Titolo originale | La Passion de Dodin Bouffant |
Anno | 2023 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Francia |
Durata | 145 minuti |
Al cinema | 1 sala cinematografica |
Regia di | Tran Anh Hung |
Attori | Juliette Binoche, Benoît Magimel, Emmanuel Salinger, Patrick d'Assumçao, Galatéa Bellugi Jan Hammenecker, Frédéric Fisbach, Jean-Marc Roulot, Bonnie Chagneau-Ravoire, Yannik Landrein, Sarah Adler, Pierre Gagnaire, Mhamed Arezki, Clément Hervieu-Léger, Laurent Claret, Fleur Fitoussi, Chloé Lambert, Patricia Boulogne. |
Uscita | giovedì 9 maggio 2024 |
Tag | Da vedere 2023 |
Distribuzione | Lucky Red |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,34 su 28 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 2 maggio 2024
La storia di Eugenie, stimata cuoca, e di Dodin, il raffinato gourmet con cui ha lavorato negli ultimi 20 anni. Il film è stato premiato al Festival di Cannes, ha ottenuto 3 candidature a Cesar, ha vinto un premio ai Lumiere Awards, ha ottenuto 1 candidatura a Critics Choice Award, In Italia al Box Office Il gusto delle cose ha incassato 759 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Sul finire del XIX secolo in Francia Eugenie, cuoca sopraffina, e Dodin-Bouffant, famoso gastronomo, lavorano fianco a fianco da vent'anni. Il loro è un rapporto di reciproca fiducia che progressivamente si è trasformato in una relazione sentimentale. Eugenie però si ritrae dinanzi all'idea che si consolidi in un matrimonio. Lui però non ha intenzione di arrendersi e si muove, per ottenere il risultato desiderato, sul terreno che li accomuna: la cucina.
Il rapporto tra cinema e cibo è ormai di lunga data ma un film come quello diretto da Tran Anh Hung segna decisamente una svolta in quello che è diventato quasi un sottogenere.
Il modello storico di riferimento è, oltre al romanzo di Marcel Rouff "The Life and the Passion of Dodin-Bouffant, Gourmet", Jean Anthelme Brillat-Savarin che nel 1825 pubblicò "La fisiologia del gusto" mettendo un punto fermo su quanto si dovesse fare o non fare nell'ambito della gastronomia e della presentazione del cibo a tavola. Dai giusti piatti e bicchieri fino agli accostamenti di certi sapori con certi altri, ogni elemento viene codificato e motivato.
Tran Ann Hung ha avuto poi, in fase di preproduzione, la collaborazione dello chef tristellato Pierre Gagnaire. Ne è nato un film che è distante anni luce da tutti i cooking game che la televisione ci propone perché il suo senso profondo non è la competizione ma la condivisione del sapere.
Fin dalle prime inquadrature, e per l'intera durata del film, vegetali, carni e tutto ciò che contribuisce alla riuscita di un piatto (ivi compreso un profluvio di pentole in rame) sono al centro dell'inquadratura e vengono portati sullo schermo grazie ad uno sguardo che è al contempo tecnicamente attento e sensorialmente partecipe.
Non stupisce venire a sapere che sul set, dopo lo stop di una ripresa, gli attori continuassero a mangiare perché anche le papille gustative dello spettatore, oltre che i succhi gastrici, entrano in attività. Si assiste davvero a una sorta di partitura in cui l'armonia degli elementi, dei colori degli stessi (immaginati) sapori si manifesta in tutta la sua delicata ma al contempo potente presenza.
Su questo pentagramma sensoriale si sviluppano le note di un autunno della vita che vede due persone (una delle due preferisce l'estate mentre l'altra finisce con l'amarle tutte) comunicarsi sentimenti attraverso l'attenzione che mettono nella preparazione dei piatti.
Mai, come si diceva, in competizione tra loro ma semmai con il desiderio di procurare all'altro (o ai commensali amici) un piacere particolare. Con, in più, un valore che si aggiunge e che completa il menu del film. Dodin e Eugenie hanno, come interessata collaboratrice, la piccola Pauline motivata dal desiderio di apprendere. Potrebbe diventare la futura Eugenie ma ha bisogno di qualcuno che condivida con lei non solo la passione per la cucina ma anche i segreti del mestiere. Qualcuno che sappia essere una guida che, come recita una massima zen ricca di saggezza, sia un vero maestro che "ti mostra la tua grandezza, non la sua". Dodin Bouffant potrebbe essere quella persona?
