20? edizione del Biografilm Festival, il programma dei 64 film. Bologna - 6/16 giugno 2025. Le recensioni, trame, listini, poster e trailer, ordinabili per:
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Il regista, sceneggiatore, produttore e attore riceverà il premio alla carriera durante la nuova edizione del festival al via il 6 giugno. Vai all’articolo »
Un rigoroso documentario che attraverso la musica parla del nostro Paese senza chiudere la porta al grande pubblico. Documentario, Italia2025. Durata 120 Minuti.
Un documentario girato tra le varie regioni di Italia in cui si scoprono diverse tradizioni popolari. Espandi ▽
Dalla Liguria alla Calabria, dalle Marche alla Sicilia, una storia fatta di frammenti che catturano diverse realtà italiane attraverso gli strumenti musicali che appartengono a ognuna di esse. Cos’è un paese, una cultura, quando ne si va a cercare il nucleo più tangibile? La risposta dei fratelli De Serio è un rigoroso documentario in undici tappe, sparpagliate per le varie regioni italiane, che guarda in particolare alla musica, al canto e agli strumenti che lo rendono possibile per raggiungere una dimensione autentica del folklore e della ricerca etnografica. Ricco in suggestioni e riscoperte, il film parla di noi senza però distogliere lo sguardo dagli oggetti e dalle tradizioni che hanno segnato la nostra storia, restando mirabilmente concreto. La magia più grande del film, che di per sé non sarebbe fuori posto nei dipartimenti di musicologia internazionali, è che riesce a non chiudere la porta a un pubblico più ampio. Recensione ❯
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Un insegnante russo documenta la trasformazione della sua scuola cittadina in un centro di reclutamento di guerra durante l'invasione dell'Ucraina, rivelando i dilemmi etici che gli educatori affrontano tra propaganda e militarizzazione Espandi ▽
Pavel “Pasha” Talankin non è propriamente un insegnante. È colui che, in una scuola di una cittadina del Karabash, è addetto al coordinamento degli eventi scolastici nonché il responsabile della videoteca. Dopo l’inizio dell’”operazione militare speciale” in Ucraina del 22 febbraio 2022 assiste in tempi rapidi alla trasformazione del suo lavoro in un veicolo di propaganda militarista. Deve cioè documentare marce con bandiera, discorsi patriottici dei docenti, piccole parate militariste. Decide di trasformare questo suo dovere professionale in un ‘attività di controinformazione rivolta soprattutto a chi vive al di fuori dai confini. Ciò che risulta essere più interessante in questo film, realizzato con i materiali registrati dal giovane filmmaker che è riuscito a lasciare la Russia prima di essere prima o poi arrestato, è sicuramente la documentazione di come un regime provi ad insinuarsi a forza nelle coscienze dei meno culturalmente attrezzati, cioè dei più giovani in età scolastica. Recensione ❯
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In un quartiere dimenticato di Palermo, tre bambini trasformano un edificio abbandonato in un rifugio segreto dove sfuggono alla violenza del mondo. Espandi ▽
Mery, Rosy, Giada e Angelo vivono a Danisinni, un quartiere di Palermo che sembra avere una sua vita separata rispetto alla città. Nel mezzo della più importante piazza sorge l’edificio abbandonato dell’asilo. C’è chi lo ritiene infestato non si sa bene da cosa e chi lo utilizza come discarica. Quando il gruppo lo scopre lo considera come un castello in cui, una volta ripulita una stanza, potersi rifugiare ritenendolo inattaccabile. Il racconto di un quartiere difficile di una città che si trasforma grazie alla fantasia e all’impegno di chi ancora sa immaginare un futuro diverso. Questo documentario è in grado di fornire un’interessante ventaglio di elementi per comprendere la vita in un quartiere di Palermo poco distante dal centro ma, al contempo, quasi dimenticato. Siamo invitati a chiederci se il diritto ad un’infanzia in una città ‘normale’ (come ha scritto una bambina che non è nel film ma abita in quegli stessi spazi) debba restare nell’ambito della fiaba lì come altrove o possa trasformarsi in una realtà da condividere con altri. Recensione ❯
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Rifugiata da Sarajevo, Lidija Zelovic racconta la sua vita nei Paesi Bassi tra memorie familiari e riflessi della crescente polarizzazione politica. Espandi ▽
Lidija Zelovic ritrae la sua famiglia, dal 1993 rifugiata nei Paesi Bassi, dopo la fuga da Sarajevo devastata dalla guerra. Attingendo all'archivio dei filmati di famiglia, scene di vita domestica - le discussioni sulla politica e sul calcio la domenica con i genitori e il fratello, la crescita del figlio, le vacanze "a casa" in Bosnia - si alternano a eventi politici nei Paesi Bassi - omicidi, scandali, la crescente polarizzazione sociale, l'ascesa della destra radicale. Home Game offre uno sguardo a volte divertente, spesso conflittuale e sempre sincero sulla vita della regista, che funge da specchio per l'attuale clima politico nei Paesi Bassi e in molti altri Paesi. Recensione ❯
