Anno | 2024 |
Genere | Horror, Thriller, |
Produzione | USA, Gran Bretagna |
Durata | 105 minuti |
Regia di | M. Night Shyamalan |
Attori | Josh Hartnett, Hayley Mills, Alison Pill, Saleka Shyamalan, Kid Cudi Ariel Donoghue, Tim Russ, Karina Grzella, Marnie McPhail, Vanessa Smythe, Malik Jubal, Peter D'Souza, Jonathan Langdon, Andrew Rotilio, Marcia Bennett, Dan Evans, Kaia Esnard, Marianne Kanaan. |
Uscita | mercoledì 7 agosto 2024 |
Tag | Da vedere 2024 |
Distribuzione | Warner Bros Italia |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,42 su 15 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 8 agosto 2024
Una trama "inusuale" per il regista Shyamalan che ha scelto Josh Hartnett come protagonista. In Italia al Box Office Trap ha incassato 1,8 milioni di euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Cooper sembra il papà perfetto: accompagna la figlia Riley al concerto del suo idolo, Lady Raven, e fa di tutto per rendere la serata speciale. Almeno finché non scopre che l'evento non è altro che una trappola tesa dall'FBI per catturare il Macellaio, un serial killer implacabile ed efferato. Ma Cooper sa benissimo di chi si tratti. Avrà la meglio l'istinto paterno o l'istinto di sopravvivenza?
Dopo il fallimento di L'ultimo dominatore dell'aria, la carriera di M. Night Shyamalan si è sempre più connotata come una successione di esperimenti in produzioni di media grandezza: "piccoli" film, per lo standard di un blockbuster, in cui sperimentare, applicando un metodo da Ai confini della realtà o da Alfred Hitchcock presenta, trasformando i film in altrettante sessioni di laboratorio.
Trap rappresenta forse l'epitome di questa tendenza,
paragonabile a quel che hanno rappresentato Nodo alla gola o La congiura degli innocenti
per Hitchcock, o Omicidio in diretta per Brian De Palma. In Trap è meno evidente
l'elaborazione stilistica a tesi - non c'è un'esasperazione del piano sequenza come in
Nodo alla gola o Omicidio in diretta, ad esempio - ma c'è un ribaltamento sostanziale di
prospettiva. Ne La congiura degli innocenti era la soggettiva del morto, il suo "punto di
vista".
In Trap è la visione dell'assassino, deformante e totalizzante, a guidarci e a
confondere il nostro giudizio di spettatori. Può quel padre ideale, con cui molti di noi
possono identificarsi agevolmente, essere il responsabile di simili atrocità? Cosa può
averlo condotto fino a questo punto? Ma soprattutto, vogliamo che si salvi o che venga
catturato? È qui che si svolge il senso dell'operazione di Shyamalan, più che mai
concettuale e ardita, seppur celata nelle vesti dimesse di un thriller posticcio e carico di
incongruenze di sceneggiatura (i famosi "buchi" che solerti e saccenti cinefili, ossessionati
dal contenuto e non dalla forma, non mancano mai di evidenziare nei film che osservano).
Ancora una volta Shyamalan privilegia il suo lato più camp, in una sorta di provocazione,
di invito a guardare il dito anziché la luna. Lo scopo non è quello di girare il film perfetto,
né di evitare il ridicolo costantemente dietro l'angolo. Trap è al contrario un continuo flirt
con l'eccesso, che intende comunicare attraverso il linguaggio della contemporaneità e
delle nuove generazioni. Il dispositivo adottato è di per sé un gioco di scatole cinesi: metà
film è ambientata al concerto di una popstar interpretata da Saleka, figlia del regista e
cantante pop nella vita reale (sono ideate da lei le canzoni e le coreografie a cui
assistiamo), ma si ispira evidentemente a Taylor Swift e fenomeni affini di figure dominanti
nella sfera privata delle adolescenti, imprescindibili per la loro affermazione identitaria.
Shyamalan evidenzia lo stupore, finanche l'estraneità del nostro sguardo dal mondo di fan
e di idoli: forse arriviamo a entrare, per quanto inorriditi, nella mente dell'assassino
"boomer", ma rimaniamo a una distanza incolmabile dai meccanismi di idolatria dei
teenager di oggi.
