o l'educatore che ha perso un fratello in una guerra tra gang e riconosce nel tatuaggio dell'imputato l'appartenenza a una delle bande. Tutti sono animati da un desiderio di idealismo ma tutti hanno una storia personale con cui devono farei conti.

Clint Eastwood compone con la giuria, con l'accusa e con la difesa, individuando la complessità psicologica di ciascuno dei suoi personaggi e dispiegando la gravitas del film nelle interazioni tra i personaggi. Nessun ruolo, nemmeno il più piccolo, cede alla caricatura, attraversando conflitti intimi e rivelando insieme la fragilità del sistema legale americano, quando pregiudizi e presupposti profondi prevalgono sulle prove concrete, a volte anche con la sincera convinzione di fare del bene. Ma come la sua procuratrice, bussola morale del film, Eastwood non smette di cercare la verità per guardarla in faccia in una sequenza finale sospesa che suona come l'ultima ingiunzione aperta di un autore che non ha più nulla da dimostrare. Affatto interessato a impressionare qualcuno, usa il racconto cinematografico per riflettere costantemente su quello che pensa, convocando una vertigine metafisica. Un'ode al ragionevole dubbio e alla complessità in contrasto con l'attuale polarizzazione delle nostre società e con l'antico riflesso di accontentarsi delle spiegazioni più comode e immediate.

Se la disfunzione delle istituzioni americane non può che portare alla menzogna, quella menzogna finisce per insinuare un'altra forma di istituzione: la famiglia americana. L'autore penetra nel cuore della struttura familiare rassicurante e ideale, virando verso la tragedia o il punto di non ritorno (Mystic River, Million Dollar Baby...). Il danno è stato fatto e il male si accomoda nel focolare domestico dove Justin conversa con la sua consorte al principio del film. Lei si allontana e lo lascia inavvertitamente al buio, spegnendo di riflesso la luce del soggiorno. Un gesto innocuo che dice molto. Il buon cittadino americano, ordinario ma virtuoso, pilastro del sistema democratico, precipita nella notte che lo abita suo malgrado, l'oscurità è entrata nella sua vita molto prima dell'inizio del film. Justin, rovescio di Richard Jewell - innocente che l'opinione pubblica considera colpevole -, è un ex alcolista e il bicchiere che non ha mai toccato la sera nel pub in cui l'imputato discuteva con la vittima non smette di tormentarlo e di amplificare l'abisso. Il bicchiere è il cerchio in cui è rimasto intrappolato, la sua cicatrice, la crepa attraverso la quale è caduto e affonda. Mai bevuto e 'rovesciato' è il prolungamento dell'acquazzone torrenziale di Gli Spietati, è l'acqua nera e pesante di Mystic River con cui Giurato numero 2 condivide una verità impronunciabile e una morale inferiore: punire i colpevoli ideali risparmiando il destino di una meritevole famiglia americana media.

Nicholas Hoult non è Henry Fonda, l'uomo puro e integro, ma un antieroe tormentato che cerca la via d'uscita migliore. Se vuole giustizia, non la vuole a qualsiasi prezzo. L'attore, sguardo laser, bellezza fredda e rigidità posturale, affronta un inferno morale e rende palpabile ogni esitazione, paura e dubbio. Di fronte a lui, riflesso della giovinezza svanita di Eastwood, la pugnace procuratrice di Toni Collette finisce per disertare il tribunale, andare oltre il verdetto e portare avanti la lotta. Un'inversione di strategia politica estremamente contemporanea (e femminista). L'ambiguità che caratterizza il protagonista di Giurato numero 2, giustiziere e colpevole insieme che assiste al suo processo e deve deliberare sul destino di un uomo e sul proprio, aggiunge una nuova pietra all'edificio che il regista ha costruito.

