Titolo originale | The Texas Chainsaw Massacre |
Anno | 1974 |
Genere | Horror, |
Produzione | USA |
Durata | 87 minuti |
Regia di | Tobe Hooper |
Attori | Allen Danzinger, Marilyn Burns, William Vail, Jim Siedow, Teri McMinn Edwin Neal, Gunnar Hansen, John Dugan, William Creamer, John Henry Faulk, Jerry Green, John Larroquette. |
Uscita | lunedì 23 settembre 2024 |
Tag | Da vedere 1974 |
Distribuzione | Plaion Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,62 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 17 settembre 2024
Una famiglia di macellai, minata da tare ereditarie, prima seziona i cadaveri d'un cimitero texano, poi stermina una comitiva di gitanti. In Italia al Box Office Non aprite quella porta ha incassato 150 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Un gruppo di giovani spensierati - Sally e il fratello disabile Franklin, Jerry, Kirk e Pam - in viaggio a bordo di un furgoncino si imbatte in uno strano autostoppista dalle idee apparentemente confuse e dalle pulsioni prima autolesionistiche e poi minacciose. Forti del numero e convinti che il tizio sia solo uno stralunato inoffensivo, i ragazzi lo cacciano dal furgoncino e proseguono nel loro viaggio, diretti a una casa, adesso abbandonata e in rovina, di proprietà della famiglia di Sally e Franklin. Quello strano incontro però è solo la prima avvisaglia di un avvicinamento inevitabile al Male che alberga nel profondo Texas e si incarna in una feroce famiglia di macellai.
Assieme a La notte dei morti viventi (e in misura minore a L'ultima casa a sinistra), Non aprite quella porta è uno dei piccoli film indipendenti che hanno cambiato per sempre il volto dell'horror, colorando di tinte cupe quello che restava del sogno americano.
La forza della metafora - con l'istituzione familiare disintegrata e malevola a rappresentare le istituzioni prevaricatrici - emerge con una violenza e una ferocia inusitate per i tempi, tracciando un segno che molti avrebbero poi seguito, anche se soprattutto nei suoi tratti più esteriori e superficiali. Ma di questo non si può fare una colpa a Tobe Hooper che in questo film è in uno stato di grazia che non gli fa sbagliare un colpo e gli consente di firmare un film che, nel suo genere, rasenta la perfezione. Truce e "cattivo" più in quello che insinua che in quello che effettivamente mostra, Non aprite quella porta traccia un preciso ritratto di una società malata sin nelle fondamenta, mettendo a confronto un gruppo di giovani ingenui e libertari (ma non senza contraddizioni, come dimostra la sostanziale messa in disparte del ragazzo disabile) con una visione deforme e sarcasticamente mostruosa di una classica famiglia benpensante attaccata alle tradizioni.
Hooper (1943-2017), qui al suo secondo lungometraggio per il cinema, mostra una grande capacità narrativa e una notevole forza visuale, riuscendo a generare una tensione costante e a creare un'icona duratura e persistente nella memoria degli spettatori come Leatherface, uno dei villain più bestiali e belluini dell'horror moderno. Pur avendo poi una lunga e variegata carriera con anche alcune punte di qualità e di successo, come per fare solo un esempio Poltergeist - Demoniache presenze, Hooper non sarebbe più riuscito a ritrovare la stessa grande ispirazione e la verve creativa che caratterizzano questo film, la cui lunga ombra si sarebbe perpetuata non solo con le innumerevoli imitazioni, ma anche con una moltitudine di seguiti e remake, alcuni validi altri meno, ma nessuno dei quali sarebbe riuscito ad avvicinare la potenza espressiva e gli esiti drammatici di questo capostipite che ancora oggi mantiene intatta la sua efficacia anche a livello di puro intrattenimento, rappresentando un perfetto meccanismo mirato alla creazione di un'atmosfera di puro terrore dove le potenziali vittime sono realmente carne da macello.
L'incontro con l'autostoppista, bizzarro e minaccioso, stabilisce sin dall'inizio, in modo magistrale, il clima inquietante del racconto. Dopo una prima parte apparentemente tranquilla, ma punteggiata da chiari elementi di inquietudine, il film prende velocità e nella sua seconda metà è un ininterrotto viaggio nell'horror più selvaggio, che si mantiene per lunghi tratti all'insegna di un crudo realismo per poi scalare le vette di un grottesco efficacissimo nella delirante scena della cena di famiglia cui Sally è costretta a partecipare. Paradigma inarrivabile dell'horror rurale, si conclude in modo simbolico e disturbante, con poche parole, lasciando tutto alla forza delle immagini.
