Anno | 2023 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 119 minuti |
Regia di | Saverio Costanzo |
Attori | Lily James, Rebecca Antonaci, Joe Keery, Rachel Sennott, Alice Rohrwacher Willem Dafoe, Sofia Panizzi, Carmen Pommella, Giovanni Moschella, Enzo Casertano, Michele Bravi, Benjamin Stender, Andrea Ottavi, Eric Alexander, Marco Gambino, Giuseppe Brunetti, Gabriele Falsetta, Michele Melega. |
Uscita | mercoledì 14 febbraio 2024 |
Distribuzione | 01 Distribution |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,95 su 32 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento giovedì 1 febbraio 2024
Un'aspirante giovanissima attrice negli studi di Cinecittà degli anni '50: la ragazza vive ore memorabili che segneranno il suo passaggio all'età adulta. Il film ha ottenuto 3 candidature e vinto 2 Nastri d'Argento, In Italia al Box Office Finalmente l'Alba ha incassato 413 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
|
Roma, anni Cinquanta. La diciottenne Mimosa si reca a Cinecittà con la sorella per partecipare ai provini delle comparse di un kolossal americano girato all'epoca della Hollywood sul Tevere, e a sorpresa viene scelta per un ruolo minore. La star del film, Josephine Esperanto, prende a cuore l'innocenza della ragazza e la sua estraneità a quel mondo di finzione, e trascina Mimosa con sé in una notte brava attraverso i luoghi della "dolce vita" romana, fra attori hollywoodiani e faccendieri che ronzano attorno al microcosmo del cinema. La ragazza viene catapultata suo malgrado, ma non senza momenti di euforia, in un universo privo di regole (e di scrupoli) animato da narcisismi e rivalità, ma anche da una fame di vita che vede nella nuova arrivata una fonte di linfa vitale. Arriverà l'alba a concludere questa rocambolesca avventura notturna?
Saverio Costanzo torna alla regia di una sua sceneggiatura originale dopo il successo della serie L'amica geniale, di cui conserva l'approccio alle scene iniziali, e inizia con un "film nel film" che sottolinea la finzione del cinema.
Segue poi l'omaggio con citazioni di Bellissima e la (magistrale) interpretazione di Carmen Pommella (reduce da L'amica geniale, oltre che da una lunga carriera teatrale) nei panni della madre di Mimosa, e poi una ricostruzione "kolossale" (ma con inquadrature alla Sergio Leone) di un "peplum" d'epoca egizia. Poi però la storia derapa verso un percorso vertiginoso che è un evidente omaggio proprio a La dolce vita felliniana, con il suo procedere dalle tinte e le proporzioni alterate dell'incubo (e che quindi ricorda anche il Fuori orario di Scorsese).
Mimosa si ritrova intrappolata in un labirinto a tratti seducente e a tratti respingente, in un tira e molla che la getta in perenne squilibrio: il che fa il paio con la disomogeneità con cui Costanzo dirige la sua storia, spesso uscendo fuori fuoco, forse anche oltre le sue intenzioni. Il senso della storia e il suo percorso narrativo sono chiari, ma è come se il film che approda sullo schermo ne fosse la versione sfalsata, con un effetto di sdoppiamento che è sì conforme alla trama, ma è meno gratificante come esito cinematografico.
Le interpretazioni giocano bene sul contrasto fra la finzione ostentata: la caratterizzazione alla Rita Hayworth di Lily James nei panni di Josephina, l'italiano stentato di Willem Dafoe in quelli dell'onnipresente Rufo, la legnosità da "matinée idol" di Joe Keery (ex Stranger Things) si contrappongono alla sincerità luminosa di Rebecca Antonaci nei panni di Mimosa, cuore emozionale del film, portatrice di autenticità in un mondo di contraffazione.
