Anno | 2021 |
Genere | Thriller, |
Produzione | USA |
Durata | 90 minuti |
Regia di | M. Night Shyamalan |
Attori | Gael García Bernal, Vicky Krieps, Rufus Sewell, Ken Leung, Nikki Amuka-Bird Abbey Lee, Aaron Pierre, Thomasin McKenzie, Alex Wolff, Eliza Scanlen, Embeth Davidtz, Emun Elliott. |
Uscita | mercoledì 21 luglio 2021 |
Tag | Da vedere 2021 |
Distribuzione | Universal Pictures |
MYmonetro | 3,19 su 21 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 21 luglio 2021
La trasposizione di una grafic novel francese di genere thriller. In Italia al Box Office Old ha incassato 1,5 milioni di euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Guy e Prisca stanno attraversando un momento difficile, ma tengono tutto nascosto ai figli Trent e Maddox, per non rovinare loro la vacanza speciale che si accingono a vivere: un periodo di relax in un resort esclusivo e poco noto. La proposta dei gestori del villaggio turistico di accedere a una spiaggia oceanica incontaminata sembra impossibile da rifiutare, ma presto i Capa scopriranno che il luogo nasconde un segreto.
Il gioco a cui M. Night Shyamalan ci e si sottopone, adattando molto liberamente la graphic novel "Castello di sabbia", agisce su più livelli e più dimensioni.
Tra queste l'attraversamento della quarta parete gioca un ruolo rilevante. La consapevolezza di essere, nonostante molteplici sforzi, conosciuto principalmente da Il sesto senso in avanti come "il regista dei twist (semplificando potremmo renderli con "colpi di scena") diviene, da possibile prigione, occasione ideale per prendersi gioco del proprio pubblico e del proprio cinema. Dove "gioco" non deve apparire come accezione irridente, bensì come "rimettere in gioco", nella forma più alta di rispetto e di approccio libero alla materia narrata. Le produzioni recenti di Shyamalan sembrano insistere sull'idea che non occorre aggrapparsi disperatamente all'elemento narrativo, ossia a ciò che lo ha reso celebre in un primo momento, ma che questo rappresenta solo un velo - furbescamente cucito su una trama di genere - per celare profonde riflessioni sullo stato della società contemporanea. Sui ceti sociali che la costituiscono e sul loro bisogno di sicurezze che ribadiscano le distanze; sulla famiglia come elemento fondante, sempre più messo in discussione e alla prova, ma ancorato alla storia dell'uomo da una simbiosi antica e inscindibile. Dal regista di Il sesto senso al creatore della geniale serie TV Servant è passata un'epoca di cambiamenti radicali e di evoluzione di un percorso autoriale. Lo Shyamalan di oggi ha sempre meno bisogno di rientrare in parametri mainstream e si muove liberamente, anche in senso letterale, grazie a una folle macchina da presa che non disdegna di avanzare e indietreggiare bruscamente.
Il disinteresse ostentato per la grammatica cinematografica cara ai contabili della sceneggiatura diviene un'ulteriore prova di forza per un autore che dispone del linguaggio a suo piacimento, con l'irriverenza di un Hitchcock o un De Palma e la naïveté di un giovane shooter alle prime armi. L'orrore rimane principalmente fuoricampo, ed è forse il segnale più evidente di come Shyamalan utilizzi il genere più che aderirvi, invitandoci a guardare altrove. Old diviene così un laboratorio nel laboratorio, dentro la sceneggiatura e al di fuori dalla stessa, per proporre una nuova separazione tra un sistema isolato e uno interconesso (The Village), un'altra coppia che nasconde un segreto (E venne il giorno), bambini non sono ciò che sembrano (Servant, Il sesto senso), un'adolescenza che procede di pari passo con sgradevoli mutazioni corporee, impossibili da comprendere senza la loro esasperazione parossistica (Split). Credere che Shyamalan giri sempre lo stesso film è fuorviante, a meno di intenderlo nella migliore accezione possibile della definizione, quella di Monet di fronte alla chiesa di Rouen, che preferisce affinare il medesimo soggetto, anche per sconvolgerlo, al salto nel buio. In questo senso l'insistenza sull'importanza del contrappasso e la riscoperta del fanciullo interiore assumono la forma di un ludus in cui evidenziare le parole con un colore sgargiante sembra l'unico modo per attirare l'attenzione su di esse. Il regista-bambino che si diverte con l'evidenziatore cerca compagni di giochi tra i suoi spettatori. Rinunciare assomiglia a perdere una occasione irripetibile, specie di fronte a lancette dell'orologio che scorrono troppo in fretta.
