L'Innocenza

Film 2023 | Drammatico, +13 126 min.

Titolo internazionaleMonster
Anno2023
GenereDrammatico,
ProduzioneGiappone
Durata126 minuti
Al cinema5 sale cinematografiche
Regia diKore'eda Hirokazu
AttoriSakura Andô, Eita, Soya Kurokawa, Hinata Hiiragi, Mitsuki Takahata Shido Nakamura, Yuko Tanaka, Akihiro Kakuta.
Uscitagiovedì 22 agosto 2024
TagDa vedere 2023
DistribuzioneBim Distribuzione
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 3,77 su 25 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Kore'eda Hirokazu. Un film Da vedere 2023 con Sakura Andô, Eita, Soya Kurokawa, Hinata Hiiragi, Mitsuki Takahata. Cast completo Titolo internazionale: Monster. Genere Drammatico, - Giappone, 2023, durata 126 minuti. Uscita cinema giovedì 22 agosto 2024 distribuito da Bim Distribuzione. Oggi tra i film al cinema in 5 sale cinematografiche Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 3,77 su 25 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 29 luglio 2024

Un giovane ragazzo comincia ad assumere strani atteggiamenti. La madre comincia a pensare che sia colpa di un insegnante. Il film è stato premiato al Festival di Cannes, In Italia al Box Office L'Innocenza ha incassato 588 mila euro .

Consigliato assolutamente sì!
3,77/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA 3,73
PUBBLICO 4,09
CONSIGLIATO SÌ
Kore'eda indaga con delicatezza nei dubbi di un preadolescente confuso dal proprio desiderio.
Recensione di Roberto Manassero
giovedì 18 maggio 2023
Recensione di Roberto Manassero
giovedì 18 maggio 2023

Preadolescente silenzioso e riservato, Minato ha perso il padre quando era piccolo e vive con la madre, impiegata in una stireria. Vittima a scuola di un professore eccessivamente severo, Minato è difeso dalla madre, la quale si scontra duramente con la preside dell'istituto. Eppure qualcosa non torna: Minato dice la verità o il suo professore è innocente? E se si sbagliasse anche quest'ultimo a considerare il suo alunno un bullo? Perché a guardar la storia da vari punti di vista la realtà cambia e il vero soggetto diventa l'amicizia nascosta tra Minato e un suo compagno di scuola, preso di mira perché effemminato...

Dopo la trasferta in Corea del sud di Le buone stelle - Broker, il giapponese Koreeda torna agli spazi domestici e ai contesti tipici del suo cinema. Come sempre, lo scontro fra l'individuo e l'istituzione (qui familiare e scolastica) rifrange il concetto di verità e condiziona emozioni e comportamenti.

Una storia, tre punti di vista, anzi no, quattro, e altrettante, forse ancora di più, posizioni da cui guardare la realtà: dalla prospettiva dei piedi di un bambino su cui il film si apre; dal balcone ai piani alti di un palazzo mentre un edificio vicino va a fuoco; dal sedile di un'auto mentre si parcheggia in retromarcia; dalle scale di una scuola; davanti a una persona a cui si sta chiedendo scusa con un inchino...

Prima che un grande narratore delle dinamiche relazioni, familiari e istituzionali, Koreeda è un grande regista e anche in questo suo nuovo Monster inserisce i cinque protagonisti - Minato e sua madre Saori, il professor Hori, la preside Makiko e il piccolo Yori - all'intero dei loro spazi - le case, la scuola, un tunnel, un rifugio nei boschi - e dà valore soprattutto ai loro movimenti, ai loro sguardi, agli oggetti che li definiscono, alle parole che usano e che vengono fraintese, usate, manipolate.

La frantumazione del racconto, diviso in tre momenti paralleli che corrispondono ai punti di vista di Saori, del professor Hori e di Minato, con la preside Makiko a fare da cerniera tra la seconda e la terza parte - apre alla tipica relatività del cinema di Koreeda, che da sempre, e in particolare in Still Walking, Like Father, Like Son e Un affare di famiglia, riflette sui ruoli familiari e sulle relazioni che nascono fuori da una cornice di affetti istituzionalizzata.

Al centro di Monster, in maniera molto simile a Close (il film di Lukas Dhont dedicato alla fragile amicizia e attrazione fra due preadolescenti), c'è un altro legame inconfessabile, giovane ma già inficiato dallo stigma sociale, che per questo apre a una serie tragica di bugie, incomprensioni, interpretazioni parziali.

