Anno | 1987 |
Genere | Guerra, |
Produzione | USA |
Durata | 116 minuti |
Regia di | Stanley Kubrick |
Attori | Matthew Modine, Adam Baldwin, Vincent D'Onofrio, Kevyn Major Howard, John Terry R. Lee Ermey, Dorian Harewood, Arliss Howard, Ed O'Ross, Kieron Jecchinis, Kirk Taylor, Ian Tayler, Ngoc Le (II), Papillon Soo Soo, Leanne Hong, Tim Colceri, Bruce Boa, Sal Lopez, Jon Stafford, Gary Landon Mills, Peter Edmund, Tan Hung Francione, Marcus D'Amico, Costas Dino Chimona, Gil Kopel, Keith Hodiak, Peter Merrill, Herbert Norville, Nguyen Hue Phong, Duc Hu Ta. |
Uscita | lunedì 21 ottobre 2024 |
Tag | Da vedere 1987 |
Distribuzione | Warner Bros Italia |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 18 |
MYmonetro | 3,96 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento domenica 20 ottobre 2024
Un gruppo di giovani marines appena reclutati e duramente addestrati dal sergente Hartman con metodi brutali, parte per il Vietnam, dove sperimenta gli orrori della guerra nella battaglia intorno alla città di Hue. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, ha vinto un premio ai David di Donatello, 1 candidatura a Golden Globes, In Italia al Box Office Full Metal Jacket ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 116 mila euro e 115 mila euro nel primo weekend.
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ASSOLUTAMENTE SÌ
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Parris Island. Campo di addestramento dei marines che vengono sottoposti al trattamento del sergente Hartmann il quale non risparmia loro sevizie fisiche e verbali. Se Palla di lardo viene costantemente preso di mira per il suo aspetto fisico, Joker, che non rinuncia a dire ciò che pensa, viene in qualche misura apprezzato. Si troverà al fronte costretto a confrontarsi con un nemico abile nella guerriglia e con alleati che non apprezzano la presenza sua e dei suoi commilitoni. Stanley Kubrick al suo quarto film dedicato alla guerra, a distanza di più di dieci anni dalla sua conclusione, torna a riflettere sul Vietnam.
Dopo Fear and Desire, Orizzonti di gloria, e Il dottor Stranamore (considerando come tangenziale in materia Barry Lyndon) Stanley Kubrick torna ad affrontare il genere bellico nel particolare filone che si occupa della guerra nel Vietnam.
È stato preceduto di un anno sugli schermi da Platoon diretto da Oliver Stone che in quella guerra c'era stato davvero e non ha una grande stima di Apocalypse Now che ritiene un film privo di una vera e propria storia, situazione che, secondo lui, ha costretto Coppola a realizzare scene che fossero una più spettacolare dell'altra al fine di nascondere l'inconsistenza del plot.
Lui la storia ce l'ha. È il piccolo libro di Gustav Hasford "The Short Timers" che ha apprezzato per la sua capacità di sintesi anche sul versante della lunghezza delle frasi. Gli attori che porta sullo schermo non debbono essere star troppo note proprio per risultare credibili in un'opera che si presenta come divisa in due.
La prima parte, che poteva correre il rischio della ripetizione di luoghi comuni deja vu nel cinema bellico con il rapporto sergente/reclute, viene giocata tutta sul versante dell'eccesso. Hartford ha il compito di spersonalizzare i giovani sottoposti umiliandoli costantemente e finendo così con l'incarnare l'idea kubrickiana dell'esercito come una macchina in cui coloro che vi sono entrati come esseri umani debbono essere trasformati in ingranaggi. Estremamente significativa in proposito la scena di apertura con la rasatura dei capelli.
Con una cesura netta troviamo poi Joker in Vietnam con la funzione di reporter per la rivista di propaganda dell'esercito "Star and Stripes". Dal momento in cui raggiunge il fronte ad Hue Kubrick ci mostra come quel sadico addestramento finalizzato all'annullamento delle coscienze abbia prodotto dei soldati che vivono in una costante sensazione di smarrimento che tentano di esorcizzare con una corazza di cinismo destinata ad evidenziare profonde crepe. Joker si propone come l'emblema della contraddittorietà avendo un elmetto su cui ha scritto il motto "Born to Kill" e, al contempo, portando il pin di "Make Love not War".