OLD disponibile in DVD o BluRay |
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Libero adattamento del graphic novel francese “Sandcaste” (“Castello di sabbia”) di Pierre Oscar Levy e Frederik Peeters, la nuova pellicola di Shyamalan è ambientata su una spiaggia tropicale da sogno che si rivelerà imprevedibilmente un incubo per tutti i suoi ospiti, un gruppo di turisti che saranno prigionieri di un mistero e vittime di un perturbante, innaturale [...] Vai alla recensione »
La sintesi elementare e'solo mia ovviamente.Sceneggiatura..un resort e una spiaggia dove 7/8persone vengono convinte ad andarci..e ben presto entro le 24 ore si accorgeranno che per varie ragioni invecchiano forzatamente e qui subentra la bravura del noto regista SHYAMALAN.."Sesto Senso-Unbreakable-Signs"e altri.Ho letto il vostro pensiero di voi bravissimi di MYmovies e dei "liberi" [...] Vai alla recensione »
Cercate un thriller? ecco, questo non lo è minimamente. Ma non è neanche un horror, perché se vado a rivedere la serie Piccoli brividi di quando ero bambina, sarei più raccapricciata lì... Piccoli spoilers: Il problema di questo film è che in una spiaggia di dimensioni relativamente scarse, succedono cose di cui tutti si accorgono in ritardo o non si [...] Vai alla recensione »
In Old di M. Night Shyamalan dei vacanzieri scoprono una spiaggia in cui si invecchia precocemente. Purtroppo, c'è poco altro da aggiungere. Accadono ovviamente cose assurde durante il pernottamento forzato in un luogo del genere, ma nessuno pare esserne effettivamente smosso. Chi ne esce pazzo è perché già era pazzo prima di mettere piede lì.
Sembra quasi un episodio di Dylan Dog, post Tiziano Sclavi, il nuovo film del regista del Senso Senso, Shyamalan, con una vicenda apparentemente orrorifica che tuttavia parla al presente con un arzigogolato riferimento alla cultura del tempo. Un tempo che scorre come sabbia tra le dita (non a caso il film è ispirato a una graphic novel francese, Sandcastle- Castello di sabbia) ineluttabile [...] Vai alla recensione »
Quello che ha distinto N. Shyamalan dagli altri registi d'oggi e' proprio, fino da SIGNES, il linguaggio cinematografico dalla fotografia nitida e rutilante, uno stile che si potrebbe avvicinare a quelle correnti iperrealiste che hanno attraversato in USA la cultura pittorica contemporanea. In questo OLD viene descritto un momento di "vacanza" di un gruppo di turisti in una spiaggia [...] Vai alla recensione »
Spoiler. E’ una metafora del cinema e della sua magica capacità di riassumere la storia della vita intera dei suoi personaggi nell’arco di tempo di due ore, attraversata da tutti i generi con cui Shyamalan si è confrontato nella sua opera di regista. E’ quindi anche un compendio cinematografico auto compiaciuto che racchiude in sé i mondi che Shyamalan ha rappresentato nel corso della sua carriera, [...] Vai alla recensione »
Non mi dilungo sui dettagli per non spoilerare, sui buchi di trama, sulla mancanza di tensione, la noia, il chiedersi (inutilmente) il perché di certe scene e di certi dialoghi. Fra uno sbadiglio e l'altro l'ho visto tutto anche se avevo il dito su stop da metà in poi. Poi... SORPRESA, a 10 minuti dalla fine arriviamo allo svelamento su cosa c'era dietro alla storia [...] Vai alla recensione »
Ricavato in "economia" da un fumetto dove, anche lì, faciloneria di trovate e tratto sgradevole hanno compromesso quel che c'era di suggestivo e di intrigante. Un demone, che chiameremo ludus, spesso ci induce a spiegare agli altri quello che non ci è chiaro. Old si presta alla perfezione. Difficile distinguere un qualche bandolo nel garbuglio di interpretazioni che il [...] Vai alla recensione »
M. Night Shyamalan, il regista che nel 1999 aveva fatto gridare al nuovo Spielberg, e si era abbondamente perso nella secoda decade del 2000, per poi parzialmente ritrovarsi. Discontinuo, ma con un marchio di fabbrica, il cd. “Shyamalan Twist” ovvero il colpo di scena finale che ribalta tutte le convinzioni raggiunte fino a quel momento della narrativa.
