Titolo originale | Into the Wild |
Anno | 2007 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | USA |
Durata | 148 minuti |
Regia di | Sean Penn |
Attori | Emile Hirsch, Marcia Gay Harden, William Hurt, Jena Malone, Brian H. Dierker Catherine Keener, Vince Vaughn, Kristen Stewart, Hal Holbrook, Jim Gallien, James O'Neill, Malinda McCollum, Paul Knauls, Zach Galifianakis, Craig Mutsch, Thure Lindhardt, Signe Egholm Olsen. |
Uscita | venerdì 25 gennaio 2008 |
Tag | Da vedere 2007 |
Distribuzione | Bim Distribuzione |
MYmonetro | 3,81 su 22 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 6 aprile 2022
La storia del giovane idealista Christopher McCandless che, abbandonata la vita di tutti i giorni, va a vivere nella selvaggia Alaska. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, 1 candidatura ai Nastri d'Argento, 1 candidatura a David di Donatello, 2 candidature e vinto un premio ai Golden Globes, 7 candidature a Critics Choice Award, 4 candidature a SAG Awards, Il film è stato premiato a AFI Awards, In Italia al Box Office Into the Wild - Nelle terre selvagge ha incassato 5,1 milioni di euro .
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Into the wild è la libera trasposizione del libro di Jon Krakauer "Nelle terre estreme" diventato un classico della sottocultura urbana. Dalla lettura del libro, Sean Penn ha dovuto aspettare ben dieci anni prima di ottenere i diritti. Questa incredibile pazienza testimonia una testarda sensibilità che è unica nel panorama cinematografico di oggi.
Sono due gli elementi che hanno guidato Penn nel doppio binario della regia e della sceneggiatura. Il tema della fuga ma soprattutto quello dell'inseguimento di un qualcosa che faciliti la conoscenza di sé.
Pura celebrazione della libertà e della ricerca della libertà, la pellicola racconta la vera storia di Christopher McCandless, un giovane benestante che rinuncia a tutte le sue sicurezze materiali per immergersi all'interno della natura selvaggia. Il forte trasformismo di Emile Hirsh facilita per lo spettatore un'istantanea immedesimazione in una figura tormentata che non viene dipinta né come giovane avventuriero né come idealista ingenuo. La maestria con cui Penn miscela tematiche così diverse e complesse è unica. Il fascino della selvatichezza dell'ambiente, le difficoltà dei legami di sangue, l'individualismo contro il bisogno di amore e le contraddizioni dell'idealismo nelle sue spinte critiche ma anche arroganti.
Il film ha una valenza politica nonostante questo non sia l'intento di base. Alle volte, si trasforma in un vero e proprio atto di fede il cui credo fugge da tutto ciò che è religioso in senso stretto per trovare sfogo in una dimensione che è solo e unicamente personale. Tutti le persone che Chris incontrerà lungo il suo peregrinare oltre a colmare un vuoto familiare, fonte di profonde sofferenze, amplificano l'idea di un percorso a stadi funzionale a liberarsi da qualsiasi dipendenza da ogni tipo di comfort e privilegio. L'acquisizione della saggezza avviene quasi per osmosi attaverso la spontaneità e la profondità degli incontri fatti.
Ancora più maturo e disinvolto nel lavoro registico, Penn gioca di forti contrasti nell'alternare gli ampi spazi dei diversi paesaggi mostrati al costante senso di vuoto del ragazzo che risulta essere una pura estensione dell'enormità della natura.
Nel 1990, subito dopo la laurea, il ventiduenne Christopher McCandless decide di abbandonare la sua vita agiata e, senza dire nulla alla propria famiglia, parte per un lungo viaggio attraverso i luoghi più selvaggi dell'America, assumendo il nome Alex Supertramp. Senza avere con sé né auto né soldi, Christopher sarà il protagonista di una straordinaria avventura...
Into the wild è la trasposizione cinematografica del romanzo Nelle terre estreme, di Jon Krakauer, una non-fiction novel basata sulla vera storia di Christopher McCandless (Emile Hirsch): un ragazzo benestante del West Virginia che, dopo la laurea, ha donato tutti i propri risparmi in beneficenza ed ha intrapreso un avventuroso viaggio di due anni a piedi e in autostop, senza mai far avere nessuna notizia di sé. Prodotto e diretto da Sean Penn (già regista di apprezzate pellicole quali La promessa), che è anche autore della sceneggiatura, Into the wild racconta questi due anni della vita di McCandless, ripercorrendone le tappe fondamentali e recuperando alcuni temi topici della mitologia cinematografica classica: il viaggio on-the-road, la ricerca della libertà, il contrasto tra genitori e figli e la fuga dalla civiltà, che qui si trasforma nell'abbandono di tutti i comfort e in un radicale rifiuto della società del consumismo e della carriera a tutti i costi.
