Anno | 2023 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | USA |
Durata | 97 minuti |
Regia di | William Oldroyd |
Attori | Thomasin McKenzie, Anne Hathaway, Shea Whigham, Marin Ireland, Owen Teague Siobhan Fallon Hogan, Jefferson White, Sam Nivola, William Hill (II), Tonye Patano, Sean O'Pry, Lauren Yaffe, Lisa Hampton, Julian Gavilanes, Patrick Noonan, Ben Kennedy, Joe Gulla, Alexander Jameson, Matt Berman, Mark Havlis, Myra Thibault, Mason Pettograsso, Peter McRobbie, Peter von Berg, Brendan Burke, Joel Marsh Garland, Louis Vanaria, Lawrence Arancio. |
Uscita | giovedì 30 maggio 2024 |
Tag | Da vedere 2023 |
Distribuzione | Lucky Red |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 3,11 su 16 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento domenica 26 maggio 2024
Tratto dal romanzo omonimo di Ottessa Moshfegh. Il film ha ottenuto 2 candidature a Spirit Awards, In Italia al Box Office Eileen ha incassato nelle prime 7 settimane di programmazione 127 mila euro e 67 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Nella Boston degli anni '60 la giovane Eileen conduce una vita monotona lavorando come segretaria in un riformatorio minorile e prendendosi cura di Jim, il padre alcolista. Le cose cambiano con l'arrivo di Rebecca, la nuova psicologa del carcere. Brillante e disinvolta, Rebecca esercita un fascino magnetico su Eileen, che rimane immediatamente attratta dalla sua eleganza. La loro amicizia prende però una piega pericolosa quando Rebecca le rivela un oscuro segreto.
Tratto dall'omonimo romanzo di Ottessa Moshfegh (Mondadori), Eileen esplora le prigioni esistenziali in cui vive la protagonista, interpretata da una sempre più sorprendente Thomasin McKenzie, prima di un'emancipazione radicale e definitiva.
Per il suo secondo film, il regista William Oldroyd decide ancora una volta di affidarsi a un romanzo d'epoca, "Eileen" della statunitense Ottessa Moshfegh ambientato negli anni '60 mentre nel 2016, per Lady Macbeth, aveva messo in scena "Lady Macbeth del Distretto di Mcensk" dello scrittore russo Nikolaj Leskov ambientato a fine '800. Per Eileen, complice la direttrice della fotografia Ari Wegner, il regista britannico fa qualcosa di più, scegliendo la palette dei colori sbiaditi, la pasta che richiama quella della pellicola, il font dei titoli di testa e di coda e il logo d'epoca di Universal, come se fosse un 'vero' film degli anni '60.
Un po' come è stato capace di fare, ispirandosi alla decade precedente, Todd Haynes con Lontano dal paradiso e, soprattutto, con Carol che, come Eileen, ruota tutto intorno alla complicità d'una coppia di donne. Ma il film di William Oldroyd, con la neozelandese Thomasin McKenzie, l'interprete di Jojo Rabbit e di Ultima notte a Soho (anche qui una fascinazione tutta femminile), sempre più sorprendente nella sua recitazione 'naturale' e 'asciugata' da qualsiasi gigionismo, e Anne Hathaway capace di riempire lo schermo con un immaginario attoriale da femme fatale (il suo nome, Rebecca, è già tutto un programma), è molto più interessato a esplorare i lati oscuri della mente di Eileen, a prescindere dalle connotazioni sessuali soltanto evocate.
Le due prigioni esistenziali in cui è rinchiusa la protagonista, quella lavorativa come segretaria in un penitenziario minorile, mera estensione di quella casalinga con il padre ex poliziotto alcolizzato con la pistola come feticcio esistenziale (il grande caratterista Shea Whigham), richiamano alla lontana il genere carcerario che, d'un tratto e in modo spiazzante, si trasforma in un noir dai contorni malati, quasi pulp, come nel sottoscala di Pulp Fiction di Tarantino.
È proprio la costruzione psicologica della protagonista che vuole somigliare, quasi sostituirsi, alla bionda e hitchcockiana Rebecca, che rappresenta tutto ciò che lei non è, divenuta alla fine sua, letterale, partner in crime, a essere la parte più interessante del film che può solo restituire dei lampi della scrittura di Ottessa Moshfegh, ricca di minuziose descrizioni del rapporto di Eileen con il suo corpo e dei peculiari comportamenti non solo sessuali (la neve utilizzata per spegnere i bollori provocati dalla visione di nascosto di due amanti in auto) ma anche alimentari (le caramelle solo ciucciate).