"Deve essere difficile guardare quel che un altro sta facendo, tutto il
tempo" - così sintetizza Cooper il senso ultimo dei social network e il loro subdolo
meccanismo di trasmissione dell'inadeguatezza, di cui è evidentemente vittima Riley. Il
mondo del fandom è quindi innanzitutto un luogo dove trovare una rassicurazione, un
medium che consoli e permetta di rivivere i propri traumi - come l'abbandono di un padre,
cantato da Lady Raven a una folla adorante - senza doverli affrontare direttamente.
Quell'opportunità che in fondo Cooper non ha mai avuto, costretto a elaborare in solitudine
il proprio trauma infantile, annegandolo nella metodica routine di un padre di famiglia
impeccabile e di un pompiere che presumiamo infallibile nel suo lavoro, tanto da
trasformarlo in un'arma letale. Il film più depalmiano degli ultimi anni, e la conferma che il cinema di M. Night Shyamalan - che naturalmente appare "hitchcockianamente" in un
ruolo minore - rappresenta sempre una sfida concettuale ai nostri limiti autoimposti.
È avvolta nel mistero la trama del nuovo film di M. Night Shyamalan, che il regista si è limitato per ora a definire "inusuale". È una novità in compenso accertata la sua collaborazione con la Warner, così come la scelta, in veste di protagonista, di Josh Hartnett, attore che sta vivendo un recente rilancio in seguito alle partecipazioni a Black Mirorr e Oppenheimer. E per restare in famiglia, il 2024 segna anche il debutto cinematografico di Ishana Shyamalan, che già ha dimostrato ottime qualità da regista sulla serie Servant. Il suo Watchers, con Dakota Fanning, racconterà di un artista che si è persa in una foresta irlandese e trova rifugio in una baita insieme a tre sconosciuti: tutti loro saranno minacciati da una minacciosa e misteriosa creatura che si aggira nel bosco...
TRAP disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
BLU-RAY |
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€16,99 | – | |||
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Piacevole ed intrigante thriller dal sapore hitchcockiano diretto da un M. Night Shyamalan interessato ad entrare nella psicologia di un serial killer che manca di empatia (facendoci immedesimare in lui e a quasi tifare per lui per buona parte della pellicola), ma anche alle trappole in cui cade una società contemporanea dominata dai Social Network – che altera sempre più le reali [...] Vai alla recensione »
Il rito dei concerti e delle neo star per stuoli di adolescenti è rivisto dal regista de Il sesto senso (The Sixth Sense; 1999) come un rito al quale partecipare in massa, ma al tempo stesso che può essere lo sfondo per una narrazione distante e decisamente differente, ovvero una caccia all’uomo che ricorda altri thriller quali Senza via di scampo (No Way Out; 1987) o Out of [...] Vai alla recensione »
Il primo tempo è formidabile. Ispirato da Hitchcock, Shyamalan amplifica a dismisura lo spazio scenico de’ Il delitto perfetto, da un elegante bilocale al palazzetto dei concerti pop. Il meccanismo è lo stesso, l’eterno crudele gioco del gatto col topo, visto tuttavia dalla prospettiva di quest’ultimo. Spoiler. Magnificamente reso il graduale capovolgimento del carattere del personaggio principale [...] Vai alla recensione »
Shamalayan fã centro gran Thriller senza sangue carico di tensione ed ottima trama ti inchioda alla sedia fino all'ultimo. Regia spettacolare il film si deve vedere al cinema non per gli effetti speciali ma nella sala è più coinvolgente Ottimi gli attori dal protagonista alla Profiler dei Serial killer ma la figlia di Shamalayan rockstar che si confronta col Serial Killer merita [...] Vai alla recensione »
La mia frase di lancio e'vera!forse stuzzichera'la curiosita'dei lettori.Shyamalan(il regista)mi ha sempre incuriosito per ideare quel cinema 'diverso'.Qua visto ieri,il racconto del serial killer'il macellaio'..12 vittime..Viene incastrato all'interno di un teatro dove ce'una pop star nuova generazione..Lady Raven.
