fedeleto
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sabato 30 luglio 2011
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polanski?
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Una ragazza dopo essere fuggita da tre aggressori ,si rifugia in una vila dove trova personaggi bizzarri descrivendo il tutto in un diario,attratti pertanto tutti dal suo corpo tentano in ogni modo di approfittare della sua ingenuita',ma troppe volte la situazione sembra addirittura ripetersi allo stesso modo,che si sia fermato il tempo? l'unica soluzione e' fuggire su un carro di porci e dire che il film dovra' pur finire? Dopo Macbeth polanski torna con una pellicola ai limiti dell'assurdo dove il tema molto chiaro e' il luogo fuori dal tempo e dal mondo ,e l'ingenuita' e' vittima della tentazione.Molte sono le scene degne di nota(mastroianni con la pelle di tigre che si fa frustare,la scenafinale dove i porci figurano un semplice cambiamento di forma ma non di spirito,in fodno anche nella villa erano tutti porci.
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Una ragazza dopo essere fuggita da tre aggressori ,si rifugia in una vila dove trova personaggi bizzarri descrivendo il tutto in un diario,attratti pertanto tutti dal suo corpo tentano in ogni modo di approfittare della sua ingenuita',ma troppe volte la situazione sembra addirittura ripetersi allo stesso modo,che si sia fermato il tempo? l'unica soluzione e' fuggire su un carro di porci e dire che il film dovra' pur finire? Dopo Macbeth polanski torna con una pellicola ai limiti dell'assurdo dove il tema molto chiaro e' il luogo fuori dal tempo e dal mondo ,e l'ingenuita' e' vittima della tentazione.Molte sono le scene degne di nota(mastroianni con la pelle di tigre che si fa frustare,la scenafinale dove i porci figurano un semplice cambiamento di forma ma non di spirito,in fodno anche nella villa erano tutti porci.M arimane il tempo ,che sembra portare tutto ad un giorno precedente dove la stessa ragazza afferma che in realta' questo e' gia successo e l'uomo smentisce non ci si bagna mai nello stesso fiume,eppure qualcosa farebbe pensare l'opposto.Un capolavoro ,come la bellezza di sidney rome.
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turkish
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mercoledì 14 ottobre 2015
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sbandamento del maestro
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Film che sin vista della copertina,del cast e della regia più sceneggiatura di Polanski incuriosisce e fa venire l'acquolina in bocca.Purtroppo la fame resta a causa di una sceneggiatura in un atmosfera straniante spesso anche misogina rienpita di personaggi che non riescono mai ad entrare a pieno nello spettatore. (fatto più unico che raro in un film di Polanski)
I Dialoghi sono fine a se stessi ma non hanno un taglio malizioso raffinato ironico come ci si aspetterebbe,cadendo troppo spesso nella faciloneria delle qualità fisiche di Sydne Rome.La bravura di Mastroianni non sempre basta a far reggere le fondamenta traballanti sin dall'inizio di un progetto che tra l'altro dura eccessivamente troppo.
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Film che sin vista della copertina,del cast e della regia più sceneggiatura di Polanski incuriosisce e fa venire l'acquolina in bocca.Purtroppo la fame resta a causa di una sceneggiatura in un atmosfera straniante spesso anche misogina rienpita di personaggi che non riescono mai ad entrare a pieno nello spettatore. (fatto più unico che raro in un film di Polanski)
I Dialoghi sono fine a se stessi ma non hanno un taglio malizioso raffinato ironico come ci si aspetterebbe,cadendo troppo spesso nella faciloneria delle qualità fisiche di Sydne Rome.La bravura di Mastroianni non sempre basta a far reggere le fondamenta traballanti sin dall'inizio di un progetto che tra l'altro dura eccessivamente troppo.Il finale,con la Rome su un carro di porci ,seppur riuscita come chiusura del cerchio, non riesce a giustificare l'architettura del resto del film.
Dopo aver visto la splendida fase 60' di Polanski (Coltello dell'acqua,Cul de Sac,Repulsion) qui il maestro prende troppo larga la curva per poi ritornare subito in scia pochi anni dopo con uno dei suoi capolavori Chinatown.
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carloalberto
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lunedì 13 dicembre 2021
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meglio la porcilaia che un branco di carogne
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Che è una commedia satirica in forma di favola surreale e grottesca, girata interamente nella villa di Ponti ad Amalfi, usata per l’occasione come set. Così Polanski, suggestivamente ed emblematicamente, sbeffeggia il mondo vuoto, vanesio, egocentrico, cinico, infantile dei ricchi, proprio nella casa del suo produttore.
Un cast di attori formidabile interpreta una corte dei miracoli oscena e variegata, un’immonda compagnia di burattini, capeggiata dal vecchio satiro, Hugh Griffith che sembra il Mangiafuoco di Pinocchio, in cui la volgarità ed il maschilismo unisce il criminale coatto Carlo Delle Piane all’imbianchino Alvaro Vitali, il prete prodigo di buoni consigli, Guido Alberti, al playboy assatanato, Piacentini nella parte di sé stesso.