Ieri l'eroe eastwoodiano ci chiedeva di capirlo e persino di amarlo, oggi è un bastardo che ha tradito la legge morale per i propri interessi. Ieri ha dato volontariamente la sua vita e l'ha presa. La sua assunzione è stato il fondamento della sua venerazione, prima ostentata poi sempre più discreta. Ma Justin Kemp è un mondo a parte rispetto al protagonista di Eastwood. Un individuo che si trova ad affrontare situazioni straordinarie, come Richard Jewell o il capitano Sully, causate da lui. L'aporia morale lo conduce in un vicolo cieco dove diventa impossibile seguirlo. Perdonato da chi gli è più vicino, Justin è comunque l'unforgiven a cui la giustizia presenta il conto e nessuna redenzione. Forse è questo il testamento di Eastwood, essere sempre stato dove non te lo aspetti: dietro la porta che si apre sul mistero insondabile della coscienza umana, dentro un epilogo che si gioca sui soli volti di un attore e di un'attrice, nella conclusione (?) struggente di una filmografia che non ha mai smesso di guardarsi in faccia.

In un Paese in cui la verità (fattuale) viene denigrata o totalmente ignorata, Clint Eastwood prende una posizione indispensabile.

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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
venerdì 22 novembre 2024
Giovanni Morandi

 Clint Eastwood ha scritto la storia del Cinema  e ci ha abituato a visioni della società americana, che spesso ci portano-aldila' di una narrativa serrata ed avvincente- a veri e propri interrogativi dell'essere, lasciando a noi pubblico le risposte più varie. È il caso che si prospetta anche qui per il protagonista di questo film: è un giovane uomo, [...] Vai alla recensione »

venerdì 22 novembre 2024
Nino Pellino

Una trama coinvolgente la cui narrazione mi ricorda qualcosa del celebre film "La parola ai giurati" ma con le dovute varianti. Quando la possiible verità, il rimorso di coscienza e l'ombra del dubbio sembrano scontrarsi a vicenda per poi giungere ad un finale insolito ma necessario. Ancora una volta un elogio a Clint Eastwood. Il film merita di essere visto.

venerdì 22 novembre 2024
Eugenio

Un film di Eastwood alla Eastwood. Meno di due ore, per una vicenda di grande impatto morale ed etica. Il regista scandaglia le contraddizioni dell’animo umano, i sentimenti di giustizia; la sua telecamera lucidamente si sofferma su un gruppo di giurati chiamati a deporre per stabilire se un uomo, violento e irruento, capace di abbandonare dopo un litigio la sua compagna fuori dal locale in una [...] Vai alla recensione »

domenica 17 novembre 2024
enzo70

Clint Eastwood ha scritto la storia del cinema con le sue storie sempre inedite, con spaccati della società statunitense che rappresentano il disagio dell’uomo. Il protagonista di questo film è un giovane uomo, in attesa di una figlia, che viene convocato per partecipare ad una giuria popolare in un processo per omicidio. L’imputato è accusato di aver ucciso la compagna [...] Vai alla recensione »

domenica 24 novembre 2024
Fabio Silvestre

Il film è ambientato in Georgia e ha come fulcro della storia il processo per omicidio nei confronti di un imputato, un uomo, la cui fidanzata è stata trovata morta in una scarpata adiacente la strada vicina al bar dove i due stavano prima e dove avevano avuto una discussione dinanzi a diversi testimoni. Tra i 12 componenti della giuria vi è il giurato numero 2 che nel sentire [...] Vai alla recensione »

lunedì 18 novembre 2024
Imperior Max

(Le stelle sarebbero 4,5/5)Ormai è appurato. Clint Eastwood a 94 anni quando si mette dietro la macchina da presa come minimo ci sarebbe da invertirgli le cifre nell’età anagrafica, data una regia molto pulita e a dir poco invisibile nel seguire i personaggi e le loro storie non poco interessanti. Stavolta con GIURATO NUMERO 2 fa’ un legal drama alla base simile ad altri già visti come ad esempio LA [...] Vai alla recensione »

domenica 17 novembre 2024
matteo

Un uomo che è riuscito a riscattarsi dal proprio passato di alcolista, un uomo per bene e neo padre di famiglia si trova a lottare con se stesso e con la propria coscienza. Eastwood mette in scena una dramma che non riguarda solo il protagonista del racconto ma tutti noi. La ricerca della verità passa in secondo piano di fronte al concetto di colpa ed espiazione su cui è costruito il diritto contemporaneo. [...] Vai alla recensione »