M. Night Shyamalan con Trap ha fatto un gradevole pasticcio. L’idea sulla carta era interessante: far sentire in trappola un serial killer ad un concerto pop. Un assetto da thriller vecchio stampo, dove ti auguri che la suspence ti accompagni ad ogni mossa dell’assassino, e invece il risultato è quello di un film inspiegabilmente privo di tensione, con situazioni affrettate e mal [...] Vai alla recensione »
Premetto che apprezzo il regista a priori, ma questa volta non ci siamo proprio. Sceneggiatura inconsistente, campata in aria. Shyamalan ci chiede di digerire una trama malconcia, dove una moglie con il sospetto che il marito sia un serial killer, invece di avvisare la polizia (basta una telefonata anonima), fa sapere indirettamente che il sospetto parteciperà ad un concerto, con la speranza [...] Vai alla recensione »
Quello che mi ha stupito in questo film é la musica cantata da questa artista che non avevo mai sentito. La trama é troppo forzata da americanata pura anche se con una buona dose di originalità. Nel complesso un film da vedere.
Quello che mi ha stupito in questo film é la musica cantata da questa artista che non avevo mai sentito. La trama é troppo forzata da americanata pura anche se con una buona dose di originalità. Nel complesso un film da vedere.
Poteva essere un capolavoro,come altri del regista. Ma questa volta non gli è riuscito del tutto. In tanti sono divisi in merito al secondo tempo. E in effetti sono d' accordo anch'io che la prima parte sia di gran lunga migliore della seconda, in ogni aspetto. Un po' dispiace, ma rimane, comunque, una fantastica regia e un grande Hartnett
Non una singola canzone trap, titolo fuorviante.
La storia in sè non era male, se non per le continue assurdità presenti nel film. Questo padre serial killer che porta al concerto la figlia con il consenso della moglie? Il tizio delle magliette che dopo un minuto gli svela magicamente la segretissima password e lo porta nel magazzino? La cantante casualmente senza guardie del corpo? La botola durante il concerto stranamente aperta davanti [...] Vai alla recensione »
metto una stellina in più perchè fino a metà il film sembra valido e originale, livello di recitazione molto elevato, ottima narrazione, tutto il contrario della seconda metà in cui il film cambia passo, collassa su se stesso e diventa inguardabile, noiosissimo e tutto già visto
Sapete quando si dice che, per amore, a volte, si fa la figura degli scemi? Bene, stavolta M. Night Shyamalan (quello de Il sesto senso, quindi tutti in piedi, per favore: standing ovation! ok, basta, adesso sedetevi perché questa è una storia triste. E ' il classico tonfo nella polvere di un ex genio obnubilato... ) Stavo dicendo: stavolta M.
E ritorna M. Night Shyamalan. Stavolta con TRAP.Padre e figlia vanno al concerto della cantante Lady Raven. Mentre vanno a prendere i posti in mezzo ad una grande folla, Cooper nota che ci sono diverse guardie di sicurezza in numero insolitamente alto man mano che il tempo passa. Una volta lasciata Jody nei posti a sedere Cooper viene a sapere da un addetto alle magliette un po’ strampalato che la [...] Vai alla recensione »
Qualcuno (chi?) ricorderà quella del 2024 come un'estate triplicemente shyamalaniana. Prima Ishana, con il suo The Watchers, poi Trap, sodalizio artistico fra padre che incarna la sacra trimurti regista-sceneggiatore-produttore e l'altra figlia, Saleka, nel film alter ego di se stessa in qualità di pop star-influencer dal cuore d'oro. La famigghia dunque tanto nell'extradiegetico quanto nel filmico [...] Vai alla recensione »
Tra i tanti meriti(?) di Shyamalan, c'è quello di aver portato al grande pubblico il discorso sull'autore, la riflessione teorica, lo svolazzo semiotico. Chi(unque) va al cinema a vedere "l'ultimo Shyamalan" ha fatto i compiti a casa, è preparato, sa cosa aspettarsi, sa cosa vuole (e magari non vede l'ora di dire la sua). Se ci si pensa, la prima, duplice Trap(pola) è questa: da una parte, il regista [...] Vai alla recensione »
"Io ho un lato oscuro" afferma minacciosa la madre di una compagna di scuola di Riley (Ariel Donoghue), la figlia adolescente che Cooper (Josh Hartnett), vigile del fuoco e padre amorevole, ha accompagnato al concerto di Lady Raven (Saleka Shyamalan) in un'arena stracolma di Gen-Z sognanti e armati di telefonino. Come sarà capitato alla maggior parte dei papà, in contesti simili, Cooper si sente evidenteme [...] Vai alla recensione »
