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Un atto d'amore per il cinema analogico, per il fantastico su pellicola come non se ne vedevano da tempo. Avventura, Fantasy - USA2025. Durata 96 Minuti.
Una giovane ragazza che scappa di casa, impara a comunicare con una specie animale apparentemente poco socievole, conosciuta come Ochi. Espandi ▽
In un piccolo villaggio della fittizia isola di Carpathia il tempo sembra essersi fermato e la vita scorre seguendo ancora ritmi rurali, disturbati solo da qualche automobile. Sull'isola vivono gli ochi, una specie di primati dal pelo bluastro e capace di comunicare con versi dalla strana musicalità. Gli uomini li cacciano da sempre e l'attuale capo dei cacciatori è Maxim, il padre di Yuri, una ragazzina introversa che si sfoga solo ascoltando la musica black metal degli Hell Throne. Quando trova un cucciolo ferito di ochi decide di accudirlo di nascosto e poi di aiutarlo a tornare a casa e ritrovare sua madre. Lungo il cammino realizzerà di saper comunicare con lui e ritroverà a sua volta la madre, che si era separata dal marito dopo una orrenda lite. Maxim si metterà però sulle tracce della figlia, insieme ad alcuni cacciatori bambini, tra cui Dasha, il fratello adottivo di Yuri.
Una fiaba realizzata con la magia vintage di un cinema dagli effetti speciali in larghissima parte analogici: animatronic, pittura matte e pupazzi. Straordinario il lavoro anche sulla colonna sonora, peccato il racconto sia a tratti stereotipato e a tratti stridente. Se il film non riesce a essere coerente nella scrittura, è però perfetto nella realizzazione artigianale, sia per la meravigliosa animazione degli ochi, sia per il lavoro sui set. Uno sforzo produttivo davvero meticoloso, un atto d'amore per il cinema analogico, per il fantastico su pellicola come non se ne vedevano da tempo, che avrebbe meritato una narrazione più solida, ma che rimane encomiabile Recensione ❯
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Due scienziati cercano di fermare una mutazione che trasforma le persone in lupi mannari dopo essere state toccate da una superluna l'anno prima. Espandi ▽
Un anno prima, la presenza di una super luna aveva provocato un inaspettato evento catastrofico con circa un miliardo di persone trasformate in licantropi per tutta la notte. Adesso la super luna sta per verificarsi di nuovo. Wesley, biologo molecolare, ha fortificato la casa di Lucy, vedova di suo fratello e si riunisce al team di esperti guidato dal professor Aranda per testare uno spray protettivo di nuova generazione ma lo spray non funziona e avviene una strage di scienziati. Wesley sopravvive con la collega Amy. Recensione ❯
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Piero ed Elisabetta si sono conosciuti e amati molto presto, riuscendo a costruire una famiglia felice. Ma un lutto terribile li ha colpiti. Espandi ▽
Piero ed Elisabetta si sono molto amati e hanno avuto tre figli con cui formare un'unità apparentemente indissolubile. Ma quando il maggiore, Flavio, perde la vita in un incidente la famiglia si disgrega. Sono i due figli che restano, Dennis e Sara, a convincerli a celebrare insieme il Natale a Cortina d'Ampezzo, la località dove i nonni materni possiedono un lussuoso chalet. I due ragazzi hanno un piano, che però verrà bruscamente interrotto da un evento inaspettato. Tutte le dinamiche famigliari verranno messe in discussione, e terranno tutti in sospeso per una lunga notte di attese e di riflessioni sul passato.
Storia di una notte racconta le ricadute di un lutto terribile su un nucleo domestico e soprattutto su una coppia che non riesce a non trasformare il dolore in una serie di rinfacci.
Basata sul romanzo "Nelle migliori famiglie" di Angelo Mellone, la vicenda esplora quel dolore trasformandolo in uno spazio vuoto che nessuno riesce a colmare, e che tiene separati gli uni dagli altri. Purtroppo però il risultato drammaturgico risulta artificioso e poco emotivamente coinvolgente, forse anche perché nelle prime scene la famiglia appare forzosamente felice, e in quelle ambientate dopo la tragedia altrettanto forzosamente ostile. Recensione ❯
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Un'opera che affronta il tema della cementificazione delle coste della Corsica. Espandi ▽
Joseph è rimasto l'ultimo pastore a gestire un ovile di capre sulla costa in Corsica. Il suo terreno è necessario per completare un progetto di speculazione edilizia che trasformi quell'area in zona turistica. Joseph non vuole vendere. La mafia locale prova ad intimidirlo senza esito sino a quando, in una colluttazione, il boss locale viene ucciso dal pastore. Il quale è costretto alla fuga. Da poco però lo aveva raggiunto la nipote Vannina che, attraverso i social, ne sostiene l'innocenza e la lotta.
Frédéric Farrucci affronta il tema della cementificazione delle coste della Corsica prendendo spunto dalla realtà e trasformandola in necessaria leggenda.
La realtà, grazie ai social, diventa leggenda alla velocità della luce e in questo caso si finisce con il compiere un'opera utile a tenere viva la coscienza sociale di un popolo (nello specifico quello corso) che sente il peso del controllo francese nonché della malavita che si mette a disposizione di interessi che risiedono altrove. Recensione ❯
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Un film audace che vince la sua scommessa di rendere protagonista un gruppo di supereroi minori. Ottima Florence Pugh. Azione, USA2025. Durata 126 Minuti.