Gli strani giri della sua mente, che vagheggia una liberazione sessuale e personale, sono rappresentati attraverso improvvisi scoppi di violenza solo immaginata da una donna che sogna di uscire dalla gabbia in cui è chiusa attraverso una atto estremo e radicale che però la confinerà, ancora una volta, nella sua condizione triste, solitaria y final.
Lo definirei il film degli sguardi, quelli che danno origine a un pensiero o a una valutazione di chi vede o è visto, a un qualcosa che si sente dentro. Lo sguardo di una ragazza appena 24enne dal viso comune che lavora da assistente in un riformatorio, la vediamo sola, dimessa nel vestire, abitudinaria, in casa deve sorvegliare suo padre alcolizzato, un papà ex poliziotto in pensione, [...] Vai alla recensione »
Tratto dal romanzo di Ottessa Moshfegh. Eileen è una ragazza ordinaria che negli anni ’60 lavora come segretaria in un riformatorio. Sessualmente repressa, vive con un padre alcolizzato di cui si occupa e da cui viene umiliata in continuazione, e al lavoro viene maltrattata anche da qualche collega più anziana. Nonostante Eileen sembri sopportare le angherie con apparente rassegnazione, [...] Vai alla recensione »
Il film inizialmente sembra organizzato secondo due figure femminili.Ma in virtù del finale il discorso sulla avvenente bionda psicologa del carcere sembre perdersi per strada rimanendo del tutto solo sbozzato e senza una solida organicità. Stessa sorte viene riservata al rapporto omosessuale tra la bionda psicologa del carcere e la modesta inserviente del carcere stesso, che diventa [...] Vai alla recensione »
Curioso, questo breve giallo. Il tono un po' dimesso, l'ambientazione anni '60, i titoli di coda old fashion: questo filmetto mi ricorda gialli alla Colombo, un po' affrettati e grossolani nella messa in scena, ma sapidi proprio perchè senza fronzoli. La Hathaway irrompe nel carcere con look e modi improbabilmente sexy, ma l'alchimia con la bravissima McKenzie (quanto [...] Vai alla recensione »
Eileen - ancora in sala, da cercare, vale la visione - racconta una donna, è il ritratto magnetico anche se a volte disturbante di una figura femminile sprezzante, cinica, implacabile nel giudizio sui difetti altrui eppure anche romantica, sognatrice, che fantastica di vivere in quella città senza nome nel New England dove ha passato tutta la vita storie d'amore sensuali e eroticissime mentre verso [...] Vai alla recensione »
Eileen (McKenzie) è una tipa davvero stramba, ma nessuno intorno a lei sembra accorger- sene, finché nel riformatorio dove lavora arriva la nuova psicologa, Rebecca (Hatha- way), con cui la ragazza si apre dando sfogo al suo selvaggio potenziale. Il secondo film di Oldroyd (Lady Macbeth) è un thriller drammatico quanto snello a cui il regista ha dato una lucentezza sinistramente hitchcockiana.
Progressivi spostamenti di seduzione tra Eileen (ottima McKenzie di II potere del cane), riservata impiegata in un carcere minorile, e la nuova, elegante e biondissima psicologa Rebecca (Hathaway, tailleurs e ammiccamenti glamour). Più che personaggio di un noir psicologico di complicità femminile, ambientato a Boston anni '60, Eileen è uno stato d'animo, un'intensa propensione alla fascinazione.
L'opera prima di William Oldroyd - "Lady Macbeth", non tratta dal Bardo ma da Leskov - è del 2016. "Eileen" è l'opera seconda, si spera di non dover attendere così tanto per la terza. È un bravo regista, e sa scegliere le attrici. La sua Lady era Florence Pugh, qui abbiamo Thomasin McKenzie, ammirata in "Jojo Rabbit", "II potere del cane", "Ultima notte a Soho".
Per restituire la Boston degli anni Sessanta, si va oltre il décor: già i titoli di testa sembrano d'epoca, così come il formato dell'inquadratura e il croma della fotografia rimandano al cinema in pellicola di allora. Dunque, si mette subito in chiaro la volontà di retrodatazione. Benché "Eileen" derivi dal recente romanzo di Otessa Moshfegh (da lei sceneggiato con Luke Goebel), le atmosfere sono [...] Vai alla recensione »
II regista si era fatto notare nel 2016 con "Lady Macbeth", protagonista Florence Pugh - altra eccellente scoperta. Non era il "Macbeth" di Shakespeare, la vicenda era liberamente ispirata a un racconto di Nikolai Leskov, "Una Lady Macbeth nel distretto di Mcensk", Thomasin McKenzie era la ragazza nascosta in soffitta in "JoJo Rabbit", diretto da Taika Waititi (padre maori, madre Cohen).
