| Anno | 2024 |
| Genere | Drammatico, |
| Produzione | Italia, Israele |
| Durata | 108 minuti |
| Regia di | Eran Riklis |
| Attori | Golshifteh Farahani, Zahra Amir Ebrahimi, Mina Kavani, Bahar Beihaghi, Isabella Nefar Raha Rahbari, Reza Diako, Sina Parvaneh, Ash Goldeh, Shahbaz Noshir. |
| Uscita | giovedì 21 novembre 2024 |
| Distribuzione | Filmclub Distribuzione |
| MYmonetro | 3,20 su 17 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 18 novembre 2024
Il potere liberatorio della letteratura nell'Iran rivoluzionario. Il film è stato premiato a Roma Film Festival, Leggere Lolita a Teheran è 85° in classifica al Box Office. mercoledì 12 novembre ha incassato € 430,00 e registrato 49.979 presenze.
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CONSIGLIATO SÌ
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Teheran, 1979: Azar Nafisi torna nel nativo Iran insieme al marito ingegnere Bijan dopo molti anni passati all'estero, piena di aspettative per il futuro del suo Paese a seguito della rivoluzione . La donna insegna letteratura inglese all'università e i suoi studenti, e soprattutto le sue studentesse, la considerano un modello di autonomia e indipendenza. Ma il 3 agosto 1979 l'ayatollah Khomeini instaura in Iran il Governo provvisorio islamico, imponendo la sharia come legge dello Stato: il che, per Azar, significa essere costretta a indossare l'hijab e vedere la lista di letture del suo corso censurata dalle autorità. I suoi studenti maschi la contestano, mentre le ragazze continuano ad appoggiarla. Un giorno, durante una protesta studentesca, due alunne vengono arrestate e sottoposte a torture, scomparendo dalla circolazione. Azar abbandona l'insegnamento universitario e decide di creare un circolo di lettura per donne, al quale si iscrivono sette delle sue ex alunne. Leggeranno insieme i testi anglosassoni proibiti dall'ayatollah, e la loro storia sarà divisa in parti intitolate a quei libri condannati.
Leggere Lolita a Teheran è stato un best seller internazionale all'inizio degli anni Duemila e ha dettagliato per il mondo la privazione sistemica della libertà per le donne iraniane.
Azir Nafisi l'ha pubblicato negli Stati Uniti, dove era rifugiata dal 1997, e ora il regista israeliano Eran Riklis ne ha tratto un film che, pur animato dalle migliori intenzioni, compie diversi passi falsi. Il primo è l'estremo didascalismo nell'illustrare i vari passaggi della storia iraniana e della vicenda pubblica e privata di Nafisi, appoggiandosi a frasi esegetiche e sentenziose che rallentano e intralciano la narrazione. Il secondo passo falso riguarda un apparente assunto di base, ovvero che tutto ciò che è occidentale sia progresso e modernità mentre tutto ciò che è mediorientale è retrogrado e reazionario: una lettura che non sembra rispecchiare nemmeno la scrittura di Nafisi, più attenta a distinguere l'Islam dalle derive del fanatismo religioso. Per fortuna almeno nella descrizione dei personaggi maschili c'è meno manicheismo, e dunque Bijan emerge come un mussulmano di mente aperta (forse perché ha vissuto tanto tempo all'estero), e anche Bahri, uno dei custodi della scuola, si rivela molto meno integralista dei suoi superiori, e molto meno impermeabile alle lezioni di libertà della professoressa Nafisi.
Leggere Lolita a Teheran ha certamente un valore educativo perché illustra nel dettaglio la perdita graduale della libertà, soprattutto delle donne, sotto un regime totalitario di matrice ideologica, ma non compie le necessarie scelte drammaturgiche per risultare veramente coinvolgente, mettendo troppa carne al fuoco e attenendosi troppo strettamente a un impegno didattico programmatico. Il messaggio è molto importante, soprattutto oggi che a combattere per Donna, Vita e Libertà sono le studentesse, per fortuna accompagnate anche da molti studenti maschi: dunque tutto ciò che si può fare per trasmetterlo è benvenuto e apprezzabile. Ma dal punto di vista cinematografico il film di Riklis lascia il sapore di un'occasione mancata.
Eran Riklis, nel suo racconto, tratto dal libro omonimo di Azar Nafisi, ci narra la disillusione rapidamente progressiva della professoressa di letteratura contemporanea Azar Nafisi, rientrata in Iran dopo la cacciata di Mohammad Reza Pahlavi, con il sogno di un paese più giusto e moderno, capace di tollerare le differenze, e di poter contribuire di persona a questa rinascita, dopo gli anni [...] Vai alla recensione »
L' animo ed il pensiero Tutto il film è' intriso di " animus" nei pensieri espressi con le parole , negli sguardi nei gesti che ognuno esprime ,nello spazio che altrimenti sarebbe sbiadito . VI è una velata tristezza che mai diventa lamento vuoto ma ognuno di loro personaggi hanno intensità vera , che rimanda alla cruda realtà'.