Sono criminali ma il loro talento vale tanto e il governo vuole sfruttarlo. Espandi ▽
Yelena Belova, addestrata nel brutale programma della Stanza Rossa per diventare una Vedova, vive ormai in uno stato di profonda apatia. Dopo una visita al suo padre putativo, Alexei Shostakov (alias Red Guardian), decide di portare a termine un'ultima missione. In questa operazione finisce in trappola, insieme ad altri agenti: Ghost, Taskmaster e John Walker. Mentre si scontrano tra loro, i quattro si rendono conto di non essere soli. Lì c'è anche Bob, un uomo affetto da amnesia. A prima vista non appare come un pericoloso agente, ma quando tocca gli altri, questi rivivono le visioni dei momenti più traumatici delle loro vite.
Thunderbolts* non è forse solo il primo film con un asterisco a fine titolo, ma anche una scommessa audace: un film sui supereroi minori che affronta il mal di vivere.
Il dolore della protagonista - un'ottima Florence Pugh - che cerca di superare la propria apatia è reso in modo più tangibile del solito, messo al centro del racconto e visualizzato in scene che entrano letteralmente nella sua psiche. Finalmente, dopo le fantasie multiuniversali degli ultimi film Marvel, Thunderbolts* riporta la narrazione su un piano più umano. Recensione ❯
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Una badante ruba i soldi ai suoi assistiti per aiutare il nipote. Quando viene scoperta si genererà il caos. Espandi ▽
Maria ama il suo nipotino, che dimostra un talento precoce per il pianoforte. Decisa a farne un pianista ad ogni costo, ha noleggiato un piano verticale e assoldato il maestro migliore di Marsiglia per dargli lezioni private. Ma Maria non ha i mezzi per sostenere queste spese e come la “gazza” di Rossini ruba la vita che luccica e fa la cresta sulla spesa dei suoi clienti, persone anziane di cui si occupa amorevolmente.Fermamente intenzionato a non lasciare spazio alla disperazione, l’autore raddrizza la barra e dona a La gazza ladra la forma, affatto patetica o funerea, di una cronaca ordinaria. Una sorta di sfarfallamento della narrazione che svolge una sitcom marsigliese o addirittura un ‘dramma giocoso’ come quello rossiniano, mescolando elementi drammatici e buffi con esiti lieti.Coerente, morale e solare, il film risplende di vita. Circondato dai suoi indefettibili alleati, Guédiguian realizza un film su la forza dei legami, ripetendo che la lotta non è mai vana se è preziosa per qualcuno e si combatte per chi è prezioso al cuore. Recensione ❯
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Un avvincente spy drama che racconta la storia dei leggendari agenti segreti George Woodhouse e della sua amata moglie Kathryn. George si trova ad affrontare la prova definitiva: la fedeltà al suo matrimonio o al suo paese. Espandi ▽
Londra. L'agente segreto George Woodhouse deve svolgere una delicata missione; il suo superiore Meacham gli ha dato infatti una settimana di tempo per indagare sulla fuga di notizie di un software top-secret dal nome in codice Severus. Tra i cinque agenti del SIS sospettati, c'è anche sua moglie Kathryn. Così, per smascherare il traditore, invita gli altri quattro a cena a casa sua. I sospetti di George su sua moglie aumentano quando trova un biglietto del cinema nella spazzatura. Ma Kathryn è colpevole o la posta in gioco è ancora più alta?
C'è un'eleganza che non è mai forma. Il cineasta guarda anche variazioni del genere fine anni '90 ma qui oltrepassa l'audace sperimentazione che ha anche attraversato il suo cinema. I colpi improvvisi (il coltello da bistecca sulla mano di Freddie), sembrano come dei gesti improvvisi in un meccanismo narrativo collaudatissimo, ma che mostra come il cinema di Soderbergh può aprirsi a improvvise sorprese.
Il regista è l'unico, nel panorama statunitense, che può riprendere la lezione di Roger Corman dove in un film c'è parte che resta di quello (o di quelli) precedenti con momenti di grande e puro cinema, come il piano-sequenza iniziale con l'entrata di George dentro il locale. Recensione ❯
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Un melodramma barocco su un intrigo di relazioni amorose tossiche con, sullo sfondo, la criminalità organizzata. Drammatico, Italia2025. Durata 107 Minuti.
La storia della giovane Mary, che si ritrova invischiata in una relazione di cui si pente molto. Espandi ▽
Mary (Giulia Schiavo) è la giovane amante del pregiudicato Nunzio (Simone Susinna), sposato a sua volta con la capoclan Carmela (Antonella Carone). Quando la ragazza
incontra Giulio (Simon Grechi), il nuovo insegnante di equitazione del maneggio che frequenta, trova la forza di troncare questa relazione tossica. Nunzio, in attesa di uscire dal carcere da dove continua a gestire i suoi business e traffici illeciti, invia il suo sgherro Michele (Antonio Orlando), amico d’infanzia di Mary, per metterla in guardia e cercare di farle cambiare idea. Ma Mary vuole sentirsi libera e decide di andare via per qualche giorno. La sua partenza scatenerà Nunzio, che, uscito di galera, darà sfogo a tutta la sua ira. Opera prima di Francesca Schirru, Malamore costruisce un melodramma barocco su un intrigo di relazioni amorose tossiche con, sullo sfondo, la criminalità organizzata. La regia porta esteticamente alle estreme conseguenze, con una coerenza ammirabile ma con una ridondanza melodrammatica, la narrazione della sceneggiatura. L’utilizzo di una fotografia patinata insieme all’abuso dell’utilizzo dei droni e a quello delle musiche pervasive cerca di aumentare, da un lato, l’efferatezza delle azioni del protagonista e, dall’altro, la melodrammaticità dell’assunto rischiando però di finire in una sottolineatura didascalica di stereotipi narrativi da cui non sfugge neanche la direzione attoriale di alcuni interpreti. Recensione ❯
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Un pilota è incaricato di trasportare un agente federale e il suo prigioniero al processo. Espandi ▽
Winston, ex-contabile della potente famiglia criminale dei Moretti, si è rifugiato al motel Igloo in Alaska dopo essere diventato informatore di giustizia. Lì viene rintracciato e arrestato dal maresciallo dell'aeronautica Madolyn Harris che viene incaricata di scortarlo da Anchorage a New York per farlo testimoniare contro i suoi ex-datori di lavori. Noleggia così un piccolo aereo. Durante il viaggio Winston nota che sotto il sedile di fronte a lui c'è la licenza di Darryl, ma la fotografia è diversa. Cerca di avvertire Madolyn ma lei non può sentirlo perché indossa le cuffie. Ben presto però Darryl rivela la sua vera identità di sicario.
