Anno | 2018 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Alessandro Genovesi |
Attori | Diego Abatantuono, Monica Guerritore, Salvatore Esposito, Cristiano Caccamo, Dino Abbrescia Diana Del Bufalo, Beatrice Arnera, Rosaria D'Urso, Antonio Catania, Vito Facciolla. |
Uscita | giovedì 1 marzo 2018 |
Distribuzione | Medusa |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,36 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento martedì 18 dicembre 2018
Antonio ha finalmente trovato l'amore della sua vita, Paolo, con il quale convive felicemente a Berlino. Antonio chiede a Paolo di sposarlo ma ora viene il momento di affrontare le due famiglie. In Italia al Box Office Puoi baciare lo sposo ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 2,2 milioni di euro e 952 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO NÌ
|
Antonio vive a Berlino dove condivide un appartamento con Benedetta, una ragazza ricca e svampita, e con Paolo, il ragazzo di cui si è innamorato a prima vista. Quando Antonio chiede a Paolo di sposarlo, lui pone una condizione: quella di essere presentato ai futuri suoceri in Italia. Antonio esita perché non ha mai rivelato la sua omosessualità a padre e madre, ma infine cede, e parte per Civita di Bagnoregio, il paesino dove è cresciuto e di cui suo padre è sindaco. A lui, oltre a Paolo, si aggregano Benedetta e Donato, un nuovo inquilino cinquantenne che è stato lasciato dalla moglie per via della sua preferenza per gli abiti da donna (da indossare personalmente, si intende). Peccato che Roberto, il padre di Antonio, nonostante le posizioni politiche "liberal" sia decisamente contrario a celebrare un matrimonio gay che vede coprotagonista il figlio. Sua moglie Anna, invece, si dichiarerà a favore e intraprenderà una campagna contro il marito "omofobo".
Alessandro Genovesi, insieme al cosceneggiatore Giovanni Bognetti, costruisce una commedia sentimentale che vorrebbe mettere in luce le ipocrisie italiane di fronte alla legge sulle unioni civili, ma narra invece una guerra di intolleranza: quella che Anna conduce contro il marito colpevole essenzialmente di non essere d'accordo con lei.
"La gente pensa che io sia cattivo perché non sono felice di questo matrimonio", si lamenta Roberto, e ha ragione: nessuno si sforza di capire il suo disagio, che non sarà nobile ma è umanamente comprensibile. Il copione inoltre dipinge Anna come la madre "reggitora" che "non può che generare" un figlio gay in adorante sottomissione alla figura materna.
È un peccato, perché la storia inizia bene, con una dichiarazione d'amore in voce fuori campo di Antonio a Paolo, con la recitazione non macchiettistica di Cristiano Caccamo nei panni di Antonio e di Salvatore Esposito in quelli di Paolo, e con lo spassoso arrivo di Donato (Dino Abbrescia), l'elemento comico più evidente di una vicenda che intende mescolare leggerezza e pathos. Ma le incoerenze cominciano da subito: quando ad esempio Paolo, che aveva insistito per essere presentato ai genitori di Antonio, rivela di non parlare da anni con la propria madre perché lei ha rifiutato il suo coming out.
I problemi, oltre che con i personaggi di Anna e Roberto, aumentano con l'improbabile ex fidanzata stalker di Antonio, Camilla, cui il ragazzo continua a minacciare (sacrosante) denunce alla polizia ma di cui invece accetta i ricatti e gli appostamenti. Quel che è più grave è che questa storia, che vorrebbe raccontare il presente, si colloca al di fuori del tempo e della realtà: e non solo perché tutto è edulcorato e reso inoffensivo, ma anche perché non si affrontano mai davvero le contraddizioni ideologiche di un Paese apparentemente progressista e invece profondamente retrivo, riducendo il conflitto ad un braccio di ferro coniugale. Del resto che Puoi baciare lo sposo non sapesse bene dove andare a parare lo rivela un finale in salsa musical che, in questo contesto, si può tradurre con l'espressione molto italiana "a tarallucci e vino".
Infine i personaggi femminili sono davvero discutibili: l'ereditiera idiota (credibilmente recitata da Diana del Bufalo, su cui il regista rivela di aver "calibrato il personaggio"), la moglie arpia e madre castrante, l'ex fidanzata egocentrica che non si rassegna al rifiuto. Se i personaggi maschili sono sostanzialmente positivi - la coppia gay, il frate "postmoderno", il padre retrogrado ma amorevole e disposto a cambiare - quelli femminili sono ancorati ai peggiori stereotipi e non mostrano alcuna complessità umana, pur tenendo conto che questa è una commedia e non un trattato di psicologia.