La macchina da presa, sovrapponendosi anche a quella della troupe inviata sul campo, ci mostra i soldati sia in pausa che in azione mentre la colonna sonora evidenzia i suoni e i silenzi delle avanzate. Siamo sempre dalla loro parte tranne che in una inquadratura (per questo particolarmente spiazzante e significativa). Grazie ad un ambientazione estremamente produttiva sul piano della significazione (una centrale del gas abbandonata sulle rive del Tamigi in cui era possibile prendersi qualsiasi libertà perché doveva essere distrutta) Kubrick ci mette di fronte ad un'umanità che si tenta di inaridire riuscendo ad evitare qualsiasi, anche se minimo, rischio di sentimentalismo. Non sappiamo nulla del pregresso delle vite dei protagonisti (c'è solo un fugace accenno a una figura materna a cui bisognerebbe riportare il figlio vivo). Questo mette lo spettatore a nudo quanto i personaggi. Li può amare o detestare così come sono e si presentano cogliendoli in quella porzione di vita che coincide con il dominio della morte in un contesto in cui ognuno a sua modo ha interiorizzato l'assurdità del conflitto.
Un gruppo di giovani marines appena reclutati e duramente addestrati dal sergente Hartman con metodi brutali, parte per il Vietnam, dove sperimenta gli orrori della guerra nella battaglia intorno alla città di Hue. Una cruda denuncia della follia e della presunzione umana - tema dominante in Kubrick, sia che essa si eserciti nello spazio o sulla Terra - resa efficace dal realismo della scenografia (l'inquietante geometria della caserma e l'apocalittico teatro della battaglia) e dalla nitida fotografia.
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Sông Hương \ il fiume dei profumi / I lavori di Stanley Kubrick proiettano lo spettatore, inevitabilmente ed aggiungo fortunatamente, in realtà storico-temporali certe, vere, propositive, prive di mistificazioni e se aggiungo dinamitarde sotto tutti i punti di vista, non penso di essere lontano dalla sua “mente”.
Quella di Stanley Kubrick è guerra decisa contro le mostruosità della violenza in genere sia espressa con la guerra che con l'esercizio del potere ,che con il controllo , che con la sottomissione e con ogni altro mezzo . Questa crociata contro la violenza e lo schema ideleogico della guerra è costante [...] Vai alla recensione »
"Se creperete nel campo di battaglia vi ritroverete in un mare di mer**, perché ad un Marine non è permesso morire senza autorizzazione!" Non è un semplice film storico che ci fa pensare "quanto è brutta la guerra" è un capolavoro assoluto che ci fa rimanere letteralmente a bocca aperte in molte parti del film.
Dallo spazio profondo ai campi di battaglia, il cinema del maestro britannico non conosce confini: con "Full metal jacket", il Kubrik mette a nudo la crudele insensatezza della guerra e lo fa avvalendosi di uno dei più cruenti conflitti degli ultimi anni, quello tra America e Vietnam. Divisibile in due grandi tempi, questo ennesimo capolavoro del Maestro introduce gli [...] Vai alla recensione »
Un gruppo di giovani soldati americani viene addestrato da un terribile sergente a diventare membri dei marines e combattere nella guerra del Vietnam. Uno di questi soldati si ritroverà prima inviato di guerra poi in prima linea durante la cosiddetta offensiva del Tet. Tra i migliori film di sempre contro il militarismo e tra i migliori fra quelli che hanno raccontato la follia della guerra [...] Vai alla recensione »
Perchè Full Metal Jacket per me è un capolavoro, un ottima opera? In passato il maestro Kubrick ha realizzato molte altre opere di guerra, da Orizzonti Di Gloria alla commedia satirica Il Dottor Stranamore. Nei suoi film di guerra passati, specialmente il primo, Kubrick parla della guerra proiettando i soldati all'interno del fronte in vere e proprie battaglie.
