Titolo originale | The (Ex)perience of Love |
Titolo internazionale | Le syndrome des amours passées |
Anno | 2023 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Francia, Belgio |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Ann Sirot, Raphaël Balboni |
Attori | Lucie Debay, Lazare Gousseau, Florence Loiret-Caille, Ninon Borsei, Florence Janas Hervé Piron, Vincent Lécuyer, Andrea Romano (II), Nora Hamzawi, Frank Onana, Ana Rodriguez, Gaël Soudron, Tom Adjibi. |
Uscita | giovedì 5 settembre 2024 |
Tag | Da vedere 2023 |
Distribuzione | Wanted |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 3,32 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 29 agosto 2024
Una coppia trova una soluzione singolare per riuscire ad avere un figlio. In Italia al Box Office La sindrome degli amori passati ha incassato nelle prime 8 settimane di programmazione 49,7 mila euro e 34,6 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Sandra e Rémy sono una coppia affiatata ma sterile. Dopo la diagnosi poeticamente assurda di uno specialista, una misteriosa sindrome che si supera andando a letto con gli amori passati, i coniugi rintracciano scrupolosamente ogni ex per provare a sbloccare qualcosa che è rimasto irrisolto, nel cuore e nelle viscere. Un bastimento di amanti per lei, soltanto tre per lui, è tutto quello che adesso li separa dal desiderio ostinato di avere un figlio insieme. Ma le cose non saranno così semplici e precipiteranno equilibri fino a quel momento perfetti.
Avanza come una commedia romantica il film di Raphäel Balboni e Ann Sirot, coppia belga di La folle vita, trattamento inatteso e originale di un soggetto greve come la demenza semantica. Ma poi diventa un 'caso politico' che interroga e prova a districare le tribolazioni dell'amore attraverso un argomento balzano.
Come il loro debutto anche La sindrome degli amori passati è focalizzato su un uomo e una donna che vogliono avere un bambino. A impedirli questa volta è un passato che evidentemente non passa e influenza i fili intricati del desiderio coniugale. La filiazione tra i due film è sottolineata anche dalla presenza di Lucie Debay, attrice belga col vento in poppa. Sostenuto da una falsa aria documentaristica, il film approccia con leggerezza e humour il tema dell'infertilità, battaglia condotta e battuta a colpi di ex, depennati come prodotti dalla lista della spesa.
Al di là delle situazioni comiche generate da una simile impresa, come lo scarto tra l'atteggiamento disinibito di Sandra e l'apprensione di Rémy, il film si concentra sul rapporto tra passato e presente all'interno di una relazione, rinfrescando i codici della commedia romantica e offrendo spunti di riflessione su come amarsi e parlarsi. La sua essenza è il trattamento del dialogo sentimentale, della sua ragione d'essere, delle domande contemporanee che solleva. Ogni incontro diventa un caso di studio, un equilibrio inventivo trovato da altri romantici per mantenere dritta la barra.
Intrigante anche nella forma, La sindrome degli amori passati escogita una maniera singolare di infilarsi nell'alcova dei vecchi amori, coreografando (letteralmente) le scene di sesso, più simbolico che letterale. Girate come intermezzi musicali per minimizzare l'infedeltà di coppia, sono un profluvio di artifici colorati e intervalli onirici, persino surreali, che conferiscono alla commedia un DNA particolare, pop e giocoso.
Una sorta di film-laboratorio o film-fumetto con tavole a colori, affollate di corpi nudi, costumi animali, copertoni, panni stesi e asciugacapelli... Il letto coniugale diventa l'anticamera di una coppia-cavia che ha stretto un patto, trasformato progressivamente in un vero e proprio test, tra fantasia e riflessioni, confidenze e un pizzico di verità. Il postulato finzionale funge da pretesto per un'esplorazione sincera e libera sulle relazioni amorose, sull'ipocrisia inscritta in qualsiasi impegno o contratto tra due persone, un passo avanti contro le rappresentazioni sovente imposte, dalla fiction come dalla realtà. Lucie Debay e Lazare Gousseau conferiscono una grande densità e autenticità ai loro personaggi, pionieri in un regno insolito della finzione, una terra di mezzo, un po' tribolata e un po' fiaccata dai cali di vento e di immaginazione, che il film si ripromette di rincantare.
