Titolo originale | Beetlejuice 2 |
Anno | 2024 |
Genere | Commedia, Fantasy, Horror, |
Produzione | USA |
Durata | 104 minuti |
Regia di | Tim Burton |
Attori | Michael Keaton, Winona Ryder, Justin Theroux, Monica Bellucci, Jenna Ortega Willem Dafoe, Catherine O'Hara, Sofia Fernlöf, Filipe Cates, Juliana Yazbeck, Gianni Calchetti, Danny DeVito, Burn Gorman, Amy Nuttall, James Fisher, Arthur Conti, Nick Kellington, Santiago Cabrera, Sami Slimane, Mark Heenehan, Charlie Hopkinson, Liv Spencer, Skylar Park, Matthew Lyons, Jane Leaney, David Ayres (III), Sophie Holland, Walles Hamonde, Max Pemberton, Rebecca O'Mara, Adam Speers, Daryl Kwan, Caroline Lawrie, Philip Philmar, Stephen K. Amos, Sean Verre, Noah Mendes, Bea Svistunenko, Alex Michael Stoll, Rupi Lal, Georgina Beedle, Stefano Marchetti, Samantha Chung. |
Uscita | giovedì 5 settembre 2024 |
Tag | Da vedere 2024 |
Distribuzione | Warner Bros Italia |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,20 su 17 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 5 settembre 2024
L'ex adolescente Lydia Deetz torna a Winter River dove ritroverà le sgradite apparizioni dell'incontenibile Beetlejuice. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Golden Globes, 1 candidatura a Critics Choice Award, In Italia al Box Office Beetlejuice Beetlejuice ha incassato 5,3 milioni di euro .
CONSIGLIATO SÌ
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L'ex adolescente Lydia Deetz è cresciuta, ma non ha perso l'abilità di vedere i fantasmi; solo che adesso la sfrutta per portare visibilità e soldi al suo show televisivo: "Ghost house". La morte rocambolesca e improvvisa del padre, la riporta a Winter River, insieme alla figlia Astrid e alla matrigna Delia, per un ultimo saluto al defunto, proprio nel momento in cui viene visitata, a distanza di trentacinque anni, dalle sgradite apparizioni dell'incontenibile Beetlejuice, del quale sperava di essersi liberata per sempre. Mentre Lydia è inseguita dalla sua vecchia conoscenza, lui è inseguito dalla sua ex moglie, che ha rimesso insieme i pezzi del proprio cadavere con una sparapunti, e anela a spettacolare vendetta. Intanto la giovanissima Astrid (Mercoledì attraverso lo specchio), infastidita dalla stranezza della madre, fa amicizia con un ragazzo locale che cita pericolosamente Dostoevskij. Ed è solo l'inizio.
Per essere il sequel di un film (la sua opera seconda) in cui Tim Burton cercava di mettere in piedi una trama narrativa che gli interessava il giusto ma serviva ad aprire le porte, questo Beetlejuice Beetlejuice è un trionfo di trame e sottotrame, sopra e sottoterra, un vero e proprio manifesto del the more the better.
Lo 'spirito' del film si respira già dai titoli di testa, dall'energia beffarda che Danny Elfman scarica in sincrono con il temporale (Uh! Ah! Uh! Ah!): e giù morti e rimorti, mostri in abiti da segretari, poliziotti dell'anticrimine dell'aldilà che si accoppiano al ritorno di spose cadaveri, patrigni in odore di idiozia, ed effetti speciali orgogliosamente artigianali. Così, in questa allegra e sanguinolenta abbondanza, in cui i tratti generazionali si ripetono e confondono (anche grazie alla capacità di Jenna Ortega di interpretare credibilmente diverse età della vita senza un filo di trucco), Tim Burton si ritrova, dopo aver attraversato alcuni banchi di nebbia, e mette in scena un secondo capitolo migliore del primo, che restituisce, tra l'altro, al personaggio del titolo, il ruolo centrale che la prima volta gli era stato curiosamente negato.