Il film è diviso in due parti, l'addestramento e la guerra. Con uno stacco memorabile, si passa al Vietnam con l'entrata in campo di una prostituta in un set allegro, dopo la plumbea atmosfera di tutta la prima parte, in una sequenza dal tono di commedia ma che contiene tutti gli elementi non solo del senso del film ma del discorso di Kubrick sulla società americana e occidentale e l'esportazione del [...] Vai alla recensione »
Kubrick ci mostra come il lato disumano dell’uomo(Hartman) possa essere capace di disumanizzare(marines), traspare l’insensatezza della guerra, l’ inconsapevolezza dei soldati, la loro superficialità nei confronti della vita, l’istinto prevaricatore su ogni cosa perfino sull' esistenza umana, la distruzione spietata e infondo incompresa dai soldati, [...] Vai alla recensione »
Nella prima parte di Full Metal Jacket emerge la figura di Hartman capace di trasformare uomini in soldati disumani pivi di emozioni. Nella seconda parte a mio avviso c’è una frase eloquente, pronunciata dal soldato Animal che spiega cos’è la guerra:” Meglio io che loro “, con quest’espressione Kubrick riesce a mostrare quanto egoismo ci sia nella guerra [...] Vai alla recensione »
Chi di noi non ha mai amato il sergente Hartman alzi la mano, i suoi monologhi hanno fatto impazzire generazioni. La fase dell'addestramento è molto ben curata ed anche se ovviamente nel film vi saranno state delle esagerazioni ,di sicuro l'addedstramento dei marines è duro e porta alla formazione del "Noi" piuttosto che a lasciare all'individuo libertà di [...] Vai alla recensione »
Nella prima parte di Full Metal Jacket emerge la figura di Hartman capace di trasformare uomini in soldati disumani pivi di emozioni. Nella seconda parte a mio avviso c’è una frase eloquente, pronunciata dal soldato Animal che spiega cos’è la guerra:” Meglio io che loro “, con quest’espressione Kubrick riesce a mostrare quanto egoismo ci sia nella guerra [...] Vai alla recensione »
kubrick non si discute, si ama.In questo film raggiunge livelli di perfezione quasi assoluta.Fare un film di guerra, contro la guerra, è difficile,quello del regista non è un pacifismo senza se e senza ma , bensì un atto d'accusa contro un militarismo ottuso e arrogante ,che fa il lavaggio del cervello e crea delle macchine da guerra al posto degli uomini che smettono di essere [...] Vai alla recensione »
FULL METAL JACKET (GB/USA, 1987) diretto da STANLEY KUBRICK. Interpretato da MATTHEW MODINE, ADAM BALDWIN, VINCENT D'ONOFRIO, KEVIN MAJOR HOWARD, JOHN TERRY, R. LEE ERMEY Mentre infuria la guerra in Vietnam, in un campo di addestramento dei Marines nel South Carolina, diciassette giovani civili sostengono un allenamento massacrante e spietato sotto la guida inflessibile del feroce e cattivissimo [...] Vai alla recensione »
Addestramento e pratica alla guerra in Vietnam, un’esperienza sconvolgente. Stanley Kubrick ci ha abituato a prove cinematografiche eccezionali senza smentirsi nemmeno in questo capolavoro, intenso e spaventoso. Al di là di immagini concrete e paroloni tutto viene trasmesso attraverso la maturazione dei personaggi, ognuno reagisce a modo suo ma sempre e comunque evidenziando, in modo [...] Vai alla recensione »
In «Full metal jacket» (tratto dal romanzo «Nato per uccidere» di Gustav Hasford, un veterano del Vietnam), Kubrick esplora le contraddizioni, la dualità dell'uomo come l'ansia di vita e la pratica di morte. Nelle intenzioni di Kubrick non un film contro la guerra come era stato «Orizzonti di gloria» – sebbene il regista fosse stato contrario [...] Vai alla recensione »
"Full Metal Jacket"(Stanley Kubrick, scritto con Gustav Hasford e Michael Herr, dal romanzo di Hasford, già marine e corrispondente di guerra"The SHort-Timers", 1987)arriva circa otto anni dopo"Apocalypse Now"di Francis Ford Coppola e meno di un anno dopo"PLatoon"di Oliver Stone, ma non cede in nulla rispetto ad altri due film "visionari"sul [...] Vai alla recensione »
Nel campo d’addestramento di Parris Island del corpo dei Marines, un gruppo di giovani vengono addestrati dal tremendo sergente maggiore Hartman (Ermey, un ex addestratore vero del corpo di Marines, chiamato da Kubrik come consulente e poi assunto come attore dopo averlo visto all’opera). Uno di loro, Palla di Lardo (D’Onofrio) impazzisce e dopo aver fatto fuori l’istruttore [...] Vai alla recensione »
l' ennesimo capolavoro,del genio esce dopo alcuni anni da " l'altro capolavoro SHINING, la tempistica che il genio si prende da un film all' altro ,fa da specchio alla sua meticolosita' alla attenzione ai piccili dettagli(,o ai grossi) vedi storia vera ,agli studi e approfondimenti. il film è tratto dal romanzo «Nato per uccidere» [...] Vai alla recensione »
questo è sicuramente un capoloro. un film di guerra, ma anche sulla guerra. kubrik sa infatti mescolare benissimo ad azione, sparatorie, addestramenti, insulti, una profonda moralità sulla guerra. film nettamente diviso in due parti davvero ben congegnate: il reclutamento e il fronte vietnamita. trama semplice ma per nulla scontata.
