Anno | 2023 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | USA |
Durata | 89 minuti |
Al cinema | 19 sale cinematografiche |
Regia di | Thomas Napper |
Attori | Haley Bennett, Tom Sturridge, Sam Riley, Leo Suter, Natasha O'Keeffe Anson Boon, Ben Miles, Paul Rhys, Cara Seymour, Chris Larkin, Ian Conningham. |
Uscita | giovedì 12 settembre 2024 |
Tag | Da vedere 2023 |
Distribuzione | Movies Inspired |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,19 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 10 settembre 2024
Dopo la morte prematura del marito, Barbe-Nicole Ponsardin Clicquot si fa beffe delle convenzioni e prende le redini della nascente attività vinicola che aveva avviato con il consorte. In Italia al Box Office Madame Clicquot ha incassato nelle prime 6 settimane di programmazione 397 mila euro e 8,8 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Barbe-Nicole Ponsardin Clicquot è una donna perdutamente innamorata di suo marito. Quando lui viene meno, si prenderà cura della sua vigna e resterà determinata a portare avanti la sua attività vinicola ad ogni costo.
Un film autobiografico insieme poetico e ribelle. È Widow Clicquot, il biopic sulla missione (im)possibile di Barbe-Nicole Ponsardin Clicquot, passata alla storia come una delle pioniere dell'imprenditoria al femminile, nell'ambito del beverage e in particolare dello champagne.
Il film mira a raccontarne gli albori, dal dolore profondo e inconsolabile per la morte dell'amato marito alla determinazione a portare avanti la sua vigna e la sua attività vinicola superando ogni avversità. Prima su tutte la secolare diffidenza degli uomini nei confronti delle donne. Era addirittura illegale in epoca napoleonica che una donna si occupasse della gestione dell'attività di famiglia, ma Barbe-Nicole è una ventisettenne ribelle, allergica ai divieti e decisa a proseguire dritta sulla sua strada. Una strada piena di pericoli e insidie, delusioni, intrighi e trappole tese da uomini potenti, per nulla desiderosi di veder avanzare una donna al posto loro.
Servendosi del talento espressivo di Haley Bennett, attrice profondamente innamorata dei film in costume (come il recente Cyranò diretto da suo marito, il regista Joe Wright) e visibilmente a suo agio nell'attraversare i primi anni dell'800 mantenendo intatto il suo magnetico carisma, Thomas Napper firma un film d'epoca dal gusto moderno su quella che oggi definiremmo una "self-made woman". Femminista e ribelle, non disdegna un tocco di poesia negli opportuni flashback incentrati sulla relazione (romantica, passionale e tumultuosa) con il marito interpretato da Tom Sturridge.
Al gran finale processuale si arriva attraverso un climax crescente, una vertigine di eventi e atmosfere che travolge lo spettatore facendogli scoprire con gusto partecipato l'avventurosa biografia dell'imprenditrice dietro uno dei brand più famosi di champagne del mondo.
Bennett sa restituire bene sullo schermo il candore di una ragazza timida e ritrosa, costretta sulle prime a fronteggiare una perdita e una tragedia troppo più grandi di lei, per poi arrivare a esprimere con più maturità una forza e una testardaggine che il suo personaggio scopre dentro di sé all'interno di un arco narrativo appassionante di autodeterminazione e autorealizzazione.
Una progressione interessante che porta lo spettatore all'esplorazione di un personaggio approfondito a tutto tondo: non solo "moglie di", ma ostinata imprenditrice in prima persona, come l'omonimo libro da cui il film è tratto già raccontava. Menzione speciale per le musiche di Bryce Dessner, utili ad accompagnare, incorniciare e suggellare momenti cruciali della narrazione senza mai rivelarsi preponderanti, ingombranti o fuori posto. Sanno accompagnare chi guarda in un viaggio che diventa quasi sensoriale, in mezzo alla terra e alla vigna di quello che diventerà, all'insaputa di tutti, uno degli champagne più pregiati del mondo.