Da segnalare anche l'efficace uso di musica ed effetti sonori stranianti e dissonanti a cura dello stesso Hooper e di Wayne Bell, mentre la country music diegetica fornisce un sottofondo falsamente tranquilizzante che in realtà serve a delineare ancor più il languore retrogrado della cultura locale.
Anche un cast di sconosciuti fa bene la propria parte: Gunnar Hansen è l'epitome del mostro grazie anche a una mimica perfetta, Marilyn Burns è una final girl da antologia, mentre Jim Siedow ruba la scena con una caratterizzazione di grande incisività e pura malignità.
Una famiglia di macellai, minata da tare ereditarie, prima seziona i cadaveri d'un cimitero texano, poi stermina una comitiva di gitanti. L'unica superstite riuscirà a farli internare in un manicomio.
NON APRITE QUELLA PORTA disponibile in DVD o BluRay |
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Il capolavoro di Tobe Hooper inizia con degli scatti fotografici: ciò vuole trasmettere fin dall’inizio un’affinità con la realtà, quasi come se stessimo per assistere a un documentario. Il film prosegue invece per tutt’altra direzione, creando quel modello/schema che sarebbe stato imitato, plagiato e avrebbe ispirato tutto il cinema horror a venire, ovvero: [...] Vai alla recensione »
Non aprite quella porta è un film trucido fatto da un genio. E' l' unica risposta che mi sono dato al termine della visione di quest' opera cinematografica sorprendentemente sottovalutata dalla critica. Ciò che ha colpito a morte la mia fantasia è che si tratta di un film macabro, sporco ed inzuppato di sangue. Tuttavia, il regista, non ha il [...] Vai alla recensione »
Era il 1974 quando Tobe Hooper terminò le riprese del sadico Non aprite quella porta. Il film, che negli anni divenne un Cult del cinema horror, oggi reggerebbe il confronto con i suoi più temuti rivali ( Profondo Rosso, l' Esorcista e Shining, solo per citarne alcuni). I motivi di tanto successo non sono più, ormai, tanto sconosciuti.
L 'inutilità, l'assurdo, l'osceno delle cene e dei pranzi de il fascino discreto della borghesia, rovesciati nell'abbuffata tribale e cannibalica, deviante ed estrema,con tanto di totem e feticci. Quintessenza del cinema plumbeo e nero degli anni '70 (vedi friedkin), punto di arrivo di tutto l'horror precedente e punto di partenza di tutto l'horror successivo. [...] Vai alla recensione »
5 Turisti si recano in Texas e durante una breve sosta nelle campagne finiscono massacrati uno dopo l'altro da una famiglia di cannibali, con al centro la figura di Leatherface, munito di maschera di pelle (umana) e motosega. Realizzato da Tobe Hooper nel lontano 1974, è un film horror che tutt'ora è ancora capace di impressionare e far inorridire lo spettatore che si ritrova [...] Vai alla recensione »
Cinque ragazzi con un furgone in panne finiscono vittime di una famiglia di macellai pazzi e assassini, solo una di loro si salverà...Il film parte lento e noioso con dialoghi banali, ci vorrebbe un pò di suspence in mezzo e invece s'arriva dritti in una fase di tensione asfissiante senza tregua con poco riguardo ai particolari in una sceneggiatura superficiale che non prevede lampi [...] Vai alla recensione »
Girato quasi come un documentario, con un cast di attori sconosciuti, "Non Aprite Quella Porta" è un film che all'epoca ebbe un fortissimo impatto, in un periodo in cui in America si temevano i serial killer e l'uomo era arrivato sulla luna da pochi anni. Il film forse visto oggi non farebbe più paura come una volta, ma sicuramente la sua atmosfera non è solo [...] Vai alla recensione »
Un absolute classic del genere horror inferiore solo all' "esorcista" per grandezza ed esemplarità. Un dato molto potente della pellicola è costituito indubbiamente dalla critica pesante della cellula di social organization della famiglia borghese della presente fase storica. Un intero sistema di società deve esprimere tutto se stesso prima di trapassare verso something [...] Vai alla recensione »
Come può una tranquilla gita di cinque ragazzi , trasformarsi nel peggiore degli incubi mai immaginati? Vedere questo film per credere... Senza dubbio una delle pellicole più disturbanti nella storia del cinema dell'orrore, impregnata di malsano e di degrado fin dalla prima scena. Realizzato da un Tobe Hooper in stato di grazia, che non riuscirà più a bissarne l'enorme successo e clamore con altre [...] Vai alla recensione »
Mi pare innanzitutto che Non aprite quella porta sia uno di quei pochi film ben realizzati che, consapevoli del proprio potere fascinatorio, definiscono “da sé” le proprie regole, senza nessuna concessione allo spettatore… Film visivamente ed esteticamente “violenti”, tali da zittire il pubblico… l’unico apprezzamento dei quali consiste nel rivederli, [...] Vai alla recensione »
Il film con gli anni ha preso l'etichetta di "classico del genere"; ma una visione obbiettiva del film ci fa sbuffare in svariate situazioni. Da subito ci accorgiamo di vedere un film con tutti gli elementi del trash (fotografia sporca soprattutto). L'incubo dei protagonisti si chiama Leatherface; personaggio creato dalle "ceneri" di un serial killer esistito: Ed Gein. La [...] Vai alla recensione »
Insuperabile nel suo genere.Sembra tutto incredibilmente vero. Forse l'unico horror che mi abbia fatto abbrividire ed inorridire.