Il respiro da B-movie, teso ed efficace, anima il sesto film da regista di Mel Gibson, realizzato a nove anni dal bellico La battaglia di Hacksaw Ridge. Flight Risk concentra gran parte della vicenda quasi tutta sul volo con soli tre personaggi ad alta quota.
Ma è Mark Wahlberg la vera sorpresa. Perfido, senza scrupoli, gioca con la morte ad alta quota come se quel viaggio fosse una sfida alla roulette russa. Qui è in uno dei rarissimi ruoli negativi della sua carriera. Recensione ❯
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Operazione fiacca che punta alla natura artigianale del cinema di Robert Rodriguez e alla coreografie action di David Leitch. Commedia, USA2025. Durata 83 Minuti.
Non importa quanto ci provi, non puoi rompere con il passato. Espandi ▽
Milwaukee. Marvin Gable è un uomo dalla vita apparentemente normale. Lavora come agente immobiliare e i cartelli “Vendesi” con la sua faccia sono dappertutto. Inoltre ha appena ricevuto un prestigioso riconoscimento dal suo mentore e amico Cliff, quello di miglior agente immobiliare regionale dell’anno. Niente però è come sembra. Un giorno riceve una misteriosa busta rossa dove c’è scritto “With Love” e un foglio con la scritta “Sono tornata” che fa tornare a galla il suo passato di killer. A mandargliela è Rose, la donna che avrebbe dovuto far fuori per conto di suo fratello Alvin, a capo di un’organizzazione criminale, perché gli aveva sottratto un’enorme somma di denaro. Marvin però non ha portato a termine l’incarico perché si è innamorato di lei. L’ha così aiutata a fuggire e poi ha deciso di cambiare vita. Però adesso è tornato il momento per regolare per sempre i suoi vecchi conti in sospeso. Jonathan Eusebio, qui al primo lungometraggio, dopo essere stato regista della seconda unità di Deadpool 2 e aver diretto le scene d’azione in Fast & Furious 8, ripropone schematicamente i combattimenti che ha coordinato, per esempio, nella saga di John Wick e The Fall Guy. Ma al di là dell’indubbio mestiere dell’operazione non c’è inventiva e soprattutto è debole la parte comica, soprattutto nella rappresentazione degli spietati criminali e del boss interpretato da Alvin Wu. Peccato che la sceneggiatura non abbia valorizzato il personaggio interpretato da Ke Huy Quan. Recensione ❯
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L'adattamento del romanzo omonimo di William S. Burroughs che racconta di un viaggio in Sud America e di un'ossessione sessuale che trasforma la vita di un uomo di nome Lee. Espandi ▽
Nella Città del Messico dei primi anni cinquanta, l'americano William Lee vaga da un bar all'altro alla ricerca di uomini da portarsi a letto, nel frattempo facendo ampio uso di droghe e alcool. Nonostante un ristretto gruppo di conoscenze abituali, che comprendono il fidato amico Joe, Lee è alla ricerca di qualcosa che questi incontri occasionali non possono dargli. Un giorno però si imbatte per strada in Eugene, giovane e bello, forse gay, forse no. I due si imbarcano in una frequentazione che li porterà anche alla ricerca di una pianta, lo Yage, in grado di stimolare le abilità telepatiche.
Nel mezzo degli anni venti, Luca Guadagnino è il più vivo tra i grandi autori del cinema italiano, e quello che maggiormente ha dimostrato un eclettismo tale da disorientare il suo pubblico. Ormai fermamente parte dello zeitgeist internazionale, nello spazio di un anno dà seguito al giocoso e pulsante Challengers con un adattamento letterario dell'amato William S. Burroughs. La sua lettura di "Queer" è pensosa, sentimentale e immaginifica - più dell'opera originale della quale prosegue la storia troncata aprendo le porte della percezione; ma tra droghe magiche e spedizioni esotiche, il film ci ricorda che tali porte si rivelano spesso uno specchio, pronto a riflettere la profondità della nostra solitudine. Recensione ❯
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Un'intensa riflessione sulla fragilità delle relazioni e sulla forza necessaria per ritrovare sé stessi quando la coppia va in crisi. Espandi ▽
Maria, già madre di due figli e divorziata dal primo marito, incontra a una festa Sigmund, con cui scatta l'amore. I due costruiscono una nuova famiglia ma il rapporto pian piano si deteriora tra incomprensioni, accuse reciproche e impeti di rabbia, lasciando Maria a chiedersi se ci sia qualcosa che non va in lei. Un'altra separazione sarà l'occasione per guardarsi dentro e ripensare sia il rapporto con Sigmund che quello con i figli.