Nel pieno di una pandemia mondiale, M. Night Shyamalan racconta una storia che getta luci e ombre sulla ricerca scientifica e sulle implicazioni etiche che questa comporta. I personaggi di questa pellicola sono dei naufraghi. Esseri umani dispersi nella tempesta della vita. Delle pedine che il regista colloca in un contesto idilliaco ma, allo stesso tempo, inquietante.
Questa volta inizierò la mia recensione con un avviso ai cinefili che leggeranno: "Film assolutamente da evitare come la peste." Detto questo passiamo al "sodo". Io ho visto quasi tutti i film di Shyamalan, ma, onestamente, più di due o tre non riesco a sopportare. Certo, "Il Sesto Senso" è un capolavoro assoluto e Willis col [...] Vai alla recensione »
Le ragazzine in fondo alla sala hanno riso a denti stretti come consumate cinefile quando la vecchietta ha detto "C'è qualcosa che non va." Con tutta la buona volontà d'immergersi in una storia senza respiro, c'è qualcosa che non va in questo film. La scivolata finale, banalissima, lo conferma.
Mi piace il regista, quasi tutte le sue opere. Ma questo film....troppo, troppo, troppo strani i comportamenti dei protagonisti. Lasciam perdere poi la nascita del bambino. Non gli do 1 stella perchè almeno si salva il finale, dove spiega un pò cosa è successo.
Ottimo film che con una trama horror scava a fondo sull'etica della scienza e della società attuale sempre più distaccata da valori. Visivamente incisivo e suggestivo
A dir poco ridicolo. Non si salva nulla. Tempo buttato via.
A dir poco ridicolo. Non si salva nulla. Tempo buttato via.
Ricordando il famosissimo film il Sesto Senso che ebbe successo mondiale ed e' rimasto nella storia dei film piu' belli del genere occulto...questo OLD non lascia nulla,incomprensibile,inerto,praticamente da evitare..voto 3
non capisco come possa avere 3.6 ?! inguardabile
Film cult a mio avviso poco apprezzato e poco capito; le tematiche trattate sono molte: la ricerca scientifica, le debolezze umane, l'etica e l'amore; bisognerebbe vederlo 2 volte per cogliere tutte le sfumature e capirne tutti gli spunti di riflessione, ottima la recitazione del cast e la sceneggiatura, si vede che c'è la mano di un grande regista, consigliatissimo
film deludente,incongruente con una trama inesistente..da dimenticare voto 3
Il film, pur con qualche possibile ma non indispensabile miglioria, in fondo ha un messaggio molto attuale: il tutto e subito.Non c’è tempo, bisogna fare in fretta e farla in barba alle leggi della natura. Tutto progredisce a velocità molto elevate e alcuni pochi interessi egoistici hanno spesso la priorità.Ma (e immagino che sia la morale del film) è meglio gustarsi la vita in ogni suo momento, accettando [...] Vai alla recensione »
Ogni tanto capita ancora di andar al cinema ed uscirne talmente suggestionati, arricchiti, che per ore e giorni ci rimugini su. Questo notevolissimo apologo sul senso del tempo - e quindi della vita - ci tormenta con il continuo contrasto tra paesaggi da sogno, un vero Paradiso in Terra, e l'incubo del controllo sulle proprie esistenze, private appunto di ogni possibilità di controllo, e [...] Vai alla recensione »
Per qualche strana ragione sepolta nell' inconscio collettivo il trailer di "Old" ha suscitato un' ondata di aspettative fuori dal comune. Gli ingredienti c' erano: un gruppo di belli e privilegiati in vacanza su una spiaggia su cui per ragioni non meno misteriose si invecchia a vista. Rancori e conflitti di famiglia. Una scogliera così selvaggia da sembrare un paesaggio della psiche più che la difesa [...] Vai alla recensione »