mercoledì 20 novembre 2024
johnny1988

 Una giuria è chiamata a emettere un verdetto in un caso che vede come imputato un giovane uomo accusato dell'omicidio della fidanzata. Le prove indiziarie, e non schiaccianti, e le testimonianze incerte spingono comunque i giurati verso la soluzione a loro più ovvia, ossia la colpevolezza. Solo uno di loro, il n.2, sembra nutrire una coscienza morale, oltre che a nascondere [...] Vai alla recensione »

lunedì 18 novembre 2024
samanta

Appena uscito nei cinema italiani probabilmente è l'ultimo film, salvo imprevisti, di Clint Eastwood regista che con un colpo di coda ci regala un gran bel film. Il titolo indica il genere: è un legal thriller in parte ambientato in un'aula giudiziaria, siamo in Georgia: Justin Kemp (Nicholas Hoult) 24 anni, giornalista, con un passato da alcolizzato ma che da 4 anni si è [...] Vai alla recensione »

lunedì 18 novembre 2024
CLINTRENATO

Un film davvero spiazzante. La cinepresa dell'ormai 94enne Eastwood è sempre attenta nel descrivere ogni istante, ogni atteggiamento, ogni episodio dei protagonisti della vicenda. Il giovane Justin Kemp, giornalista, ex alcolista, ha svoltato la sua vita e adesso è sposato con la giovane Ally, che ha deciso di premiare il cambio di rotta della vita del marito.

venerdì 22 novembre 2024
LUCIANO SIBIO

Francamente stento a capire l'entusiamo generale difronte a questo film . Film che ricalca un format consueto e sfruttatissimo del cinema americano che oramai non entusiasma più di tanto. Una vera noia senza alcun dubbio con un protagonista lamentoso e patetico che non rende bene la sua lacerazione interiore. Ma si sa che il genere è una perla per una certa economicità di produzione [...] Vai alla recensione »

giovedì 21 novembre 2024
GUSTIBUS

Adoro Eastwood come mito e icona della mia giovinezza..e non sbagliavo.Con i suoi 94 anni siamo forse all'ultimo film della sua carriera di attore ma primeggiando come regista.Seppur tra alti e bassi..questo "Giurato n.2"primeggia con altri suoi capolavori.Con l'ottima recitazione di N.Hoult(il giurato n.2)e T.Collette(la futura procuratrice).

martedì 19 novembre 2024
Alex2044

Eastwood è riuscito a fare un film bellissimo senza glamour o scene di massa o attori super stars perché è un grande regista, molto più bravo che come attore . Il film è teso , senza pause , impegnato eticamente , gli attori anche quelli meno in vista sono ottimi nella loro parte . Alcune scene hanno un che di geniale nell'uso della cinepresa .

venerdì 15 novembre 2024
Mario Nitti

Un giurato ha di fronte un dilemma etico. Man mano che la storia va avanti e i personaggi capiscono meglio la dinamica dei fatti per il protagonista delle strade si chiudono e le possibilità di scelta di restringono. Il meccanismo è ben costruito, gli attori sono bravi e la mano del regista, che non si concede sbavature si sente. Il film non consente risposte semplici nè sul bene [...] Vai alla recensione »

giovedì 28 novembre 2024
cinephilo

Uno dei migliori Eastwood degli ultimi 15 anni. Il suo stile classico, inconfondibile, nitido e oscuro allo stesso tempo viene fuori in tutta la magnificenza in questo film che è un vero e proprio gioiello da vedere, forse (a quanto pare) l'ultimo della carriera per questo leggendario regista che aggiunge un mezzo capolavoro ad una filmografia già di per sé irraggiungibile. Chapeau [...] Vai alla recensione »

domenica 24 novembre 2024
cinephilo

Miglior film di Eastwood degli ultimi 15 anni insieme a Richard Jewell e Sully. Correte a vederlo. Mi mancherà il grande Clint. 

