Anno | 2023 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Francia |
Durata | 97 minuti |
Regia di | Iris Kaltenbäck |
Attori | Hafsia Herzi, Alexis Manenti, Nina Meurisse, Younes Boucif, Ana Blagojevic Mathieu Perotto, Justine Viotty, Monique Grand-Perret, Ariane Pirié. |
Uscita | mercoledì 8 maggio 2024 |
Tag | Da vedere 2023 |
Distribuzione | Satine Film |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,25 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 2 maggio 2024
Una donna è in una fase di crisi. A questo si aggiunge un'avventura di una notte e la gravidanza della sua migliore amica. Il film è stato premiato a Torino Film Festival, ha ottenuto 2 candidature a Cesar, ha ottenuto 3 candidature e vinto un premio ai Lumiere Awards, In Italia al Box Office Le Ravissement ha incassato 13,3 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Lydia è un'ostetrica affidabile e professionale, ma il parto della sua amica Salomé, da lei assistito, non è andato come previsto, e la puerpera ha rischiato di perdere il bambino. In quel momento qualcosa si spezza all'interno di Lydia: l'eco di un vissuto precedente, responsabile della sua inquietudine personale e della sua fatica a costruire una relazione affettiva stabile. L'incontro occasionale con Milos, un autista di autobus, dà il via ad una nuova speranza per la donna, ma il rifiuto dell'uomo di proseguire il rapporto innesca una sequenza di fraintendimenti e invenzioni che Lydia alimenta in modo quasi inconsapevole, fino a quando la situazione non dovrà trovare un chiarimento definitivo.
Come accade anche nei recenti film Senza prove e Saint Omer, anch'essi francesi e ispirati a fatti realmente accaduti, Le Ravissement, opera prima della regista e sceneggiatrice Iris Kaltenbäck, mette al centro il desiderio di maternità come motore di accensione di comportamenti che si discostano dalla quotidianità e mettono in luce l'estraneità che alcune donne avvertono nei confronti della loro stessa vita, in un contesto sociale, in particolare quello delle grandi città, che non le vede né le ascolta.
Lydia è ammantata da una solitudine silenziosa, sembra autonoma e indipendente ma in realtà nasconde fragilità e bisogni inespressi e ignorati dagli altri.
L'attrice franco tunisina Hafsia Herzi la incarna con grande sensibilità, veicolando quasi senza parole il disagio del suo personaggio e il suo scollinamento graduale in una realtà parallela creata dal desiderio e mai esternata fino a quel momento, anzi addirittura sublimata attraverso una dedizione totale al lavoro di cura delle altre. Anche la sua amicizia con Salomé è allo stesso tempo genuina e ingannevole, così come il rapporto con Milos, che è di fatto il narratore della storia ed è lui stesso complice involontario, perché incapace di accorgersi di quanto accade intorno a lui.
Non ci sono cattivi in questa storia, solo anime smarrite, istinti primari mal indirizzati e segnali mai raccolti. Ed è impossibile chiamarsi fuori da questa storia che in qualche modo riguarda tutti, anche se non comprendiamo fino in fondo le motivazioni dietro le azioni di Lydia.
La regista segue la sua protagonista con discreta insistenza, senza mai sottoporla a giudizio, mescolando delicatezza a esplorazione profonda della sua apparente impenetrabilità. Nel suo sguardo c'è una profonda empatia e una volontà di capire, di ascoltare la sua richiesta di aiuto circondata dall'indifferenza, prima che diventi una notizia in cronaca - che è il modo in cui Kaltenbäck è venuta inizialmente a conoscenza di questa storia.