Impietoso e incisivo, l'esordio alla regia della norvegese Lilja Ingolfsdottir trascina lo spettatore in un tour de force a cui ogni spettatore saprà relazionarsi.
Il film è un'esplorazione profonda dei limiti e delle mancanze che una persona può avere come partner. Se raccontare la fine di un amore è piuttosto comune, questa storia sembra chiederci un passo in più, domandando se le cause siano sempre state lì, dentro di noi. Recensione ❯
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Nell'epoca fascista il papà di Emilio cattura un principe africano. Agli occhi del bambino sembra una grande avventura. Espandi ▽
Italia, 1936. Emilio è un bambino fantasioso, con la passione per Sandokan. Un giorno crede di vederlo davvero, quando suo padre, Podestà fascista, cattura e rinchiude in una voliera nel giardino di casa sua il principe africano Abraham Imirrù. Una fiaba contro fascismo e xenofobia, che sostituisce alla denuncia un tono morbido e fiabesco. L’impostazione di commedia favolistica affievolisce e veicola in modo non polemico la denuncia, che resta tra le righe in tutta la narrazione sul rapporto con l’alterità e la (presunta, apparente) diversità. Non esente da diversi difetti, il film ha il grande e indiscutibile pregio di raccontare con un tono lieve un enorme problema universale e contemporaneo: la xenofobia. È un film profondamente politico, nella sua forma teneramente inoffensiva e metaforica. Anche solo per questo Ho visto un re merita di essere visto, discusso, apprezzato. Recensione ❯
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Un dramma toccante sulla lotta per la paternità e la resistenza in un Paese ostile, con un Romain Duris in stato di grazia. Drammatico, Francia, Belgio, Giappone, USA2024. Durata 98 Minuti.
Un film che racconta il Giappone di oggi da un punto di vista inusuale, in cui convivono luci e ombre. Espandi ▽
Jerome, detto Jay, è un tassista francese che vive a Tokyo, ma è soprattutto un padre separato che non vede l'ora di ritrovare sua figlia Lily. In Giappone la legge non prevede l'affido congiunto. Nel frattempo aiuta la sua amica Jessica, che si trova nella sua stessa situazione, a rivedere suo figlio. Ai genitori europei la burocrazia nipponica appare come una barriera insormontabile, bisogna ricorrere a metodi più empirici, più umani, solo così l'impossibile "caccia al tesoro" filiale può trasformarsi in una concreta opportunità di incontro.
È un commovente dramma sulla paternità e insieme un'opera di sottile denuncia sulla rigida legge nipponica in tema di affidamento, Ritrovarsi a Tokyo.
È un tema decisamente inedito, quello di cui sceglie di occuparsi Guillaume Senez, regista e cosceneggiatore di evidente sensibilità, che ci ha abituato a riflessioni sulla paternità ma anche sul senso di appartenenza. Con lo spessore umano che caratterizza le sue opere precedenti, finisce questa volta per firmare un'opera toccante e malinconica, un film sulla resistenza di un uomo, o meglio di un padre-coraggio. Recensione ❯
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Il film liberamente tratto dal romanzo "La Strada degli Americani", scritto dallo stesso regista con Bruno Oliviero e Francesco Di Leva. Espandi ▽
Da un anno Ciro si aggira per Napoli di notte, andando sempre a parare nel luogo dove sua moglie Flavia ha perso la vita in un incidente d'auto. Ciro va in giro a cercare l'auto rossa che ha buttato Flavia fuori strada, con il desiderio di punire i colpevoli della sua disperazione. In queste scorribande notturne lo accompagna il figlio Luigi, che si infila nella sua macchina a tradimento.
Rosario, un amico di famiglia, offre a Ciro un lavoro come elettricista per aiutarlo a risollevarsi dal lutto subìto. Ma il fratello di Rosario, Carmine, ha un altro lutto da affrontare: il suocero ha tentato il suicidio per essere stato licenziato in tronco dalla fabbrica dove ha lavorato tutta la vita. Anche Carmine è rimasto per strada, e ora medita vendetta.