Il film ha inizio nell'aprile del 1992, quando il protagonista si avvia da solo verso Stampede Trail, una delle zone più impervie dell'Alaska, portando con sé niente di più del suo zaino. Quindi la pellicola torna indietro di qualche anno, quando Christopher, appena preso il diploma, comincia a mostrare i primi segni di insofferenza nei confronti dei propri genitori (William Hurt e Marcia Gay Harden) e della vita che gli si prospetta di fronte. Gli eventi successivi, con la sua improvvisa partenza e lo sgomento della sua famiglia, sono suddivisi in una serie di capitoli emblematici, filtrati dalla voce narrante della sua sorella minore, Carine (Jena Malone), e accompagnati da citazioni letterarie e dalle frasi del diario del ragazzo. Il viaggio di Christopher / Alex assume così il valore di una progressiva riscoperta di se stesso che è un vero e proprio itinerario di rinascita, ma anche una forma di ribellione verso la società moderna, con le sue ipocrisie e i suoi falsi miti, per immergersi anima e corpo nella dimensione più selvaggia della natura.
Nell'arco di due ore e mezzo, Sean Penn ci rende partecipi dell'incessante vagabondare del suo protagonista, offrendoci al tempo stesso squarci indimenticabili dei paesaggi più belli e suggestivi dell'America, dalle rapide del Grand Canyon alle nevi dell'Alaska. Gli spazi ampi e talvolta sconfinati percorsi da Alex diventano dunque lo scenario di un inquietante confronto fra uomo e natura, di un'eterna sfida che consiste nel mettere continuamente alla prova le proprie capacità e i propri limiti. Contemporaneamente, Alex suggella la definitiva perdita dell'identità sociale (distrugge tutti i suoi documenti, si cambia il nome) in un gesto di rivalsa rispetto a una difficile situazione familiare e alle menzogne dei suoi genitori. Le sue esperienze durante il cammino saranno intervallate dai significativi incontri con una serie di personaggi più o meno pittoreschi, come Jan Burres (Catherine Keener), una donna, nomade come Alex, che in lui rivede il figlio perduto tanti anni prima, o Ron Franz (il veterano Hal Holbrook), un anziano vedovo che, spinto dal suo affetto per il ragazzo, arriva ad offrirsi di adottarlo.
Il film di Penn può risultare a tratti magari un po' programmatico (hippie simpatici, borghesi antipatici), e il messaggio proposto rischia forse di apparire quasi ingenuo nel suo assoluto radicalismo; ma il regista rifiuta facili soluzioni e si dimostra abilissimo nel coinvolgere lo spettatore nelle vicende narrate, grazie anche alla colonna sonora composta da Eddie Vedder (in cui le canzoni contribuiscono a sottolineare gli stati d'animo del protagonista) e soprattutto all'intensa interpretazione del giovane Hirsch, spalleggiato da un cast di ottimi comprimari. I momenti commoventi non mancano di certo; e il finale, drammatico e devastante, è di quelli che lasciano il segno.
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"Into the wild" è un film che mi ha emozionato, mi ha riportato a un periodo in cui giravo per l'Europa e l'America Latina in autostop, con una tenda nello zaino, con l'unico obiettivo di raggiungere luoghi solitari e impervi. La ricerca del protagonista è estrema, senza mediazioni, propria di un giovane idealista di 22 anni: vuole vivere il rapporto con la bellezza e con la natura in modo diretto, [...] Vai alla recensione »
Chris abbandona tutto, la famiglia, gli amici, i soldi, tutto quello che la civiltà gli ha messo a disposizione per intraprendere un lungo viaggio cercando una vita a stretto contatto con la natura. L'inseguimento di un utopia, vivere senza poter condividere i propri sentimenti con qualcuno e immergersi nella solitudine più selvaggia.
In un cinema hollywoodiano che punta sempre di più alla imago primordiale, all'aspetto contenutistico più scioccante, Sean Penn dipinge con lucida meraviglia un viaggio che non ha niente da invidiare alle fatiche letterarie di Thoreau in "Vita dei Boschi". Un film che non manca di potenza, senza bisogno di artifici visivi.