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Che è una commedia satirica in forma di favola surreale e grottesca, girata interamente nella villa di Ponti ad Amalfi, usata per l’occasione come set. Così Polanski, suggestivamente ed emblematicamente, sbeffeggia il mondo vuoto, vanesio, egocentrico, cinico, infantile dei ricchi, proprio nella casa del suo produttore.
Un cast di attori formidabile interpreta una corte dei miracoli oscena e variegata, un’immonda compagnia di burattini, capeggiata dal vecchio satiro, Hugh Griffith che sembra il Mangiafuoco di Pinocchio, in cui la volgarità ed il maschilismo unisce il criminale coatto Carlo Delle Piane all’imbianchino Alvaro Vitali, il prete prodigo di buoni consigli, Guido Alberti, al playboy assatanato, Piacentini nella parte di sé stesso. Mastroianni è la caricatura del suo personaggio pubblico, il classico latin lover all’italiana ridotto ad un automa dell’erotismo, tutto galanterie e romanticume ossessionato da fantasiose ed improbabili perversioni sessuali che servono a nascondere una latente impotenza. Romolo Valli è l’intellettuale borghese, colto ed opportunista, che suona Mozart e filosofeggia, nevrotizzato dalla convivenza forzata, ma comoda, con la marmaglia che lo circonda, la combriccola di cialtroni, apostrofata come “branco di carogne” dal personaggio interpretato dallo stesso Polanski.
Non è un caso che Sydne Rome, la personificazione dell’innocenza e della bellezza, l’Alice nel paese degli orrori quotidiani della società borghese, fugga, alla fine, saltando su un camion che trasporta maiali. Tre anni prima Pasolini, in Porcile, aveva significato la stessa cosa sebbene in termini più drammatici ed esasperati, ovvero che è preferibile la lordura naturale dei porci a quella morale dei ricchi.
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emanuelemarchetto
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lunedì 8 maggio 2017
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la dolce vita di polanski
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Nancy, giovane autostoppista statunitense in vacanza sulla costiera amalfitana, per sfuggire al tentativo di stupro da parte di tre giovani, si rifugia in una grande villa a picco sul mare, abitata da padrone e ospiti assai eccentrici.
Nel suo continuo girovagare per il mondo, Polanski realizza un film anche in Italia, prendendo probabilmente spunto da quella borghesia vacanziera da boom economico, tanto ben rappresentata da Dino Risi nel film L'Ombrellone (1966). Il regista ha sempre descritto questa pellicola come "...una versione erotica di Alice nel Paese delle Meraviglie di Lewis Carroll", ed effettivamente la protagonista (interpretata da Sydne Rome) reagisce proprio come l'Alice del romanzo: davanti ai suoi occhi ingenui e curiosi vengono messi in scena dei rituali, delle dinamiche sempre uguali giorno dopo giorno che sfuggono però alla sua logica; Nancy non può far altro che osservare e, quando possibile, interagire, non riuscendo però a modificare il loop esistenziale dell'abitazione.
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Nancy, giovane autostoppista statunitense in vacanza sulla costiera amalfitana, per sfuggire al tentativo di stupro da parte di tre giovani, si rifugia in una grande villa a picco sul mare, abitata da padrone e ospiti assai eccentrici.
Nel suo continuo girovagare per il mondo, Polanski realizza un film anche in Italia, prendendo probabilmente spunto da quella borghesia vacanziera da boom economico, tanto ben rappresentata da Dino Risi nel film L'Ombrellone (1966). Il regista ha sempre descritto questa pellicola come "...una versione erotica di Alice nel Paese delle Meraviglie di Lewis Carroll", ed effettivamente la protagonista (interpretata da Sydne Rome) reagisce proprio come l'Alice del romanzo: davanti ai suoi occhi ingenui e curiosi vengono messi in scena dei rituali, delle dinamiche sempre uguali giorno dopo giorno che sfuggono però alla sua logica; Nancy non può far altro che osservare e, quando possibile, interagire, non riuscendo però a modificare il loop esistenziale dell'abitazione. "La villa di Capri è il pianeta dell'assurdo"(Stefano Rulli).
Polanski, nel mettere in scena le pulsioni sessuali che la protagonista evoca con la sua sola presenza, crea una serie di situazioni grottesche e surreali, apparentemente comiche, ma che sono quasi sempre pervase di "un'inquietudine esistenziale", che sottolinea il patetismo, per esempio, di un personaggio come quello di Alex (Marcello Mastroianni), sicuro del suo fascino, ma sessualmente represso e schernito per il suo profumo, considerato poco virile. La morte aleggia all'interno della villa: i personaggi attendono infatti la dipartita dell'anziano proprietario della villa (Noblart) per spartirsi l'eredità. L'attesa di questo evento sembra essere alla base dell'equilibrio che si è creato tra gli abitanti di questo assurdo mondo; questo li ha portati ad uno stato di cristallizzazione che niente riesce a scalfire, nemmeno un corpo estraneo come Nancy, la quale sarà infine costretta a scappare per non essere completamente assorbita da quel ciclo infinito ed immobile.
Curiosità: La villa in cui è girata la maggior parte del film è la residenza estiva ad Amalfi del produttore Carlo Ponti.
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