IL GUSTO DELLE COSE disponibile in DVD o BluRay |
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” Il gusto delle cose “, un film elegante , colto, raffinato dal forte impatto sensoriale . Fine ottocento ,una accogliente residenza della campagna francese con un attrezzatissima cucina dell’ epoca , è il tempio enogastronimico dove il gourmet Dodin Bouffant -definito il Napoleone dell arte culinaria -insieme alla sua [...] Vai alla recensione »
L’amore tra la cuoca Eugenie e il grande chef Dodin Bouffant è cresciuto con il tempo, durante i venti anni di collaborazione in cui insieme, lui creando e lei realizzando, preparano piatti deliziosi. La vita della coppia, che non è ancora una coppia, in quanto lei resiste alle sue continue richieste di matrimonio scorre nella massima serenità, la donna è felice nell’ [...] Vai alla recensione »
Una storia d'amore come nessun'altra. Un amore che lega Dodin Bouffant, gourmet inarrivabile alla sua cuoca Eugénie, sul finire dell'800 nella Loira dei castelli. Un'amore che è soprattutto condivisione di una passione nelle cose fatte "comme il faut", in cucina come nel bouduoir. Per vent'anni Dodin ed Eugénie, si amano con dedizione, discrezione [...] Vai alla recensione »
Il gusto delle cose di Tran Anh Hung è un potente affresco sul primo piacere dell’essere umano: nutrimento/essere nutrito; e anche una profonda riflessione perché affronta il tema quando da necessità, da scienza, diventa arte, appresa solo da chi ha una predisposizione naturale. Come nel gustosissimo film Ratatouille. Il mio amico che gestisce un ristorante di qualità, [...] Vai alla recensione »
E' vero i cibi possono essere descritti accompagnandoli a dei sentimenti e per questo possono anche diventare una forma di comunicazione linguistica, ci mancherebbe.Ma durante il film ho avuto la sensazione di una certa esagerazione sul tema. E mi sono subito venute in mente, per reazione alle raffinate degustazioni aristocratiche descritte, le sane e proletarie abbuffate accompagnate da [...] Vai alla recensione »
IL GUSTO DELLE COSE (T. A.Hùng, 2023) ** Eugenie, cuoca di eccelso talento, conduce al tempo stesso la cucina del rinomato gastronomo Dodin Bouffant e una relazione ventennale col suo padrone. Lui sarebbe pronto a impalmarla malgrado la riluttanza di lei, che desidera mantenere il titolo professionale e il ruolo di amante.
La trama potete leggerla altrove, la mia è solo una riflessione di getto su un film appena visto e che ho trovato molto bello.È un film sul cibo o un film d’amore? Scelgo la seconda, senza dubbio. Ma il cibo c’è, dall’inizio alla fine. Cos’altro è la buona cucina se non amore? L’amore per la natura, per gli ingredienti scelti con cura e mescolati con sapienza, per la ricerca di un gusto nuovo, sempre [...] Vai alla recensione »
Ecco un buon film francese, sostanzialmente descrittivo, che merita per ciò che non è (non è calligrafico, non è deformato da tematiche di attualità, non è superficiale) e per ciò che invece offre (allestimento filologico, sguardo impressionista, mano delicata). L'amore nasce e si alimenta dal piacere di lavorare insieme.
Non succede molto in questo film ma il senso di beatitudine che ti dà è tale che vorresti non finisse mai.
per favore qualcuno mi può dire titolo e autore del magnifico brano su pianoforte che accompagna i titoli di coda di questo film? Trovo questa la parte veramente memorabile.Mi ha fatto ricordare con nostalgia BABETTE. Grazie Mauro
Il film è di una noia mortale. Dialoghi zero, sempre e solo quelle 5 - 6 persone che mangiano in continuazione cibi ricolmi di salse. Ragazzina apprendista cuoca che l'unica cosa che fa è mangiare in silenzio gli avanzi delle svariate cene. Ogni tanto i due protagonisti escono dalla cucina per andare in camera da letto. Per il resto.
Al termine della prima parte del film ho usato la pausa per abbandonare la proiezione senza disturbare gli altri spettatori. Me ne sarei andato dopo dieci minuti perché si è subito manifestato il registro del film, per me insostenibile. Sono andato poi a leggere su rottentomatoes, dove il film ha 97% di valutazioni positive, e mi sono trovato molto in sintonia con quanto scrive Peter Sobczynski. Vai alla recensione »
Il film è lungo, noioso. Una storia d’amore certo, ma per la cucina francese che qui a dire il vero appare ancora più pesante di quello che è.Ci fossero state il 40 % in meno di preparazioni culinarie e si fosse data la giusta importanza alla storia d’amore e la durata del film fosse stata contenuta in 1 e 1\2 h vista la bella fotografia e costumi, avrebbe potuto essere godibile.