Nell'eccesso e nel raddoppio (oltre che nel nuovo, giovanissimo pubblico) Burton trova lo spazio per giocare di nuovo a fare il mago, a inserire racconto nel racconto, a citare, scherzare, fare la linguaccia a mamma Disney. L'incursione nella serialità per ragazzi evidentemente gli ha fatto bene. Gli ha dato il pool di sceneggiatori che gli mancava e il gusto di ibridare ancora i generi, di osare sfiorare il demenziale, di festeggiare il carnevale dei brutti ma buoni, addirittura di ballare il soul.
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Fermo restando che il primo Beetlejuice mi era piaciuto un bel po’ nonostante un finale anche carino, ma schizzato al mille per cento e frettolosissimo, per BEETLEJUICE BEETLEJUICE avevo qualche perplessità e delle sicurezze, visto il cast storico e Tim Burton alla regia. E che dire, mi sono ricreduto positivamente.Dopo 36 anni Lydia Deetz conduce uno show televisivo sulle case infestate dai fantasmi [...] Vai alla recensione »
Dopo 36 anni dal suo film-cult "Beetlejuice" (1988), Tim Burton gira un sequel che sembra quasi un remake. Chi ha amato il primo amerà anche questo e chi non ha apprezzato la follia demenzial-parodistica del Burton 30enne non potrà apprezzare nemmeno quella del Burton 66enne. La trama c'è ed è quella di un capitolo 2, con l'indovinata introduzione di Jenna [...] Vai alla recensione »
Operazione nostalgia? Può aver senso un sequel trentasei anni dopo, capace di segnare l’immaginario collettivo con un furibondo Tim Burton a gestire ancora una volta Beetlejuice, lo spiritello maligno e cattivello? Evidentemente sì e lo vedono gli incassi al cinema. Ma i tempi sono cambiati, la ristrutturazione delle intimità pure e se oggi Jeanne Ortega di Mercoledì [...] Vai alla recensione »
Non è un film che resterà nella storia. Un bel cast, le solite trovate geniali, ma non va oltre, i personaggi non decollano. Tutto bene ma non benissimo.
Contesto l'affermazione che questo capitolo sia migliore del primo. Qui di idee nuove ne vedo pochine. Mi pare che l'unica nota da sottolineare sia che la Bellucci ha davvero pochissime battute, quasi non parla. Deve essere stata una precisa cautela del regista-compagno, forse.
Mettere mano a un sequel a tanti anni di distanza poteva apparire ai più come la solita trovata commerciale per fare un po' di soldi al botteghino e rivelarsi un film mediocre. Certo trattandosi di un soggetto fantastico il regista Tim Burton ha buttato giù una sceneggiatura che in parte richiamasse dei passaggi del primo capitolo.
Al confronto del suo processore, il film si presenta ben strutturato, simpatico e ricco di particolari. Si poteva ovviamente approfondire o rendere pi? interessanti altri aspetti durante il film ma nonostante ci? vale la pena di vederlo.
