Titolo originale | Hit Man |
Anno | 2023 |
Genere | Azione, |
Produzione | USA |
Durata | 113 minuti |
Regia di | Richard Linklater |
Attori | Adria Arjona, Glen Powell, Retta, Austin Amelio, Molly Bernard Jo-Ann Robinson, Kate Adair, Morgana Shaw, Ritchie Montgomery, Richard Robichaux, Bryant Carroll, Jordan Salloum, Gralen Bryant Banks, Julia Holt, Anthony Michael Frederick, Eleanor T. Threatt, Mike Markoff, Roxy Rivera, Stephanie Hong, Evan Holtzman. |
Uscita | giovedì 27 giugno 2024 |
Tag | Da vedere 2023 |
Distribuzione | Bim Distribuzione |
MYmonetro | 3,95 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 26 aprile 2024
Un famoso killer professionista lavora ora per polizia. Decide di infrangere le regole quando decide di aiutare una donna. In Italia al Box Office Hit Man - Killer per caso ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 4,2 mila euro e 3,9 mila euro nel primo weekend.
ASSOLUTAMENTE SÌ
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Gary Johnson è il killer professionista più ricercato di New Orleans. Chi lo assolda per uccidere la moglie o un socio ingombrante, però, farebbe meglio a guardarsi le spalle. Johnson, infatti, dietro i tanti travestimenti che indossa, è un professore universitario e un collaboratore della polizia. Dotato di un talento naturale per l'interpretazione drammatica, incastra uno dopo l'altro i suoi malcapitati clienti e li consegna alla giustizia. Le cose si complicano, però, quando incontra e s'invaghisce della bella Madison, disposta a tutto pur di liberarsi di un marito violento.
Circa vent'anni fa, a Richard Linklater capitò di leggere un articolo di cronaca nera sul Texas Monthly, a proposito di un personaggio realmente esistente che sembrava uscito da un film.
Il periodo della pandemia, molto tempo dopo, si è rivelato quello giusto per riprendere in mano insieme a Glenn Powell (nel doppio ruolo di interprete principale e co-sceneggiatore) quella storia intrigante, che parlava, tra le righe, delle acrobazie possibili del concetto d'identità.
"Vivere pericolosamente" è l'unico modo di vivere appieno la vita, spiega Gary ai suoi studenti, all'inizio del film, ma lui sembra perseguire uno stile di vita opposto: solo e riservato, abita in compagnia dei suoi gatti Id e Ego, nel ricordo di un'ex moglie che sta per avere un figlio da un altro. Quando però gli viene offerta l'occasione fortuita di essere lui stesso qualcun altro, per esempio il misterioso e affascinante Ron, sicario dagli occhi di ghiaccio, Gary diventa Ron, e la sua vita prende un'altra direzione.
Che ne è dunque del nostro essere profondo? Esiste? Resiste? Mentre ragiona tematicamente sul cosidetto "palcoscenico della vita", e sul rapporto tra ego e alter ego, Linklater applica l'arte del travestimento anche ad un altro livello: Hit Man, infatti, è a tutti gli effetti una commedia romantica travestita da thriller poliziesco, in cui il gioco degli equivoci è pompato da un'altissima posta in gioco, e ogni conversazione, ogni mossa, richiedono una performance impeccabile da parte degli attori in gioco.
Commedia degli omicidi, con una sceneggiatura da applausi, il film mette in scena il denominatore comune che esiste tra l'arte dell'esistenza e quella dello spettacolo, per il tramite di un Laurence Olivier del lavoro sotto copertura. Il risultato è un susseguirsi teso e divertente di colpi di scena e di duetti e triangoli eccellenti; una farsa degli equivoci solcata da una vena più scomoda e dark, che scorre ai confini estremi della morale e dell'educazione delle giovani menti.
Un film che appare leggero, ma, di nuovo, è solo un travestimento. Ci vuole un'esecuzione perfetta, infatti, per mascherare con naturalezza un'architettura complessa.
Timido professore di filosofia e occasionale esperto di elettronica per la polizia di New Orleans, Gary Johnson diventa per caso un finto hit man, un agente sotto copertura che fingendosi killer spinge i suoi clienti ad autodenunciarsi e farsi arrestare. Di travestimento in travestimento Gary trova però la sua vera identità (diversa in tutto e per tutto da quella iniziale.
