Titolo originale | Le Fabuleux destin d'Amélie Poulain |
Anno | 2001 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Francia |
Durata | 120 minuti |
Regia di | Jean-Pierre Jeunet |
Attori | Audrey Tautou, Mathieu Kassovitz, Dominique Pinon, Rufus, Jamel Debbouze Lorella Cravotta, Serge Merlin, Clotilde Mollet, Claire Maurier, Isabelle Nanty, Artus de Penguern, Yolande Moreau, Urbain Cancelier, Maurice Bénichou, Michel Robin, André Dussollier. |
Uscita | martedì 11 maggio 2021 |
Tag | Da vedere 2001 |
Distribuzione | Bim Distribuzione |
MYmonetro | 3,26 su 13 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 6 maggio 2021
La vita di Amélie, giovane cresciuta nella provincia francese, cambia radicalmente in seguito alla morte di Lady Diana. Il film ha ottenuto 5 candidature a Premi Oscar, In Italia al Box Office Il favoloso mondo di Amelie ha incassato nelle prime 12 settimane di programmazione 832 milioni di euro e 8,3 milioni di euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO SÌ
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A Parigi, al n. 15 di Rue Lepic, c'è il caffè Des 2 moulins. è proprio d'angolo: un neon non opprimente, una vetrina illuminata con discrezione, tavolini esterni secondo il gusto francese. Il tutto un po' fuori dal tempo. Potrebbero essere i nostri giorni, potrebbero non esserlo. è in questo luogo che lavora Amélie Poulain, la protagonista de Il favoloso mondo di Amélie, diretto da Jean-Pierre Jeunet, che è diventato nel tempo un vero e proprio cult.
Per cominciare, gli USA. Non è davvero frequente che un film francese riesca a conquistare quel mercato. La ragione è semplice: i cineasti francesi spesso non hanno rispettato certe regole, hanno sempre tirato dritto per la propria strada, in nome della storica sicurezza (chiamiamola così) secondo la quale sono gli altri che devono adeguarsi. In questa chiave il cinema francese ha prodotto i film più belli e più brutti della storia del cinema.
Amélie è un bel film. C'è un dato interessante che ci riguarda, come riferimento: il film, negli USA, ha già abbondantemente superato gli incassi de
Ma qual'è la ragione di tanto successo? Il termine che emerge è fantasia. Fantasia nella storia, nella ricostruzione, nei caratteri. Dunque vediamo la bambina crescere in provincia con genitori quanto meno originali. La mamma prega devotamente poi, fuori dalla chiesa, muore schiacciata da una suicida. Maggiorenne la ragazza si trasferisce a Montmartre, a lavorare nel caffè che abbiamo detto. Il destino si compie un certo giorno quando Amélie viene a sapere della morte di lady Diana, è il 31 agosto del 1997, e il tappo di una bottiglietta di profumo le cade di mano e si infila sotto una piastrella. Ed ecco che Amélie trova una vecchia scatola che contiene qualche figurina, un ciclista di ferro, la foto di un calciatore e altre cosette. Si mette in testa di trovare il proprietario che a quel punto avrà una cinquantina d'anni. Lo trova e lo fa felice.
Da quel momento far felice la gente sarà la sua missione. Da qui si innesca un vero zibaldone di figure ed episodi: c'è un pesce rosso con tendenze suicide; un pittore che una volta l'anno riproduce lo stesso dipinto di Renoir; un cieco che Amélie porta in giro descrivendogli tutto ciò che vede intorno; dall'alto, guardando Parigi, Amélie ha la percezione degli orgasmi vissuti in quel momento: 15. Poi c'è Nino Quinquampoix, il ragazzo amato, che raccoglie le foto perdute nelle cabine delle stazioni.
Il tutto nel teatro di una Parigi che, pur nella sua unicità, non può non ricordare quella dei grandi creativi dell'età dell'oro come città degli Enfants du paradis di Carné, scritto dal grande Prévert, e anche a certe atmosfere alla Lelouch, o alla Zazi ne L'ultimo metro di Malle. Diamo un po' di tempo al film per capire se è veramente un capolavoro. Un'ultima considerazione personale: La vita è bella sarà stato superato negli incassi, ma noi continuiamo a preferirlo.