Si viene travolti fin da subito da una quantità inimmaginabile di cibo. Si inizia con una sensazione strisciante di nausea che ci accompagnerà per tutto il film. Per 140 minuti ho ammirato il senso di profonda e sottile intesa che lega i due protagonisti; a tre quarti ho esclamato: che uomo! vedendo Dodin passare alla cucina teorica alla pratica per sostenere la sua cuoca-compagna indebolita [...] Vai alla recensione »
Che cosa unisce l'arte culinaria e l'arte cinematografica? Fra tutti i punti di contatto possibili, probabilmente il principale è questo: la preponderanza della sintesi sull'analisi. In cucina come al cinema, l'insieme NON è coincidente con la somma delle parti. Se sullo schermo la dimensione simultanea non sovrasta in una maniera o nell'altra quella sequenziale, non è cinema.
Incipit, lungo mezz'ora, con pasto luculliano raccontato nei dettagli, ogni preparazione e il godimento dei commensali, portata dopo portata, nella Francia di fine Ottocento. II proprietario della magione di campagna è Dodin Bouffant gourmet (Benoit Magimel), Juliette Binoche la sua cuoca eccelsa. E amante di lungo corso, la passione sempre viva ma il matrimonio no grazie, a ciascuno i propri spazi. [...] Vai alla recensione »
Lei cuoca superlativa, lui fine gastronomo. Mentre l'Ottocento è agli sgoccioli, Eugénie e Dodin lavorano in perfetta sintonia da vent'anni. Le periodiche richieste di matrimonio dell'uno vengono garbatamente rifiutate dall'altra; vivono infatti nella stessa casa ma in camere separate. Addirittura, lui deve chiedere di poter far visita a lei, di notte, per non rischiare di trovare la porta chiusa a [...] Vai alla recensione »
Piccolo consiglio banale: non andate a vedere questo film a stomaco vuoto. Non importa quanto i vostri occhi e il vostro cuore siano affamati: qui troveranno certamente molto di quello che desiderano, usciranno dalla sala sazi, fino a condividere il dolce di una promessa con l'amaro di un destino che a volte nel caffè scorda di mettere lo zucchero. C'è abbastanza per rendere satollo e pago lo spirito: [...] Vai alla recensione »
Metti una sera a (s)cena. Ghiottoni di tutto il mondo, stringetevi a tavola: Il gusto delle cose è il vostro film. La sinestesia è forzata: al netto di qualche sfrigolio sonoro, il senso è solo quello, la vista, sicché toccherà a voi associare gusto e olfatto alle magnifiche pietanze ammannite da Tran Anh Hung. Celebrato per l'opera prima Il profumo della papaia verde di cui ricorre il trentennale [...] Vai alla recensione »
Volete sapere come erano le cucine nel 1885? Per chi se le poteva permettere, naturalmente. Non tutti avevano un rifugio in campagna dove dilettarsi con arrosti e salse (l'epoca della panetteria pare finita, l'impastatrice giace nell'armadio e del lievito madre nessuno parla più). Da un romanzo del 1924 scritto da Marcel Rouff, "La vie et la passion de Dodin Bouffant gourmet", il regista vietnamita [...] Vai alla recensione »
Stagione dopo stagione, ognuna porta con sé i suoi doni. Dodin Bouffant (Benoît Magimel) e Eugénie Chatagne (Juliette Binoche) sono nell'autunno della vita. Così le dice lui, guardandola con ammirazione, amore e desiderio. Con lo stesso amore, con la stessa ammirazione, e con un desiderio solo un po' meno espresso, lei gli risponde di essere nell'estate della vita, e che lo sarà sempre, anche alla [...] Vai alla recensione »