"Into the Wild" di Penn non è definibile un road movie. Se accettiamo questa accezione, escludiamo road, la strada. Un road movie con pretese, e neanche tanto, di esserlo. Il camper in Alaska è fermo, e non solo simbolicamente, in mezzo il fiume volutamente invalicabile che fa di Alexander Supertramp prima consapevole, poi inconsapevole dei suoi limiti.
Tratto dal romanzo di John Krakauer, Into the wild rappresenta, sotto le cadenze di un film on the road, un potente ritratto dell'anima; caratterizzato da un passo lento ma deciso, la sceneggiatura di Sean Penn - come pure la regia - adotta uno stile classico e originale al tempo stesso, frutto di una serie di esperienze cinematografiche qui abilmente integrate.
“La vera essenza dell'uomo sta nelle nuove esperienze”. E' questa una delle frasi più celebri e allo stesso tempo più profondamente poetiche di Christopher McCandless, un giovane benestante, che sentendosi affogato dall'ipocrisia e dai falsi valori di una società dedita quasi esclusivamente al consumismo, decide di intraprendere un viaggio verso confini del mondo, lì nell'Alaska, in mezzo al niente, [...] Vai alla recensione »
La spietatezza della società, il rapporto tra uomo e natura, la solitudine di quest'epoca: sono solo alcuni dei temi che "Into the wild", tradotto "Nelle terre selvagge", tocca e fa toccare allo spettatore. Il senso di estraneità che l'uomo oggi vive dentro questa società, la nostra società, conduce a prima vista verso le due sole strade che il [...] Vai alla recensione »
Per quanto Sean Penn sia un grande attore, probabilmente uno dei più grandi ( basti pensare a cosa è stato capace di fare nel film di Paolo Sorrentino "This must be the place"), come regista mi sembra prematuro poterlo giudicare, infatti al momento non siamo in grado di immaginare quale potrà essere il suo percorso dietro alla macchina da presa.
Into the Wild è una poesia in pellicola, il paradosso dell'era moderna che scinde l'uomo nato nella natura da quello che è diventato, crogiolandosi in un mondo fittizio da sè stesso creato, fatto da titoli di studio, usanze, costumi, ecc. Chris, il protagoista della storia, stufo della cattiveria dell'uomo moderno che venera il dio il denaro e costruisce [...] Vai alla recensione »
- Se vuoi qualcosa nella vita allunga la mano e prendila. - Christopher McCandless è stanco. Stanco del consumismo che corrompe gli animi della gente, stanco dei suoi genitori, stanco della tipica vita americana. E' un ragazzo come tanti altri che coi voti che ha potrebbe andare alla facoltà di legge di Harvard. Eppure sente che la sua via è un'altra.
Potendolo includere nella categoria film,sarebbe uno dei più belli mai visti nella storia del cinema,probabilmente uno dei miei preferiti,ma non è un film,non lo è mai,nemmeno per un secondo,e recensirlo secondo parametri cinematografici sarebbe delittuoso oltre che riduttivo.into the wild è poesia,into the wild è un'esperienza per spiriti immobili e una liberazione per coloro che da sempre aspirano [...] Vai alla recensione »
Il personaggio di Chris, proposto da S.Penn, sembra uscito da una pubblicità di canale 5. Rifugge il capitalismo cacciando nel bosco con la carabina di precisione e facendo il rafting in kayak! A me il kayak sembra uno sport da fine settimana per impiegati annoiati! Andiamo! Critichi la società e ti compri (che atto anticonsumista!) una canoa? Io credo veramente che Penn vada in cerca di consensi [...] Vai alla recensione »
Into the wild è un film duro da digerire per uno spettatore alla ricerca di qualche ora di evasione dalla realtà quotidiana. Non tanto per il fatto di non contenere particolari momenti di azione, risate o lacrime facili, ma proprio in quanto ci mette di fronte a tematiche profonde che, probabilmente, prima o poi nella nostra esistenza ci hanno sfiorato.