È così che Stanley Kubrik racconta il genero bellico. Uomini trasformati in macchine da guerra, fatti per uccidere, born to kill. E lo spiega attraverso un impressionante pellicola per volgarità e crudeltà. Si può dividere il film in due distinte parti: inizialmente giovani ragazzi ma futuri marines vengono duramente addestrati dal severo generale Hartman, che sfoggia orgogliosamente il proprio disprezzo [...] Vai alla recensione »
Bisognerebbe andare all'apice della cultura americana della guerra,del conflitto,del dolore e dell'autorità,per comprendere veramente quest'immensa epopea bellica di un Kubrick strepitoso.Questo tassello nel suo immenso puzzle di conoscenza,Kubrick lo dedica all'esplorazione della violenza e all'esternazione fugace di essa.
Parris Island, campo di addestramento dei marines: vi spadroneggia il sergente Hartman (R. Lee Ermey) che cerca di trasformare i "vermi" che gli capitano "non i robot, ma in killers". Una delle reclute, Palla di Lardo (V. D'Onofrio) non regge e uccide l'istruttore: gli altri, tra cui Joker (M. Modine) e Cowboy (A. Howard) sono mandati in Vietnam, dove impareranno a "non avere paura".
kubrick è stato uno dei registi più geniali di questo secolo,si è confrontato sullo schermo con i generi più disparati,dall'horror alla fantascienza, sempre con grande successo sia di critica che di pubblico.In questo film invece,l'oggetto del suo interesse è la guerra.Il conflitto degli americani in Vietnam ha lasciato ferite profonde [...] Vai alla recensione »
Storia di un gruppo di marines nell'epoca della guerra del Vietnam, Full Metal Jacket è un film sulla guerra ma non (o almeno non solo) di guerra. Per la prima parte del film infatti l'ambientazione non è il campo di battaglia, bensì quello di addestramento, governato con pugno di ferro dal sergente Hartman, in cui i giovani ragazzi vengono, con maltrattamenti, insulti, [...] Vai alla recensione »
Ho rivisto questo film dopo quasi 30 anni in un passaggio in TV, e le mie impressioni non molto positive sono state confermate, a 50 anni come a 20. Si inseriva nel filone post-Vietnam molto in voga tra fine anni '70 e anni '80, e aggiunse poco di nuovo, dopo capolavori come "il cacciatore" e "apocalyse now" e l'ottimo "Platoon".
Troppi fuochi improbabili in quella quantità che sembrano solo fatti apposta per risaltare l'effetto lume di candela della fotografia. La prima parte è meravigliosa ma la seconda sembra molto confusa piena di battute che sembrano essere copiate da qualche giornale di sinistra pacifista vicino ai figli di papà che vanno a manifestare senza sapere cosa vogliono.
Un film abbastanza lineare e senza molta fantasia...diciamo che non regala niente di nuovo agli amanti del genere. Indubbiamente non annoia ma si tiene costantemente sulla falsariga del telefilm "Smallville" per chi lo conoscesse. Tratta della storia del solito bel ragazzo, costretto a scappare da esseri alieni nemici della sua razza, che si ritrovano a combattere in un pianeta che non [...] Vai alla recensione »
IL film è spettacolare...non ce bisogno di altro...
