Da oggi nuovamente in sala il film candidato a 11 Oscar. Con l'occasione, approfondiamo il significato di alphaverse e multiverso, partendo da alcuni punti di vista insoliti. Vai all'articolo
Luigi Coluccio
In foto Jonathan Ke Quan nell'universo alternativo ispirato a In the Mood for Love di Wong Kar-wai.
Torna oggi nelle sale Everything Everywhere All at Once, successo arraffa premi e incassi dei The Daniels (al secolo Daniel Kwan e Daniel Scheinert), fresco dell’investitura di undici nomination agli Oscar del prossimo 12 marzo.
Prodotto dai fratelli Russo, il film è un continuo andirivieni tra gli universi paralleli delle infinite vite di Evelyn Quan (Michelle Yeoh), che da proprietaria di una lavanderia a gettoni si ritrova a dover difendere il Multiverso da una minaccia oscura e terribile che presto potrebbe divorarlo.
Approfittiamo della riproposizione nei cinema per mettere mano agli appunti sulla vita, l’universo e tutto quanto presi a margine di Everything Everywhere All at Once. Si comincia.
Nella tavoletta VAT 6505 del Museo del Vicino Oriente di Berlino c’è scritto questo: “Il numero è 4;10. Qual è il suo inverso? Procedi come segue”. E, alla fine di una breve lista di operazioni, “Questo è il modo di procedere”. Già, questo era il modo di procedere delle civiltà mesopotamiche, che a partire dal 2.000 a.C. circa già tentavano di addomesticare i terreni trapezoidali, le eredità multiple e la costruzione di clessidre con una forma inconsapevole ma efficace di algoritmi. E cosa è un algoritmo? Vai all'articolo
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