Viverlo Questa volta prima di iniziare a scrivere ho voluto leggere qualche recensione qua e là. Ho letto commenti contrastanti su questo film alcuni entusiastici altri direi quasi offensivi. A mio avviso il punto è che questo film non va visto e seguito soffermandosi a guardare, ascoltare e osservare ciò che racconta e ciò che ci fa vedere ma vada in qualche modo [...] Vai alla recensione »
Chris si è appena laureato col massimo dei voti e potrebbe frequentare Hardard. Ma non è felice. E' stanco della società consumista e materialista in cui vive e delle bugie familiari nelle quali è cresciuto (i genitori convivono senza mai essersi sposti, essendo stati degli amanti con rispettive famiglie). Così decide di mollare tutto e dirigersi verso l'Alaska [...] Vai alla recensione »
Storia di Christopher McCandless che diventò Alexander Supertramp nell'istante in cui decise di intraprendere viaggio verso l'Alaska, una vita ascetica lasciando tutto ciò che non gli era necessario alle sue spalle per riempire il suo "zaino" con luoghi, anime e frammenti di vita. La fuga è anche un modo per conoscersi meglio, la soluzione per sentirsi l'anima [...] Vai alla recensione »
Sean Penn ha dato il meglio di sè dimostrandosi un grande regista. Into the wild è un film che va ad esplorare i vicoli più profondi dell'animo umano, un film intriso di contemplazione emozionale suggellato da una ribellione spirituale. Chris(Emilie Rush) andrà alla ricerca della libertà estrema, libero da ogni obbligo assurdo che la società gli imponeva, libero dal patetismo dei suoi genitori.
Da guardare con gli occhi spalancati. Il film narra la vicenda, vera, di Christopher McCandless, ventiduenne neolaureato che decide di abbandonare il West Virginia, e la sua vita agiata già tracciata dai genitori, per dedicarsi ad un viaggio nella natura incontaminata, alla ricerca della Verità. Per rendersi impossibile da rintracciare, distrugge la propria identità e se ne crea [...] Vai alla recensione »
INTO THE WILD .. un piccolo capolavoro,come una gemma grezza; uno di quei film che è già stato annoverato come "cult" da molti della mia generazione e che, ne sono sicuro, fara' sempre più proseliti con lo scorrere del tempo. Partendo dal racconto delle peripezie di un giovane ventitreenne Chris McCandlles(al secolo "Alexander Supertramp")Penn,ispirato come non mai e mosso da un'autentico rispetto [...] Vai alla recensione »
Into the wild… film acclamato dalla critica e sorretto dai soliti sostenitori, derisori di una società ormai orientata al disfacimento. Esiste un tempo per le sfide nella mentalità di un giovane adolescente, un tempo in cui famiglia e soliti inculcati valori vanno lasciati alle spalle. E’ il tempo del diventare grande, il tempo della maturazione.
Ispirandosi alla vera ( e toccante ) storia di Chris McCandless, Penn ci accompagna in un emozionante viaggio nella natura selvaggia dei grandi spazi aperti americani, alla ricerca della radice dell'uomo, che sembra essere in realtà duplice: da una parte c'è, come per ogni creatura, l'esigenza di una reale libertà da rigide e ipocrite imposizioni artificiose ( in questo [...] Vai alla recensione »
Recensire "Into the wild" è forse troppo limitante, è un film talmente profondo, intenso, autentico, da poter essere solo rivisto e rivissuto più volte, permettendogli di penetrare nell'anima, e nella testa, lasciando che ci assorba interamente. E' un film che svuota e annulla per poi far rinascere come a nuova vita, a una sensibilità più consapevole di cos'è la vita, cos'è la felicità, e cosa non [...] Vai alla recensione »
E' un bel film.Una frase semplice,probabilmente anche scontata,ma che esaurisce ogni sterile polemica da parte di chi si è lasciato andare ad invettive contro questa pellicola.Un ritmo non lento,ma "naturale";la storia di un viaggio che non è una fuga ma un percorso di formazione,attraverso tappe che segnano un rito di passaggio,la trasformazione di un ragazzo in un uomo.