Amélie cresce in provincia, siamo in Francia. Suo padre è un medico fin troppo originale: visita ogni mese la figlia, che si agita ogni volta, e crede che sia malata di cuore. La madre, uscita dalla chiesa, viene schiacciata da una suicida. Più grande la ragazza va a Parigi. Fa la cameriera e incontra tanta gente. Il 31 agosto 1997 è il giorno decisivo della sua vita: vede in tv il servizio dulla morte di lady Diana, le cade di mano un tappo di bottiglia che finisce sotto una piastrella, dove Amélie trova una vecchia scatola di cianfrusaglie (figurine, la foto di un calciatore, un ciclista di ferro). Si mette in testa di rintracciare il proprietario, che a quel punto avrà una cinquantina d'anni. Lo trova, gli restituisce il "ricordo" e gli cambia la vita. Da quel momento decide di far felice il prossimo, ed ecco una galleria di personaggi secondo la tradizione del cinema francese...dell'arte: un pesce che cerca continuamente di suicidarsi, un impiegato dei treni in pensione che oblitera le foglie delle piante di sua moglie, un pittore che falsifica una volta l'anno un dipinto di Renoir, un cieco che Amélie accompagna, descrivendogli ciò che vede. Il film è stato un "caso". Negli USA ha battuto l'incasso del nostro La vita è bella. In Francia il chiasso è stato altissimo, con riferimenti al grande cinema del passato, da Carné a Malle ( Zazie nel metro), a Lelouch alla magica scrittura di Prévert. Con tutto il rispetto, la sceneggiatura di Jeunet-Laurent, spumeggiante e fantasiosa, non si avvicina certamente allo spessore di Prévert. Dunque Amélie più che beatificata, va considerata una bella storia, diversa e curiosa, che fa star bene, uscita nel momento propizio. Ma noi continuiamo a preferire Benigni.
Il faovloso mondo di Amelie è un film tanto faicle e ammaliante da seguire quanto difficile da spiegare. La storia e il rito del film è pacato e tranquillo, un film originale e che difficilmente si vede spesso. un film strano, un "Alice nel paee delle mervaiglie" ambientato nella realtàà, uno di quei film che ti piacciono già dalle prime scene. Il [...] Vai alla recensione »
Ritengo che 'Il fantastico mondo di Amèlie' sia un film molto delicato. La voce narrante, la tipologia di ripresa e la fotografia (dai toni accesi) sono estremamente giocosi, la stessa protagonista lo è: Si veste di colori molto accesi che richiamano un pò l'infanzia, attua veri e propri giochi amorosi ed è mentalmente rimasta alla fase dell'innocenza. [...] Vai alla recensione »
Amelie è una bambina che vive sola, tra una madre insegnante iperansiosa (che muore rocambolescamente, davanti agli occhi della figlia, travolta fuori da una chiesa da una suicida gettatasi dal tetto) ed un padre medico taciturno che la reclude in casa pensando erroneamente che soffra di una grave forma di cardiopatia (in realtà è solo timorosa di lui quando la visita con lo stetoscopio).