domenica 17 novembre 2024
JonnyLogan

Pellicola dai toni decisamente contemporanei e che desidera gettare più di un dubbio lungo la dorsale dei criteri con i quali negli States si giudicano i potenziali colpevoli di omicidio. Il soggetto e la relativa sceneggiatura, firmati dall’autore di cinema, tv e teatro Jonathan Abrams passano nelle sapienti mani di uno dei registi tra i più americani e iconici dello scorso [...] Vai alla recensione »

domenica 17 novembre 2024
andrea saldutti

Grande Clint. Pura tragedia greca. Una chiave per comprendere l'etica dell'America profonda.

martedì 3 dicembre 2024
Eraldo

Non voglio rinarrare la trama del film ampiamente ben descritta in più recensioni, in primis quella più che esaustiva e profonda di Marzia Gandolfi: vorrei solo scrivere le sensazioni che ho provato durante la visione del film. Mi è stato impossibile non pensare che il regista fosse Clint Eastwood, quello che è stato anche quel grande attore alto asciutto col suo [...] Vai alla recensione »

lunedì 18 novembre 2024
Alex2044

Una lezione di Regia , fare molto con poco , niente glamour, niente super starniente scene di massa . Solo capacità di narrazione , maestria registica e intelligenza nel trattamento un argomento ostico ,perfino urticante .Grazie Clint ,vecchio leone silenzioso ,ancora una volta hai fatto centro .

sabato 23 novembre 2024
samanta

Mi spiace ma è un ottimo attore, ha ricevuto solo una nomination all'Oscar, ma è in buona compagnia basti pensare che Cary Grant non ha mai ricevuto l'Oscar. Ti consiglio di vedere Grant Torino, Al Centro di un mirino, Million dollar baby; quanto ad Hollywood che sia dominata dalla cultura Woke e dal Politically correct non è un opinione ma un fatto: gran parte del [...] Vai alla recensione »

domenica 24 novembre 2024
mtom83

Recensioni della critica a mio avviso esagerate per un film che non va oltre il mediocre: Eastwood - di cui non ho mai apprezzato particolarmente lo stile pur ritenendolo senz'altro uno che il cinema lo sa maneggiare - costruisce un intreccio tutto sommato interessante e con dei temi anche impegnativi, pur non evitando anche stavolta di cadere in eccessi di didascalismo.

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
domenica 1 dicembre 2024
Roberto Escobar
Il Sole-24 Ore

Con la sua certezza della relazione immediata tra verità e giustizia, La parola ai giurati, vecchio grande film del grande Sidney Lumet, era colmo di ottimismo civile. Riuniti in una stanza, dodici uomini arrabbiati (12 Angry Men era il titolo originale) decidevano di una vita. Uno solo dubitava della colpa dell'imputato. Eppure, con coraggio e passione, capovolgeva uno a uno i pregiudizi degli altri. Ses [...] Vai alla recensione »

venerdì 22 novembre 2024
Fabio Ferzetti
L'Espresso

Da almeno quarant'anni Clint Eastwood non deve dimostrare niente a nessuno. Ma ora che ne ha compiuti 94 il suo stile prosciugato ha raggiunto una concentrazione pressoché assoluta. Non un gesto, non una parola, non un momento di troppo. Come si conviene a questo film che rielabora uno dei classici più amati e copiati del cinema Usa ("La parola ai giurati", Sidney Lumet, 1957).