Dopo le collaborazioni a budget ridotto con la Blumhouse inaugurate da The Visit e proseguite con Split e Glass, M. Night Shyamalan torna a una grande produzione sollecitato dall'accordo stretto nell'ottobre 2019 con gli Universal Studios per la realizzazione di due film. Di questo impegno, Old costituisce il primo risultato e si propone quale libero adattamento del graphic novel francese Château de [...] Vai alla recensione »
"Un intrigante e misterioso thriller su una famiglia che durante una vacanza in una località tropicale scopre che la spiaggia appartata dove si stanno rilassando li sta facendo invecchiare rapidamente... riducendo le loro intere vite ad un solo giorno": così recita la sinossi di Old, il film di M. Night Shyamalan che Universal Pictures porta nelle sale italiane - anzi #Soloalcinema - dal 21 luglio. [...] Vai alla recensione »
Un film sulla distanza tra la vita e il tempo: cosa di certo non nuova nel cinema di Shyamalan, solo che in Old il tema assume una forma plastica, a vista, tanto da diventare il nucleo non solo tematico ma letteralmente narrativo del film. Che è, per l'appunto, la storia di un pugno di uomini e donne e bambini costretti a coprire la distanza che separa le loro vite dal loro tempo, chiamati a guardare [...] Vai alla recensione »
(Attenzione: spoiler) «Benvenuti nella nostra versione del paradiso», dice il responsabile del villaggio turistico di lusso (ma a basso costo, se acquisti online) alla famiglia Capa (marito + moglie + due figlioletti). Poi, a ognuno, fa servire un cocktail, creato a partire dai dati da loro concessi. Dai loro gusti. Dai loro problemi. Comincia così Old, ultimo (grande) film di Shyamalan, tratto dal [...] Vai alla recensione »
Com'è stato raccontato in ogni modo possibile e immaginabile, sconfinando nei territori della mitologia, la prima proiezione de L'arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat creò scompiglio tra il pubblico convenuto al "Salon indien du Grand Café" di Boulevard des Capucines a Parigi, tra fuggi fuggi generale e persone che si lanciavano in terra nella speranza di evitare di essere investite dalla [...] Vai alla recensione »
Da lì non si va via più. Una volta che sei arrivato sulla spiaggia caraibica celebrata dal proprietario del resort come una promessa di paradiso, non riesci più ad andar via. Come nell'appartamento borghese di L'angelo sterminatore di Buñuel. O come nel villaggio in mezzo al bosco di The Village, forse il capolavoro di Shyamalan. Reclusione forzata, vie d'uscita inibite.
Con Old, uscito al cinema questa settimana, il noto regista indiano naturalizzato statunitense, Night M. Shyamalan (celebre il suo esordio, "Il sesto senso"), regala ai propri fan una sorta di thriller esistenziale. Adattando un fumetto francese, "Sandcastle" di Pierre Oscar Levy e Frederik Peeters, riunisce su una spiaggia tropicale tredici persone e le pone in balia di una situazione "ai confini [...] Vai alla recensione »
Il regista indiano ebbe l' onore di una copertina su Newsweek, con la didascalia "ecco il nuovo Steven Spielberg": era il 2002, aveva diretto il sublime "Sesto sesto" e l' interessante "Unbreakable". Arriveranno "Signs" e "The Village", a rallentare la carriera cominciata benissimo: se ti sei fatto la fama di grande regista superlativo nei finali di partita, rovesciando le carte senza ingannare lo [...] Vai alla recensione »
Old, vecchio. Dietro al titolo ingannevolmente semplice e a un manifesto che sembra la versione horror di una banale commedia estiva si nasconde l' ultimo lavoro di uno dei pochi autori americani che oggi lavorano ancora sulla dimensione filosofica del cinema di paura. High concept, come i suoi film migliori, anche se non necessariamente tra i più riusciti, l' ultimo M.