Balboni e Sirot non hanno la presunzione di reinventare l'amore, si limitano a suggerire un'idea di famiglia meno rigida, aprendosi a un'altra considerazione del significato di legame e di quello che stabilisce un legame. A essere concepito alla fine sarà l'amore, un amore diverso.
Remy e Sandra stanno insieme da una vita ma non riescono ad avere figli. Studi hanno tuttavia dimostrato che andando nuovamente a letto con ogni persona con cui hanno un avuto un rapporto in passato, potrebbero curare questa strana "Sindrome degli amori passati" da cui sembrano afflitti. Sandra e Remy si prestano tutto sommato con sportività alla terapia, divenendo protagonisti di una storia che pare [...] Vai alla recensione »
Sandra e Rémy, protagonisti di La sindrome degli amori passati di Ann Sirot e Raphaël Balboni, si vogliono un gran bene e insieme sono tanto felici, ma vorrebbero un figlio che ostinatamente non arriva. L'ennesimo consulto medico si conclude con una diagnosi piuttosto imprevedibile e un suggerimento di terapia a dir poco assurdo: i due protagonisti soffrono di un'insolita sindrome che consiste nel [...] Vai alla recensione »
Sandra (Lucie Debay) e Rémy (Lazare Gousseau) stanno insieme, vogliono un figlio, ma non riescono ad averlo. Uno specialista rivela loro che soffrono della "sindrome degli amori passati", un blocco psicologico che determina un'incapacità fisica: la supereranno solo andando a letto con i loro ex partner sessuali. L'assunto del film di Ann Sirot e Raphaël Balboni è quantomeno spericolato, ma è nel contrasto [...] Vai alla recensione »
Prologo: Sandra (interpretata da Lucie Debay) e Rémy (interpretato da Lazare Gousseau) non riescono ad avere figli. Un luminare a cui si sono rivolti riferisce di uno studio all'avanguardia in America compiuto su coppie infertili. Pensa che anche loro due possano soffrire della sindrome degli amori passati: per guarire bisogna ritrovare tutti i partner sessuali avuti e riuscire a copulare nuovamente [...] Vai alla recensione »
Diciamoci la verità. Quel pizzico di follia più volte riscontrato nel cinema belga, di questi tempi, è un toccasana di fronte al piattume che avvolge altre filmografie. Il discorso vale già da qualche decennio. Dalle opere del "decano" Jaco Van Dormael a Il cameraman e l'assassino di Rémy Belvaux, così intriso di black humour, passando magari per le stralunate, adorabili pazzie firmate in tandem da [...] Vai alla recensione »
La via francofona all'high concept d'autore: storia riassumibile fino alla stilizzazione, categorie valoriali ben riconoscibili, confezione occhieggiante, target specifico ma non esclusivo. E un titolo che vale metà del lavoro: La sindrome degli amori passati, dove la traduzione italiana è letterale, mentre l'edizione americana ha scelto The (Ex)perience of Love, altrettanto evocativo ed efficace. Vai alla recensione »
Ancora coppie, ancora esperimenti, ancora bambini che mettono alla prova i genitori già prima di nascere. Per i belgi Ann Sirot e Raphaël Balboni, altra coppia, concepimento e nascita sono un'ossessione. O forse il nucleo di un cinema leggero, inventivo, in ascolto, che cerca le forme per trasmettere un sentimento della nostra epoca lieve ma acuto. E intanto riflette sulle dinamiche della creazione. Chi [...] Vai alla recensione »