Nottefonda è un piccolo congegno ad orologeria, una storia che si vorrà rivedere una volta arrivati alla fine, un viaggio nell'elaborazione del lutto e nel senso di colpa di chi sopravvive. Tutto è a fuoco e allo stesso tempo fuori fuoco, tutto è ricordo e allo stesso tempo presente crudele, e il peregrinare notturno di Ciro è un viaggio a vuoto in un girone dantesco che la presenza di Luigi rende allo stesso tempo più sopportabile e meno gestibile. Recensione ❯
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L'incontro tra una giovane coppia di ladri e gli abitanti di una villa sperduta dà vita a un gruppo di sogni e fallimenti. Espandi ▽
Guido e Beatrice sono due ladri che stanno cercando di sfuggire alla cattura da parte della polizia e che sono sottoposti alle non amichevoli attenzioni di un boss malavitoso. Raggiungono nottetempo un’isola su cui sorge un’ampia villa abitata dalla famiglia Reffi. Ognuno dei componenti ha una passione particolare. C’è chi è stato direttore d’orchestra; chi, un tempo medico, ora sviluppa il suo interesse per la matematica; chi scrive romanzi e chi vorrebbe saperli scrivere. Tra il gruppo e la coppia si ingaggia una scommessa: chi abita la villa pensa di riuscirne a cambiare le attitudini. In quel caso non si provvederà a denunciarli alle forze dell’ordine. Eugenio Lio ed Elisabetta Sgarbi hanno operato su un romanzo scritto negli anni’40 da Giorgio Scerbanenco, ritrovato dagli eredi e pubblicato nel 2018 da La Nave di Teseo, casa editrice di cui Elisabetta Sgarbi è l’anima nonché il direttore generale. Ne hanno spostato l’azione sul finire degli anni ’60 (su una pagina di giornale per un istante sembra di leggere il nome di Valpreda) e il loro intervento è sui personaggi (non sulle persone) che lo scrittore ha immaginato. Tutto però è rigidamente ancorato all'interno di uno schema algido ed è questa freddezza che viene volutamente conferita alla recitazione degli attori che denunciano la loro derivazione letteraria non per una mancanza di consapevolezza da parte degli sceneggiatori ma proprio (questo è ciò che si coglie) per sottolinearne l'artificiosità del pensiero e quindi delle vite. Recensione ❯
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Un regista che non potrà più fare il suo lavoro ripensa al suo passato. Espandi ▽
Salvador Mallo è un regista in crisi fisica e creativa. Nella sua memoria tornano i giorni dell'infanzia, i momenti fondamentali della sua vita e un film da cui aveva finito per dissociarsi una volta terminato. Almodóvar torna ad essere Pedro e ci parla di sé. Lo fa tenendo sotto controllo quel tanto di automanierismo che progressivamente si era insinuato nel suo cinema e, soprattutto, lasciandosi andare sul piano emotivo. Ciò che non era accaduto ne La mala educaciòn, anch'esso legato al suo vissuto giovanile, avviene qui. Grazie anche alla scelta del giusto alter ego. Dolor y Gloria è un film a cuore aperto in cui la speranza di poter rinascere è dichiarata già in apertura, ma è anche una matura riflessione sul cinema e sulla sua possibilità di esprimere ciò che può sembrare inenarrabile. Recensione ❯
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Una storia vera di resilienza e trasformazione, di cui Salles offre una declinazione trattenuta e personale. Drammatico, Storico - Brasile, Francia2024. Durata 135 Minuti.
Ambientato nel 1971 in Brasile, un paese stretto nella morsa della dittatura militare, il film racconta la storia di una madre costretta a reinventarsi quando la vita della sua famiglia viene sconvolta da un atto di violenza arbitraria. Espandi ▽
Brasile, 1971. Rubens Paiva, ex deputato laburista, vive con la moglie Eunice e i cinque figli a Rio de Janeiro. Il colpo di stato del 1964 lo ha espulso dalla scena politica e ha instaurato una dittatura militare che spaventa Eunice e le fa temere per l’incolumità della figlia maggiore Veronica, simpatizzante dei movimenti studenteschi antigovernativi. Ad essere portato via da casa, un giorno in fretta e furia, da un manipolo di sconosciuti armati, è invece Rubens. Non farà mai più ritorno. Il film è la storia della donna, Eunice, raccontata nel mémoire dell’unico figlio maschio, Marcelo Rubens Pavia, oggi giornalista e scrittore. La porta sulle spalle e sul volto l’attrice Fernanda Torres, che si fa contenitore in carne e ossa della dignità della persona reale che rappresenta. Ricordare questa vicenda e mettere pubblicamente al bando certe pratiche è necessario perché non continuinino a esistere. Ma Ainda estou aqui non è solo una storia di denuncia o di memoria: è anche un racconto di trasformazione. La tragedia che colpisce Eunice ribalta ogni cosa e la costringe a reinventarsi, con una nuova consapevolezza. Recensione ❯
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Il ritratto genetico di una nazione in cui tutto è in movimento, a cominciare dalle emozioni. Drammatico, Spagna2021. Durata 120 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Due donne, Janis e Ana, condividono la stanza di ospedale nella quale stanno per partorire. Sono due donne single, entrambe in una gravidanza non attesa. Espandi ▽
Con La voce umana, monologo di una donna respinta trasformato in una performance pop ed esplosiva, Pedro Almodóvar sperimentava il vuoto e svuotava la sua cassetta degli attrezzi. Un gesto liberatorio che gli permette oggi di ‘costruire’ altre cose, conservando tuttavia il suo universo, i suoi colori accesi, la pop art, gli affetti speciali. Si muove qui lungo la sutura di una transizione (politica) ambigua e di un Paese mai davvero ricomposto. Senza rinunciare all’empatia prodigata ai suoi personaggi, a interessargli visibilmente è la nativa Spagna, a cui torna come da un esilio e che filma non più come territorio mentale, un sogno che impasta coi colori materia proustiana, ma come terra da scavare (letteralmente), riesumando i fantasmi della Guerra Civile. Ritratto genetico di una nazione, Madres Paralelas è quello che Hollywood definisce, e mai definizione fu più luminosa, un movie motion pictures, immagini (emozionanti) in movimento. Una formula, magica e chimica, che Almodóvar applica per realizzare i suoi film più belli. Nel suo cinema tutto è movimento, a cominciare dalle emozioni, un’azione ‘di dentro’. Recensione ❯
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Due fratelli divisi dalla vita scoprono l'esistenza l'uno dell'altro e imparano a volersi bene
attraverso la musica. Commedia, Francia2024. Durata 103 Minuti.