“Perdersi per ritrovarsi ….” – Chris McCandless Questo il messaggio veicolato dal terzultimo film diretto da Sean Penn, gravemente snobbato fra i vincitori della notte degli Oscar 2008 ma non certo ignorato al botteghino. La vita di un ragazzo agiato che solamente attraverso i classici della letteratura riuscì a placare un vuoto interiore [...] Vai alla recensione »
Sean Penn non è solo un attore accattivante (“Mystic River”, “Milk”), ma anche un regista molto bravo. Dirige il film in maniera ottima e con pochissimi buchi di scena, riesce ad appassionare il pubblico e la critica grazie a un ottima colonna sonora di Eddie Vedder (cantante dei Pearl Jam), ma soprattutto con un cast eccezionale: non che E. Hirsch sia un attore famoso, ma qui da il meglio di se e [...] Vai alla recensione »
Concorde con l'opinione di Darjo più sopra. Aggiungo solamente: più che una ricerca di sè stesso è una fuga sgangherata da una situazione familiare che indubbiamente ha coinvolto nel profondo il protagonista. Una forma di ribellione terminata in tragedia. Sia per lui che per le persone a lui care. Più che un viaggio di avventura, pur essendo tuttavia innato il [...] Vai alla recensione »
Dopo aver atteso per anni aspettando il consenso dei familiari,Penn adatta il bestseller di Jon Krauker,sulle vicende del vero Chris McCandless,riflettando sui temi eterni della mitologia americana(il mito della frontiera,il viaggio alla ricerca di se,il confronto con l'altro,il distacco dalla famiglia,la presenza di Dio).Tutti visti dalla prospettiva del protagonista,un pò no global,un [...] Vai alla recensione »
Mi sono permesso di scomodare Eraclito nel lancio del mio titolo ,in quanto, il film in oggetto richiede di fare un minimo di ordine : Dobbiamo anzitutto capire se Supertramp era un imbecille oppure un ricercatore di sbagli, in quanto chi cerca, nel tempo, inevitabilmente sbaglia . ( il divenire stesso rende errato il presente facendolo passato, questo non significa che una poesia di Shakespeare [...] Vai alla recensione »
Christopher (Emile Hirsch), brillante studente figlio di una ricca famiglia allo sfascio decide, poco prima di iniziare il college, di far perdere le sue tracce e di iniziare a viaggiare per l'America assieme solamente al suo zaino. Il suo sogno è arrivare in Alaska e, dopo aver collezionato miriadi di esperienze, ci riuscirà. Da quella terra non farà però mai più [...] Vai alla recensione »
Sinceramente non si può dire che questo film mi sia piaciuto più di tanto... si, i paesaggi sono davvero belli e la colonna sonora azzeccata ma oltre questo niente. La storia non mi entusiasma particolarmente nonostante a mio parere potessero renderla meglio. Manca una sana introspezione psicologica, Penn cerca di descrivere il protagonista come un uomo consapevole e maturo ma in realtà a mio parere [...] Vai alla recensione »
Il film si snoda lungo una scelta opinabile ma personale del protagonista con un accavallarsi di luoghi comuni che hanno il loro apice in un finale melenso e poco opinabile. Come sottolineato da qualche commento precedente ed assolutamente da me condiviso, il protagonista, sorretto dai più ingenui ideali, si sottrae alla verità dei rapporti borghesi e insopportabili per rincorrere un'effimera libertà. [...] Vai alla recensione »
bravi gli attori, superba la fotografia, ottima la sceneggiatura e i dialoghi, inoltre il fatto che sia una storia vera e' un valore aggiunto a quest'opera; l'espansione di coscienza del protagonista, nel finale del film, arriva dritta al cuore dello spettatore consacrando definitivamente il messaggio del regista; continua cosi' Sean...
consiglio di vedere questo film con calma perchè puo rivelarsi noioso e lungo,ma escludendo questo e un capolavoro:la colonna sonora e una delle più belle in assoluto e la fotografia riesce a far capire il senso di libertà a cui ambisce il prottagonista e riesci anche tu a sentirlo. il film comunque e un capolavoro sulla voglia di libertà che commuove (come il pezzo con william hurt,grandissimo attore) [...] Vai alla recensione »
Vedere "Into the wild" non mi ha fatto dormire per tutta la notte. Ho provato turbamento e inquietudine e non riuscivo a capire perché. Il film è ben fatto, ben interpretato e incorniciato in una fotografia incantevole e emozionante. Cosa vuole dirmi il regista? La critica alla società conformista e piccolo borghese è evidente, così come l'intento [...] Vai alla recensione »
Questo film è un capolavoro. L'hanno dato ieri sera su Rai3 e nonostante il caldo e l'ora tarda non sono riuscito a smettere di guardarlo fino alle due di notte (perchè film così belli a queste ore improponibili?! Boh). "Into the Wild" lo vidi a suo tempo al cinema: il grande schermo porta all'ennesima potenza la forza suggestiva dei paesaggi e della colonna [...] Vai alla recensione »
Uno dei miei film preferiti se non il migliore, bellissima la storia, bellissima la colonna sonora, bellissima la fotografia rivederlo non stanca mai...BELLISSIMO
ha i tempi giusti, fa pensare il giusto, ma certo è lento e puo apparire superfluo a chi non sente la necessità di liberare l'anima dai ritmi inumani della società
che bello questo film!!!commovente e unico un vero cult!!! dalla fotografia (spettacolare) alla colonna solora (davvero adatta) mai noioso,un ottimo film!!