giovedì 21 novembre 2024
Pietro Diomede
ItaliaOggi

«Giurato numero 2» è in primis l'incontro tra due generazioni che in apparenza sembravano lontane: da una parte il decano dei registi americani, il 94enne Clint Eastwood che ha raccontato l'America degli umili e degli ultimi in eterna lotta con le ingiustizie della vita, e dall'altra Jonathan Abrahms, giovane sceneggiatore che ha scritto una storia granitica e senza fronzoli, come tanto piace al nostro [...] Vai alla recensione »

martedì 19 novembre 2024
Roberto Silvestri
Film TV

La case prosecutor Faith Killebrew (Toni Collette) vuol chiudere al più presto il processo contro James (Gabriel Basso), famoso macho di Savannah ed ex spacciatore di droga. Potrebbe favorire la sua elezione a procuratrice distrettuale. James ha litigato platealmente tutta la notte con la sua ragazza Kendall (Francesca Eastwood), dentro e fuori un honky tonk che sembra uscito da Fai come ti pare o [...] Vai alla recensione »

domenica 17 novembre 2024
Giovanni Guidi Buffarini
Corriere Adriatico

Per l'imputato, il processo va come peggio non potrebbe. Gli avventori del bar lo hanno visto litigare pesante con la fidanzata, quella notte di tempesta. La barista lo ha ripreso col cellulare mentre saliva in macchina e seguiva la donna che si era allontanata a piedi. Un vecchio riconosce in lui l'uomo sceso dalla macchina nel punto in cui la donna è stata ritrovata morta.

sabato 16 novembre 2024
Federico Pontiggia
Il Fatto Quotidiano

No, non è un pranzo di gala, la quarantaduesima regia di Clint Eastwood. E tantomeno Il pranzo di Babette, il film premio Oscar del danese Gabriel Axel del 1987 che salmodiava: "Misericordia e verità si sono incontrate, amici miei. Rettitudine e felicità devono baciarsi". No, il novantaquattrenne già bis-espressivo interprete, con il cappello e senza per il mentore Sergio Leone, rifiuta l'incontro, [...] Vai alla recensione »

sabato 16 novembre 2024
Mariarosa Mancuso
Il Foglio

Non si tratta così il film di un regista di 94 anni. Soprattutto, dopo che ai festival da anni siamo costretti a vedere brutti ultimi film di vegliardi (quelli veri, senza testa). Clint Eastwood è in grande forma, anche se non sale più a cavallo come in "Cry Macho". Qui siamo in un'aula di tribunale, come nello splendido "Richard Jewell": l'eroico poliziotto di Atlanta che trova la bomba e fa evacuare [...] Vai alla recensione »

sabato 16 novembre 2024
Enrico Danesi
Giornale di Brescia

Clint Eastwood torna ad ambientare un film a Savannah, dov'era collocata la vicenda di «Mezzanotte nel giardino del bene e del male» (1997), una delle sue regie più controverse. Anche stavolta si interroga sulla natura della giustizia, considerandola da una prospettiva per certi versi complementare, sebbene stile e messa in scena siano differenti: più diretti e meno chiassosi, classici (come quasi [...] Vai alla recensione »

sabato 16 novembre 2024
Claudio Fraccari
La Voce di Mantova

La statua di Themis campeggia fin dai primi fotogrammi: con la bilancia in mano, rappresenta la Giustizia; ma, bendata, insinua anche l'imperscrutabilità del Caso. In effetti, quel che accade a Justin Kemp, sullo sfondo di Savannah (Georgia), riguarda l'una e l'altro. Costui viene sorteggiato per entrare nella giuria di un processo per omicidio: la giovane Kendall Carter fu trovata morta in una scarpata, [...] Vai alla recensione »

sabato 16 novembre 2024
Filiberto Molossi
La Gazzetta di Parma

La sposa è bendata, la giustizia pure: guardiamo, ma senza vedere. Eh già, proprio così: «avere i paraocchi può essere controproducente ». E nessuno lo sa meglio di lui, che a 94 anni compiuti gli importa poco assai che il postino suoni una o due volte: tanto, può sempre bussare... In un mondo dove è ogni giorno più difficile dire (e soprattutto fare) cosa è giusto, Clint Eastwood chiude in una stanza [...] Vai alla recensione »

venerdì 15 novembre 2024
Alessandra De Luca
Avvenire

Messi da parte i suoi problemi con l'alcol e in attesa di una bambina, Justin Kemp è convocato come giurato in un caso di femminicidio alle porte di Savannah, in Georgia. La vittima è stata probabilmente picchiata a morte e abbandonata in un fosso dopo una violenta discussione con il fidanzato, il colpevole perfetto per i dodici giurati e per il procuratore della contea in piena campagna elettorale. [...] Vai alla recensione »