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Dopo un amore finito, Rocco torna a Salò e ritrova Angelo, amico d'infanzia e suo opposto. Toro racconta con sincerità un'amicizia oltre gli stereotipi maschili. Espandi ▽
Rocco è un regista dal cuore spezzato, cresciuto tra ideali progressisti e relazioni andate male. Dopo l'ennesimo fallimento sentimentale a Berlino, fa ritorno a Salò, dove vive Angelo, il suo amico d'infanzia che si definisce con orgoglio un "toro" e sembra incarnare tutto ciò che Rocco detesta: virilità esibita, galanteria fuori moda e una vita apparentemente funzionante. Ma dietro le apparenze si nasconde molto di più. Toro è una storia sorprendente e tenera che parte da uno scontro tra due modi opposti di essere uomini e finisce per raccontare con disarmante sincerità il valore raro dell'amicizia, quella vera, che non ha bisogno di maschere. Un film spiazzante. Recensione ❯
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Tra favelas e clandestinità, un viaggio nel mondo dei palloni volanti brasiliani, arte identitaria ora illegale e perseguitata come un crimine. Espandi ▽
Dal cuore delle favelas brasiliane, un dietro le quinte esclusivo del mondo dei "palloni volanti". A Rio De Janeiro e a San Paolo creare, far volare e inseguire palloni aerostatici è un'arte preziosa e competitiva, oltre che un elemento centrale dell'identità culturale fin dai tempi coloniali. Oggi, però, le autorità hanno dichiarato illegale quest'arte, classificandola appena al di sotto dello smercio di droga e spingendola alla clandestinità. Con la polizia e i cacciatori di taglie alle calcagna, la regista si imbarca in una corsa selvaggia per testimoniare l'estrema ossessione e il sacrificio necessari per costruire questi spettacolari palloni. Recensione ❯
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E se le donne riscrivessero le religioni anziché combatterle? Inna Shevchenko guida una sfida femminista alle gerarchie sacre del mondo. Espandi ▽
Inna Shevchenko, attivista femminista e leader di FEMEN, incontra donne straordinarie che affrontano la religione da prospettive opposte: alcune la contestano, altre la difendono, molte la riformano dall'interno in modo sorprendente. Donne imam, teologhe, attiviste e ribelli mostrano come la fede possa essere uno strumento di libertà. Al di là delle differenze, tutte condividono una certezza: le donne sono magnifiche. Nessun dio - né in cielo né in terra - ha il diritto di negare loro l'uguaglianza o sottometterle agli uomini. Recensione ❯
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La storia epica di due fratelli coinvolti in una faida per assicurarsi l'eredità del ricco nonno defunto, girata nell'arco di 14 anni. Espandi ▽
Un racconto epico e dinamico girato nell'arco di 14 anni. La storia di due fratelli danesi, Henrik e Christian, che si ritrovano coinvolti in una faida per assicurarsi l'eredità del loro ricco nonno defunto. Mentre Henrik cerca stabilità e prova a rompere i modelli disfunzionali della famiglia, Christian è mosso dalla rabbia e dall'odio, fino a unirsi a una confraternita di estrema destra. Il conflitto tra i due fratelli si trasforma in una battaglia non solo per il denaro, ma anche per il futuro dei loro figli. Attraversando tre generazioni, il film riflette sul potere, sul denaro, sui conflitti generazionali e sull'incessante ricerca del proprio posto nel mondo. Recensione ❯
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Rob Moore si finge giornalista, ma è una spia. O è un un agente doppiogiochista a fin di bene? Una storia di inganni, potere e verità ambigue. Espandi ▽
Rob Moore, ex produttore televisivo, finge per anni di essere un giornalista per infiltrarsi tra gli attivisti anti-amianto. In realtà è una spia al servizio dell'industria dell'amianto. Quando la verità viene a galla, Rob sostiene di essere un agente doppiogiochista che raccoglieva prove contro i suoi datori di lavoro corrotti. Due giornalisti accettano di raccontare la sua storia, ma presto si ritrovano intrappolati in un intricato gioco di bugie. Rob è un eroe o un manipolatore? Una storia avvincente fatta di inganni, potere e verità ambigue. Recensione ❯
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Mikal ha 12 anni, vive da sempre in una stanza d'albergo malmessa e spera che i genitori smettano di bere. Una storia di fragilità e amore familiare. Espandi ▽