Into the Wild è un film lodevole, che dimostra le grandi capacità registiche di Sean Peann ed è al tempo stesso un manifesto della fuga, dalla società, dalla famiglia materialista alla ricerca di una felicità che è facile guadagnarsi. Facile perchè non ci obbliga a nessuna responsabilità nei confronti di nessuno, specialmente dei genitori che [...] Vai alla recensione »
Uno dei film più belli che abbia mai visto. Poetico, vero, praticamente non ha difetti. Ottimo il cast, mozzafiato i paesaggi, interessante la regia ed azzeccate le musiche. In particolare mi è piaciuto perchè mi immedesimo in parte nella mentalità del protagonista: anche io sono intollerante verso l'ipocrisia, non bramo ai soldi, alla macchina e al lavoro.
Allora, ragazzi prima cosa ke voglio dirvi è: meno piroette mentali, il cinema come qualsiasi altra forma d'arte, deve essere vissuta liberamente, e bisogna quidi rispettare le opinioni altrui. Il film può piacere o nn piacere. A questo punto dò la mia opinione sul film: il messaggio mandato lo condivido appieno, visto ke anke io sono un sostenitore della teoria ke la vita va vissuta osando, e riskiando, [...] Vai alla recensione »
E' chiaro che siamo in presenza di un capolavoro di Sean Penn............. un film originalissimo che racconta una storia vera toccante e coinvolgente come pochi film che mi è capitato di vedere al cinema.........raramente mi è capitato di commuovermi e devo dire che si tratta di un film che ti tocca nel più profondo ma ti lascia davvero qualcosa ( che in fondo dovrebbe essere [...] Vai alla recensione »
Ottimo film, diretto da un grande attore e ora anche regista. Una fotografia stupenda, una storia vera trattata senza melassa, selvaggiamente. Ce ne fossero di film di questa qualità e di questi registi, purtroppo solo mosche bianche. Quasi un capolavoro.
Che bello!!! A fine film avevo le lacrime agli occhi! All'inizio ero scettico ma sono bastati pochi minuti per farmi cambiare idea. Da un grosso insegnamento sulla vita, spesso basata troppo sui beni materiali dimenticandoci che siamo anzitutto animali soggetti a Madre Natura!!! Capolavoro da vedere!!
segui il film e cambi insieme al protagonista. alla fine non sei più lo stesso la tua opinione sul mondo ha cambiato alcune sfumature
Ho vissuto molto, e ora credo di aver trovato cosa occorra per essere felice. Una vita tranquilla, appartata, in campagna, con la possibilità di essere utile alle persone che si lasciano aiutare, e che non sono abituate a ricevere. E un lavoro che si spera possa essere di qualche utilità e poi riposo, natura, libri, musica, amore per il prossimo.
Non era facile trasmettere il messaggio di quella storia realmente accaduta tramite un film: Sean Penn ci è riuscito magistralmente. Le musiche appropriate, i paesaggi incantevoli fanno da cornice all' interpretazione ben riuscita di Emile Hirsch che trasmette al pubblico un sentimento e un desiderio vero: evadere.
Bellissimo film realizzato da Sean Penn in veste di regista. Il film è ispirato alla vera storia di alexander supertramp che fu un ragazzo statunitense che mori' nel 1992 dopo avere viaggiato per due anni nel nord America e in Alaska. Chi guarda questo film non può fare altro che immedesimarsi nel protagonista e vivere le vicende insieme a lui .
Film di Sean Penn, uscito in sordina qui in Italia, ma io mi ero intestardita che volevo vederlo... e ho fatto bene... stupendo, un viaggio fino in Alaska per il giovane Chris al fine di ritrovare se stesso dopo la triste infanzia vissuta a causa della crisi tra i genitori... che paesaggi, che atmosfera, che voglia di libertà... 10 e lode e consiglio a tutti di vederlo.