Altra opera prima di tutto rispetto, "Le ravissement" (Il rapimento nell'originale) insiste su un tema caro al cinema francese, ovvero quello della maternità negata o, appunto, rapita. Come già nel caso degli apprezzati "Saint Omer" di Alice Diop, pluripremiato a Venezia 2022, e al recentissimo "Senza prove" di Béatrice Pollet, anche "Le ravissement", che a sua volta ha ottenuto riconoscimenti in molti [...] Vai alla recensione »
Che cosa è andato storto nella vita di Lydia? Una voce maschile - scopriremo poi chi è l'uomo che ne ha incrociato il cammino - ci introduce alla sua storia, ci parla di un processo, mentre sullo schermo scorrono immagini delle strade di Parigi. La tensione si installa subito, insieme alla malinconia. Lydia è un'ostetrica, ama il suo lavoro, ama la sua migliore amica e ama il fidanzato.
Lydia è un'ostetrica, coscienziosa e impegnata. Ama il suo lavoro. Ha una cara amica, Salomé, spontanea e vivace. Sembrano inseparabili, almeno fino al parto di Salomé. Da lì in poi Lydia s'intrappola gradualmente in una spirale di bugie. La strana forza di Le ravissement sta nell'affastellarsi dei temi. È un film meditato e raffinato che però sembra semplice.
La giovane Lydia si dedica con generosità all'impegnativo lavoro di ostetrica in un ospedale parigino. Dopo la rottura con il suo compagno Julien, la gravidanza dell'amica Salomé e l'incontro con Milos, la sua vita comincia a deragliare in un vortice di menzogne che ruotano intorno al suo fingere di essere madre del bambino dell'amica. Scritto e diretto Iris Kaltenbäck a partire da un fatto di cronaca, [...] Vai alla recensione »
Ci sono una serie di inquadrature in parte occultate nel prefinale de Le ravissement, il film con cui esordisce alla regia di un lungometraggio la trentacinquenne francese - di padre austriaco - Iris Kaltenbäck; è il fingimento della visione dallo spioncino che giustifica una tale scelta espressiva, ma è anche il modo con cui la giovane cineasta dichiara la propria visione dell'universo umano, femminile [...] Vai alla recensione »
Tutto inizia con una rottura. Non quella, esplicita, tra Lydia e il fidanzato; ma piuttosto quella implicita tra Lydia e Salomé, la sua migliore amica, la donna con cui ha sempre condiviso tutto, e alla quale regge la porta della toilette di una discoteca mentre fa il test di gravidanza. Positivo: Salomé sarà madre, eventualità a cui Lydia non ha mai pensato, anche se fa nascere bimbi tutto il giorno, [...] Vai alla recensione »
Non siamo ancora alla straordinaria forza narrativa di Anatomia di una caduta di Justine Triet - per me uno dei migliori film dell'anno, se non il migliore - ma anche il debutto alla regia di Iris Kaltenbäck è opera di grande, non indifferente rilievo. E come quella della più esperta collega Triet, aveva debuttato a Cannes 2023, però "solo" nella "Semaine de la Critique", anch'essa sfidando lo spettatore [...] Vai alla recensione »
In un festival che omaggia John Wayne nel nome di Jean Luc Godard puoi aspettarti di tutto, dal film sperimentale al prodotto hollywoodiano; per non parlare dell'opera prima in gara che vara un nome promettente. È il caso del francese Le Ravissement di Iris Kaltenback che con limpida aderenza narrativa disegna un problematico ritratto di donna. Di origine magrebina, l'ostetrica Lydia (l'Hafsia Herzi [...] Vai alla recensione »
Riecheggiando il titolo di un romanzo di Marguerite Duras, il film della cineasta francese Iris Kaltenbäck in realtà se ne allontana restando ispirato al romanzo della scrittrice solo per i temi trattati, che diventano lo scenario ideale per un racconto così teso e dettato da oscuri e travolgenti desideri di affermazione della sua protagonista. Ambientato in una Parigi quasi irriconoscibile e lontana [...] Vai alla recensione »
Tre colori, tre storie di solitudine straziante, una centrale, quella della vita doppia della protagonista Lydia, ostetrica esemplare, e due laterali, quella della sua migliore amica Salomé, che partorisce la piccola Esmée, e quella di Milos, «un autista di autobus, immigrato di prima generazione proveniente dall'ex Jugoslavia, la cui vita segue il ritmo del turno di notte, senza alcun progetto particolare [...] Vai alla recensione »