Titolo originale | La tortue |
Titolo internazionale | Bernadette |
Anno | 2023 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Francia |
Durata | 92 minuti |
Al cinema | 106 sale cinematografiche |
Regia di | Léa Domenach |
Attori | Catherine Deneuve, Denis Podalydès, Michel Vuillermoz, Laurent Stocker, François Vincentelli Lionel Abelanski, Sara Giraudeau, Victor Artus Solaro, Olivier Breitman, Scali Delpeyrat, Barbara Schulz, Vincent Primault, Olivier Balazuc, Maud Wyler, Jacky Nercessian, Louis-Marie Audubert, Patrick Paroux, Aloïs Menu, Stéphane Hausauer, Laurence Oltuski, Stéphane Boucher, Jérémie Graine, Philippe Couerre, Juliette Green. |
Uscita | mercoledì 24 aprile 2024 |
Tag | Da vedere 2023 |
Distribuzione | Europictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,50 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 18 aprile 2024
Bernadette si aspettava di ottenere finalmente il posto che meritava una volta arrivata all'Eliseo perché aveva sempre lavorato alle spalle del marito per eleggerlo presidente. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Cesar, 2 candidature a Lumiere Awards,
CONSIGLIATO NÌ
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Bernadette Chodron de Courcel, moglie del Presidente Jacques Chirac, è la protagonista di una narrazione che sin dall'inizio dichiara di rifarsi ai momenti salienti della storia recente della Francia prendendosi però ampie libertà. Ne seguiamo il progressivo affrancarsi dalla figura dominante del marito al cui successo politico ha contribuito in misura notevole.
Catherine Deneuve si muove con grande agio e divertimento nei panni di una donna che impara ad emanciparsi.
Va fatta una premessa. Chi era presente alla proiezione in prima mondiale a Cannes de Il Divo di Paolo Sorrentino ricorda come i colleghi della stampa non italiana facessero fatica a districarsi nei passaggi della nostra politica che solo chi viveva oltre Ventimiglia poteva comprendere appieno. Quel film però si collocava su un livello che raggiungeva anche il grottesco richiedendo un alto intervento di decodificazione.
Léa Domenach, che è al suo primo lungometraggio, sceglie una strada diversa e punteggia la sua commedia di datazioni che accompagnano la narrazione rendendo tutto più semplice. Anche perché, pur non conoscendo nulla della politica d'Oltralpe, si può godere della prestazione della Deneuve e di chi le sta intorno soprattutto se si va con la memoria ad un altro film che l'ha vista protagonista. Si tratta di Potiche - La bella statuina di François Ozon in cui la Deneuve interpretava la moglie apparentemente svagata di un industriale che progressivamente sapeva farsi valere.
Qui, a quasi quindici anni di distanza, Catherine deve aver provato un grande piacere nell'indossare gli abiti (che a un certo punto un irritato Karl Otto Lagerfeld le impone di cambiare) di una donna a cui fisicamente non assomiglia per nulla ma di cui sa cogliere la capacità di attendere ma anche le spinte in avanti. Affiancata da un Michel Vuillermoz che offre al suo Chirac quel tanto di maschilismo vanesio che gli impedisce di comprendere quanto sua moglie sia in grado di cogliere i necessari punti di svolta strategici molto meglio di quanto non sappiano fare alcuni suoi vanagloriosi consiglieri.
Domenach, che scrive il film insieme a Clémence Dargent, sa anche come affrontare la vita di una donna che era a sua volta impegnata sul versante politico ma doveva confrontarsi con due figlie molto diverse. Mentre una sentiva ancora su di sé i segni dell'anoressia l'altra si era dedicata totalmente alla carriera del padre di cui era diventata l'assistente. Nei colloqui con loro la commedia lascia il posto a dinamiche che forse solo una sceneggiatura pensata al femminile poteva cogliere.
Era da tempo poi che non si vedeva un poster di un film così ammiccante e carico di significato. Bernadette è al contempo un tutt'uno con la tappezzeria ma anche se ne sta staccando. È la sintesi del personaggio. Se poi, sul versante del gossip, vi chiederete chi fosse l'attrice italiana nella casa di Chirac (almeno così vogliono le ricostruzioni stampa) mentre la principessa Diana trovava la morte nel tunnel dell'Alma a Parigi, se prestate attenzione, finirete con il sentirla indirettamente citare.
La moglie del Presidente è l'opera prima di Léa Domenach, dedicata alla rivincita di una donna vissuta per troppo tempo all'ombra del marito, la premiere dame Bernadette Chirac. Il film, pur essendo incentrato su un personaggio reale e non di finzione non è un biopic, o più precisamente è un "falso biopic" perché pur partendo da dati di cronaca, si prende delle libertà mescolando, nel puro intento [...] Vai alla recensione »
Lui ha la visione politica di un asino depresso Così dice Bernadette Chirac riferendosi al primo ministro prima che la figlia Claude le faccia notare: Sei la première dame, non puoi più dire quello che ti passa per la testa! Jacques Chirac ha appena vinto le elezioni del 95'. È affacciato alla finestra e saluta la folla, la moglie non sa ancora in quale guaio si sia cacciata, o forse lo prevede [...] Vai alla recensione »
Dietro ogni grande uomo c'è sempre una grande donna. Detto più che mai calzante nel caso dell'ex Presidente della Repubblica francese Jacques Chirac. Alla ribalta per anni eletto nel 1995 e in carica fino al 2007, di lui sappiamo tutto. De La moglie del presidente invece ben poco. Ci pensa il bel film di Léa Domenach, presentato in anteprima al festival Rendez Vous e ora in sala con Europictures, e [...] Vai alla recensione »