venerdì 15 novembre 2024
Valerio Caprara
Il Mattino

Nessun segnale di stanchezza, nessun languore nostalgico, nessun puntiglio ideologico: scandito da un taglio registico classico, terso e conciso "Giurato numero 2" del novantaquattrenne Clint Eastwood è un legal thriller che sprigiona un'estrema coerenza e tiene avvinti senza l'ausilio di trucchi ed effetti. Mentre l'ex alcolizzato Justin (Hoult) e sua moglie attendono con impazienza l'imminente arrivo [...] Vai alla recensione »

venerdì 15 novembre 2024
Francesco Alò
Il Messaggero

La giustizia come dea bendata armata di spada e bilancia apre Giurato numero 2, quarantaduesimo film diretto da Clint Eastwood. L'immagine mitologica della figlia di Zeus, animata al computer, viene poi seguita nel film da una donna reale, mingherlina, incinta, con gli occhi coperti da un foulard. Viene scherzosamente guidata dal marito mentre procede a tentoni verso la stanza per il figlio che la [...] Vai alla recensione »

venerdì 15 novembre 2024
Adriano De Grandis
Il Gazzettino

In un mondo dove la verità sembra non appartenere e soprattutto interessare più a qualcuno, un giovane regista di soli 94 anni giunto al quarantunesimo film, si chiede ancora come può una società trascurare questo bisogno morale, derubricando costantemente ruoli e comportamenti, dove la legge e l'etica rappresentano ideali irrilevanti. Se lo chiede da tempo e non demorde, chiamando tutti a porsi domande [...] Vai alla recensione »

venerdì 15 novembre 2024
Marco Contino
Il Mattino di Padova

Sull'ultimo film del novantaquattrenne Clint Eastwood (e potrebbe, davvero, essere l'ultimo) è necessaria una premessa. Non è la sua carriera ad essere oggetto di giudizio. Se così fosse, il voto non potrebbe che essere altissimo. Il punto è se "Giurato numero 2" sia un buon film. Per affermarlo, si deve sicuramente inquadrare anche quest'opera all'interno dell'articolato e lungo percorso cinematografico [...] Vai alla recensione »

venerdì 15 novembre 2024
Nicola Falcinella
L'Eco di Bergamo

«La giustizia è la verità in azione». È il motto di Faith Killebrew, che rappresenta l'accusa nel processo per l'uccisione della giovane Kendall Carter e sembra avere solo certezze. Siamo in Georgia a fine ottobre 2022 e la donna vuole giungere a tutti i costi una rapida condanna dell'accusato, il fidanzato della vittima James Sythe, perché da questa dipende in buona parte la sua elezione a procuratrice. [...] Vai alla recensione »

venerdì 15 novembre 2024
Manohla Dargis
The New York Times

Clint Eastwood è una figura così familiare e potente nel cinema americano, e da così tanto tempo, che si potrebbe pensare di averlo compreso a fondo. E invece, a 94 anni, con il suo 42° film, riesce ancora a colpire: un'asciutta e risoluta resa dei conti sulla legge, la morale, lo stato del paese e, possiamo immaginare, su cosa ne pensa di tutto questo.

giovedì 14 novembre 2024
Maurizio Porro
Il Corriere della Sera

Il 41° film di Clint Eastwood, Giurato numero 2 è un portentoso thriller tribunizio che ridà la «parola ai giurati»: non casuali attinenze al film di Lumet. Un solo giurato, il numero 2, si mette contro gli altri 11 che devono giudicare in Georgia l'assassinio di una ragazza da parte del suo violento compagno, una notte, sul fosso di una strada piovosa.