PUOI BACIARE LO SPOSO disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
BLU-RAY |
||
![]() |
€9,99 | – | ||
€9,99 | – |
Il punto di forza di questo film sono gli attori, davvero bravi, tutti. Sono riusciti a dare spessore e naturalezza ai loro personaggi, senza inciampare nella recitazione forzata e un po' accademica che spesso accompagna le pellicole made in Italy. Peccato per la story-line, che inizia con il giusto ritmo ma poi si perde, strada facendo, in meandri confusi e vicoli ciechi dai quali il registra [...] Vai alla recensione »
Credo che ce ne voglia di fantasia per creare qualcosa di brutto, forse anche di più di quella che serve per inventarsi un capolavoro. A me questo film non è piaciuto per nulla. Innanzitutto niente risate, manco sorrisi: ho allargato un pelo le labbra per una battuta di Catania, e poi basta. L' omosessualità qua viene ancora messa in burletta: da etero posso affermare [...] Vai alla recensione »
Bel film con un ottimo cast. Accanto alla riflessione su un tema più che mai attuale vi sono anche momenti comici e molto divertenti. Molto bravi gli attori: Abatantuono, Guerritore, caccamo, Esposito ed un divertentissimo Abbrescia. Avrei solo evitato di coinvolgere la Chiesa e soprattutto di usare un crocifisso posto alla mercè di tutti.
Un argomento quanto mai delicato trattato sempre col sorriso. Bel film, che tutti dovrebbero vedere per sorridere riflettendo.
Esilarante il pranzo di famiglia in cui i ragazzi fanno outing. La risata di Abatantuono è contagiosa
Finalmente una commedia solare e scanzonata….e ci sta pure Enzo Miccio!!!!
Strano vedere il cattivissimo Genny Savastano in queste vesti. Bravo e bravi tutti!
Peccato...il trailer come sempre è meglio del film. Trama insensata, personaggi sopra le righe, un Abatantuono e una Guerritore con dei personaggi presi pari pari dal film "Happy Family" e da "la peggior settimana della mia vita". Un bravo Salvatore Esposito l'unico che crede in quello che recita, fuori dal copione Antornio Catania e Diana Del Bufalo.
Il gay è di moda..e un filmucolo come questo attira i benpensanti curiosi..mi stupisce la presenza di Abatantuono che nelle pena generale regala qualche sprazzo di buon cinema..Povera commedia italiana!...ma questa ormai è storia nota.
un filmetto all'acqua di rose...cliché vari e tutto come te lo aspetti, in senso negativo.
Semplice, leggero e diretto, umanamente comprensibile da tutti i punti di vista.... In un contesto fantastico (Civita di Bagnoregio) la storia di un amore che ancora oggi, nonostante tutto, trova difficoltà ad essere vissuta e considerata "giusta". Riflessioni con il sorriso. Bravi
Dopo aver sbadigliato, a tratti destata da Dino Abbrescia e a volte da Abatantuono, per il resto lo stesso trovato veramente pietoso. Un’interpretazione così finta priva di pathos, una qualsiasi emozione o di qualunque messaggio morale,tale che avrei preferito vedere una puntata reale del programma kitsch di E. Miccio, non ho mai visto,ma che credo sarebbe stata molto più divertente [...] Vai alla recensione »
Divertente, delicato, attori molto bravi. Diego Abatantuono e Monica Guerritore mi sono piaciuti tanto, il grande Antonio Catania (il mio preferito) potrebbe fare qualsiasi personaggio,entrerebbe sempre nella parte, in modo eccellente. Diana Del Bufalo, voce meravigliosa, come attrice vorrei vederla in qualche ruolo dove interpreta un personaggio meno svampito in modo da apprezzarne le capacità [...] Vai alla recensione »
Il classico film che vorrebbe essere divertente e trasmettere una morale, ma non riesce a fare nessuna delle due cose.
A&G, premiata ditta Abatantuono/Genovesi specialista in commedie degli equivoci di famiglia a tema sociologico romantico manzoniano: quel matrimonio non s'ha da fare, quella coppia non s'ha da divorziare. L'attualità chiama l'unione civile gay. L'irsuto sindaco progressista (Abatantuono non debordante), ma omofobo, nello sperduto borgo-Italia risponde a figlio e compagno (Esposito/Caccamo) «State scherzando [...] Vai alla recensione »
Ancora la Puglia, ancora due giovani gay decisi a sposarsi, ma terrorizzati dalle reazi-ni del parentado. Per il resto poco a che spartire con Mine vaganti di Ozpetek. Qui il tono è molto più leggero, anche se fortunatamente privo di volgarità. Da Berlino, l'aspirante attore Antonio porta il collega innamorato Paolo a Civita di Bagnoregio, dove papà è il sindaco Roberto, progressista solo a parole. [...] Vai alla recensione »