Non fosse per alcuni momenti eccessivamente "melensi" sarebbe un capolavoro. C'è una attenzione per i particolari davvero strepitosa,così anche da una piccola biglia,da una rapa,da fotografie strappate o da un nano da giardino vengono raccontate tante piccole storie. Amelie,interpretata magnificamente dalla Tautou,è una ragazza semplice, generosa e curiosa,che [...] Vai alla recensione »
Amelie è una giovanissima ragazza con un padre medico che la crede malata di cuore e una madre morta perchè centrata da una ragazza suicida. La giovane esce raramente di casa se non per lavorare. Tutto è destinato a cambiare dopo la notizia della morte della principessa Diana; la giovane, rinvenendo casualmente una scatola con vecchi ricordi, decide di trovarne il proprietario. [...] Vai alla recensione »
"Le fabuleux destin d'Amélie Poulain"(2001, Jean-Pierre Jeunet), film comunque rassicurante, dopo varie prove dello stesso regista dedicate(particolarmente un film della serie"Alien")a componenti disforiche della nostra esistenza... Si dirà. opere consolatorie, no; la capacità che certe persone hanno di scoprire, anche quando la"fortuna"non sembra [...] Vai alla recensione »
“Il favoloso mondo di Amélie” è un film del 2001 diretto da Jean-Pierre Jeunet. Amélie Poulain è una bambina che ha vissuto un’infanzia difficile e particolare in quanto, a causa della frettolosa e inesatta diagnosi del padre medico legata ad un’ipotetica patologica cardiaca della figlia, quest’ultima è costretta a rimanere quasi sempre [...] Vai alla recensione »
Amélie è una bimba con genitori alquanto possessivi e pieni di manie. Viene visitata dal padre al cuore una volta al mese ed essendo quello l'unico contatto che ha con lui, le batte forte il cuore tanto che egli crede che ella abbia una patologia e non la mandano a scuola. Così cresce chiusa in casa, privata dei contatti con i suoi pari.
Amelie è una ragazza che ama rendere una vita normalissima una vera e propria favola.Trova per caso,il giorno della morte della principessa Diana,un cofanetto che decide di restituire al proprietario cominciando così ad aiutare tutti coloro che hanno bisogno.La trama è semplice soprattutto perchè le avventure della protagonista sono eventi comuni della vita di ognuno.
Onestamente, il film mi è piaciuto un sacco, l'ho visto diverse volte e l'ho trovato favoloso (e poi a me la Tautou piace di per sè), ma non riesco ancora a farmi convincere dalla storia d'amore fra i due protagonisti. Non so... mi sembra strana, priva di vere e proprie fondamenta, i due si vedono, si parlano, si incontrano, ma si parleranno due o tre volte prima di baciarsi.
Il film, visto nel passato, mi è presente, ho le immagini davanti agli occhi e mi ricorda tanti momenti simpatici, vissuti mentre lo guardavo. Il cinema francese mi piace molto e, secondo il mio parere, non lascia mai a desiderare, anche quando racconta delle piccole storie come questa, dove l'attrice principale riesce a creare un'atmosfera da fiaba.
Mi ero avvicinato a questo film con qualche pregiudizio, lo ammetto. Film francese, genere non certo fra i miei favoriti. Ebbene, mi sono dovuto ricredere completamente di fronte a questo ottimo film, in cui viene esaltata la voglia di vivere senza uniformarsi alle comuni idee e di apprezzare i piccoli particolari. Audrey Tautou si esprime con un'ottima performance nell'impersonare la stravagante [...] Vai alla recensione »
Mi ha lasciato un'emozione bellissima! Consigliatissimo!
Suggerirei di scrivere le trame in Italiano.
Amelie è una ragazza semplice che si è creata un mondo tutto suo in cui non esce mai allo scoperto. Trae piacere delle piccole cose ( spezzare la crosta della creme bruleé con il cucchiaino, collezionare fotografie..) e vive come una bambina con i suoi infiniti sogni. Dopo aver trovato una scatoletta, conentende dei giochi di infanzia di un precedente proprietario di casa sua, [...] Vai alla recensione »
Lo definisco capolavoro perché lo trovo geniale nella sua semplicità: l'introduzione ai personaggi è deliziosa, quella di Amelie bambina su tutti! Tante storie che si intersecano alla perfezione con la dolcezza come filo conduttore. Fotografia e colonna sonora stupende. Audrey Tatou eccezionale. Dopo averlo visto fa venir voglia di prendere un biglietto per Parigi, visitare [...] Vai alla recensione »
Film bellissimo, emozionante, "semplice", che grazie ad atmosfere fiabesche, musiche avvolgenti e Audrey Tatou perfetta nella parte regala quasi due ore di puro coinvolgimento... ...ogni descrizione toglierebbe qualcosa a questo film che ho apprezzatto moltissimo, penso però di non fargli torto dicendo che con questa opera si spiega l'importanza e la bellezza che c'è nelle piccole cose! Bellissimo... [...] Vai alla recensione »
Il favoloso mondo di Ameliè è una commedia originale, che ha come protagonista un personaggio unico nel suo genere, quasi fiabesco, l'ingenuità l'estrema dolcezza della protagonista ci accompagna nella sua avventura per tutto il film accompagnandosi da delle deliziose colonne sonore. Il mondo che vede Ameliè è fatto dalle semplicità della vita.