giovedì 14 novembre 2024
Silvio Danese
Quotidiano Nazionale

Nella prima immagine la moglie incinta di Justin, giurato in processo per omicidio, è bendata davanti a una bella sorpresa. A metà film, thriller di dibattimento e coscienza di un inesauribile 94enne, davanti al tribunale si staglia la statua di Dike con la benda sugli occhi, simbolo di imparzialità. O forse allude a qualcosa che non vuole vedere? È l'ennesimo capitolo di un rovello morale sulla giustizia [...] Vai alla recensione »

giovedì 14 novembre 2024
Andrea Bellavita
Cineforum

La relazione imperfetta tra verità e giustizia è una costante del cinema di Eastwood, da Fino a prova contraria fino a Richard Jewell ma in qualche modo sottesa a tutti i suoi film (Gli spietati). Negli anni, che ormai sono più di cinquanta dalla sua prima regia e che hanno costeggiato tutte le possibili crisi, autocritiche e disillusioni della società statunitense attraverso l'immagine filmica, ha [...] Vai alla recensione »

mercoledì 13 novembre 2024
Sergio Sozzo
Sentieri Selvaggi

Sulla soglia - letterale, domestica - tra vita privata e doveri comunitari si gioca moltissimo del cinema di Clint Eastwood, da sempre e fordianamente, dallo stadio di San Francisco del finale del Caso Scorpio fino a Gran Torino o al recente Richard Jewell (per non dire di Flags of our fathers, American Sniper o Assalto al treno...): in ognuno di questi casi, di fronte al giudizio della nazione a fare [...] Vai alla recensione »

mercoledì 13 novembre 2024
Claudia Giampaolo
Ciak

A tre anni dal non troppo entusiasmante Cry Macho, Clint Eastwood torna al cinema - dal 14 novembre distribuito da Warner Bros. - con un thriller contorto e avvincente, in bilico tra giustizia e verità, egoismo e umanità. Da non perdere. Justin Kemp (Nicholas Hoult), un giovane scrittore di riviste della Georgia in procinto di diventare padre, viene selezionato come giurato in un importante processo [...] Vai alla recensione »

martedì 12 novembre 2024
Lorenzo Ciofani
La Rivista del Cinematografo

C'è un'inquadratura, verso il finale di Giurato Numero 2, che, senza preavviso, ci ricorda un altro commiato eastwoodiano di quasi trent'anni fa. È quello di Mezzanotte nel giardino del bene e del male, dove la statua della Bird Girl sovrastava il cimitero di Bonaventure a Savannah, in Georgia, testimone di una cinica parabola su quanto la giustizia non possa essere sempre all'altezza della verità [...] Vai alla recensione »

martedì 12 novembre 2024
Elisa Battistini
Quinlan

A 94 anni Clint Eastwood torna sullo schermo con un lavoro di nitore specchiato che porta con sé molti rilevanti motivi del suo cinema: come nel recente Richard Jewell, anche in Giurato Numero 2 ci troviamo di fronte a un abbaglio della giustizia, solo che l'innocente imputato non è il nostro punto di vista. Hitchockianamente, Eastwood chiarisce in fretta chi sia l'involontario colpevole dell'omicidio [...] Vai alla recensione »

domenica 10 novembre 2024
Giulia D'Agnolo Vallan
Il Manifesto

C'è una malinconica giustezza poetica nel fatto che il nuovo film diretto da Clint Eastwood, Giurato numero 2, sia uscito in sordina, solo in una piccola manciata di sale americane, alla vigilia delle elezioni. Come la lettera post-elettorale di Bernie Sanders, e come spesso avviene in una filmografia di 42 regie (nel maggio 2025, sarà il novantacinquesimo compleanno), il semplice, stringato racconto [...] Vai alla recensione »

NEWS
TRAILER
martedì 1 ottobre 2024
 

Regia di Clint Eastwood. Un film con Leslie Bibb, Zoey Deutch, Nicholas Hoult, J.K. Simmons, Toni Collette. Da giovedì 14 novembre al cinema. Guarda il trailer »

NEWS
venerdì 31 marzo 2023
 

Dopo oltre sessant'anni e quasi 50 film a suo nome come attore e regista, sembra che Clint Eastwood stia per terminare la sua leggendaria carriera. Vai all'articolo »

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