L' animo ed il pensiero Tutto il film è' intriso di " animus" nei pensieri espressi con le parole , negli sguardi nei gesti che ognuno esprime ,nello spazio che altrimenti sarebbe sbiadito . VI è una velata tristezza che mai diventa lamento vuoto ma ognuno di loro personaggi hanno intensità vera , che rimanda alla cruda realtà'.
“Leggere Lolita a Teheran”. Un curioso paradosso e molto altro ancora. Dal 1979 al 1997, Azar Nafisi, autrice del romanzo adattato per lo schermo da Eran Riklis, è sopravvissuta alla repressione e al fondamentalismo islamico insegnando ai suoi studenti e alle sue studentesse i capolavori ‘decadenti’ della letteratura occidentale, “Lolita” di Vladimir Nabokov in primis. Lo ha scelto perché riecheggiava la sua vita sotto il dominio dell’Iran ‘rivoluzionario’. Era la storia di un’identità confiscata, di una fantasia solipsistica. Come Lolita, gli iraniani e le iraniane erano diventati all’improvviso un frammento del sogno di qualcun altro, di un ayatollah austero che leggeva solo il Corano. E il romanzo, come il film omonimo, racconta proprio quegli anni passati a cercare la salvezza nei libri, a trascendere un contesto politico che invadeva ogni angolo della vita privata.
Dopo aver studiato in Europa e negli Stati Uniti, Nafisi (Golshifteh Farahani nel film) torna nel suo Paese alla vigilia della rivoluzione e, contro ogni previsione, insegna letteratura inglese e americana all’Università di Teheran. Ma nel 1981 viene licenziata per essersi rifiutata di indossare il velo. Sei anni dopo, nel pieno della guerra Iran-Iraq e in un clima di forte pressione politica, le verrà offerto un posto alla Free Islamic University e poi all’Università Allameh-Tabataba’i di Teheran, che lascerà esausta e disgustata per dedicarsi a un sogno: gestire segretamente un seminario di letteratura. Sette giovani studentesse per Henry James, Virginia Woolf, Vladimir Nabokov, Saul Bellow, Jane Austen, James Joyce… chiavi di accesso a un mondo in cui sensualità e libertà non sono proibite.
Questa pericolosa avventura diventerà un romanzo magnifico e poi un film, un racconto autobiografico in cui i ricordi delle letture sono inestricabilmente legati alle convulsioni della Repubblica islamica. Mentre fuori la tirannia è in pieno e drammatico svolgimento, tra le mura del suo appartamento Nafisi introduce giovani allieve, alcune provenienti da ambienti molto conservatori, ai dilemmi delle eroine jamesiane o alle passioni sommesse dei personaggi austeniani. A contatto coi testi, come toccate da una grazia discreta e luminosa, le donne si raccontano e si rivelano. E l’analisi delle opere va oltre lo studio strettamente testuale, Nafisi articola letteratura e sfera pubblica. Nel suo mondo, il poeta sfida il censore per recuperare “il colore dei sogni”.
Esiste il Cinema ed esiste la realtà. Due entità che possono certo convergere ma anche risultare sin troppo distanziate. A tal proposito il caso di Leggere Lolita a Teheran, trasposizione cinematografica dell'omonimo best-seller di Azar Nafisi (edito nel 2003), potrebbe essere additato a clamoroso esempio di corto-circuito artistico. Perché? Alla fine degli anni settanta la cosiddetta rivoluzione [...] Vai alla recensione »
Diretto dal regista de "Il giardino dei limoni" Eran Riklis e tratto dal celebre libro autobiografico di Azar Nafisi, "Leggere Lolita a Teheran" racconta con efficacia la vita dell'autrice che, tornata in Iran dopo la Rivoluzione islamica del 1979, prova a destreggiarsi con una società repressiva che rimuove i diritti fondamentali. Non si tratta purtroppo della trama di una serie tv distopica, ma della [...] Vai alla recensione »
Il romanzo autobiografico di Azar Nafisi è un long seller di portata planetaria (in Italia è stato pubblicato da Adelphi), la cui eco ancora non si è spenta. Ciò spiega l'attesa per l'adattamento cinematografico di «Leggere Lolita a Teheran», che ne conserva il titolo e la suddivisione in capitoli, mutandone tuttavia la scansione narrativa. Le aspettative sono probabilmente destinate a essere deluse, [...] Vai alla recensione »
Dal besteseller di Azar Nafisi. Lo scià se n'è andato, Khomeini ha preso il potere e a molti appare come un liberatore. Anche alla prof Nafisi, che con il marito rientra a Teheran per insegnare Letteratura inglese. Ma ai guardiani della rivoluzione Gatsby e Lolita non vanno giù. Mentre alla prof non va giù l'obbligo del velo. Lascia l'università, dove le violenze si moltiplicano.