A quasi 4 decadi ed ovviamente dopo parecchi anni di tribolazione(si parlava di un altro film già dal'90 con un probabile intervento di Kevin Smith,poi accennato nel 2011 ma iniziato effettivamente nel 2022)sull'onda del revival nostalgico(nonchè la tentazione irresistibile di incassare lautamente puntando sull'effetto nostalgia)arriva anche il sequel di "Beetlejuice-Spirtello [...] Vai alla recensione »
Il primo Beetlejuice resta inarrivabile. Qui, tolti gli effetti speciali e le ambientazioni, resta un prodotto appena corretto. Il colpo di scena per me non era un colpo di scena; un buon lettore di Dylan Dog sgamava il "trucchetto" già ad inizio film. Bravi Keaton e la giovane Ortega, passabili Dafoe e DeVito, che forse hanno accettato la parte per pagare un mutuo, ma la Ryder era [...] Vai alla recensione »
Film gradevole, chi ha amato il primo difficilmente disprezzerà questo ultimo lavoro di Tim Burton. Tanta carne al fuoco, forse troppa ed un po' prolisso in alcuni punti. Bravissimi gli attori principali, tutti convincenti. Anche il personaggio della Bellucci ha un suo perché ( la recitazione è quella che è...) Un film per tutta la famiglia per passare un'ora [...] Vai alla recensione »
bisogna davvero amare il primo film per poter vedere questo , i meriti sono solo quelli di averci provato, ma di questo passo vedrei anche la parte 3
Adoro il cinema di Tim Burton. L'aspettativa era di vedere un bel film ma è stata disattesa. La storia convince ma non lo svolgimento, sfilacciato, scomposto, frammentato in sottotrame confuse e senza coesione. La prima ora è stata noiosa, la parte successiva si è un po' ripresa, ma il film a mio parere manca di smalto e non convince. La sala del cinema era semivuota, tuttavia pare che in tanti stiano [...] Vai alla recensione »
Una grande danza macabra di Tim Burton con un Michael Keaton pirotecnico da Oscar per un personaggio indimenticabile.Grande spettacolo
C'era senz'altro un po' di diffidenza. Perché Tim Burton ha deciso di varare una buona volta "Beetlejuice Beetlejuice" con l'approvazione di Michael Keaton e Winona Ryder ossia il seguito del suo secondo film scritto da oltre trent'anni, rivisto più volte e già iniziato una decina di anni fa? Anche se ha continuato ad ampliare il suo fan club generazione dopo generazione (lo dimostra il successo di [...] Vai alla recensione »
Apertura di festival audace - del resto, 5 anni fa era stato premiato con il Leone d'oro "The Joker" di Todd Phillips (ma non sperate nel seguito, "Folie à Deux", in duetto con Lady Gaga, non è altrettanto vivace né beffardo). Tim Burton ripropone il suo film del 1988: lo "spiritello porcello" - così la spiegazione italiana - arruolato dalla coppia appena defunta per spaventare i nuovi abitanti.
Tim Burton gira il sequel del suo primo film e di botto torna giovane e scatenato, una miniera di idee comiche e splatter. Al confine tra mondo dei vivi e mondo dei morti. Winona Ryder s'è sposata, è rimasta vedova, vede i morti ma non il marito. Sua figlia Jenna Ortega incontra un ragazzo che le fa battere il cuore, dopo il primo bacio la sorpresa.
Quando l'originale uscì nelle sale nel 1988 non fu subito un successo, lo scambiarono per un Ghostbusters un po' pazzerello. Tim Burton era alla sua opera seconda, i grandi titoli erano di là da venire. È servita un po' di pazienza perché Beetlejuice - spiritello porcello diventasse un piccolo cult. E oggi, a 36 anni di distanza, il se quel apre fuori concorso la Mostra del cinema di Venezia.
A rivederlo oggi, Beetlejuice soffre un po' a sorpresa la mancanza di ritmo, come se il tempo non fosse passato invano. Lo spiritello di Michael Keaton non appare né così distruttivo né tantomeno porcello, e il film più bislacco che folle. Sorprendentemente - specie dopo aver visto Tim Burton trasformarsi nel dispensatore di un universo risaputo - questo nuovo e non necessario sequel procede a rotta [...] Vai alla recensione »
Nel volo armonioso è un po' ingannevole della macchina da presa sulla cittadina di Winter River si intrecciano passato, presente e futuro del cinema. Non solo del cinema di Tim Burton, ma un po' di tutta l'industria dei sogni. Infatti, pur non rinunciando totalmente al supporto della computer grafica, Beetlejuice Beetlejuice poggia le proprie immaginifiche fondamenta sull'analogico, sull'esistente, [...] Vai alla recensione »