Il film resta su una dimensione sospesa del dramma, accennando a una possibile tragedia, scegliendo all'opposto un tono quasi sdolcinato, sottolineato anche dalle musiche di Ryuchi Sakamoto: è forse il limite principale di Monster, che come il precedente Le buone stelle - Broker fa percepire come Koreeda abbia abbandonato la spietata sincerità di altri suoi racconti e cerchi con troppa meccanicità il passo di un cinema lirico, ma con il sospetto di una certa poeticità posticcia.

Resta in realtà, come sempre, la magistrale precisione di scrittura e messinscena con cui il regista dà al film una dimensione simbolica evidente, con gli effetti di rima che tengono insieme le tre parti e i precedenti lavori a sorreggere la riflessione sulla relatività di fatti e parole (il confessionale di Il terzo omicidio, le strade a più direzioni di Un affare di famiglia, il lutto familiare di Still Walking, il tifone e il rifugio dal mondo di Ritratto di famiglia con tempesta).

Di nuovo, in Monster, c'è la creazione di uno spazio insieme realistico e immaginario verso il quale i giovani protagonisti possono tendere, quasi come se ci ritrovasse all'improvviso in un mondo di Miyazaki, fuggendo verso una possibile nuova vita che superi il peso delle parole, dei desideri, dei simboli, oltre ogni possibile, parziale punto di vista.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
martedì 24 settembre 2024
gabriella

 Il film di Kore'eda è un caleidoscopio di immagini, di emozioni multiformi e variegate, di pensieri puri e deformati, è lo specchio in cui si riflette ciò che siamo o vogliamo diventare, e dove invece le convenzioni sociali vorrebbero rinchiuderci. Minato è un undicenne di quinta elementare, il cui insolito comportamento insospettisce la madre Saori , alla quale [...] Vai alla recensione »

domenica 8 settembre 2024
Falco Ranuli

La mano del cinema giapponese è sempre stata molto felice nel descrivere i turbamenti dei piccoli uomini, sia che si tratti di “anime” che di cinema per “grandi”, da Ozu ad Akira Kurosawa, fino a Takeshi Kitano : l’ottimo Kore'da aveva già messo in scena i piccoli ed il loro rapporto con la famiglia, in maniera drammaticamente doppia, in "Un Affare [...] Vai alla recensione »

domenica 8 settembre 2024
Falco Ranuli

La mano del cinema giapponese è sempre stata molto felice nel descrivere i turbamenti dei piccoli uomini, sia che si tratti di anime che di cinema tout court, da Kurosawa a Takeshi Kitano. Il grande Kore'da aveva già messo in scena i piccoli sullo sfondo di "Un Affare di Famiglia", ma qui due giovanissimi alunni delle elementari che si trovano ad essere lontani e incompresi dal mondo degli adulti - [...] Vai alla recensione »

domenica 8 settembre 2024
ralphscott

Sceneggiatura a ritroso, l'incendio come doppio punto di partenza. L'insondabile mondo di Minato si può intuire, ma non comprendere. Ci provano, genitori, insegnanti e preside, ma non hanno più il codice per decrittarlo. Manca loro l'innocenza dei fanciulli, appunto, annegata dalla torrenziale pioggia dell'ipocrisia adulta, tesa alla conservazione del sottile equilibrio di compromessi di cui la serenità [...] Vai alla recensione »

venerdì 6 settembre 2024
ergo

Di sicuro mi è piaciuto molto, nonostante in alcuni punti sia un po' prolisso ed il gioco delle parti/punti di vista (x3) alla lunga finisce per spiegare troppo e non lasciare margini di dubbio. Un'esperienza di formazione a de-formazione delle pressioni sociali che cominciano dalla tenera età, e finiscono per contaminare le emozioni più genuine, in attesa di una rinascita. [...] Vai alla recensione »

mercoledì 4 settembre 2024
4ngus88

La storia di per sé merita un elogio. Il racconto della formazione della personalità relazionale dei due giovanissimi protagonisti è delicato e profondo. La scelta, intelligente e appropriata, di articolare il racconto da vari punti di vista rende ancora più apprezzabile la complessità del reale. Un film prezioso e da guardare assolutamente

martedì 3 settembre 2024
athos

Il film è inizialmente macchinoso poi una volta sciolto i legami della narrazione riempie il cuore rispolverando ricordi sopiti. Imcredibile il modo di scusarsi dei porfessori giapponesi.