Una storia d'amore sussurrata tra le pentole e le teglie tra un rinomato chef e la sua compagna, donna infaticabile e al tempo stesso fragile. Tran Anh Hùng, franco-vietnamita si muove tra i fornelli con un film elegante, raffinato, tendente al calligrafico, che a tratti può sembrare una puntata di Gambero Rosso Channel, intervallata dai pochi momenti di intimità tra Juliette Binoche e Benoît Magimel, [...] Vai alla recensione »
Non è solo un sontuoso film sulla cucina e sul cibo come potrebbe sembrare. "Il gusto delle cose" di Tran Anh Hung, Premio per la miglior regia al 76° Festival di Cannes è una raffinata e coinvolgente pellicola sentimentale quale se ne vedono raramente. Il regista francese d'origine vietnamita si era affermato a inizio carriera con "Il profumo della papaya verde" (1993) e "Cyclo" (Leone d'oro a Venezia [...] Vai alla recensione »
Nel film dolce-amaro di Trân Anh Hùng, Eugénie (Binoche), cuoca eccezionale, lavora da vent'anni per il famoso gastro- nomo Dodin (Magimel). Nel tempo, dalla pratica gastronomica e dalla reciproca ammi- razione è nato un rapporto romantico. Dal sodalizio nascono piatti che stupiscono tutto il mondo. Tuttavia, Eugénie, desiderosa di libertà, non ha mai voluto sposare Dodin che allora decide di fare [...] Vai alla recensione »
Ci sono film condannati all'inattualità dalla loro bellezza. Lavori così perfetti che sembrano autorizzare se non incoraggiare il sospetto. Come mai tanta grazia? Cosa cela questo equilibrio di forme, tempi, materie? Possibile che non ci sia nulla da smascherare, una superficie da grattare, qualche nefandezza sotto lo smalto? Macché! Tutto, in questo nuovo film del franco -vietnamita Tran Anh Hung [...] Vai alla recensione »
Francia, 1885. Eugénie (Juliette Binoche) è una esperta e stimata cuoca. Dodin Bouffant (Benôit Magimel) è un gastronomo che ama la tradizione, ma non rinuncia a sperimentare. Lavorano insieme da oltre vent'anni: lui inventa ricette, lei le esegue. I di lui commensali sono amici gastronomi e gourmet, che sanno che è lei a realizzare gran parte delle magie portate in tavola con l'aiuto di una giovane [...] Vai alla recensione »
Tran Anh Hung, regista vietnamita di solide esperienze occidentali, filtrate dalla Francia, non girava dal 2016 ("Eternité"). Eppure in passato ha avuto ottimi successi, dall'esordio con "Il profumo della papaya verde", Camera d'or a Cannes nel 1993 e una candidatura agli Oscar, a "Cyclo", che vinse il leone d'oro a Venezia nel 1995. Ora torna con un film di grande eleganza estetica e raffinatezza [...] Vai alla recensione »
Tra manicaretti di alto livello e splendide pentole di rame, sbocciano passioni senza età. L'amore in cucina è una delle tendenze del cinema contemporaneo. Il regista Ton Anh Hùng si interroga sul rapporto tra sentimenti e sapori fin dal suo esordio, Il profumo della papaya verde. E continua il suo percorso con Il gusto delle cose, che a Cannes 2023 ha vinto il premio per la miglior regia.
Il gusto delle cose è un film antico. Cinema classico (una volta i francesi avrebbero detto "di papà", con una venatura di sussiegoso disprezzo) dall'ambientazione alla messinscena tranne che nel tema, moderno, della cucina. I programmi tv sugli chef stellati sono popolari in tutto il mondo e ll gusto delle cose racconta - senza la frenesia dei talent - il lavoro e la pazienza che comporta una cucina [...] Vai alla recensione »
Ne Il gusto delle cose non c'è una grande storia da riassumere. Siamo nella Francia di fine Ottocento e la cuoca Eugénie (Juliette Binoche) è da 20 anni al servizio del celebre gastronomo Dodin Bouffant (Benoît Magimel). Da anni sono amici e amanti e la loro collaborazione in cucina è rinomata, tanto che Dodin, chiamato il "Napoleone della gastronomia", viene richiesto da tutta Europa.
