Il principe della follia

Film 2025 | Thriller 90 min.

Regia di Dario D'Ambrosi. Un film con Stefano Zazzera, Carla Chiarelli, Mauro Cardinali, Francesca Giulia Geronimi. Cast completo Genere Thriller - Italia, 2025, durata 90 minuti. Uscita cinema martedì 21 ottobre 2025 Valutazione: 2,5 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Condividi

Aggiungi Il principe della follia tra i tuoi film preferiti
Riceverai un avviso quando il film sarà disponibile nella tua città, disponibile in Streaming e Dvd oppure trasmesso in TV.



Accedi o registrati per aggiungere il film tra i tuoi preferiti.


oppure

Accedi o registrati per aggiungere il film tra i tuoi preferiti.

Ultimo aggiornamento giovedì 23 ottobre 2025

Tassista scopre una televendita inquietante e si immerge in un noir grottesco, tra thriller psicologico e allegoria sociale urbana.

Consigliato assolutamente no!
n.d.
MYMOVIES 2,50
CRITICA
PUBBLICO
CONSIGLIATO NÌ
Scheda Home
Critica
Premi
Cinema
Trailer
Tra noir e grottesco, la storia di una famiglia segnata dalla malattia e dall'orrore a cui la società l'ha condannata.
Recensione di Roberto Manassero
mercoledì 22 ottobre 2025
Recensione di Roberto Manassero
mercoledì 22 ottobre 2025

Durante il turno notturno, un tassista in solitaria carica in auto un travestito fuggito dal night club in cui si esibisce e lo accompagna a casa. Durante una pausa in un bar, l'uomo assiste a una grottesca televendita in cui un presentatore folle offre al pubblico la propria famiglia: la madre ex ballerina dell'Opera, il padre clown malinconico e Vanessa, la ballerina en travesti che ha appena conosciuto. Chi sono queste persone? E cosa le spinge a esporsi in modo così violento e autodistruttivo alla derisione e alla compassione degli altri? Nel loro passato, forse, la risposta a queste domande, e anche la sola via di salvezza.

Il nuovo lavoro di Dario D'Ambrosi, creatore del Teatro Patologico, regista sulla scena e al cinema, da sempre impegnato nella rappresentazione di pensieri e comportamenti di persone affette da malattia mentale.

C'è qualcosa di disturbante, in Il principe della follia: l'esibizione di una disabilità che accetta in maniera paradossale la propria mostruosità, solo per rilanciarla a sua volta contro le persone presunte normali; l'accostamento altrettanto mostruoso, eppure anche mostruosamente comune, tra travestitismo e degradazione; la rappresentazione di un'umanità ai margini, degradata, repressa, calpestata.

C'è da parte del suo autore il coraggio di raccontare in chiave distorta un'esclusione sociale di cui è vittima ogni famiglia che conosce la disabilità. «Credi che non mi accorga di come la gente guarda nostro figlio, O come non lo guarda?», dice il marito alla moglie nei flashback che ricostruiscono il passato che ha portato i protagonisti del film - la ballerina, il padre, la madre e il torturatore della televendita, che altri non è che il secondo figlio della coppia, disabile fin da piccolo - alla disperazione del loro presente...

Non è scontata, dunque, una tale assunzione di responsabilità, urlata per di più con le modalità di un lavoro (teatrale e cinematografico) indipendente per volontà e necessità e da sempre inteso a liberare il malato fisico e mentale dalla gabbia in cui lo rinchiudono i pensieri, gli sguardi e le parole degli altri... Eppure qualcosa stona in Il principe della follia. Qualcosa che ne mina alla base ogni assunto.

La messinscena, innanzitutto, che non si solleva da una mediocrità stilistica che risalta, purtroppo, nei momenti più visionari e audaci: primi fra tutti, naturalmente, gli sketch grotteschi della televendita, che senza dover per forza rimandare alla stanza rossa di Lynch dovrebbero esprimere una sensazione d'angoscia e deriva morale e restano invece impantanati in un realismo fiacco che ne restituisce solamente lo squallore.

Poi i flashback, che nel loro eccesso descrittivo e didascalico, disperdono il senso d'oppressione e disperazione che emerge dalle scene di lite familiare a cui sono alternati: se attorno al tavolo della cucina, il padre e la madre invecchiati, il figlio maggiore travestito e quello minore malato sfogano la loro rabbia l'uno sull'altro, arrivando al punto di non ritorno della messinscena di una morte che replica il trauma della nascita, tutto questo materiale sdrucciolevole ma potenzialmente interessante s'annacqua in situazioni allestite in modo stucchevole.

Ciò che manca, insomma, a Il principe della follia è la capacità del suo autore di trasformare in cinema autentico - cioè potente, scioccante, sconvolgente non solo a intenzioni e parole - la sua stessa audacia. Altrimenti i simboli diventano ridicoli in modo involontario; gli spazi evidenziano la loro teatralità domestica; le situazioni non si fanno mai universali; la stessa recitazione (nonostante l'apporto di Alessandro Haber, Carla Chiarelli, Andrea Roncato) si fa legnosa. E l'agognato ribaltamento dell'handicap, che mette in luce proprio la mostruosità degli altri e chiede per l'accettazione umana e sociale, avviene solo sulla carta, lasciando lo spettatore a una distanza di sicurezza che disinnesca la possibile forza del film.

Sei d'accordo con Roberto Manassero?

Tutti i film da € 1 al mese

Prisoner
Serie TV, Drammatico, Poliziesco - Danimarca, Norvegia, Svezia, Islanda, Finlandia, 2023, 6x60’

Prisoner

Guarda subito
Powered by  
NEWS
FESTA DI ROMA
mercoledì 22 ottobre 2025
Roberto Manassero

Un'opera tra thriller e noir presentata alla Festa del Cinema di Roma. Vai all'articolo »

Vai alla home di MYmovies.it
Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2025 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Riserva TDM | Dichiarazione accessibilità | Cookie Policy