Mikal ha 12 anni e vive da sempre in una stanza d'albergo malmessa con i suoi genitori, entrambi alle prese con problemi di alcol. Il suo più grande desiderio è che smettano di bere. A causa della crisi abitativa negli Stati Uniti, molte famiglie come la sua sono costrette a vivere in hotel economici, spesso in condizioni difficili. Ma tra caos, dolore e precarietà, resistono anche l'amore e la speranza. La regista Monica Strømdahl conosce Mikal da tempo e lo ha seguito per tre anni. Il film racconta la crescita di un bambino in un contesto fragile, mostrando le ferite dell'infanzia, ma anche i legami profondi che uniscono una famiglia. Recensione ❯
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Una storia familiare originale che parla del non detto e della liberazione dalle catene che le origini ci impongono. Espandi ▽
Danimarca, anni '80. Kim incontra Annette e dalla loro unione nasce Nicoline. Dopo dieci anni di matrimonio, la famiglia si frantuma. Nicoline, ormai adulta, decide di affrontare i fantasmi della sua infanzia e, animata da forte determinazione e ottimismo, invita i suoi genitori a un incontro. Per la prima volta dopo la separazione, i tre parleranno con sincerità, ricostruendo il legame spezzato. Ma è possibile parlare di giusto e sbagliato quando si parla di memoria? Un film senza compromessi che esplora i ricordi con tenerezza e umorismo. Una storia familiare originale che parla del non detto e della liberazione dalle catene che le origini ci impongono. Recensione ❯
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Manizha Bakhtari, ambasciatrice afghana a Vienna, lotta contro il regime talebano promuovendo istruzione e diritti per le donne, simbolo di resistenza e giustizia. Espandi ▽
"La pace non è l'assenza di guerra, ma la presenza della giustizia". Questo il motto di Manizha Bakhtari, ambasciatrice afghana a Vienna che, in seguito alla presa di potere dei Talebani, si è ritrovata a rappresentare un Paese privo di un governo riconosciuto a livello internazionale. Nonostante l'isolamento finanziario e logistico, Bakhtari sfida il regime e continua a battersi per i diritti delle donne e delle ragazze afghane. Con il programma "Figlie" promuove l'istruzione clandestina delle giovani del suo Paese e guida la resistenza politica contro i Talebani, diventando una delle più importanti portavoce internazionali delle donne dell'Afghanistan. Recensione ❯
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Per recuperare la vecchia alleanza e canalizzare la rabbia dell'una quando l'altra inizia a fare uso di crack, due sorelle intraprendono un cammino. Espandi ▽
Claudia ed Eleonora, sorelle coetanee, hanno trascorso da alleate il primo miglio della loro vita. Crescendo sono divenute sconosciute l'una agli occhi dell'altra. L'esigenza di accettare le colpe di Claudia, che ha iniziato a fare uso di crack, ed espiare le proprie, muove in Eleonora il bisogno di un nuovo percorso insieme. L'incipit del documentario è focalizzato su un disegno infantile di Claudia: Cara mamma e caro papà vi voglio tanto bene. Non so più dove sono aiutatemi. Da Claudia. Attraverso un cammino nel cuore ancestrale della Sicilia, lungo la Via Francigena, le due sorelle tentano di ritrovarsi. Recensione ❯
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A partire dalla storia del rione Pilastro a Bologna, il film indaga le contraddizioni dello sviluppo urbano e il rapporto tra spazi e vita quotidiana. Espandi ▽
Il rione Pilastro comincia la sua storia a partire dagli anni Sessanta, con un nucleo di case popolari edificato a pochi chilometri dal centro storico di Bologna in risposta alle richieste di alloggi per il crescente numero di immigrati nel secondo dopoguerra.
All'ombra del "Virgolone", uno dei più grandi complessi residenziali della città, cresce un quartiere di quasi settemila abitanti, oggi purtroppo spesso al centro dell'attenzione dei media solo per crimini e fatti di cronaca nera.
Il film indaga la storia del quartiere e dei suoi abitanti, il rapporto tra spazi cittadini ed esperienze quotidiane, in un contesto dove sono evidenti sfide e contraddizioni nello sviluppo urbano. Recensione ❯
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L'artista polacca Ewa torna nella sua città d'origine dopo sessant'anni, affrontando una dura realtà. Documentario, Italia, Polonia2025. Durata 66 Minuti.
Ewa Benesz torna in Polonia dopo 60 anni di teatro in Italia. La sua arte, trasmissibile solo di persona, rischia di perdersi. Espandi ▽
Dopo sessant'anni di ricerca teatrale e performativa, Ewa Benesz decide di lasciare l'Italia e tornare a Lublino, la città da cui era fuggita negli anni '80 durante la legge marziale in Polonia. L'avanzare dell'età la costringe a interrompere i suoi laboratori, che da anni coinvolgono persone provenienti da tutto il mondo. Il distacco dai suoi allievi, alcuni legati a lei da decenni, è doloroso. La sua pratica teatrale si basa su una trasmissione diretta, da persona a persona, difficile da conservare nel tempo. Il ritorno in patria apre un confronto con le ferite della storia e con il peso di una vita spesa lontano da casa. Recensione ❯
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