L' isola aveva un segreto. Anzi due. Il primo è che su quella spiaggia, deserta e incontaminata, un minuto vale... ben più di un minuto. Insomma in qualche ora si invecchia a vista d' occhio. Il secondo mistero era come uscirne. Soprattutto mentre le forze andavano scemando per l' avanzare dell' età. La selvaggia e disabitata spiaggia paradisiaca diventa così un incubo per tredici persone, per lo più [...] Vai alla recensione »
«Meglio di Cancun!», urla la nuova giovane moglie, frivola e un po' carente di calcio nelle ossa, del ricco inglese con vecchia madre e pargoli al seguito. Anche i Capa (lui spagnolo, lei americana) sembrano sereni nonostante l' impiegata museale Prisca stia lasciando l' agente assicurativo Guy («Tu pensi solo al passato!», si sfoga lui), scambi messaggi con l' amante e abbia appena scoperto un tumore [...] Vai alla recensione »
Anche nei migliori horror i soggetti si somigliano un po' tutti. Ciò non vale per Old , il thriller soprannaturale che M. Night Shyamalan ha tratto da una graphic novel francese. Una famigliola in vacanza finisce, assieme ad altri turisti, su una spiaggia da cui (come nell' Angelo sterminatore ) non si può evadere. C' è anche un cadavere, ma non è questo l' aspetto più lugubre: in quell' angolo sperduto [...] Vai alla recensione »
Invecchiare a tempo record, nell' arco di un giorno, da un' ora all' altra, fino alle più estreme conseguenze. Nel nuovo film del regista del Sesto senso M.Night Shyamalan lo spettro più temuto del nostro tempo innesca la vicenda di un thriller psicologico dall' impianto classico. L' idea di costruire una storia da incubo partendo da un' ossessione comune, gli anni che passano, il corpo che muta inesorabilm [...] Vai alla recensione »
«Credo che non siamo mai arrivati in spiaggia così presto»: è la prima frase pronunciata in Castello di sabbia, il graphic novel di Pierre-Oscar Levy e Frederick Peeters che ha ispirato il nuovo film di M. Night Shyamalan, Old. Il tempo è l'assoluto protagonista di quest'opera, tanto nel graphic novel di partenza quanto nella trasposizione per il cinema.
Il cinema di M. Night Shyamalan è da sempre un oggetto affascinante: conturbante, teorico, sicuramente psicoanalitico, eppure a volte troppo imbellettato ad arte, quasi furbescamente, magari, di tanto in tanto, saldamente incastonato in schemi prevedibili che, come nel caso di Old, convergono con eccessivo slancio e, quindi, si esauriscono, solo in funzione del classico colpo di scena finale.
Dopo il break nel cinema a basso costo di The Visit e Split, con la produzione della Blumhouse, e l'approdo a una dimensione produttiva media con Glass (ultimo capitolo di una trilogia che comprendeva Unbreakable - Il predestinato e lo stesso Split), M. Night Shyamalan torna decisamente al mainstream con questo Old: la fonte d'ispirazione è una graphic novel dal titolo Sandcastle, opera di Pierre Oscar [...] Vai alla recensione »
Spesso nei film delude il finale. Qui è il contrario. D'altronde M. Night Shyamalan è noto per i suoi colpi di scena. Non è un caso che le improvvise svolte alla fine dei suoi film hanno perfino un nome: lo "Shyamalan Twist". Peccato che il "twist" arrivi solo (appunto) alla fine e che nel mezzo prevalga il piattume. Adattamento del graphic novel Sandcaste di Pierre Oscar Levy e Frederik Peeters, [...] Vai alla recensione »
"Quelle sono videocamere", dice a un certo punto il "piccolo" Trent alla sorella Maddox, riuscendo finalmente a capire il mistero di quei riflessi e quelle luci che si vedono lassù, in cima alla scogliera. Qualcuno sta riprendendo ciò che accade sulla spiaggia maledetta, una vertigine temporale dove ogni mezz'ora corrisponde a un anno di vita. Un gruppo di villeggianti si ritrova lì, senza sapere di [...] Vai alla recensione »
Dubitiamo fortemente che M. Night Shyamalan conosca la celebre canzone di Franco Battiato. E che dunque la stessa possa aver funzionato da ispirazione recondita per Old, sua ultima fatica cinematografica. Eppure qualche punto di contatto, ad una lettura "poetica" del film, si trova. Oltre ad una spiaggia appunto deserta e in apparenza meravigliosa, si affaccia l'istanza del tempo che scorre inesorabile [...] Vai alla recensione »