Dall'autobiografico, omonimo, romanzo dell'iraniana Azar Nafisi: l'ottimistico ritorno nella neonata repubblica islamica di Khomeini (1979) dopo gli studi in Usa e la disperata fuga a metà '90 dal regime, dall'insegnamento, da una patria irriconoscibile. Leggere Lolita di Nabokov, ma anche Daisy Miller di James in salotto/rifugio per sole donne diventa un simposio di scoperte e civiltà, femminismo [...] Vai alla recensione »
Il bestseller autobiografico di Azar Nafisi è adattato in un dramma attuale ed emozionante, anche se relativamente convenzionale, diretto dall'israeliano Eran Riklis (Il giardino dei limoni) e girato in Italia (controfigura dell'Iran). Diviso per capitoli, il film racconta il ritorno di Azar (Farahani), professoressa di letteratura, nell'Iran rivoluzionario.
Nei decenni successivi alla rivoluzione di Khomeini, la scrittrice, ex professoressa dell'Università di Teheran, si riunisce segretamente con sei delle sue studentesse più appassionate per leggere dei classici occidentali proibiti. Mentre i fondamentalisti prendono il controllo, nel loro piccolo spazio protetto le donne tolgono il velo, parlano delle loro speranze più intime, della loro femminilità [...] Vai alla recensione »
Immagini sbiadite, ricordi muti, vuoti silenziosi, fantasmi che rincorrono un'idea di mondo smarrita, frantumata, dissolta. Un sole spento e falso che illumina sogni svaniti nel tempo tenuti in vita dall'immaginazione, dal potere della letteratura capace di risvegliare quella dimensione interiore soffocata dal potere del regime. Libri come rifugio e al tempo stesso come mezzo di eversione pubblica [...] Vai alla recensione »
Teheran, 1979. Azar Nafisi (interpretata da una magnifica Golshifteh Farahani) torna in Iran insieme al marito ingegnere. Dopo aver passato molti anni all'estero, la caduta del regime dello scià e l'ascesa dell'ayatollah Khomeini li hanno spinti a ritrovare la via di casa, con l'idea di partecipare a una rivoluzione, alla nascita di un nuovo Iran. Come è tristemente noto, la repubblica islamica si [...] Vai alla recensione »
Il potere dell' immaginazione e la libertà culturale hanno il potere di salvare anime illuminate ma imprigionate dalla storia del proprio paese? Tratto dall' omonimo romanzo di Azar Nafisi pubblicato nel 2003, Leggere Lolita a Teheran intreccia le vicende personali dell' autrice (interpretata nel film dalla brava Golshifteh Farahani) con la storia del suo paese, che vive, gradualmente, dalla fine degli [...] Vai alla recensione »
Ignorando i vari pericoli cui va incontro, Azar Nafisi - oggi scrittrice di successo - torna in Iran assieme al marito dopo la rivoluzione islamica, trovandosi subito in un paese ostile e crudelmente dittatoriale, che ha introdotto la Sharia come legge dello stato. Siamo nel 1979 e ogni speranza di democrazia è totalmente vana com'è vana anche oggi.
Resta negli occhi e nel cuore l'adattamento cinematografico di un libro di grande successo: Leggere Lolita a Teheran di Azar Nafisi. L'omonima pellicola, diretta dal regista israeliano Eran Riklis, ne cattura la luce e la forza tutta interiore, riversandola in un racconto coinvolgente, dedicato a tutte le donne. Azar Nafisi ne è la protagonista assoluta (interpretata magnificamente da Golshifteh Farahani): [...] Vai alla recensione »
Tratto dal bestseller di Azar Nafisi (Adelphi) del 2003 ora arriva al cinema l'omonimo film, ovvero Leggere Lolita a Teheran. Presentato alla Festa del Cinema di Roma in concorso e dal 21 novembre in sala con Filmclub Distribuzione, il film racconta la storia di una professoressa di letteratura angloamericana (Golshiteh Farahani) e un ingegnere civile che tornano a Teheran dopo la rivoluzione di Khomeini [...] Vai alla recensione »
Fin dalla sua prima pubblicazione, nell'oramai lontano 2003, Leggere Lolita a Teheran di Azar Nafisi ha catalizzato su di sé l'attenzione degli addetti ai lavori nel campo letterario, arrivando addirittura a diventare un vero e proprio bestseller, in grado di rimanere nella classifica del New York Times per oltre due anni e di essere tradotto in decine e decine di lingue.
Ho visto Leggere Lolita a Teheran, in sala il 21 novembre, adattamento franco-italiano del noto best-seller memoir di Azar Nafisi che corre dal 1979, data del rientro in patria dell'autrice iraniana a rivoluzione di Khomeini avvenuta, fino al 1996 della definitiva disillusione a furia di imposizioni, censura, veli e torture. Messa in scena corretta ma non troppo inventiva di Eran Riklis, ricostruzione [...] Vai alla recensione »
L'adattamento di un libro offre delle opportunità e nasconde delle insidie, maggiori quando un titolo rappresenta ormai un immaginario consolidato ed il successo fa crescere delle aspettative. Assumendosi il rischio di trasformare in immagini un classico come Leggere Lolita a Teheran di Azar Nafisi, Eran Riklis prova a schivare le insidie con una trasposizione fedele ma pedissequa, troppo ingessata [...] Vai alla recensione »