«Beetlejuice. Beetlejuice. Beetlejuice». Quando lo "spiritello porcello" interpretato da Michael Keaton fu invocato per la prima volta su grande schermo, il mondo intero scoprì la folle e geniale creatività di uno dei registi più talentuosi, amati e influenti degli ultimi decenni. Con Beetlejuice, Tim Burton firmava nel 1988 una delle sue opere più anarchiche e travolgenti, che spalancava le porte [...] Vai alla recensione »
Quando quella casa di bambola di un aldilà celato nel plastico della cittadina americana di Winter River, così uguale a infinite altre, irrompe sugli schermi Tim Burton è al secondo film, il primo lungometraggio, Pee wee's Big Adventures (1985) era stato un successo e per questo la Warner aveva deciso di affidargli un nuovo progetto. Ciò che però accadde con Beetlejuice fu probabilmente una sorpresa [...] Vai alla recensione »
Burton "resuscita" con Beetlejuice Beetlejuice, sgargiante sequel del suo spiritato secondo film del 1988. L'ex "ragazzina dark insopportabile" Lydia (ottima Winona Ryder) ancora insidiata dal demonietto porcellone del titolo che rosica per non averla posseduta 30 anni prima. Uniranno le forze contro serial killer nerd e ipocriti new age. Maestosa Monica Bellucci appellata "psicopatica graffettata" [...] Vai alla recensione »
Quando nel 1988 apparve sugli schermi il primo Beetlejuice - che in italiano nel titolo portava anche la sapida aggiunta di Spiritello porcello - fu subito chiaro che nel cinema americano (e non solo) era nata una Stella di prima grandezza, un grandissimo talento visuale di nome Tim Burton. L'anno successivo tale impressione venne confermata dal primo Batman in cui il regista - classe 1958 - di Burbank [...] Vai alla recensione »
I nostalgici dell'Altro Mondo scoperto grazie al Beetlejuice - Spiritello porcello del 1988 finalmente saranno soddisfatti, dal tanto atteso sequel del film che Tim Burton ha realizzato con parte del cast originale - Michael Keaton, Winona Ryder, Catherine O'Hara - e alcune new entry d'eccezione come Monica Bellucci, la 'sua' Jenna Ortega di Mercoledì e Willem Dafoe.
La soglia tra la vita e la morte è sempre più sottile quando di mezzo c'è Beetlejuice, lo spiritello scorreggione e insolente che ama intromettersi nelle vicende terrene (e non) dei tristi e banali esseri umani. Per il "bio esorcista" a buon prezzo, l'occasione per rimettere piede nell'aldiqua arriva quando Charles Deetz muore rocambolescamente e la sua disfunzionale famiglia è costretta a tornare [...] Vai alla recensione »
I maestri non sbagliano mai dietro la macchina da presa, al massimo siamo noi che, con l'andare degli anni, non siamo più in grado di capirli. È una provocazione, s'intende. Ma forse c'è un fondo di verità in tutto questo. Tim Burton è tra i migliori creativi che ci siano stati nella nostra epoca. Ha saputo rielaborare la storia del cinema (l'espressionismo tedesco e non solo) per regalarla al pubblico [...] Vai alla recensione »
"Beetlejuice Beetlejuice Beetlejuice". Se viene chiamato tre volte, ricompare il celebre bio-esorcista incarnato da Michael Keaton. Un incantesimo lugubre, un continuo contatto con l'aldilà tra il mondo dei vivi e quello dei fantasmi, il mondo di sopra con quello di sotto come in Stranger Things da cui è riapparsa Winona Ryder. In questa ripetizione del nome di Beetlejuice c'è però anche tutto l'ardente [...] Vai alla recensione »
Il plastico è ancora lì, così come i volti celebri di Winona Ryder, Catherine O'Hara e, ovviamente Michael Keaton. Fra il capostipite e questo Beetlejuice Beetlejuice (apertura di Venezia81 fuori concorso) ci sono però trentasei anni di vita e cinema, che Tim Burton ha attraversato spesso intrecciandoli fra loro, fino al rinnovato entusiasmo portato dall'esperienza di Mercoledì, la serie tv che gli [...] Vai alla recensione »
Forse cominciare la Mostra con due film che parlano di morti vuole essere un segno di vitalità. Perché diciamolo: tra il mondo dei vivi e quello dei defunti, in quella linea di confine che ci inquieta ogni giorno, probabilmente sta il cinema. E il cinema ha esplorato da sempre questo margine, sfoderando tutte le sue declinazioni, dal macabro alla commedia, dall'horror al fantasy.