Un film francese, Madame Cliquot, firmato da un regista inglese, Thomas Napper: basterebbero questi due ingredienti per suscitare in me interesse e curiosità tali da dire, senza pensarci troppo: oggi vado al cinema! Eppure la meraviglia, la curiosità e le motivazioni iniziali non rendono l’idea della bellezza, della gioia e dell’interesse emozionante che rimangono nella mia [...] Vai alla recensione »
Thomas Napper propone una intensa storia di amore, quella tra Barbe-Nicole Ponsardin Clicquot e il marito, morto giovane per suicidio. Dietro, infatti di uno dei più famosi champagne del mondo c’è la storia dei fondatori, una giovane coppia travolta dal desiderio di superare ogni limite della perfezione da parte dell’uomo. Quando Madame Clicquot resta vedova la decisione più [...] Vai alla recensione »
Quando non si sa cosa dire, quando non si sa costruire una storia, allora si ricorre a trucchetti del genere: 1. intreccio passato e presente così movimento un po' la narrazione, 2. metto tante scene il più possibile struggenti con baci e lacrime nonché colonna sonora miagolante, 3. lui il marito lo faccio diventare matto e infine suicida, così c'è anche la nota drammatica, 4.
Ho avuto l'impressione di seguire una serie su Netflix, con baci capogiro, attori troppo belli e racconto semplificato. Queste produzioni non rendono giustizia al nostro cinema, alla nostra sensibilità ed allla nostra storia. Apprezzo lo sforzo ma davvero l'ho trovato non all'altezza.
Nel film Madame Cliquot il regista Thomas Napper, UK, ci racconta la storia di quello che diventerà lo Champagne Veuve Cliquot Ponsardin. Ben si intende, a suo modo, e questo va benissimo perché un film non è il tentativo di descrivere la realtà, sebbene alla base ci possa essere un evento reale. Il regista lo usa per metterci del suo, che, a differenza dei sogni assolutamente [...] Vai alla recensione »
In un’epoca di women empowerment alcuni film ambientati nel passato hanno commesso l’errore di sovrimporre le sensibilità femministe contemporanee alla trama, creando forzature antistoriche e attribuendo ai personaggi femminili caratteristiche troppo radicalmente rivoluzionarie per l’epoca raccontata. Madame Clicquot non commette questo errore, ma tratteggia il ritratto di una vera donna di potere come ne sono realmente esistite anche in epoche lontane senza snaturare gli eventi o i comportamenti della protagonista colorandoli di senno di poi.
La storia di Madame Clicquot si basa sulla biografia “The Widow Clicquot”, definita dal New York Times una “enobiografia” e firmata dalla scrittrice americana Tilar J. Mazzeo, esperta sia di storiografia che di vini. Il film diretto da Thomas Napper fa perno a sua volta sulla sceneggiatura a firma femminile della regista e autrice Erin Dignam, da sempre attenta alle tematiche di genere. La chiave di lettura centrale è dunque la contrapposizione fra la vedova Clicquot e un mondo, come quello dei produttori di vino, allora completamente declinato al maschile, quando invece oggi la presenza femminile si avvia a diventare pervasiva.
Alla base della determinazione di Barbe-Nicole Clicquot Ponsardin c’è il rapporto paritario con il marito Francois, proprietario degli ettari di vitigni che gestisce da visionario sperimentando con innesti innovativi. Francois, come si vede in numerosi flashback, considera Barbe-Nicole “la sua compagna in tutto” in base ad un concetto egalitario, quello sì davvero insolito per i primi dell’Ottocento. Quando Francois muore la vedova, appena 27enne, decide, contro il volere del suocero che amministra la tenuta, di non vendere gli ettari di vigneti e di continuare a prendersene cura, come del resto ha fatto fino a quel momento, a fianco di Francois.
Barbe-Nicole Ponsardin Clicquot perde il marito adorato (suicidio) e tutti danno per scontato che si disferà della vigna. Cosa c'entra una donna con la produzione dello champagne? Come può una donna, nella Francia napoleonica, pensare di dirigere un'impresa? Lei la vigna non la vende (si disferà piuttosto dei mobili di casa, quando sarà a un passo dalla bancarotta).
