Anno | 2024 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 93 minuti |
Al cinema | 324 sale cinematografiche |
Regia di | Gianluca Ansanelli |
Attori | Giampaolo Morelli, Carolina Crescentini, Elisabetta Canalis, Valentina Barbieri Andrea Condè, Judith Schiaffino, Luca Vecchi, Nino Frassica, Adriano Civitani. |
Uscita | mercoledì 11 settembre 2024 |
Distribuzione | Warner Bros Italia |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,75 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 9 settembre 2024
Un bambino sogna di far divorziare i loro genitori. Architetterà un piano per fare in modo che questo si realizzi. Come far litigare mamma e papà è 6° in classifica al Box Office, ieri ha incassato € 20.471,00 e registrato 3.266 presenze.
CONSIGLIATO SÌ
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Un bambino sogna una famiglia infelice. Perché Gabriele avrebbe in realtà tutto: due genitori innamorati che si preoccupano soprattutto della felicità del loro figlio. Ma in classe di Gabriele tutti hanno i genitori separati: e lui si sente diverso, diverso da quei ragazzini che hanno doppi regali, doppie vacanze, doppia paghetta e videogiochi illimitati, complici anche i sensi di colpa dei genitori. Quindi, Gabriele fa di tutto per farli separare, con l'aiuto dell'amica del cuore Rebecca. La missione impossibile si rivela non troppo impossibile: perché in ogni relazione c'è sempre qualche piccola crepa, qualche lievissima incrinatura nella quale infilarsi. Mettiamoci la consulenza di uno psicologo assai bizzarro e la confusione è servita.
Poche nuvole, poco dramma in una commedia a misura di bambino.
Liberamente tratto da La mia famiglia a soqquadro, film del 2017 di Max Nardari, Come fare litigare mamma e papà ci permette di entrare in un mondo che forse non abbiamo mai conosciuto. Una famiglia felice, un bambino che parla un italiano perfetto, una classe in cui nessuno dice parolacce, e tutti sono in classe col gilet e la camicia bianca. Una classe d'élite, in cui i figli di stranieri sono una minima percentuale, in cui tutti sembrano figli di papà, e di mamma. Separati, però. Su questo si gioca lo spunto narrativo: la separazione dei genitori come "must" esistenziale, come status symbol obbligato per i figli. Su questa premessa narrativa si gioca tutto il resto. Il protagonista, bambino perbene con i capelli quasi color carota, gli occhi spalancati e curiosi che ricordano - per chi ha un'età - il Renato Cestiè de L'ultima neve di primavera, classicone strappalacrime anni '70. La bambina compagna di classe, che ascolta, comprende, asseconda il piano del ragazzino, e ha una crush per lui. I due genitori, che piano piano qualche insicurezza la rivelano: per lei, il timore che il marito abbia desiderio per altre donne. Per lui, la frustrazione di una partner che ha un lavoro migliore del suo, una donna in carriera, mentre lui sta scivolando giù dal mondo del lavoro. Motivazioni che sarebbero anche serie e credibili, se non fosse che tutto viene sottolineato, disciolto nel film come le bustine solubili, per rendere sempre tutto evidente, comprensibile: gli scatoloni di piatti Ikea comprati solo per poterli rompere, in una serie di litigi inscenati - fra moglie e marito - ad uso e consumo del figlio.
Ecco, cose così. Gianluca Ansanelli, regista dell'interessante Troppo napoletano e de La guerra dei nonni, si preoccupa molto di rendere tutto comprensibile, easy, e a misura di bambino. Il rischio, ovviamente, è che per un adulto ogni scena sembri caricaturale. I maschi, ovviamente, si ritrovano a parlare in palestra, mentre fanno esercizio. Le donne fra loro, in ufficio, con la separazione di lei alle porte, parlano soprattutto di alimenti. L'uomo è attratto sempre dalle bellissime, ed Elisabetta Canalis ha un ruolo nel film come "La Mamma Separata che Tutti i Genitori Guardano", così che il figlio viene invitato da tutti, e può permettersi qualsiasi cosa con i compagni. Insomma: il potere dell'attrazione fisica, sempre e comunque. Salvo poi confessare che lei, la Mamma eccetera, si ritrova sola e infelice. Niente di particolarmente nuovo sotto il sole, insomma. Crescentini e Morelli, alla quarta collaborazione insieme fra cinema e teatro, lavorano in sintonia. La piccola protagonista, l'amica del cuore di Gabriele, interpretata da Judith Schiaffino, è sorprendentemente naturale. Alla fine, ci ricorderemo un termine: "pizzoso". Una parola che riassume quei piccoli istanti di felicità familiare, che in fondo sono delle cose a cui tutti potremmo aspirare. Peccato che il mondo reale, nel frattempo, si sia disintegrato. Il film di Ansanelli, ovviamente, ci dice che la felicità sta nella famiglia riunita, nel piccolo Mulino Bianco che dovremmo essere capaci di costruire. Non prende in considerazione né che fra i figli di genitori separati ci possa essere chi soffre davvero tanto, né - al contrario - che ci possano essere famiglie che stanno insieme per i figli, e che sono profondamente infelici. Si limita a sognare un'idilliaca famiglia perfetta, nel cui cielo passa appena qualche nuvola.
Finalmente una commedia italiana davvero carina, perfetta da vedere con i figli, ma anche con gli amici. Lo spunto è di per sè simpatico, ma la cosa bella del film è che regge davvero fino alla fine! Insomma, perlomeno per me, non è stata una di quelle commedie che cominciano bene e poi dopo 30 minuti ti ritrovi a guardare l'orologio! Anzi più va avanti il film [...] Vai alla recensione »
Come far litigare mamma e papà racconta la vicenda del piccolo Gabriele che, vedendo attorno le "fortune" dei compagni di classe figli di divorziati (doppi regali, doppie feste, doppia paghetta), sceglie di architettare, insieme alla sua compagna di classe, Rebecca un piano per far lasciare i suoi genitori. L'avventura dei due si svolge però dentro un universo assopito, che dietro la commedia vorrebbe [...] Vai alla recensione »