Titolo originale | Love Lies Bleeding |
Anno | 2024 |
Genere | Azione, |
Produzione | Gran Bretagna |
Durata | 104 minuti |
Regia di | Rose Glass |
Attori | Kristen Stewart, Katy M. O'Brian, Ed Harris, Dave Franco, Jena Malone Anna Baryshnikov, Keith Jardine, Yvette Fazio-Delaney, David DeLao, Jerry G. Angelo, Catherine Haun, Gonzalo Robles, Stephanie Hill, Matthew Blood-Smyth, Billy Fuessel, Dale O'Malley. |
Uscita | giovedì 12 settembre 2024 |
Tag | Da vedere 2024 |
Distribuzione | Lucky Red |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 2,94 su 16 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 9 settembre 2024
Due donne si innamorano ma devono fare i conti con una famiglia violenta. Il film ha ottenuto 1 candidatura a BAFTA, Il film è stato premiato a National Board, 1 candidatura a Spirit Awards, In Italia al Box Office Love Lies Bleeding ha incassato nelle prime 5 settimane di programmazione 109 mila euro e 52,6 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Lou è la manager di una palestra a cui l'incontro con Jackie cambia la vita. Quest'ultima è una bodybuilder con il sogno di vincere un concorso a Las Vegas. La loro passione divampa, ma deve fare i conti con la violenta famiglia di Lou. Un cognato picchiatore, un padre criminale che detiene un poligono di tiro e una spirale di delitti che le coinvolge direttamente.
Dopo l'horror Saint Maud, la regista Rose Glass si diverte a firmare Love Lies Bleeding, una giostra visiva di immagini iperboliche.
L'eccesso, lo si intuisce poco dopo l'inizio, è la cifra del film: eccesso di muscoli, di steroidi iniettati, di orgasmi, di omicidi. Le figure femminili sono centrali, per quanto ricalchino pesantemente stereotipi maschili. Jackie è interpretata dalla convincente Katy O'Brian, ed è una versione del macho narciso che scarica nei pugni la sua rabbia e la sua incapacità di governarla. Anche Lou richiama personaggi maschili già visti, un Ethan Hawke o un McConaughey di altri tempi, che guida in canotta il suo van, si lascia sedurre dalla più fisicata della sua palestra e si affanna a ripulirne i disastri combinati. Tra le due divampa la passione e Glass firma delle scene di sesso lesbo credibili, poco voyeuristiche, anche divertenti, non dimenticando mai di disseminare l'ironia in tutto il suo film che a poco a poco abbandona il racconto sentimentale per assumere le sembianze prima di un noir, poi di una black comedy e alla fine di un monster-movie, con tanto di mutazione della protagonista e scene a metà tra Hulk e Beau ha paura. Il risultato è un pastiche dal budget considerevole ma dall'anima indie, capace di intrattenere il grande pubblico grazie alle affiatate interpretazioni delle due protagoniste. Se non si entra nell'ottica e nel giovanil(istico) mood dell'operazione il rischio è trovarsi di fronte a un b-movie, un affastellamento di immagini atto a impressionare un pubblico giovane con un montaggio serrato, le musiche sparate in stile videoclip, i corpi attraenti delle due protagoniste.
Un film furbo, ammiccante, volutamente ironico, con trovate di sceneggiatura semplicistiche e una marea di citazioni disseminate per ingolosire lo spettatore (Thelma e Louise su tutte). La verità sta nel mezzo, è impossibile non riconoscere a Glass il talento nel raccontare una fiaba nera capace di rovesciare totalmente il mito dell'american dream. Oltre a una ragazza che crede nel mito del "vero amore" e riceve solo violenza in cambio (Jena Malone, nei panni della sorella di Lou), una protagonista che sogna il suo quarto d'ora di celebrità e otterrà ben altro, le mani sporche di sangue, vomito e polvere da sparo. Il racconto della sua dipendenza da steroidi sarebbe valso da solo un film a sé stante, è la parte più interessante della storia anche a livello stilistico, nel ricordare da lontano Requiem For a Dream. Funziona, in generale, il racconto miserabile di un paese in cui chiunque può maneggiare un'arma (specie nel poligono di tiro gestito dal padre di Lou, interpretato da Ed Harris) e la smitizzazione delle distese americane come cimiteri a cielo aperto. Funziona anche l'ironia sui personaggi, specie nelle scene in cui Lou/Stewart trascina cadaveri o prova a smettere di fumare. È l'eccesso e l'accumulo di elementi e generi contrastanti tra loro che funziona meno, per cui il film si attesta al livello di un godibile divertissement, un esercizio di stile e creatività che può divertire intrattenere, ma nulla di più.