Un uomo, per salvarsi la vita, dovrà andare a conoscere il suo fratello biologico. Espandi ▽
Celebre direttore d'orchestra, il quarantenne Thibaut scopre di essere malato di leucemia e di avere bisogno di un donatore di midollo osseo. Facendo indagini sulla compatibilità dei familiari viene a sapere di essere stato adottato e di avere un fratello di sangue, Jimmy, più giovane e proveniente dal nord della Francia. Diversi per carattere ed estrazione sociale, i due impareranno a conoscersi e a volersi bene, uniti dalla passione per la musica. E quando Thibaut scopre che Jimmy ha l'orecchio assoluto, lo spinge a diventare il direttore della banda musicale nella quale suona il trombone...
Una commedia drammatica semplice ed efficace, che mescola con abilità lacrima e risata, melodramma e realismo sociale.
Emmanuel Courcol, in passato autore dell'ottimo Weekend, parte dal dramma medico, passa alla vicenda famigliare dell'incontro tra i due fratelli adottati, poi allo scontro sociale fra i due protagonisti (uno borghese, l'altro proletario, uno realizzato, l'altro fallito) e infine arriva addirittura al racconto militante e sociale, con l'accenno alla crisi economica del nord e alle proteste operaie per la chiusura delle fabbriche… Recensione ❯
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Tra road movie e fiaba nera, il lavoro più pulp del regista di Twin Peaks, punto di svolta di una carriera all'insegna degli eccessi. Drammatico, USA1990. Durata 127 Minuti.
Tratto dall'omonimo romanzo di Barry Gifford, vincitore della Palma d'oro al 43° Festival di Cannes. Espandi ▽
Sailor è uno scapestrato uscito di galera; Lula è una ragazza ribelle, stuprata in tenera età dal viscido zio. Tra i due è amore, di quello folle e sregolato, che li porterà a fuggire dal North Carolina e dalla perfida madre di Lula, Marietta. Lei si rivolge ai gangster per scovarli e per riportare a casa la ragazza.
Il film che vale a David Lynch, fresco reduce dal successo televisivo di Twin Peaks, la Palma d’oro a Cannes è un concentrato di temi cari al regista: l’America selvaggia che crede in Elvis Presley e nei diner a buon mercato, l’orrore celato sotto la quotidianità di provincia, l’atmosfera da fiaba nera surreale che assomiglia terribilmente alle nostre vite. Ma il soggetto questa volta non è originale e deriva dal romanzo omonimo di Barry Gifford, grandioso cantore di vicende pulp ambientate ai margini dell’America. Il noir di Gifford si sposa alla perfezione con la follia visionaria di Lynch e l’esito è uno scoppiettante road movie che fa il verso a Il mago di Oz con tanto di fatina buona e strega cattiva. Potrebbe apparire come un noir o un western mascherato, ma nel profondo Cuore selvaggio è una storia d’amore, sesso e libertà, di un sentimento spontaneo che si fa carne per resistere a mille ostacoli e che rappresenta l’unica via di fuga da un mondo folle e spietato, che si pasce della sua crudeltà. Recensione ❯
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Un'adolescente viene arrestata. Suo padre dovrà cercare di affrontare la situazione. Espandi ▽
Sofia è un’adolescente che ha perso la madre e mal sopporta la nuova compagna di suo padre Pietro. Una sera i conflitti tra le due sfociano nell’irreparabile. Quando Sofia verrà arrestata inizierà un lungo percorso, e suo padre Pietro si ritroverà a dover mettere in pratica valori come comprensione e accettazione, ma il perdono non è scontato. Ivano De Matteo è un regista che ci ha abituati da sempre a opere che sospendono ogni giudizio e affrontano tematiche complesse, difficili, spesso dure. Non sono film che si dimenticano facilmente, i suoi. Non sono facili da digerire, ed è un complimento. Un cinema non rassicurante e per questo interessante, capace di intercettare certe espressioni di malessere sociale e raccontarle senza fronzoli e senza retorica. Questa volta, ispirandosi liberamente al libro “Qualunque cosa accada” di Ciro Noja, sceglie di riflettere su un dramma che si consuma tra le pareti domestiche e torna a indagare il complesso rapporto tra un padre e una figlia. Recensione ❯
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Il popolare gioco svedese viene trasformato in un film live action dalla Warner Bros. Espandi ▽
Quattro improvvisati avventurieri - Garrett "The Garbage Man" Garrison, Henry, Natalie e Dawn - sono alle prese con problemi quotidiani quando vengono improvvisamente trascinati, attraverso un misterioso portale, nell'Overworld: un bizzarro paese delle meraviglie cubico dove regna l'immaginazione. Per far ritorno a casa, dovranno imparare a padroneggiare questo mondo (e proteggerlo dalla minaccia di Piglins e Zombie) mentre intraprendono una magica missione affiancati da un esperto e inaspettato 'costruttore' del posto.
Il mondo del primo videogioco più venduto della storia (in 15 anni 300 milioni di copie) è lo scenario di una commedia spumeggiante, citazionista e survoltata ma con una sceneggiatura evanescente.