Quarto film da regista di Sean Penn, Into the Wild è stato uno degli eventi dell'ultima Festa di Roma, dove in diversi hanno gridato al capolavoro. Sarà bene dire subito che non lo è, ma sarà anche giusto ammettere che è uno di quei film che possono far innamorare. Perché è tenerissimo il protagonista - il giovane Christopher, che molla il benessere e la famiglia borghese per sfidare le «terre selvagge» [...] Vai alla recensione »
È un uomo in rivolta, il protagonista di Into the Wild (Usa, 2007, 140'). Dice no al mondo, e alla sua miseria. Certo, lo fa anche perché ha poco più di vent'anni. Invece Sean Penn ne ha 47. Ma non sembra che la sua rivolta sia meno limpida. È una storia vera quella che Penn ha tratto da un libro di Jon Krakauer. All'inizio degli anni 90, Christopher McCandless (Emile Hirsch) sceglie di abbandonare [...] Vai alla recensione »
Se l'intento era quello «di far battere i cuori dei giovani più velocemente», Sean Penn, al suo quarto film da regista Into the wild, può dire di esserci riuscito anche con quelli, ben più aridi, dei critici. Tratto dal libro di John Krakauer (tradotto in Italia Nelle terre selvagge), il film sembra celebrare il mito americano nella sua essenza, dalla frontiera all'epica on the road, al culto della [...] Vai alla recensione »
Ci sono storie dove i personaggi restano uguali a se stessi dall'inizio alla fine; altre, nel corso delle quali evolvono e, insieme, evolve l'opinione che ci facciamo di loro. Ricade nel secondo caso Into the wild, il "film di formazione" diretto da Sean Penn che ci sorprese e ci emozionò alla Festa del Cinema di Roma. A partire da una vicenda autentica, trascritta nelle pagine del libro "Nelle terre [...] Vai alla recensione »
Nel 1992, appena dopo la laurea, Christopher McCandless lascia per sempre il nostro mondo. Fugge: dalla noia, dall'oppressione, dagli obblighi, dalla carriera ("un'invenzione del ventesimo secolo"). Dona tutti i suoi risparmi in beneficenza, taglia i ponti con la famiglia. Brucia i documenti, abbandona l'auto, non lascia tracce. Cambia perfino nome e si ribattezza Alex Supertramp, Supervagabondo.
Quando era a Roma, alla Festa del cinema, Sean Penn parlando di Into the Wild aveva detto: «Mi piacerebbe che spingesse i più giovani a uscire dalla 'pigrizia' del mondo occidentale. Il che non vuol dire mettere in pericolo la propria vita ma far battere più velocemente i loro cuori». Into the Wild infatti racconta la storia vera di Christopher McCandless, ragazzo di buona famiglia che scompare all'improvvi [...] Vai alla recensione »
Il vuoto incolmabile di un ragazzo che avrebbe tutto ma sente di non avere nulla: in fuga dalla sua identità, dalle certezze materiali, dalla devastazione di una famiglia perbene. E la vastità selvaggia della natura, in cui coltivare solitudine. La vera storia di un eremita "on the road", il 23enne Chris McCandless (interpretato da Emile Hirsch, v. pag.
