Love Lies Bleeding

Film 2024 | Azione, 104 min.

Regia di Rose Glass. Un film con Kristen Stewart, Ed Harris, Jena Malone, Dave Franco, Katy M. O'Brian. Cast completo Titolo originale: Love Lies Bleeding. Genere Azione, - Gran Bretagna, 2024, durata 104 minuti. distribuito da Lucky Red. Valutazione: 2,5 Stelle, sulla base di 3 recensioni.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 13 marzo 2024

Due donne si innamorano ma devono fare i conti con una famiglia violenta. Al Box Office Usa Love Lies Bleeding ha incassato nelle prime 4 settimane di programmazione 7,8 milioni di dollari e 151 mila dollari nel primo weekend.

Consigliato assolutamente no!
n.d.
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO
CONSIGLIATO SÌ
Un film furbo, ammiccante e volutamente ironico. Un eccesso che intrattiene.
Recensione di Claudia Catalli
martedì 20 febbraio 2024
Recensione di Claudia Catalli
martedì 20 febbraio 2024

Lou è la manager di una palestra a cui l'incontro con Jackie cambia la vita. Quest'ultima è una bodybuilder con il sogno di vincere un concorso a Las Vegas. La loro passione divampa, ma deve fare i conti con la violenta famiglia di Lou. Un cognato picchiatore, un padre criminale che detiene un poligono di tiro e una spirale di delitti che le coinvolge direttamente.

Dopo l'horror Saint Maud, la regista Rose Glass si diverte a firmare Love Lies Bleeding, una giostra visiva di immagini iperboliche.

L'eccesso, lo si intuisce poco dopo l'inizio, è la cifra del film: eccesso di muscoli, di steroidi iniettati, di orgasmi, di omicidi. Le figure femminili sono centrali, per quanto ricalchino pesantemente stereotipi maschili. Jackie è interpretata dalla convincente Katy O'Brian, ed è una versione del macho narciso che scarica nei pugni la sua rabbia e la sua incapacità di governarla. Anche Lou richiama personaggi maschili già visti, un Ethan Hawke o un McConaughey di altri tempi, che guida in canotta il suo van, si lascia sedurre dalla più fisicata della sua palestra e si affanna a ripulirne i disastri combinati.

Tra le due divampa la passione e Glass firma delle scene di sesso lesbo credibili, poco voyeuristiche, anche divertenti, non dimenticando mai di disseminare l'ironia in tutto il suo film che a poco a poco abbandona il racconto sentimentale per assumere le sembianze prima di un noir, poi di una black comedy e alla fine di un monster-movie, con tanto di mutazione della protagonista e scene a metà tra Hulk e Beau ha paura.

Il risultato è un pastiche dal budget considerevole ma dall'anima indie, capace di intrattenere il grande pubblico grazie alle affiatate interpretazioni delle due protagoniste. Se non si entra nell'ottica e nel giovanil(istico) mood dell'operazione il rischio è trovarsi di fronte a un b-movie, un affastellamento di immagini atto a impressionare un pubblico giovane con un montaggio serrato, le musiche sparate in stile videoclip, i corpi attraenti delle due protagoniste.

Un film furbo, ammiccante, volutamente ironico, con trovate di sceneggiatura semplicistiche e una marea di citazioni disseminate per ingolosire lo spettatore (Thelma e Louise su tutte).

La verità sta nel mezzo, è impossibile non riconoscere a Glass il talento nel raccontare una fiaba nera capace di rovesciare totalmente il mito dell'american dream. Oltre a una ragazza che crede nel mito del "vero amore" e riceve solo violenza in cambio (Jena Malone, nei panni della sorella di Lou), una protagonista che sogna il suo quarto d'ora di celebrità e otterrà ben altro, le mani sporche di sangue, vomito e polvere da sparo. Il racconto della sua dipendenza da steroidi sarebbe valso da solo un film a sé stante, è la parte più interessante della storia anche a livello stilistico, nel ricordare da lontano Requiem For a Dream.

Funziona, in generale, il racconto miserabile di un paese in cui chiunque può maneggiare un'arma (specie nel poligono di tiro gestito dal padre di Lou, interpretato da Ed Harris) e la smitizzazione delle distese americane come cimiteri a cielo aperto. Funziona anche l'ironia sui personaggi, specie nelle scene in cui Lou/Stewart trascina cadaveri o prova a smettere di fumare.

È l'eccesso e l'accumulo di elementi e generi contrastanti tra loro che funziona meno, per cui il film si attesta al livello di un godibile divertissement, un esercizio di stile e creatività che può divertire intrattenere, ma nulla di più.