Un film veramente di straordinaria bellezza. Forse l'ho apprezzato così tanto perchè non è il classico film romantico o l'ennesima commedia banale. Amelie è così tenera nella sua timidezza e nelle sue paura di affrontare il mondo che mi ha quasi commosso! Lo consiglio vivamente.
un film..strano,insolito,particolare,un film che comunque anche se strambo,molto bello,di certo non si vede tutti i giorni,una bella "favola"dalla trama originale e fuori dagli schemi.bello.
Un successo esagerato per un film indubbiamente simpatico e che recupera un po’ di fantasia. Ma secondo me è poco sostanzioso. Vorrebbe andare oltre ma non ci riesce. Vorrebbe toccare le corde più intime delle emozioni ma le sfiora soltanto. Vorrebbe insegnare qualcosa - specie nella figura del vecchio pittore - ma non è abbastanza profondo, anche a causa del montaggio serrato e troppo vorticoso delle [...] Vai alla recensione »
film magico e delizioso la colonna sonora è bellissima e ti catapulta in un mondo di sensazioni forti ...mai banale e finemente recitato..da vedere
C'è un errore, il mio commento c'è Per favore, cancellate quello intitolato "Non mi piace" Scusatemi Grazie!
Io non la sopporto. La trovo un'orrenda manipolatrice, un'odiosa ficcanaso che si diverte a spiare l'intimità degli altri (vedi i quindici orgasmi rilevati con un sorriso di subdolo trionfo), una tiranna insensibile e autocompiaciuta che trasforma gli altri in burattini e li obbliga a fare quello che lei vuole anche se li mette nei guai e poi si diverte a guardarsi lo spettacolo [...] Vai alla recensione »
La recensione sarà di chissà quanto tempo fa e magari la cosa è già stata segnalata, ma c'è una svista madornale che saltaa all'occhio e che fa forse capire perché Daniela Azzola non abbia "apprezzato" il film. NON è la morte di lady Diana a segnare una svolta nella vita di Amélie, ma appunto il ritrovare la "vecchia scatola [...] Vai alla recensione »
i volti sono l espressività del loro mondo la mimica dei personaggi rende unico il posto, i paesaggi esaltati da una fotografia eccezionale! !!
Dunque Amélie più che beatificata, va considerata una bella storia, diversa e curiosa, che fa star bene, uscita nel momento propizio. Ma noi continuiamo a preferire Benigni. CERTO CI SI CHIEDE COSA C'ENTRI BENIGNI!! NON RIUSCIRE A COLLOCARE UN FILM MAND IN PARANOIOA MANIACODEPRESSIVA I CRITICI E' UN BEL FILM COME SE NE VEDONO RARAMENTE ORIGINALE E CON UN'ATTRICE BRAVISSIMA BELLA E SIMPATICA FINE [...] Vai alla recensione »
Avevo lasciato una recensione su questo film, negativissima,visto che a me non è piaciuto per niente, ma è stata eliminata. Insomma, questa Amélie deve piacere per forza. Non mi piace.