Ogni singolo soldato a questo mondo almeno una volta si è svegliato con un senso di insicurezza, di vuoto... perché quello che fa ogni singolo giorno ha una spiegazione rara, e cioè la verità, quella di una guerra senza senso, di puro omicidio di massa, insomma di tutto quello che Stanley mostra, perché lui mostra la verità. Capolavoro assoluto.
Tutti i commenti negativi a mio nome su questo film che compaiono su questo forum non sono miei ma opera di utenti che hanno voluto costruirmi una pessima ma soprattutto FALSA reputazione tra gli altri utenti, infatti sono stati scritti prima che il sito introducesse la registrazione con nickname e password, tempi in cui bastava copiare il nome da una persona e scrivere sotto false [...] Vai alla recensione »
Già dal nome si capisce di che genere di film si tratti,un film crudo e duro,ma non stazionario,bensì molto dinamico,cioè ci sono molti ambienti e non si svolge come tanti altri film sempre negli stessi venti metri quadrati. Bellissima la scena quando Palla di Lardo infuriato pronuncia FULL METAL JACKET
come sempre il maestro non ne sbaglia uno di film,dopo capolavori come arancia meccanica,shining,spartacus ed il mitico 2001 odissea nello spazio kubrick ci regala ciò che secondo lui è il vietnam, lo fa con un altro capolavoro,modine azzeccatissimo per il ruolo come del resto tutti gli altri nessuno escluso. A voi la guerra secondo kubrick,molto diverso da Apocalipse now è forse un po inferiore al [...] Vai alla recensione »
Ancora una volta il genio di Kubrick non osa deluderci. Torna sette anni dopo il suo noto Shining (1980) con un suo nuovo film di guerra. Inizialmente, agli inizi della sua carriera, realizzò lungometraggi in bianco e nero sulla guerra: "Orizzonti Di Gloria" e "Il Dottor Stranamore", due pellicole spettacolari assoutamente consigliati.
Amo il cinema di Stanley Kubrick. Le sue opere cinematografiche sono diventate, negli anni, dei veri e propri cult. Kubrick era originale oltre che maniacale. Tutt' oggi, la critica, gli riconosce di aver esplorato quasi tutti i generi del cinema: guerra, amore, sesso, storia, fantascienza e così via. Però, col dovuto rispetto per uno dei miei registi preferiti, (assieme [...] Vai alla recensione »
Il sottoscritto ritiene che la forza di FULL METAL JACKET di stanley kubrick,più che nella "sostanza"(come invece si poteva dire per IL DOTTOR STRANAMORE)si trova essenzialmente nella "tecnica",cioè nella grandiosa abilità che ha dimostrato il regista nell' girare una storia nettamente spaccata in due parti: la prima che è ambientata in un campo [...] Vai alla recensione »
Innanzitutto mi sono stancato di sentirmi dire,dai bambini come te,che gli opinionisti come il sottoscritto assegnano al film in questione dei voti alti solamente perchè sono diretti da un regista famoso(questa cretinata sarebbe ora che finisse)e non sulla base di una concisa analisi critica. In secondo luogo mi sarebbe piaciuto vedere te,in quel periodo nel sud-est asiatico,a prenderti le [...] Vai alla recensione »
Senza dubbio il miglior film di guerra mai girato. Qui Kubrick mette in scena la parabola di alcuni soldati capitati in un centro di addestramento nelle grinfie di un fanatico. Ma dovranno passare anche sul campo di battaglia in Vietnam, e sarà un esperienza che non dimenticheranno mai. Un film che indaga su quanto il gioco della guerra piaccia alla gente, specialmente al popolo USA.
"soldato palla di lardo strangolati da solo!!!" Quella sopra citata è una frase di una delle più grandi e famose scene del film e del cinema.Full metal jacket è l'ennesimo capolavoro di kubrick,un film incedibile,storico e assolutamente un capolavoro.Kubrick ha una dote che ogni regista invidia:vede.Vede oltre a quello che si vede,i suoi non sono film umani ma un incredibile e pazzesca discesa nella [...] Vai alla recensione »
A mio giudizio uno dei più completi film di Kubrick: musiche eccezionali, regia impeccabile e grande lavoro dei nostri doppiatori italiani! Kubrick ripropone il tema della guerra dopo il successo con Orizzonti di gloria, ma questa volta lo fa in modo totalmente diverso, attraverso gli occhi di un ragazzo porta un elmetto con scritto "born to kill" e sulla divisa un distintivo con il [...] Vai alla recensione »
C'é poco da commentare per questo bellissimo film dell'immenso Kubrick. Bisogna vederlo e basta! Mi correggo (perché,con molto stupore ho letto che a qualcuno Kubrick non piace) "Coloro che amano il CINEMA" se non lo hanno ancora visto cerchino di provvedere.