Verrebbe da dire - a questo servono i segni: a rimandare a se stessi, alle infinite permutazioni di sé che fanno l'empirico, che «fanno dire» l'empirico, l'iperuranio, un inesausto intreccio di mondi fatti di linguaggio - La carta e il territorio, alludendo non solo al titolo del bellissimo romanzo di Houellebecq, ma proprio al senso cartografico, strutturale, metaletterario di questo libro, di questa [...] Vai alla recensione »
Il cinema di Shyamalan è un duplice luogo che a volte risulta troppo stretto per le intenzioni che palesa. Da un lato, è l'ambito del dilemma etico di impossibile soluzione, talmente impossibile che spesso la premessa appare particolarmente ambiziosa per essere poi adeguatamente sviluppata. Dall'altro, è il posto in cui la narrazione vive continuamente di false piste e inversioni, il cui scopo è spiazzare [...] Vai alla recensione »
Prima parte magnifica. Un padre amorevole accompagna la figlia al concerto della popstar Lady Raven. Adolescenti esaltati e polizia ovunque. Ché tra il pubblico c'è di sicuro il Macellaio serial killer. Gli agenti, e la profiler Hayley Mills, non sanno chi sia, a noi la sua identità viene rivelata subito. Messa in scena ramnata, cinepresa sui volti, gli occhi del killer cercano una via di fuga - e [...] Vai alla recensione »
La trappola è un luogo forse mentale o magari fisico, ambientale. È un pensiero in cui il sospetto fa lievitare la minaccia, oppure è un sistema, un habitat, in cui l'equilibrio tra il perimetro e gli elementi in esso contenuti sono il gioco per cui brucia la candela. La trappola, d'altro canto, è il luogo in cui sta da sempre il cinema di M. Night Shyamalan e Trap ne è la rappresentazione esemplare [...] Vai alla recensione »
«Siete così tanto connessi, eppure non vi conoscete». Sono parole paternali che il protagonista di Trap dice alla figlioletta, scortata al concerto di una Taylor Swift chiamata Lady Raven (Saleka, primogenita del regista, anche autrice dei brani). Gli occhi dei fan (e le camere dei loro, tantissimi, cellulari) sono rivolti a lei, adoranti. Ma gli sguardi della Legge, una task force mossa da una soffiata [...] Vai alla recensione »
Ogni nuovo film di M. Night Shyamalan è, a suo modo, un evento. Il mistero che ogni singola volta il regista de Il sesto senso costruisce scientemente intorno a ogni sua nuova opera, i dettagli attentamente centellinati sul plot, l'hype ricercato, la mistica (ormai superata... o no?) del plot twist finale, contribuiscono tutti in qualche modo a fare del cinema del regista di origini indiane un oggetto [...] Vai alla recensione »
Il medium è il messaggio e il villaggio è sempre più globale, ma al tempo stesso, quasi paradossalmente, più chiuso, claustrofobico. Se comunicazione e controllo sono due delle esasperate e tambureggianti travi portanti della nostra contemporaneità, e se lo smarrimento generazionale è un altro Giano bifronte (ma come parlano queste ragazzine? Quali sono le dinamiche psicologiche collettive di questi [...] Vai alla recensione »
Apparire/Nascondersi: la giovane figlia Riley va al concerto di Lady Raven e l'apoteosi è quando può salire sul palco, mostrarsi anche al pubblico, esibirsi ed essere guardata, nonostante l'inevitabile panico iniziale; il padre Cooper l'accompagna, ma in realtà non è il buon genitore come vuol far credere a tutti ma un serial-killer efferato che fa a pezzi le sue vittime (non è spoiler, lo si capisce [...] Vai alla recensione »
C'è un padre che accompagna la figlia adolescente a un concerto. La star, Lady Raven, è una sorta di Taylor Swift amata dalle ragazzine, che la idolatrano e condividono sui social. Il papà, invece, è una specie di Ted Bundy ovvero un serial killer psicopatico detto The Butcher (Il macellaio) che riduce a brandelli le sue povere vittime. Non è uno spoiler ma l'innesco del congegno dell'ultimo film di [...] Vai alla recensione »
Lo abbiamo imparato. Il cinema di Shyamalan da sempre ha a che fare con spazi chiusi. Che siano zone di sicurezza e di conforto, villaggi in cui coltivare l'illusione di un riparo dalle minacce del mondo esterno. O che siano bolle invalicabili, come la spiaggia di Old o la casa nel bosco di Bussano alla porta, sospese in un'altra dimensione, dove il mistero assoluto si apre al terrore dell'abisso. Vai alla recensione »