Bisogna abbandonarsi, spegnendo il cervello (e vale sia per i fan che per chi non sa neanche cosa sia Minecraft), alla serie di avventure rocambolesche messe in atto dai due protagonisti che, appunto come un videogioco anni '80, devono sempre passare a un 'quadro' successivo per tentare di sbrogliare la matassa. Il "perché lo fanno" non è così importante dato che il "come lo fanno" alla fine diverte e distrae. Che poi è l'unico obiettivo centrato da un film, deliziosamente anarchico, ma senza né capo né coda. Recensione ❯
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Ryan Coogler firma insieme al musicista Ludwig Göransson il suo film più originale. Horror, Azione, Drammatico - USA2025. Durata 137 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Cercando di lasciarsi alle spalle le loro vite travagliate, due fratelli gemelli tornano nella loro città natale alla ricerca di un nuovo inizio. Espandi ▽
Smoke e Stack sono due fratelli che pur di lasciare il Mississippi hanno affrontato le trincee europee della Grande Guerra e hanno cercato di farsi strada nella malavita di Chicago. Tornati nella regione natia con un discreto bottino e con abbondanti alcolici, comprano da un uomo – sospettato di far parte del klan – un edificio che vogliono trasformare in un locale di musica e gioco per la popolazione nera della zona. Si affidano al cugino Sammie, un prodigio con la chitarra, inoltre reclutano il musicista Delta Slim e trovano l’aiuto anche di alcuni immigrati cinesi. La festa notturna innesca una gioia contagiosa, ma presto si avvicinano tre bianchi che chiedono di poter entrare in modo molto insistente. Sarà presto chiaro che i tre non sono quello che sembrano…
Una blues-folk-rock opera che slitta verso l’horror e l’azione, con un accompagnamento musicale sempre più marcato. Ryan Coogler firma insieme al musicista Ludwig Göransson il suo film più originale. Fieramente di genere, I peccatori è un crescendo incessante di musiche che si incontrano, si scontrano, e si fondono ai suoni dell’azione violenta così come al ballo dei corpi. La regia e il montaggio danzano a ritmi a volte placidamente insidiosi e spesso invece forsennati o irruenti, in un assedio che più volte viene fragorosamente interrotto prima del faccia a faccia finale. Recensione ❯
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La storia vera di Lee Miller, modella e fotoreporter dall'anima inquieta. Espandi ▽
Elizabeth "Lee" Miller è stata una celebre modella, una fotografa di moda e la musa dell'artista surrealista Man Ray. Ha frequentato il mondo degli artisti e degli intellettuali nella Parigi degli anni Venti, ha conosciuto Pablo Picasso, Coco Chanel e Jean Cocteau: ma arrivata alla mezza età vuole confrontarsi con qualcosa di più autentico, e raccontare al mondo ciò che sta succedendo sul fronte della Seconda Guerra Mondiale. Dunque si reca in prima linea come fotoreporter e corrispondente di guerra, anche contro il volere dell'esercito, per testimoniare le condizioni dei prigionieri e il coraggio delle ausiliarie al fronte, rischiando la pelle e riportando a casa una sindrome da stress post traumatico che l'accompagnerà per tutta la vita.
Winslet è al centro di ogni scena e butta alle ortiche ego e vanità per farsi tramite della vicenda avventurosa di una donna impavida e determinata che si era posta come unica priorità quella di raccontare la verità delle cose, e in particolare di testimoniare una guerra di proporzioni mondiali. Recensione ❯
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Un uomo torna alla sua città natale ma il viaggio non si rivelerà come aveva programmato. Espandi ▽
Jérémie torna da Tolosa alla cittadina della provincia francese in cui è cresciuto per partecipare al funerale del panettiere locale, che è stato suo datore di lavoro negli anni della giovinezza. Martine, la vedova ancora piacente, lo accoglie a braccia aperte ma Vincent, il figlio del defunto, è meno entusiasta. Anche il parroco del paese e un amico di vecchia data di Jérémie e Vincent entrano a far parte di quel gioco di equilibri (e di potere) che si sposta continuamente, ma mantiene il nuovo arrivato al centro dell'attenzione (e dei desideri) di tutti. Saranno le passeggiate nel bosco, apparentemente in cerca di funghi, il terreno su cui si giocherà la battaglia finale per la supremazia.
Il film sembra un po' un giallo alla Chabrol e un po' una fiaba nera (non a caso i personaggi si avventurano ripetutamente in un bosco misterioso), ma in realtà è tutto Alain Guiraudie, il regista e sceneggiatore francese che con una decina di titoli (il più memorabile è Lo sconosciuto del lago, ma è notevole anche il recente L'innamorato, l'arabo e la passeggiatrice) ha definito la sua poetica libera e impossibile da incasellare in un genere, o in una narrazione codificabile. Recensione ❯
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Un ragazzo appena uscito dal carcere stringe amicizia con un cane nero. Espandi ▽
Chixia, Cina, 2008. Musicista rock di successo e acrobata da circo sulle motociclette, Lang cade in disgrazia dopo essere stato accusato dell'omicidio del nipote del macellaio Hu. Uscito dal carcere grazie a delle misteriose attenuanti, è nel mirino dei propositi di vendetta di Hu. Rifarsi una vita per Lang è complicato, specie con il padre, gestore di uno zoo, alcolizzato all'ultimo stadio. Gli offre un lavoro Yao, un padrino locale che si occupa della cattura dei cani randagi che stanno invadendo Chixia e, in particolare, di un imprendibile cane nero, che si presume rabbioso.
Tutto o quasi è sopra le righe e studiato in funzione delle conseguenze e dello scopo simbolico; tutto o quasi nasconde una metafora piuttosto semplice da decrittare. Ciò non toglie che la regia di Hu - transitato con nonchalance dal blockbuster propagandistico come 800 eroi a qui, alla maniera di un camaleonte come Zhang Yimou - sappia pigiare i tasti giusti per tenere viva l'attenzione del pubblico.