Il ruvido fascino e l'aspro anticonformismo che caratterizzano la personalità di Sean Penn si travasano perfettamente in «Into the Wild», tratto da un bestseller-verità del giornalista e alpinista Jon Krakauer («Nelle terre estreme», edizioni Corbaccio). Il suo quarto film da regista ripercorre, infatti, con intensa adesione l'odissea spirituale e materiale di Chris McCandless, un ragazzo normalissimo [...] Vai alla recensione »
Molto radical e poco chic. Questo è Sean Penn, questo era Christopher McCandless. A unirli il meraviglioso bestseller Into the Wild di Jon Krakauer, che ha raccolto la storia (vera) del secondo. Chris era un ragazzo bene di una famiglia borghese e bigotta, affogata nelle ipocrisie e nelle false ambizioni. Così, nel 1992, dopo la laurea, diventa Alexander Supertramp, viaggiatore estremo ed esteta, e [...] Vai alla recensione »
Ne è convinto l'attore, che, nel quarto film da regista, «Into the Wild», racconta la storia vera di un giovane che volta le spalle alla civiltà e cerca se stesso in Alaska. Un po', spiega, com'è successo a me con il surf... Sean Penn si sente un uomo contro. Uno spirito libero. Un combattente che non fa parte del coro. Lo si capisce anche dal modo in cui si presenta all'in tervista: dinoccolato, [...] Vai alla recensione »
La vera avventura del 23enne Chris McCandless che, in odio alle regole imposte dalla società, nel 1992, fresco di laurea e di ribellismo anarchico, si liberò di ogni avere e della famiglia, ipocrita senza scampo (una volta si diceva: borghese) e addolorata a posteriori: babbo dispotico William Hurt, mamma cotonata Marcia Gay Harden. Intraprese un instancabile viaggio on the road attraverso gli States [...] Vai alla recensione »
Un giovane che potrebbe avere tutto decide di non avere più nulla per cercare di essere se stesso fino in fondo, anzi di rinascere immergendosi nella Natura selvaggia. È una storia così americana che sembra di averla già sentita, ma nessuno l'ha raccontata meglio di Sean Penn nel primo film davvero entusiasmante della Festa. Questo giovane benestante e ferito che dopo la laurea dice addio alla civiltà [...] Vai alla recensione »
«È un mistero per me /abbiamo un’avidità/che abbiamo accettato/Pensi di dover volere/più di quello che ti serve/e che finché non l’avrai/non sarai libero. Società/sei una razza folle/spero non ti sentirai sola senza di me (…) Credo di dover trovare un posto piÙ grande/perché quando hai piÙ di quello che pensi/hai bisogno di più spazio». Per restituire lo spirito profondo del film, non ci sono parole [...] Vai alla recensione »
Il romanzo di Jon Krakauer.(Corbaccio) da cui Into the Wild - Nelle terre selvagge di Sean Penn è tratto, si presenta con una citazione di Tolstoj: «Volevo il movimento, non un'esistenza quieta. Volevo l'emozione, il pericolo... Avvertivo dentro di me una sovrabbondanza di energia...». Nel film si incontrano due miti americani: il rifiuto della monotonia a favore d'una vita spericolata e l'aria aperta, [...] Vai alla recensione »
There is plenty of sorrow to be found in “Into the Wild,”Sean Penn’s adaptation of the nonfiction bestseller by Jon Krakauer. The story begins with an unhappy family, proceeds through a series of encounters with the lonely and the lost, and ends in a senseless, premature death. But though the film’s structure may be tragic, its spirit is anything but.
SLAB CITY is a paradoxical — and maybe quintessentially American — place. Situated in the scrubby desert hinterlands of Southern California, this sprawling encampment is a community of mavericks, a makeshift society of misfits, anarchists and stubborn individualists. For Chris McCandless, Slab City is a way station on a long, meandering journey he hopes will ultimately take him to Alaska.
IN the spring of 1992, after vagabonding around the country for two years, Christopher McCandless, a 24-year-old Virginian and Emory graduate, hitchhiked to Alaska and set off into the wilderness with little more than a .22-caliber rifle and a 10-pound sack of rice. Not far from the Teklanika River, he set up camp in an abandoned International Harvester bus, a 1940s relic of the Fairbanks City Transit [...] Vai alla recensione »
Into the Wild di Sean Penn è - con Lussuria di Ang Lee - fra i rari film da vedere di questi tempi. Eppure, oltre che lungo, racconta un lunghissimo suicidio: quello del giovane benestante americano Christopher McCandless compiuto nell'estate 1992, culmine di anni di stenti scelti pur di vivere nella natura, anziché fra i suoi simili. Misantropia che Penn non deve enfatizzare: la lascia condividere [...] Vai alla recensione »
L’aria aperta, i grandi paesaggi, le foreste e i laghi, la solitudine, il cielo infinito, la bellezza: torna il mito americano della Natura e della strada, il fascino hemingwayano dell'uomo che con forza e intelligenza sa dominare il suo ambiente. È cambiato però: se nel mito del passato l'uomo poteva essere re della Natura, nel mito contemporaneo vi cerca rifugio e protezione da se stesso e dai risultati [...] Vai alla recensione »
Ci sono libri, dischi, film che ti cambiano la vita. Arrivano in un certo momento e ti parlano con una voce inconfondibile e perentoria. Certo, raramente capita che giungano contemporaneamente. Into the Wild è un titolo per tre capolavori. In quello di Jon Krakauer, che in Italia prende il nome più prosaico di "Nelle terre estreme". Reportage letterario di un giornalista di razza (edito da Corbaccio) [...] Vai alla recensione »