venerdì 30 agosto 2024
alex.diego

Il film è molto bello e simpatetico.è davvero difficile non amarlo. I Bambini protagonisti sono incanteveoli e il ritratto della società giapponese è fin troppo vivido.  Un paese rimasto ancora all'Ottocento.  Dei difetti però sono a mio avviso evidenti e riguardano la parte narrativa troppo smagliata come una tela da cui si separano dei fili.

venerdì 6 settembre 2024
cardclau

Nel film L’innocenza il regista giapponese Kore'eda Hirokazu abbandona le tematiche fondamentalmente positive, basate sulla creatività dei sentimenti d’amore, dei suoi ultimi film, per rivolgere lo sguardo verso il ruolo drammatico di un adolescente (Minato) in crescita, senza padre (ma con una madre sufficiente buona) accusato di bullismo (nei riguardi di Yori) a scuola quando [...] Vai alla recensione »

FOCUS
FOCUS
lunedì 19 agosto 2024
Emanuele Sacchi

Dopo la trasferta francese di Le verità (guarda la video recensione) (2019) e quella sudcoreana di Le buone stelle - Broker (2022), Hirokazu Kore'eda torna in Giappone con L’innocenza, a riannodare i fili di una carriera giunta all’apice di gradimento con Un affare di famiglia (guarda la video recensione) e bisognosa di un reset.

Per la rentrée si affida a una sceneggiatura altrui, quella del veterano della televisione Yuji Sakamoto, autore con cui Kore'eda voleva collaborare da tempo (ha scritto il drama Mother, del 2010, che toccava corde limitrofe a L’innocenza), e gira un film sulle molteplici interpretazioni possibili di un fatto nell’era del sospetto e della post-verità.
 

L’innocenza ruota intorno al mistero che circonda lo stravagante comportamento di Minato e del suo compagno di classe Yori: per scoprire le possibili origini delle loro azioni, seguiamo tre punti di vista – della madre Saori (una straordinaria Sakura Ando), dell’insegnante Hori e, infine, di Minato stesso.

Kore'eda presenta prospettive diverse sugli stessi fatti, ripartendo per tre volte dal momento centrale dell’incendio. Il gioco di inganno con lo spettatore provoca uno spaesamento che è comune a tutti noi, in anni in cui il potere del pregiudizio si è fatto più che mai assoluto.

I molti paragoni tracciati dalla critica tra la struttura di L’innocenza e quella di Rashomon di Akira Kurosawa insistono su una suggestione: ciò di cui intendono parlare Sakamoto e Kore'eda è insieme antico e moderno, una declinazione contemporanea di un vizio atavico, quello di assolutizzare il relativo, di giudicare sulla base di pochi elementi e trarre conclusioni.

Il maestro Hori è bollato per essere stato osservato mentre usciva da un hostess bar, ancor prima che per aver (forse) alzato le mani su un alunno; la preside è contrassegnata dal tragico incidente accadutole, di cui, a detta di tutti, ha scaricato la colpa sul marito; infine, Yori è bullizzato a prescindere, per quella forma perversa di sesto senso che, in presenza di una eccezione alla norma, trasforma gli insicuri in un branco di predatori.

Dove il film di Kurosawa metteva in scena l’inconciliabilità dei ricordi individuali e l’inafferrabilità della verità, L’innocenza è più interessato alla mutevolezza delle interpretazioni, nello scontro perenne tra dettami sociali, bugie e maldicenze.

Confidenze, voci di corridoio e gossip incontrollati informano l’agire dei personaggi (e la percezione dello spettatore). Ogni segmento offre una risposta su quanto starebbe succedendo ai due bambini: Minato è vittima di soprusi da parte del suo insegnante oppure è un bullo che se la prende con un compagno? Chi è il mostro di cui parla il titolo internazionale Monster, con un significato del tutto smarrito nella traduzione italiana? In momenti diversi, determinati personaggi sono ritenuti, o si ritengono loro stessi, dei “mostri”, ma la definizione è instabile e cambia con il mutare delle informazioni a nostra disposizione.