Sei d'accordo con Claudia Catalli?
Una partenza stratosferica in una storia d'amore e morte con una carica contagiosa incarnata da Kristen Stewart e Katy O'Bryan, pur con qualche eccesso non controllato. BERLINALE 74. Berlinale Special.
Recensione di Simone Emiliani
lunedì 19 febbraio 2024

"Destiny Is a Decision". È una delle scritte che ci sono nella palestra. Ed è la stessa frase che potrebbe essere tatuata nella mente e sul corpo della lapdancer Nomi Malone di Showgirls di Verhoeven che si reincarna, sotto altra forma, nella bodybuilder Jackie in Love Lies Bleeding. Tutte e due puntano Las Vegas. Jackie però si ferma prima, una piccola città del New Mexico dove conosce Lou, la proprietaria della palestra locale figlia di un trafficante d'armi. Al primo sguardo è subito colpo di fulmine. Ma attorno a loro si scatena una violenza incontrollata che coinvolge tutte le persone che hanno a che fare con loro. Rose Glass, al secondo lungometraggio, guarda direttamente verso Lynch. Come nel primo sopravvalutatissimo e ingannevole Saint Maud, il rischio di un'altra vuota esibizione stilistica è dietro l'angolo, soprattutto con il marchio A24 che sembra sempre più lasciare un segno, proprio come factory, nelle produzioni di genere. Di Cuore selvaggio o Velluto blu fortunatamente non ci sono compiaciute scopiazzature ma solo l'immagine delle protagoniste che, proprio come in Lynch, compaiono e/o camminano insieme alle loro ombre. Ed Harris, nel panni del trafficante d'armi, sembra arrivare proprio da lì. Reincarnazione diabolica, aspetto sinistro, possibile emanazione da o per un musical, diventa per quasi tutto il film il burattinaio. Nella scena in cui entra nella casa del delitto avverte come una presenza. Lou infatti è nascosta dietro un armadio. Il sangue chiama il proprio sangue. Il rischio del virtuosismo fine a se stesso è dietro l'angolo. Al contrario di Saint Maud però Rose Glass riesce a mostrare una storia di amore e morte carica di sesso, lacrime, sentimenti, omicidi con una forza contagiosa. Quando non eccede nelle derive horror che non sempre riesce a controllare (la competizione a cui partecipa Jackie a Las Vegas, il dettaglio della mandibola spappolata), Love Lies Bleeding si porta addosso i segni del cinema degli anni Settanta e d'inizio anni '80, quei sogni che si fermano nella provincia e rischiano di non ripartire mai più. La scena in cui viene fatto sparire il corpo del primo omicidio sembra arrivare proprio da lì, così come Kristen Stewart e la sorprendente Katy O'Brian, la lottatrce di arti marziali conosciuta anche per il personaggio di Elia Kane nella seconda e terza stagione di The Mandalorian. Che la prima sia sempre più brava non è più una novità e il ruolo di Lou poteva essere solo suo. La seconda invece provoca un terremoto appena appare, misto di fisicità e sessualità. Tutto l'inizio, dal piano sequenza dentro la palestra fino al primo assassinio, è stratosferica, tardo 'aldrichiana' per il modo in cui Love Lies Bleeding s'incrocia più volte con California Dolls. Poi Glass ha troppe tentazioni e alcune non riesce a frenarle, soprattutto nel modo in cui insiste nei dettagli premonitori (le mani di Jackie che graffiano sulla poltrona dell'ospedale) e per come non controlla le tracce pittoriche pulp nella rappresentazione del mondo criminale. Il finale però è un gran colpo. Dopo Jackie/Rambo c'è un'altra metamorfosi. È quella più imprevista e trova la magia di una favola e di un cinema che finalmente riesce a incantare senza volercelo ogni volta sottolineare.
Da Sentieri Selvaggi, 19 febbraio 2024

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RECENSIONI DELLA CRITICA
domenica 18 febbraio 2024
Gian Luca Pisacane
La Rivista del Cinematografo

L'indie è la voce tonante dell'America profonda. Regala racconti ruvidi, spesso indigesti, in cui l'essere umano guarda verso l'abisso e l'abisso risponde con brutalità. I cantori della periferia flirtano con gli studios, coinvolgendo stelle e ottenendo budget di livello. Tra i tanti nomi, svetta quello di Alexander Payne. Alcune volte però quello che ormai è un modo di fare cinema ben codificato regala [...] Vai alla recensione »

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BERLINALE
martedì 20 febbraio 2024
Claudia Catalli

Una fiaba nera che diverte e rovescia il sogno americano. Alla Berlinale.  Vai all'articolo »

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mercoledì 20 dicembre 2023
 

Regia di Rose Glass. Un film con Kristen Stewart, Ed Harris, Jena Malone, Dave Franco, Katy M. O'Brian. Guarda il trailer »

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