un piccolo gioiello che tuuti doverebbero guadare per riflettere sulla brutalità della guerra e su come quasta possa portare gli uomini a diventare speietati assassini
Perchè i film di Kubrik ti obbligano a rivederli, senza stancarti? Perchè sono cosi intriganti, pur così oscenamente artefatti? Perchè sono così assurdamente fuori dal tempo che potrebbe esser stati girati ieri? Non lo so. Forse perchè kubrik meditava molto prima di dirigerli. Comunque non mettere Full metal jacket tra i capolavori del cinema non è possibile.
in questo film kubrick da sfogo al suo lato più volgare e violento(non preoccupatevi,ho visto arancia meccanica)..ma per violenza non si intende solamente un braccio amputato o uno stupro,no:per violenza si intende anche un ragazzo che viene addestrato come fosse"una macchina da guerra",abituato a subire soprusi,forti umiliazioni e stare agli ordini di un comandante 24 su 24.
Secondo me il migliore di Kubrick assieme a 2001
Lo stacco con cui si entra in Vietnam contiene in un solo piano sequenza tutto il senso del film e la visione di Kubrick sulla società occidentale e l'esportazione del suo sistema di vita. Il film riflette la luce ambigua dell'opera del regista, ironica e inquietante, che autorizza le letture più eterodosse e scandalose. Kubrick invita a pensare in modo diverso da come si è [...] Vai alla recensione »
Altro film, altro capolavoro per Stanley Kubrick il regista, più amato, controverso e geniale della storia del cinema. Tre parole riassumono la vita dei Marines: "Born To Kill". Scene che mozzano il fiato. Tutte quante, dirette con una maestria impareggiabile. Ermey mette al servizio di Kubrick la sua esperienza come addestratore dei marines.
Stanley Kubrick aveva già descritto gli orrori della guerra in "Orizzonti di gloria", e qui li mette ancora in maggior risalto nei tempi nostri. Dopo la parte iniziale con l'addestramento dei soldati fatto da quel pazzoide del tenente Hartman che li trasforma in veri e propri robot programmati per uccidere, i protagonisti vengono trovarsi nella piena realtà della guerra nella giungla del Vietnam dove [...] Vai alla recensione »
credo che se non fosse di Kubrick non sarebbe un film così tanto apprezzato, la trama è scarna e non succede nulla che catturi intensamente l'attenzione, la scenografia è faraonica ma le inquadrature sono banali e non all'altezza di quelle che hanno reso il regista un maestro
Kubrick combatte ancora contro il mostro. Non ha mai smesso di farlo: dalla stupida guerra di trincea di Orizzonti di gloria, palestra sanguinosa per le ambizioni di certi generali, al Dottor Stranamore che ci insegnò come convivere, da pazzi, con la bomba atomica; da Arancia meccanica, rendiconto violento tra delinquente e società, all'ultimo Shining, trasfigurazione della violenza che ci portiamo [...] Vai alla recensione »
L'ossessione di Kubrick per la guerra nasce su un'isola infuocata dove si mangia stufato freddo. Fear and Desire, questo il titolo del suo primo lungometraggio, è un diamante grezzo che lascia trasparire alcuni motivi del suo cinema: la paura dell'ignoto, l'incontro con "l'altro", la violenza delirante e la metamorfosi che ne consegue ("Vorrei poter desiderare ciò che volevo prima", dice uno dei soldati [...] Vai alla recensione »
Riedizioni ed eventi rendono la distribuzione cinematografica quanto mai sfiziosa: dopo aver passato questo weekend - se vorrete - in compagnia del Megalopolis di Francis Coppola, lunedì 21 ottobre potrete recuperare al cinema Full Metal Jacket di Stanley Kubrick, rieditato dalla Warner. Perché Coppola ci ha fatto pensare a Kubrick? Per più di un motivo.