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
giovedì 12 settembre 2024
Pietro Diomede
ItaliaOggi

A più di un anno di ritardo dall'edizione del Festival di Cannes che gli ha conferito il premio della migliore sceneggiatura, arriva nelle nostre sale un vero e proprio capolavoro di poesia e amore firmato dal maestro delle anime fragili Hirokazu Kore-eda. L'incendio di un bar per adulti che apre il film diventa il collante usato per raccontare tre vite da tre diversi punti di vista.

sabato 31 agosto 2024
Nicolò Barretta
La Voce di Mantova

Minato è un bambino di dieci anni sveglio e sensibile che vive insieme alla madre che riversa su di lui premure e apprensioni. Un giorno, al rientro da scuola, la donna si accorge che il figlio si comporta in modo diverso dal solito, rendendosi conto piano piano che Minato è vittima di un profondo malessere psicologico. Deciderà quindi di presentarsi alla preside della scuola, cercando di comprendere [...] Vai alla recensione »

venerdì 30 agosto 2024
Giovanni Guidi Buffarini
Corriere Adriatico

Minato, ragazzino orfano di padre, racconta alla madre di essere stato umiliato e picchiato dal maestro. L'episodio viene ricostruito tre volte. Dal punto di vista della madre, che pretende che il maestro sia allontanato dalla scuola. Dal punto di vista del maestro, che sostiene di non aver fatto nulla. Dal punto di vista del ragazzino, infine. Personaggi chiave ce n'è altri due, la preside e un compagno [...] Vai alla recensione »

domenica 25 agosto 2024
Roberto Escobar
Il Sole-24 Ore

«Se solo alcuni possono averla, non è felicità», dice Fushimi (Tanaka Yûko) a Minato (Kurokawa Soya), figlio di Saori (Andô Sakura) e orfano del padre. Fushimi è la preside della scuola elementare frequentata da Minato, e ha cercato di tener nascosta un'ingiustizia di cui il ragazzino pare sia stato vittima. Attorno a questa ingiustizia è costruito L'innocenza (Kaibutsu, Giappone, 2023, 127').

sabato 24 agosto 2024
Mariarosa Mancuso
Il Foglio

Avevamo giurato di non commentare più le versioni italiane dei titoli, e i ragionamenti "commerciali" che ci stanno dietro, quando tradurli sarebbe facilissimo. Bugia, ci ricaschiamo, invocando le circostanze attenuanti. "Monster" era il titolo originale scelto dal bravissimo regista, che torna nel suo Giappone dopo l'infelice parentesi di "Le verità", con Catherine Deneuve e Juliette Binoche (anime [...] Vai alla recensione »

venerdì 23 agosto 2024
Paolo Fossati
Giornale di Brescia

Vittime o carnefici? Ecco il dubbio insinuarsi, nel caleidoscopio di Kore'eda. Ad abitarne i riflessi è una coralità di personaggi: due preadolescenti alla ricerca della propria identità, un'amorevole madre, un professore accusato di modi violenti, una preside omertosa, un padre in carriera omofobo e tutta la comunità educante. Qual è la loro vera indole? E chi guarda, è innocente o ha pregiudizi? [...] Vai alla recensione »

venerdì 23 agosto 2024
Giulia D'Agnolo Vallan
Il Manifesto

In concorso al Festival di Cannes 2023, è ora in sala L'innocenza diretto dal giapponese Kore-Eda Hirokazu (Palma d'oro nel 2018 per Un affare di famiglia), un film atipico rispetto ai suoi squarci di vita, aperti come istantanee all'inafferrabilità delle cose, e segnato da due collaborazioni importanti. Quella con lo sceneggiatore Sakamoto Juji, che cofirma il copione (premiato sulla Croisette) e [...] Vai alla recensione »

giovedì 22 agosto 2024
Fabrizio Croce
Close-up

Come capita sempre più spesso, il titolo italiano tradotto non letteralmente ma anzi in maniera controintuitiva da un'altra lingua consente, chissà se involontariamente, il primo accesso al mood che permea un film e sul quale se ne costruisce, nella direzione multipla di sensi e prospettive, il canone inverso di una partitura di parole, suoni e immagini.

giovedì 22 agosto 2024
Gian Luca Pisacane
Famiglia Cristiana

Uno dei più grandi compositori di colonne sonore del nostro tempo è stato il giapponese Sakamoto. L'ultimo film a cui ha prestato le sue note è l'appassionante L'innocenza di Hirokazu Kore'eda. È il ritratto umano di una verità perduta, di una realtà che viene manipolata. Al centro c'è un incendio: l'inizio della storia. Tre punti di vista, tre protagonisti, con un omaggio a un capolavoro come Rashomon. [...] Vai alla recensione »

giovedì 22 agosto 2024
Stefano Giani
Il Giornale

Orfano di papà, Minato è preso di mira da un insegnante molto severo. La mamma difende il «cucciolo» ma chi avrà ragione? Minato... Il prof... Mammà... O il punto è un altro, cioè l'amicizia del bambino con un coetaneo. Il regista - bravissimo a frugare tra storie familiari - costruisce un film visibile da quattro prospettive diverse. Tocca allo spettatore dire la sua.