Il titolo italiano è la traduzione alla lettera di quello internazionale, ed è fuorviante. L'originale, più neutrale, più semplice, è La passion de Dodin Bouffant. Individuare quale sia questa passione è più interessante di conoscere le vere generalità di Dodin Bouffant. Che, per la cronaca, non è realmente esistito: è il personaggio di un romanzo di Marcel Rouff del 1924, La vie et la passion de Dodin-Bouf [...] Vai alla recensione »
È ondivaga e incostante la frequentazione di Tr?n Anh Hùng con il cinema, dilatata nel tempo, fra un film e l'altro, e nello spazio, in un periplo di storie ambientate in Vietnam, Hong Kong, Giappone e Francia e che ogni volta cerca di esplorare l'universo storico e culturale del paese che le accoglie, scegliendo una pratica, e un'esperienza, come chiave interpretativa, con lo spirito del viaggiatore [...] Vai alla recensione »
Un film sulla buona cucina francese e sulla preparazione di pranzi memorabili non è una novità sugli schermi cinematografici. Fra tutti, il primo che torna alla memoria, sul connubio cinema-cibo, è il film danese Il pranzo di Babette (1987) di Gabriel Axel, tratto dall'omonimo racconto di Karen Blixen, dove la cuoca del titolo, Babette, è una cattolica parigina, che durante il periodo della Comune [...] Vai alla recensione »
Non è certo la prima volta, nel cinema, che il cibo assurge a primaria fonte di comunicazione. Di emozioni e sentimenti. Elaborate ricette come forma d'arte, capace di generare una nuova forma di linguaggio inerente non solo allo stomaco di chi le gusta. Qualche esempio: Il pranzo di Babette di Gabriel Axel (1987), oppure Mangiare bere uomo donna di Ang Lee (1994).
Dopo aver partecipato al festival di Cannes nella sezione Un Certain regard con Il profumo della papaya verde (1992), per cui aveva vinto la Caméra d'or, e con A la verticale de l'ete (2000), il regista franco-vietnamita Tran Anh Hùng, già vincitore del Leone d'oro a Venezia per Cyclo (1995), presenta quest'anno in concorso per la Palma d'oro il film La Passione di Dodin Bouffant, e vince il Premio [...] Vai alla recensione »
Dopo sette anni di silenzio Tran Anh Hùng ritorna nascostamente, in una produzione francese ambientata sul finire del XIX secolo. Mezz'ora di food porn, interamente dedicata alla preparazione di leccornie, introduce a una prima ora di film in cui restiamo chiusi nella magione in cui vivono Dodin e la sua musa, compagna e cuoca Eugénie. Ma la superficie, fatta di cibo, edonismo e virtuosismi di regia [...] Vai alla recensione »
Pentole, tegami, mani rapide che eseguono gesti precisi: la cura per il dettaglio è alla base di La passion de Dodin Bouffant. Il vietnamita Tr?n Anh Hùng, naturalizzato francese, Leone d'oro a Venezia con Cyclo ormai quasi trent'anni fa, costruisce una relazione sentimentale nella Francia di fine Ottocento con gli strumenti della cucina. Dodin (Benoît Magimel, in un ruolo degno della sua stazza) si [...] Vai alla recensione »
Affidandosi al dizionario si possono trovare tre declinazione del lemma "passione": «Sofferenza fisica o spirituale», «Momento o motivo della vita affettiva caratterizzato da uno stato di violenta e persistente emozione», «Vivace inclinazione, per lo più lodevole o comunque non riprovevole». Ne La Passion de Dodin Bouffant il protagonista attraversa tutti gli utilizzi possibili e immaginabili del termine: [...] Vai alla recensione »
Dodin Bouffant è il Napoleone della gastronomia, un gourmet geniale, profondo conoscitore delle tradizioni della cucina francese e sperimentatore instancabile. Ad accompagnarlo nella realizzazione dei suoi menù, da vent'anni c'è la sua cuoca sopraffina, Eugénie. Ed è tutto un gioco sapiente di equilibri tra gli ingredienti, le caratteristiche dei prodotti, tra i sapori e gli aromi, le tecniche.
Juliette Binoche e Benoit Magimel tornano insieme ne La Passion De Dodin Bouffant (The Pot-Au-Feu) di Hùng Tran Anh, il film che porta i sublimi sapori della passione per la cucina in concorso al 76° Festival di Cannes. Il film sarà distribuito in Italia da Lucky Red. È il 1885. Eugenie (Binoche) è una cuoca impareggiabile, ha lavorato per il famoso chef Dodin (Magimel) negli ultimi 20 anni.
La felicità è desiderare quello che si ha già. Il vietnamita trapiantato in Francia Tran Anh Hung si mette ai fornelli e serve in Concorso a Cannes 76 La passion de Dodin Bouffant, il gourmet incarnato dal Benoît Magimel e affiancato dalla cuciniera Juliette Binoche, la soave Eugénie. Francia, metà dell'Ottocento, la donna lavora da vent'anni per il famoso gastronomo Dodin: tra i due si è sviluppata [...] Vai alla recensione »