
Titolo originale | Only the River Flows |
Anno | 2023 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Cina |
Durata | 101 minuti |
Regia di | Shujun Wei |
Attori | Yilong Zhu, Chloe Maayan, Tianlai Hou, Tong Lin Kai, Chunlei Kang Han Chen. |
Uscita | giovedì 11 luglio 2024 |
Tag | Da vedere 2023 |
Distribuzione | Wanted |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,48 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 10 luglio 2024
Un poliziotto indaga su degli omicidi della Cina degli anni '90. In Italia al Box Office Il mistero scorre sul fiume ha incassato 46 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Cina, primi anni 90. Il capitano di polizia Ma Zhe, trasferito in una località della Cina rurale, trova sistemazione per il suo ufficio in una sala cinematografica dismessa. Questa sede improvvisata diverrà il fulcro delle indagini su una serie di delitti insoluti, avvenuti tutti in riva a un fiume. Il sospettato sembra essere un uomo infermo di mente, adottato dalla prima vittima, ma le successive morti confondono le idee su alibi e moventi degli indagati, rivelando nel contempo segreti a lungo taciuti presso la comunità del villaggio. Le pressioni politiche spingono Ma Zhe a chiudere il caso nel modo più semplice, ma il detective vuole andare fino in fondo, benché l'investigazione rischi di incidere anche sulla sua lucidità psichica.
Di primo acchito Il mistero scorre sul fiume - titolo internazionale Only the River Flows, l'inadeguato titolo italiano strizza l'occhio a La morte corre sul fiume di Charles Laughton - potrebbe sembrare solo l'ennesimo giallo-noir cinese, che capitalizza sul successo di Diao Yinan con Fuochi d'artificio in pieno giorno.
Ma dopo alcuni dialoghi surreali, e l'espediente narrativo della stazione di polizia collocata in un cinema, si comincia a comprendere che le ambizioni del regista vanno ben oltre. Wei Shujun - in genere dedito a commedie, quali Striding into the Wind - adatta un racconto di Yu Hua e lo trasforma in un omaggio cinéphile a certo cinema onirico anni 70, in particolare alle atmosfere di capolavori quali A Venezia... Un dicembre rosso shocking di Nicolas Roeg, tanto più inquietanti quanto più il mistero si infittisce e si addentra nella psiche contorta del protagonista.
Gli ingredienti essenziali ci sono tutti: MacGuffin in serie, un fiume che nasconde cadaveri e misteri, una piccola comunità in cui tutti nascondono qualcosa, un corpo di polizia inefficiente e guidato dalla politica più che dal senso di giustizia. Ad aumentare la sensazione di vintage contribuiscono i dispositivi utilizzati: una audiocassetta le cui sovraincisioni sembrano dipanare la matassa del mistero, o ancora la celluloide del proiettore cinematografico, che Ma Zhe utilizza per ricomporre le tessere del puzzle, diventando regista del mistero stesso. Nonché spettatore, sognante, delle sue ricostruzioni oniriche del caso.
Wei gestisce il parallelo tra dimensione pubblica e privata del protagonista restituendone la schizofrenia di fondo, che lo accomuna a una società post-Tienanmen, repressa e ipocrita, nel mezzo di una transizione depressiva che precede lo sviluppo capitalistico che sconvolgerà la Cina alla fine del secolo breve. Il cinema, e in senso lato il palcoscenico, diventano il luogo in cui i personaggi rivelano la loro natura più autentica di burattini senza fili, destinati a recitare nella vita un ruolo che neanche conoscono.
Un'umanità fragile e impaurita sembra inconsapevole del proprio destino, protesa a nascondere la propria natura per preservare le maschere dello status quo. La messa in scena si compie con la (auto)celebrazione della polizia di Stato, che reinventa la sala per recuperarne la funzione originaria, con una cerimonia di premiazione che stride con la crudezza del caso investigativo. Non è la sala cinematografica a morire, è il rito che vi si celebra a trasformarsi, per divenire sempre più prosaico e posticcio.
Un lavoro suggestivo, destinato a rivelarsi più compiutamente in una seconda visione, che aiuta a comprendere i simbolismi dell'ultimo ed enigmatico segmento.