giovedì 22 agosto 2024
Francesco Alò
Il Messaggero

Addirittura citato dall'eccitato cinema italiano (cinefilo provava orgasmo pronunciandone il nome durante l'amplesso in Genitori quasi perfetti di Laura Chiossone), torna nei nostri cinema il sublime Hirokazu Kore-eda. Stavolta il regista giapponese Palma d'oro a Cannes nel 2018 con Un affare di famiglia realizza un omaggio a Rashomon di Kurosawa. L'innocenza è un dramma sopraffino raccontato da quattro [...] Vai alla recensione »

giovedì 22 agosto 2024
Marco Grosoli
Gli Spietati

Tornato in patria dopo esperimenti poco riusciti in Francia e in Corea del Sud, Hirokazu Kore-Eda torna a convincere. Lo fa con una variazione "perversa" di quello che da sempre è il suo maggiore punto di forza: il portare agli estremi una scrittura iperstratificata fino a che essa si ribalta, autocancellandosi, nella trasparenza. In opere ultraclassiche come Il terzo omicidio (forse il picco assoluto [...] Vai alla recensione »

mercoledì 21 agosto 2024
Adriano De Grandis
Il Gazzettino

Cominciamo dal titolo italiano, che non è del tutto fuori luogo, ma non riesce a dare il senso globale del film, come invece quello originale ("Monster"). Forse lasciarlo così o tradurlo letteralmente si è pensato che potesse "allontanare" un certo pubblico, chissà. Ma è una storia che si ripete. Detto questo è senza dubbio uno dei suoi migliori film, almeno degli ultimi tempi.

mercoledì 21 agosto 2024
Roberto Nepoti
La Repubblica

Autore di splendidi racconti morali sulla famiglia e le sue metamorfosi (Father and son, Little sister, Shoplifters), Hirokazu Kore-eda è stato spesso paragonato al grande Ozu. A proposito di L'innocenza (ma il titolo internazionale, ben più appropriato, è Monster), invece, pare d'obbligo citare Kurosawa. Perché Kore-eda rinuncia alla narrazione lineare e, come quel maestro in Rashmon, fa esplodere [...] Vai alla recensione »

martedì 20 agosto 2024
Mariuccia Ciotta
Film TV

«Chi è il mostro?», la domanda diventa cantilena infantile, rivolta obliquamente allo spettatore. Chi è il colpevole? Indizi fuorvianti, secondo le regole del giallo. Se brucia un palazzo, sarà stato Minato (Soya Kurokawa) che porta nello zaino di scuola un accendino elettrico, e se il ragazzino torna a casa con l'orecchio sanguinante il responsabile sarà il maestro, e se ancora lui, bello e imbronciato, [...] Vai alla recensione »

mercoledì 24 maggio 2023
Giulio Sangiorgio
Film TV

Un bambino, ferito a scuola, si getta da un'auto. Le storie, dietro, sono tante. La madre lotta contro l'abuso del maestro. L'insegnante pensa a una congiura tra i bimbi. La dirigente difende il nome dell'istituto. E il piccolo? Il trauma è dove non ce lo si aspetta. Kore-eda, dopo la manierata parentesi coreana Le buone stelle - Broker, torna con un film che prima si presenta come a tema (la denuncia [...] Vai alla recensione »

domenica 21 maggio 2023
Massimo Causo
Duels.it

Il posto dell'infanzia è un luogo separato, che Hirokazu Kore-eda conosce bene: la separatezza dei sentimenti dei bambini, la flagranza del giardino segreto, nella cui ombra si giocano i destini delle vite d'infanzia destinate a diventare storie adulte, sono la chiave del mistero che sta nel cuore di Monster (in Concorso a Cannes76). Che torna ad essere un film implicito come nella lezione del primo [...] Vai alla recensione »

venerdì 19 maggio 2023
Marina Pavido
Asbury Movies

Raramente delude l'ormai celebre regista giapponese Hirokazu Kore-eda, quando si tratta di visionare una sua opera. E così, anche nell'ambito di questo 76° Festival di Cannes, il cineasta si è fatto onore in una delle prime giornate della manifestazione presentando in corsa per la tanto ambita Palma d'Oro (da lui, peraltro, già vinta nel 2018 per Un affare di famiglia) il poetico e toccante lungometraggio [...] Vai alla recensione »