Il commento di Daniela Azzola mi trova perfettamente in linea: una storia curiosa, diversa, per passare un paio d'ore. Per superare 3 stelle, oltre una bella interpretazione della Tautou, una bella scenografia ci vuole anche un coinvolgimento che prende il pubblico e questo mi sembrasia mancato perchè troppo spesso la realtà veniva confusa con la fantasia
Amélie Poulain, il dolce, bizzarro angelo custode di Montmartre, plana tra noi già coronata di una spessa aureola mediatica. Nei prossimi giorni si accettano scommesse cominceremo a descriverci (o qualcuno lo farà a nostre spese) alla maniera in cui Jean-Pierre Jeunet descrive i personaggi del film, con "quel che ci piace" e "quel che non ci piace": diventerà uno dei tormentoni che nascono al cinema [...] Vai alla recensione »
C'è speranza se questo accade a Parigi. Il favoloso mondo di Amélie, di Jean-Pierre Jeunet, è un albergo del sorriso. Il mondo così come sarebbe piaciuto a Zavattini, e a Prévert, e a Carné: le fate e gli gnomi possiamo essere noi, capaci di trasformare la realtà che ci circonda con la sola forza dello sguardo. Prendete Amélie Poulain (Audrey Tautou): avrebbe tutto il diritto di tenere il muso da [...] Vai alla recensione »
Chirac ha voluto una proiezione privata all'Eliseo. Jospin, più "democraticamente", l'ha potuto apprezzare nelle sale. Da destra a sinistra tutto il mondo politico l'ha amato. Jean-Paul Gaultier gli ha dedicato una sfilata. In Usa ne vorrebbero fare una serie per la tv. Le ragazze francesi assediano i parrucchieri per farsi pettinare alla Amélie. Ed Elle ha dedicato un numero ai suoi vestitini colorati. [...] Vai alla recensione »
Se Ivan Graziani fosse ancora tra noi cambierebbe il nome della fanciulla della sua più celebre canzone. è Amélie, non Agnese, a sapere di cioccolata. E a sprizzare dolcezza e gioia ad ogni sorriso. Ha stregato Parigi, la Francia, il Mondo, questa ragazza di vent'anni che arriva da Montmartre e un giorno scopre di avere una missione, alleviare le pene degli altri.
Proprio ora, a Legnano, il ragionier Alfonso Leoni s'aggiusta soddisfatto il bavero della giacca nuova, intanto a Gallipoli la vedova Lucia Giuffrè pensa con una punta di sollievo al suo Domenico che non c'è più. Quanto alla piccola Marisa Gilardino, in questo momento a Taggia si prova traballando le scarpe della madre, mentre a Comiso il verduraio Lino Amenta legge distratto una recensione di Il favoloso [...] Vai alla recensione »
Nel 2021 Amélie Poulain, la protagonista de Il favoloso mondo di Amélie (in originale Le fabuleux destin d'Amélie Poulain: sulla scelta della Bim di trasformare "destino" in "mondo" si tornerà tra poco), ha 47 anni. Chissà se ha ancora come compagno lo squinternato Nino Quincampoix, collezionista di fototessere così malriuscite da essere state strappate e gettate via; chissà come ha affrontato la pandemia, [...] Vai alla recensione »
È stata una scelta più che mai opportuna, quella della BiM di riportare in sala Il favoloso mondo di Amélie proprio in questo periodo. Una scelta che, dopo un periodo come quello che abbiamo appena vissuto, celebra in qualche modo il potere immaginifico del cinema, la sua capacità di essere popolare e di parlare a un pubblico più vasto possibile senza per questo perdere di inventiva.
Inno alla gioia, ma al posto del coro esuberante di Beethoven c'è la plastica, novecentesca Parigi di Jeunet, che canta la storia di Amelie Poulain, sedotta dal piacere di risolvere le storture del mondo, come Dio e come Zorro, al quale ruba una zeta graffiata sullo schermo. Amelie è una tempesta di emozioni aperte all'inquietudine, all'incantesimo e all'assurdità della vita.
Parigi è una cartolina elettronica, la scenografia d'un musical americano di Gene Kelly, un panorama inventato mettendo insieme luoghi comuni e souvenir, oppure è Colonia, la città tedesca dove parte de Il favoloso mondo di Amélie di Jean-Pierre Jeunet è stato girato. I parigini sono maniaci, ossessi, coatti, fobici, disadattati: un anziano dalle ossa fragili come vetro, che non esce mai di casa e [...] Vai alla recensione »
Tanto rumore per poco. Il favoloso mondo di Amélie ( Le Fabuleux destin d'Amélie Poulain di Jean-Pierre Jeunet ha messo a rumore la Francia l'anno scorso non solo per gli incassi da primato, ma anche come fonte di controversia ideologica. Era successo anche in Italia con La vita è bella di Roberto Benigni (1997), ma in quel caso C'era un crudele fatto storico all'origine.