Nel ruolo del padrino Yao compare il grande regista Jia Zhang-ke, mentre il protagonista Eddie Peng è una star musicale e cinematografica taiwanese, protagonista di molti successi del cinema panasiatico del terzo millennio. Recensione ❯
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L'atteso sequel con Ben Affleck e Jon Bernthal, diretto da Gavin O'Connor. Espandi ▽
Sono passati nove anni da quando il Dipartimento del Tesoro ha smantellato, con l'aiuto del Contabile, la Living Robotics. Raymond King, l'ex-direttore dell'ufficio per la lotta ai crimini finanziari, ha lasciato il suo posto alla prescelta Marybeth Medina, ora l'unica a ricevere informazioni sul mondo criminale da parte di Christian Wolff, alias il Contabile. King si ritrova però invischiato in un caso più grande di lui, caso per il quale viene ucciso.
Seguito del successo di nove anni fa, The Accountant 2 è prodotto dalla stessa Artists Equity di Ben Affleck e Matt Damon. The Accountant 2, invece, arriva quasi un decennio dopo, quando ad un'America polarizzata e scossa da tensioni pre-Guerra Civile non interessano più le analisi critiche sulla connivenza, di più, la dipendenza, tra capitalismo e criminalità.
O'Connor - e Dubuque - sentono questo, avvertono che ci si è spostati sul terreno delle culture wars, del capitale simbolico, così rifrangono il loro film attraverso queste lenti: dal riciclaggio si è passati al problema dei migranti, dalle aziende multinazionali ai trafficanti di esseri umani, dalle collar counties dell'Illinois alle zone di confine con il Messico. Recensione ❯
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Benjamin, dottorando senza borsa di studio, accetta una cattedra a contratto in un college. Espandi ▽
L'estate è finita e un nuovo anno scolastico sta per cominciare. Gli studenti affollano il cortile e i professori risalgono in cattedra. A un team di insegnanti impegnati e affiatati, si aggiunge Benjamin, un giovane supplente di matematica con zero esperienza e tante domande sulla professione. Sbarcato in una scuola ordinaria nella banlieue di Parigi, scoprirà a sue spese i problemi e le gioie della trasmissione.
Dopo aver affrontato il tema della salute da diverse angolazioni (ospedali, studi medici di città e di campagna...), dopo aver messo in scena le prove e le tribolazioni della professione medica, denunciando il progressivo disimpegno dello Stato francese, Thomas Lilti passa all'istruzione.
Sbilanciato dalla parte dei buoni sentimenti, Guida pratica per insegnanti è il perfetto grand film publique che trova il suo punto di svolta in un giovane allievo difficile. Con lui il racconto si lascia alle spalle l'intenzione verista per seguire una linea, una figura, un temperamento e un vero dramma. Un personaggio e una storia da sviluppare magari in stagioni televisive e anni scolastici successivi. Recensione ❯
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Un'agente carceraria vede arrivare nella sua prigione un ragazzo del suo passato. Espandi ▽
Nel suo lavoro di guardia carceraria Eva ha una scorza dura ma sembra capace di fare la differenza trattando i detenuti con cui lavora ogni giorno con una certa umanità. Dallo studio alla meditazione, la donna si spende come può nella sua missione. Un giorno però scorge una faccia nuova in cortile, quella di Mikkel, riconoscendo subito in lui il giovane uomo che qualche anno prima, durante una lite proprio in carcere, ha accoltellato e ucciso suo figlio, anche lui detenuto. Sopraffatta dall’odio verso chi le ha tolto il suo Simon, Eva inizia a oltrepassare dei confini prima professionali e poi morali per punire ulteriormente Mikkel, senza però riuscire a fermarsi.
Con il suo esordio del 2018, The guilty, il giovane cineasta danese Gustav Möller si era ritrovato tra le mani un piccolo caso - un thriller serrato e ben costruito con una premessa insolita, finito poi con il classico remake americano superfluo.
Vogter è il suo passo successivo, a qualche anno di distanza ma con alcune somiglianze che tracciano le forme del profilo artistico di Möller fino a questo punto. Il suo cinema è pressione e controllo, tensione e claustrofobia. Recensione ❯
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Un ragazzo rimane affascinato dal mondo delle drag queen grazie all'incontro della giovane Cookie Kunty. Espandi ▽
Baptiste, 29 anni, ha una relazione con Samia, quando incontra Cookie Kunty, una giovane drag queen della vita notturna parigina che immediatamente lo affascina. Inizialmente motivato dall'idea di realizzare un progetto fotografico su di lei, Baptiste entra in questo nuovo mondo e finisce per intraprendere una relazione con Quentin, il giovane che si cela dietro la drag queen. Recensione ❯
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Il secondo capitolo della nuova produzione dell'epico ciclo dell'Anello del Nibelungo. Espandi ▽
Dopo il successo di Das Rheingold nel 2023, il regista Barrie Kosky e il direttore d'orchestra Antonio Pappano tornano a collaborare per proseguire il racconto nell'universo wagneriano. Il pubblico potrà assistere a questa imponente tappa del ciclo direttamente al cinema, grazie alla trasmissione in diretta dal Covent Garden di Londra prevista per mercoledì 14 maggio.
In questa produzione di Die Walküre. Christopher Maltman riprende il personaggio del potente dio Wotan, mentre il soprano Elisabet Strid debutta nel ruolo della figlia di Wotan, Brünnhilde. A interpretare i fratelli Siegmund e Sieglinde sono rispettivamente Stanislas de Barbeyrac, che torna con entusiasmo alla Royal Opera, e Natalya Romaniw, al suo debutto nel ruolo. Romaniw è un volto già noto al pubblico londinese, reduce dal successo in Tosca (novembre 2024) e dall'interpretazione di Helena nella nuova opera Festen di Mark-Anthony Turnage (2025). Recensione ❯
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