venerdì 19 maggio 2023
Giampiero Raganelli
Cineclandestino

In concorso a Cannes torna Hirokazu Koreeda, che si aggiudicò la Palma d'Oro nel 2018 con Un affare di famiglia (Shoplifters). Presenta un film, Monster, che segna il suo ritorno in patria, dopo la trasferta sudcoreana di Broker, e il ritorno alla sua autentica giapponesità, sviluppando le sue tematiche, i traumi della vita, la perdita di un congiunto, che costellano tutta la sua filmografia, nel contesto [...] Vai alla recensione »

giovedì 18 maggio 2023
Pietro Bianchi
Cineforum

Lo si potrebbe chiamare "prospettivismo koreediano", quel tipico dispositivo che vediamo all'opera in molti dei suoi film secondo cui un oggetto o una storia, di cui credevamo di sapere tutto, cambia profondamente la propria natura nel momento in cui il punto di vista si sposta. Spesso quello che dall'esterno sembrava essere un crimine, dall'interno si trasforma in un gesto d'amore, o viceversa, come [...] Vai alla recensione »

giovedì 18 maggio 2023
Aldo Spiniello
Sentieri Selvaggi

Dopo le fughe in Francia e in Corea, Kore-eda torna a casa, in Giappone. E si potrebbe leggere come il desiderio di un ritorno alle origini, di riconnettersi alle radici che hanno nutrito lo spirito più profondo del suo cinema. Quello che batte al ritmo del tempo e del cuore, che vive di emozioni sottili, di sentimenti espressi con i gesti e con i silenzi, prima ancora che con le parole.

giovedì 18 maggio 2023
Enrico Azzano
Quinlan

Un po' come 8½, anche Rashomon continua a tornare nell'immaginario autoriale, spettatoriale e critico. Forse lo citiamo persino un po' a sproposito, ma è quasi inevitabile in questa moltiplicazione e reiterazione dei punti di vista, in questa ricerca di una verità che nel corso del film sfugge, assume varie forme e poi finalmente deflagra. È così Monster di Hirokazu Kore-eda, sfuggente, come questo [...] Vai alla recensione »

mercoledì 17 maggio 2023
Federico Pontiggia
La Rivista del Cinematografo

Vincitore della Palma d'Oro nel 2018 per Shoplifters e del Premio della Giuria nel 2013 per - il suo capolavoro - Like Father, Like Son, Hirokazu Kore-eda torna in Concorso a Cannes 76 per la settima volta con Kaibutsu (Monster), thriller sul rapporto tra madre, figlio e l'insegnante di questi. Diciamolo subito, siamo dinnanzi al Kore-eda migliore, capace di disattendere l'ovvio e il predeterminato [...] Vai alla recensione »

mercoledì 17 maggio 2023
Alessandro De Simone
Ciak

inato (Soya Kurokawa) è un ragazzino che mostra un comportamento sempre più preoccupante, sia a scuola che a casa. Sua madre, Saori (Sakura Ando), decide di parlarne con il corpo docente della sua scuola. Ben presto si scopre che il suo insegnante, Hori (Eita Nagayama), è la causa di tutti i problemi. Ma man mano che il mistero si svela, la verità si rivela più complessa del previsto.

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martedì 13 agosto 2024
 

Un film delicato che indaga nei dubbi di un preadolescente confuso dal proprio desiderio. Dal 22 agosto nelle sale italiane. Vai all’articolo »

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giovedì 8 agosto 2024
 

Un giovane ragazzo comincia ad assumere strani atteggiamenti. La madre comincia a pensare che sia colpa di un insegnante. Vai all'articolo »

TRAILER
martedì 25 giugno 2024
 

Premiato al festival di Cannes per la Migliore Sceneggiatura firmata da Sakamoto Yuji, arriva al cinema da giovedì 22 agosto al cinema. Guarda il trailer »

PREMI
sabato 27 maggio 2023
 

Il film si è aggiudicato il riconoscimento per la sceneggiatura scritta da Yuji Sakamoto. Vai all'articolo »

CANNES FILM FESTIVAL
giovedì 18 maggio 2023
Roberto Manassero

Il regista giapponese torna agli spazi domestici e ai contesti tipici del suo cinema. Presentato a Cannes e dal 22 agosto al cinema. Vai all'articolo »

winner
miglior scenegg.ra
Festival di Cannes
2023
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