È piuttosto evidente che tra i temi più cari al cinema di Richard Linklater ci sia il tempo, in ogni sua declinazione possibile. C'è il tempo come crescita in Boyhood, il tempo come evoluzione di una relazione nella trilogia dei "Before", il tempo che deve ancora venire di Tutti vogliono qualcosa e quello passato di Last Flag Flyng. E il tempo irripetibile e ideale di Apollo 10 e 1/2.
Non è in rotoscope come nel precedente Apollo 10 e mezzo (senza dimenticare i pionieristici Waking Life e A Scanner Darkly), ma è come se lo fosse il mondo di Gary Johnson, ultimo protagonista del cinema di Richard Linklater. La sua vita è in effetti un insieme di strati multipli che sembrano tracciati da una mano altra: certo, lui, docente di filosofia, insiste con i suoi studenti sulla natura arbitraria [...] Vai alla recensione »
Infine arriva, Fuori Concorso, l'esilarante, geniale commedia di Richard Linklater "Hit Man". Tratta da un articolo di giornale di una ventina d'anni fa, racconta, con la giusta aggiunta romanzata, l'incredibile vita di Gary Johnson, professore di filosofia e agente in segreto della polizia, pronto a fingersi sicario da assoldare, con lo scopo di cogliere in flagrante i colpevoli.
Al suo quarto film con l'amico Richard Linklater (dopo «Fast food nation», «Tutti vogliono qualcosa» e «Apollo dieci e mezzo»), finalmente si prende il ruolo da vero protagonista. Il grande pubblico lo ha apprezzato nei panni dello spavaldo pilota Hangman in «Top gun: Maverick» al fianco di Tom Cruise e Miles Teller, ma ora la scena è davvero tutta sua: Glen Powell crede talmente tanto in «Hit man» [...] Vai alla recensione »
Per una coincidenza Hit Man, ventiduesimo lungometraggio diretto da Richard Linklater, è stato presentato alla stampa alla Mostra di Venezia 2023 la stessa sera in cui si svolgeva anche la proiezione di Shadow of Fire, il nuovo film di Shinya Tsukamoto. Non potrebbero esistere due opere più diverse, visto che la prima è una spassosa commedia che gioca attorno al genere e la seconda un cupo dramma ambientato [...] Vai alla recensione »
Le persone possono davvero cambiare? Questo vecchio classico per comari dal parrucchiere è l'innervatura principale che sostiene Hit man, una commedia noir firmata da Richard Linklater e portata a Venezia fuori dal troppo impegnativo concorso principale. A Gary Johnson cambiare interessa poco. Glielo dice anche l'ex moglie, che l'ha lasciato per costruirsi una nuova famiglia.
Ogni film è un'opera prima, sulle tracce del maestro Jonathan Demme (di cui resta, se non l'erede, un magnifico seguace: ne ha mutuato la versatilità e il dinamismo, la curiosità e la coerenza, la capacità di trasformarsi e la linearità del percorso), alla ricerca del cinema perduto per restituirlo a chi verrà dopo: Hit Man (Fuori Concorso a Venezia 80) conferma la grandezza di Richard Linklater, un [...] Vai alla recensione »
Per quanto a volte discontinuo, Richard Linklater - il padre più illustre, insieme a Steven Soderbergh, del cinema indipendente americano post New Hollywood - veniva da uno dei suoi film migliori: il coming of age in rotoscope Apollo 10 e mezzo. Dev'essere in stato di grazia. Perché questo suo nuovo Hit Man, scritto e prodotto insieme al protagonista Glen Powell, già diretto in Tutti vogliono qualcosa [...] Vai alla recensione »
Iniziamo questa recensione con una considerazione amara (e se si vuole un po' polemica) che probabilmente non saremo gli unici a fare: è un vero peccato che quest'80esima Mostra del Cinema di Venezia trovi in concorso opere programmaticamente proiettate verso gli Oscar (è il caso del biopic Maestro) o film minori di grandi autori (The Killer di David Fincher) e collochi invece fuori concorso - o, peggio, [...] Vai alla recensione »