LOVE LIES BLEEDING di Rose Glass. Anni ’80, in una cittadina nel Nevada la giovane Lou gestisce una palestra, vive da sola col suo gatto tra sigarette, flirt occasionali con una sua amica e visite da parte di agenti dell’FBI per dei suoi precedenti con il padre con cui non va’ d’accordo. Nel frattempo Jackie, una culturista vagabonda, arriva in città, trova lavoro in un poligono di tiro gestito dal [...] Vai alla recensione »
La regista ha il pregio di rendere la fisicità dei personaggi e delle situazioni. Pare quasi di avvertire l'afrore dei corpi tesi nello sforzo fisico in palestra, oltre all'impegno e al sudore profusi nell'accoppiamento sessuale. Gli ambienti ritratti sono profondamente laidi, così come i personaggi. Indimenticabile Ed Harris che, dal volto rugoso, semi calvo e provvisto [...] Vai alla recensione »
Film volutamente eccessivo sia nella storia che nelle scene. Comunque vi si trova uno spaccato di una piccola parte della società che solamente i culturisti professionisti conoscono, i quali hanno un solo obiettivo: esibire il propri muscoli gonfiati da steroidi. Un film che comunque, piaccia o non piaccia, tiene incollati alla poltrona.
In una cittadina sperduta americana si dipana questa storia di sesso e sangue. Il film, pur non avendo una trama coerente, ha ritmo e tiene incollati allo schermo. Kristen Stewart conferma di essere una grande attrice. Il finale particolare probabilmente piacerà alle giovani leve.
È oggetto cinematografico non facilmente incasellabile Love Lies Bleeding, opera seconda della regista inglese Rose Glass. Produce A24, divenuta una certezza di qualità nel panorama della Hollywood non mainstream. Come nel precedente Santa Maud (2019), dove la realtà della protagonista viene indagata in chiave horror attraverso il filtro della propria mente disturbata, si tratta di un film che ruota [...] Vai alla recensione »
Era in cartellone allo scorso Festival di Berlino nella sezione "Gran Gala", dopo la prima americana al "Sundance", questa opera seconda della britannica Rose Glass (classe 1990) che però di gala, di ricevimento elegante o solenne, assai poco consta o parla. Al contrario - piaccia o non piaccia - la chiave di Love Lies Bleeding sta nel "too much", nell'eccesso spinto all'eccesso, nella ricerca dell'effetto [...] Vai alla recensione »
New Mexico, al tramonto degli anni Ottanta. Una cittadina anonima, incrocio nel deserto, segnata dai profili dei capannoni. In uno di questi capannoni c'è la palestra dove lavora Lou jr., uno stanzone dove si soffre e si suda, con i muri soffocati da poster che spingono ad andare oltre i propri limiti accanto a quelli che delegano le responsabilità a chi non segue le regole: se riesci sei vincente, [...] Vai alla recensione »
Con la sua premessa perfetta per un noir hollywoodiano anni Quaranta (la qualità dell'hard-boiled più Jim Thompson che Raymond Chandler), rivista secondo le iperboli comico/crudeli dei fratelli Coen e aggiornata alle gender politics del contemporaneo, Love Lies Bleeding, rientra nel filone dell'Americana filtrata dallo sguardo europeo di cui fanno parte Bones and All di Luca Guadagnino e molto cinema [...] Vai alla recensione »
Ci sono tanti cartelli motivazionali nella palestra su cui si apre Love Lies Bleeding, presentato alla Berlinale e che segna il ritorno alla regia di Rose Glass cinque anni dopo il meno considerato Saint Ange. Sono lì, quegli avvisi, per inneggiare naturalmente alla fatica per il risultato ("no pain no gain"), al destino che va forgiato con la volontà e l'allenamento.