Passando dal nero del lutto al bianco del ricordo, in alternanza, così si muove la storia di Madame Clicquot (Widow Clicquot, Usa, 2023, 89'). A legare il nero al bianco - e le immagini del lutto a quelle del ricordo -, è il filo rosso della felicità che, sostiene il regista britannico Thomas Napper, viene agli uomini e alle donne dalla loro capacità di creare.
Francia, 1804. Barbe-Nicole Ponsardin ha solo ventisette anni quando resta vedova. Suo marito François, figlio di Philippe Clicquot, fondatore dell'azienda vinicola che si farà strada fino a diventare uno dei marchi più noti al mondo, è morto improvvisamente, lasciandola sola con una bambina piccola e con un branco di vicini rapaci (quel Moët, poi Moët & Chandon, che ancora oggi gareggia sullo stesso [...] Vai alla recensione »
Magari con lo champagne riesce meglio che in una fabbrica metalmeccanica. Ma il genio è genio, e il genio imprenditoriale appartiene a una categoria sua. Barbe-Nicole Ponsardin rimane vedova del viticultore François Clicquot. Che pazzamente l'amava, tra le molte turbe della personalità, e una certa predilezione per l'oppio. Madame Clicquot è la Veuve Clicquot che severa con la crocchia guarda dalle [...] Vai alla recensione »
Tutti conoscono il celebre champagne Veuve Cliquot ma sono in pochi a sapere chi è la "vedova" sull'etichetta. A raccontarcelo è il film di Thomas Napper, Madame Clicquot, che rievoca la storia di una grande imprenditrice divenuta la signora delle bollicine in un'epoca in cui alle donne non erano concessi ruoli manageriali. Siamo nel 1805 e dopo la prematura morte del marito, la giovanissima Barbe-Nicole [...] Vai alla recensione »
Cameriere, champagne! Scegliendo "Madame Clicquot" si va sul sicuro: un film di piacevole consumo e accurata impaginazione che propone un corretto ma non rigido rapporto con una storia vera col surplus del sempre confortevole messaggio femminile(nista). Rievocando le vicissitudini della protagonista Barbe-Nicole Ponsardin Clicquot (la deliziosa Bennett, ben lontana per licenza poetica dai ritratti [...] Vai alla recensione »
Dietro un grande champagne c'è sempre una grande donna, e pazienza lo spottone pubblicitario: è più importante la giustizia di genere che pesca dalla Storia eroine sconosciute e patriarcati sconfitti. Tra fine '700 e '800 Madame, vedova giovanissima, rifiutò l'apartheid domestico e portò l'azienda di famiglia al successo vitivinicolo che oggi conosciamo.
Il processo creativo applicato allo champagne. La storia di una donna che agli inizi dell'800 porta avanti un progetto imprenditoriale aggirando le leggi del tiranno Napoleone Bonaparte. Thomas Napper utilizza come base di partenza la biografia di Tilar J. Mazzeo The Widow Clicquot, che narra le vicende di Barbe-Nicole Ponsardin, rimasta vedova del viticoltore Francois Clicquot.
Madame Clicquot diretto da Thomas Napper, scritto da Erin Dignam che sceneggia la biografia romanzata "The Widow Clicquot" di Tilar Mazzeo, è una storia canonica di empowerment al femminile. Un film dai toni esemplari, che rispolvera il genio imprenditoriale di una donna di primo Ottocento per poter sgonfiare e abbattere dall'interno tutto il corredo di sessismo e patriarcato ancora imperanti, elevando [...] Vai alla recensione »
1805. Barbe-Nicole Ponsardin Clicquot (Haley Bennett, radiosa) ha 27 anni quando l'amato marito François (Tom Sturridge, alla Léaud) si suicida. Rampollo eccentrico di una famiglia di banchieri, industriali tessili e latifondisti, nonché produttore visionario di rossi e champagne, François - lo scopriremo attraverso una rapsodia di flashback - contrasta con l'oppio l'inabissarsi nella follia, dopo [...] Vai alla recensione »