Siamo nella Boston degli anni '60, dove la giovane Eileen conduce una vita monotona, lavorando come segretaria in un riformatorio minorile e prendendosi cura del padre alcolista. Le cose cambiano con l'arrivo della nuova psicologa del carcere, Rebecca, brillante e disinvolta, che esercita un fascino magnetico anche su Eileen. La loro amicizia prende, però, una piega pericolosa quando Rebecca le rivela [...] Vai alla recensione »
Forte del successo di critica del suo Lady Macbeth, il regista britannico William Oldroyd ha presentato al Sundance l'adattamento di un romanzo americano della scrittrice di origini iraniane Ottessa Moshfegh. A Boston, negli anni Sessanta, la giovanissima Eileen (Thomasin McKenzie) trascina una vita grama. Impiegata in un carcere per delinquenti adolescenti colpevoli di reati contro la persona, vive [...] Vai alla recensione »
Certe famiglie si migliorano solo con un omicidio". Direi che sia abbastanza drastica la "cura" che la psicologa vamp Rebecca, capelli biondo platino e tacchi vistosi, teorizza a un certo punto del film, nella speranza di risolvere un caso assai doloroso, riprovevole. Esce con Lucky Red un curioso noir che si chiama Eileen, dal nome della protagonista.
Dopo un rinvio di un paio di settimane dettato probabilmente dalla scomoda concomitanza con il 77° Festival di Cannes che ne ha fatto slittare l'uscita con Lucky Red e Universal Pictures dal 16 al 30 maggio, per Eileen è giunto finalmente il momento di approdare nelle sale nostrane dopo l'antipasto dello scorso ottobre consumato in occasione della presentazione nella sezione Grand Public della Festa [...] Vai alla recensione »
Presentato al Sundance 2023, Eileen di William Oldroyd (già autore del celebrato Lady Macbeth), tratto dal romanzo omonimo di Ottessa Moshfegh e sceneggiato dall'autrice in collaborazione con il marito Luke Goebel, è un thriller di formazione al femminile che - a tratti - sembra omaggiare la tradizione degli intrighi highsmithiani. Eileen (Thomasin McKenzie) lavora in un centro di recupero giovanile. [...] Vai alla recensione »
Tutto è brutto nella vita di Eileen (Thomasin McKenzie). Vive con il padre alcolizzato e violento (Shea Whigham) occupandosi di quest'ultimo quando non lavora come segretaria in un carcere minorile nel Massachusetts. Ma quando una nuova dottoressa di nome Rebecca (Anne Hathaway) entra nella sua vita, per Eileen sembra essere il momento di vedere un po' di luce nella sua esistenza.
In Ultima notte a Soho (Last Night in Soho, 2021, Edgar Wright) una timida e ingenua Thomasin McKenzie rimaneva affascinata dalla bionda e spregiudicata Anya Taylor-Joy, attraverso una sorta di connessione psichica che trasportava la prima nella Swinging London degli anni Sessanta. Qui invece siamo già negli anni Sessanta, ma a Boston, e la stessa McKenzie rimane ammaliata da un'altra (finta) bionda, [...] Vai alla recensione »
Eponimo, come Gilda; saffico, come Passion e bagnato nei colori del neo-noir, come Chinatown. E, per soprammercato, con un personaggio che si chiama Rebecca, finto-bionda come una delle tante che hanno animato il cinema del migliore di tutti, Sir Alfred Hitchcock. Sin dalle premesse si può intuire come non abbia paura di nulla William Oldroyd con questo Eileen: nè di scottarsi come uno dei tanti Icaro [...] Vai alla recensione »
Vive in due prigioni la giovane Eileen Dunlop (Thomasin McKenzie): una è quella dove lavora, un riformatorio minorile dove è impiegata come segretaria, l'altra è la casa dove ad attenderla ogni sera c'è il padre alcolizzato, ex poliziotto senza più alcun interesse esistenziale e schiavo di manie di persecuzione. A cambiare le prospettive sul (suo) mondo sarà l'arrivo di un'affascinante psicologa che [...] Vai alla recensione »