Non aprite quella porta **** Produzione: USA 1974 Genere: Horror Attori principali: Marylin Burns, Paul A. Partain, Edwin Neal, Jim Siedow, Gunnar Hansen Regia: Tobe Hooper Trama: Una gita di cinque amici si trasforma in incubo, quando sulla loro strada incrociano una famiglia di cannibali intenzionati a cenare. Mini recensione: È il più estremo e intenso (in quanto horror) tra [...] Vai alla recensione »
l'ho visto 2000 volte sto filmla prima volta ke l'ho visto è stata 1 sera alle 9 cn 2 mie amiche ma nn avevamo paura ci siamo messe a ridere
un film con un atmosfera malsana che ha fatto la storia del cinema horror.visto oggi fa meno impressione ma al tempo era un film decisamente pauroso . buonele ambientazioni nelle campagne del texas , i personaggi sono abbastanza credibili il migliore è latherface.
Grandissimo capolavoro di Tobe Hooper; questo film ha sicuramente segnato l'industria horror del cinema! Il film si apre con una narrazione che illustra brevemente la vicenda rappresentata nella pellicola, nella versione italiana doppiata da Vittorio Di Prima, mentre nell'originale la voce narrante è quella di John Larroquette. Gli elementi che rendono semplicemente terrificante questo film sono a [...] Vai alla recensione »
Grandissimo capolavoro di Tobe Hooper; questo film ha sicuramente segnato l'industria horror del cinema! Il film si apre con una narrazione che illustra brevemente la vicenda rappresentata nella pellicola, nella versione italiana doppiata da Vittorio Di Prima, mentre nell'originale la voce narrante è quella di John Larroquette. Gli elementi che rendono semplicemente terrificante questo film sono a [...] Vai alla recensione »
Sopravvalutato dalla critica resta un cult movie dell’horror nonostante i limiti evidenti dovuti allo stile naif delle riprese, alla recitazione approssimativa del cast, formato da attori dilettanti e tutti esordienti, e alla esiguità del budget a disposizione di Tobe Hooper, che ha comunque il merito di aver prodotto il capostipite di una lunga serie di film ispirata alle gesta truculente di Leatherface, [...] Vai alla recensione »
Un horror divenuto col tempo un cult movie, che mette letteralmente in mostra le viscere della provincia americana e la violenza nascosta del profondo Sud. Lo fa con eccessi splatter che faranno scuola, nonché con personaggi grotteschi che amplificano la vicenda reale cui la storia è ispirata. La tensione è discontinua, ma la resa finale – vista anche con gli occhi retrovisivi [...] Vai alla recensione »
Senza dubbio nell'ottica dell'epoca faceva paura...visto oggi mi sembra di vedere il documentaio su come si gira un horror più che altro perchè la musica qui è un punto debole del film...effetti slasher che lasciano a desiderare e cura nei dettagli che ti fa venire voglia di vedere l'inquietante remake di marcus nispel...
Un classico del cinema horror tale da ispirare anche vari seguiti e un remake.Il film è il classico horror americano con la classica scampagnata tra ragazzi che si conclude in morti a raffica provocate dall'ormai noto Leatherface.Non trovo molto da aggiungere che non sia stato citato già in commenti precedenti che approvo,ma, c'è a mio parere la parte (dove la ragazza superstite [...] Vai alla recensione »