La moglie del presidente

La première dame si prende la rivincita

Sarà più esilarante per gli spettatori francesi, che conoscono meglio i personaggi, La moglie del presidente , primo lungometraggio di Léa Domenac; però anche quelli italiani avranno di che divertirsi. Perché Léa ha avuto l'ottima idea di non fare un biopic su Bernadette Chirac, suo marito Jacques, Sarkozy & co: a partire da personaggi reali ha giocato di humour, dirigendo una commedia stilizzata con cori, canzoni e una quantità di gag. Quando arriva all'Eliseo nel 1995, Bernadette si aspetta di ottenere il posto che ha meritato. Invece si ritrova messa da parte: prenderà la sua rivincita diventando una figura mediatica e dimostrando un talento politico superiore a quello del marito e dei suoi consiglieri. Come si vede, La moglie del presidente è una storia di emancipazione femminile, che ricorda un po' Potiche - La bella statuina , interpretato anche quello da Deneuve. Qui Catherine supera se stessa, con un sottile gioco di sfumature umoristiche e senza mai cedere all'imitazione. L'equilibrio tra gli episodi reali e le libertà che il film si prende è eccellente, fornendo occasioni continue all'ottimo cast di supporto. Quanto alla regia, Léa preferisce non assumersi troppi rischi, concentrandosi soprattutto sull'ottimo "timing" comico.
Da La Repubblica, 25 aprile 2024


di Roberto Nepoti, 25 aprile 2024