Comincia col ritratto sudaticcio di una desolata cittadina del New Mexico. Continua con la passione travolgente fra Kristen Stewart eccellente - gestisce una palestra per conto del padre (Harris) con cui non parla da anni - e la rivelazione Katy O'Brien, bodybuilder diretta a Las Vegas per una gara. Gira quindi dalle parti del thriller grondante sangue, quando la bodybuilder risolve a modo suo i problemi [...] Vai alla recensione »
Gestrice tuttofare di una palestra in una sperduta cittadina del New Mexico - un lavoro che comporta pulizia dei cessi e smercio sottobanco di steroidi- Lou è una gay scontrosa, fragile e solitaria, in attesa di qualcosa che la tiri fuori dalla sua squallida routine. La trova in Jack, una spregiudicata body builder che si presta a far l'amore in auto con uno sconosciuto in cambio della promessa di [...] Vai alla recensione »
Da cliché oggi trendy quanto inevitabili (machismo violento e ragazze lesbiche nel Far West di periferia Usa), Rose Glass (Santa Maud) trasforma la passione di una filiforme Stewart per una dopata «straniera» culturista in un paradossale combo tra Eastwood, Thelma & Louise e Hulk. Da scoprire come, perché il parossismo dello script e gli exploit realtà/ fantasy vanno in surplace su simboli chiave del [...] Vai alla recensione »
Presentato al Sundance Film Festival 2023, Love Lies Bleeding è il secondo film di Rose Glass, una commedia thriller romantica e fantastica che ha per protagonista Kristen Stewart. Lou gestisce una palestra. Un giorno si va ad allenare da lei Jackie, aspirante campionessa di body building, ed è amore a prima vista. Ma Lou ha un passato impossibile da cancellare che si intreccia con il presente della [...] Vai alla recensione »
Fin dalla sua apparizione dapprima al Sundance Film Festival e quindi alla Berlinale, dov'era ospitato tra gli "Special Gala", Love Lies Bleeding è stato accompagnato dalla dicitura che lo bollava come "film scandalo". Uno scandalo dettato dalla compresenza in scena di sesso, violenza, il tutto agghindato a festa alla maniera del grottesco post-pulp - se questa definizione può avere un benché minimo [...] Vai alla recensione »
Love Lies Bleeding, ovvero "l'amore giace sanguinando", è il titolo di una poesia di Christina Rossetti, di una canzone di Elton John e di una pièce di Don DeLillo, il quale però ha scomposto le parole tramite trattini, mutandone il senso: "amore-bugie-sanguinamento". A Rose Glass poco importa come lo leggiamo, perché l'ispirazione per il titolo le è venuta da un pittoresco fiore amaranto che porta [...] Vai alla recensione »
Obiettivo ambizioso, quello di Rose Glass. Alla sua opera seconda dopo Saint Maude (2019) si propone, con questo Love Lies Bleeding, di realizzare un personalissimo noir capace di rompere gli schemi classici del genere. E così sia. Abbandonati i tormenti religiosi dell'opera prima - sospesa tra orrorifiche visioni e sottili giochi psicologici - la Glass (classe 1990) molla del tutto i freni inibitori [...] Vai alla recensione »
L'amore giace sanguinante - è la traduzione del titolo - e davvero non ce ne stupiamo: una delle passionali innamorate è Kristen Stewart (femme fatale anche quando gestisce una palestra nel New Mexico, altro che la brava ragazza scelta per "Twilight" - dove a contenderne le grazie sono un vampiro e un lupo mannaro). Inizio ritmato dalla musica di Clint Mansell: si capisce subito che non è una palestra [...] Vai alla recensione »
"Destiny Is a Decision". È una delle scritte che ci sono nella palestra. Ed è la stessa frase che potrebbe essere tatuata nella mente e sul corpo della lapdancer Nomi Malone di Showgirls di Verhoeven che si reincarna, sotto altra forma, nella bodybuilder Jackie in Love Lies Bleeding. Tutte e due puntano Las Vegas. Jackie però si ferma prima, una piccola città del New Mexico dove conosce Lou, la proprietaria [...] Vai alla recensione »
L'indie è la voce tonante dell'America profonda. Regala racconti ruvidi, spesso indigesti, in cui l'essere umano guarda verso l'abisso e l'abisso risponde con brutalità. I cantori della periferia flirtano con gli studios, coinvolgendo stelle e ottenendo budget di livello. Tra i tanti nomi, svetta quello di Alexander Payne. Alcune volte però quello che ormai è un modo di fare cinema ben codificato regala [...] Vai alla recensione »