Un giovane capo della squadra omicidi, indaga su tre uccisioni avvenute in una piccola città cinese. L'inchiesta, la raccolta di prove e gli interrogatori lo aiutano ad allungare le indagini nonostante le autorità vogliano la questione risolta in modo discreto nel più breve tempo possibile. È chiaro che la suspense della storia è un pretesto per descrivere una società in grande cambiamento e al tempo [...] Vai alla recensione »
Anni '90, villaggio di Banpo, Cina rurale. Una donna anziana viene uccisa e lasciata lungo la riva del fiume. La polizia accorre. A dare l'allarme un bambino che ha visto per primo il cadavere, ma non ha avuto paura e chiede agli investigatori di tenerlo informato. Presto il caso si trasforma in una questione politica: dimostrare ai superiori che la polizia locale è in grado di catturare l'assassino [...] Vai alla recensione »
Era appena trentenne Yu Hua, tra i più celebri e studiati letterati della Cina contemporanea, quando diede alle stampe il racconto Errore in riva al fiume: si era nei primi anni Novanta e il Paese si stava confrontando ancora tanto con i rimasugli della Rivoluzione Culturale quanto con i tragici fatti di piazza Tienanmen, mentre le riforme di mercato nell'ottica del "socialismo con caratteristiche [...] Vai alla recensione »
Shujun Wei, al suo terzo lungometraggio firma un noir in continua sospensione tra la vita e la morte, che gioca sul filo sottile della realtà e del sogno, del dolore e del mistero, alla rincorsa di un killer difficile da identificare perché l'atmosfera del film, come una lenta e nascosta agonia, diventa sempre più soffocante, fitta di indizi sparsi che confondono, tracciando linee molto sottili e interscamb [...] Vai alla recensione »
Nella Cina dei primi anni Novanta, il capitano di polizia Ma Zhe, trasferito in una località della Cina rurale, sistema il suo ufficio in una sala cinematografica dismessa, dalla quale partiranno le indagini su una serie di delitti rimasti insoluti, tutti commessi in riva a un fiume. Il principale sospettato è un uomo infermo di mente, adottato dalla prima vittima, ma le morti successive confondono [...] Vai alla recensione »
Cina, 1995, villaggio di Banpo, nella centrale Provincia dello Shaanxi. Il corpo di una anziana donna viene ritrovato in riva al fiume. Ma Zhe (Capitano della locale polizia criminale) dirige le indagini sull'omicidio che portano rapidamente a un "ovvio arresto". Mentre i suoi superiori sono ansiosi di sbandierare agli organi politici il loro successo, diversi indizi spingono Ma a scavare più a fondo [...] Vai alla recensione »
Al suo terzo film, Wei Shujun porta avanti con Il mistero scorre sul fiume una riflessione lucidissima sulle strutture dello sguardo, e per forza di cose si appoggia al genere "scopico" per eccellenza che è il noir, sulla scorta di un romanzo di Yu Hua, ma soprattutto tenendo insieme una certa via cinese al canone con un look da polar e un uso di soggettive e flashback dell'assassino e del protagonista [...] Vai alla recensione »
Non solo il mistero. Tutto scorre nel grande fiume del Dragone: culture, prospettive, vite. È la Cina in perenne mutazione, che continua a finirsi e rinascere, distruggere e rifare. Un mosaico che non si ricompone mai del tutto. Ed è questo senso di incompiutezza e di maligna malinconia che trasmette Only the River Flowes (titolo più ironico di quello italiano), terza regia di Wei Shujun.
Nella zona rurale della città di Peishui, un'anziana donna viene trovata assassinata in riva al fiume. L'indagine viene così affidata al detective Ma Zhe (Zhu Yilong), che sente sulle spalle il peso della pressione del suo superiore (Hou Tianlai) affinché risolva il caso in tempi brevi. Tuttavia, il ritrovamento di una cassetta musicale accanto al cadavere mette l'investigatore su nuove piste che rivelano [...] Vai alla recensione »
Un noir carico di turbamento che potrebbe arrivare dall'universo di Albert Camus, citato in apertura. Wei Shujun ha citato anche le influenze wagneriane di Tristano e Isotta proprio per il modo in cui esplorano l'animo umano anche se poi Only the River Flows è un polar apparentemente stilizzato e in realtà sporco, che galleggia attorno al precipizio dell'abisso .