Tuttavia nel film nel film iniziale uno dei personaggi guardava la scena attraverso uno spiraglio, evidente rimando a Private, film di esordio di Costanzo, ed è come se anche il pubblico di Finalmente l'alba fosse costretto ad osservare una vicenda della quale non ha mai la visione coerente e completa, malgrado la messa in scena sontuosa e frontale.
In parallelo alla vicenda narrata, anche quella spostata di un grado rispetto alla parabola di Mimosa, c'è la tragica storia di Wilma Montesi, l'aspirante attrice ritrovata morta sul lido di Capocotta, a illustrare graficamente il pericolo e l'inganno del mondo del cinema (e il possibile lato B di quella notte brava): e c'è la presenza di una leonessa che non vede l'ora di uscire dalla sua gabbia e "prendersi Roma".
Questi due elementi però non riescono mai ad integrarsi organicamente ad una narrazione già di per sé ondivaga, non solo nelle intenzioni programmatiche ma anche nel risultato filmico. Quell'elemento magmatico che sfugge al controllo della regia è contemporaneamente l'essenza della storia che Costanzo racconta e il punto debole di una messa in scena che fa spesso l'effetto di un bersaglio mancato per un pelo.
FINALMENTE L'ALBA disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
BLU-RAY |
||
€14,99 | – | |||
€14,99 | – |
E finalmente l'alba arrivò, quando il mattino rischiarò le cose e i pensieri della ventenne Mimosa, fece sparire le brutture della notte. S'incammina verso casa dopo una notte fuori, una cosa mai accaduta a questa ragazzina pudica e ligia alla disciplina di “mammà”, alle convenzioni di una famiglia popolare.
L'adolescente Mimosa, appassionatissima di cinema, viene scelta quasi per caso fra le comparse di un grande film storico girato a Cinecittà (la storia è ambientata nell'aprile 1953) e passa una notte avventurosa in compagnia dell'attrice protagonista, la star Josephine Esperanto, che la trascina con i suoi amici fino alla casa del marchese Ugo Montagna, a Capocotta, dove ci [...] Vai alla recensione »
Il film non è un capolavoro si srotola su un fatto di cronaca che io ho vissuto ad undici anni, un fatto di nera che coinvolse il figlio Piero di Attilio Piccioni più volte ministro della repubblica, il Marchese Montagna, l’anfitrione di feste di sesso e droga, ed altre personaggi del jet set di allora, nel film hanno inserito anche, l’attrice Alida Valli che credo [...] Vai alla recensione »
Finalmente...! Dopo una serie di avvilenti impatti con una miseria cinematografica nazionale senza precedenti (il trionfo di C'è ancora domani dice tutto del livello a cui siamo arrivati), il film di Saverio Costanzo è una boccata d'ossigeno, fresca, rigenerante, da assaporare all'alba. E' un'opera che si contorna di tanti "finalmente".
Come osservato da altro critico, "tutto in Finalmente l’alba è finto: anche il mondo che circonda Cinecittà assomiglia a un set cinematografico e ogni attore punta a un’esagerazione enfatica, quasi parodica"; e, ancora," i personaggi che ruotano attorno alla ragazza protagonista" non sono che "meri bozzetti, privi di una personalità al di fuori del loro essere attori"In conclusione, un film da dimenticare.. [...] Vai alla recensione »
La giornata magica di Mimosa rischia di trasformarsi in un incubo, come è avvenuta quattro giorni prima per la sfortunata Wilma Montesi. Di questo film, che ne ricalca altri più o meno recenti su una Roma libertina, ho apprezzato la lunghissima scena della poesia muta di Mimosa, dove emerge il lato laido e cattivo dei partecipanti.
Ancora una volta il Cinema ci ha sorpreso, ammaliato e conquistato; davvero complimenti a Saverio Costanzo per la qualità e l’originalità della sua storia che conduce lo spettatore come un “Alice nel paese delle meraviglie “ son un Sorprendente fiale. Non so se piacerà a tutti, ma noi ci siamo fatti trasportare! ??
FINALMENTE L'ALBA... Quando dal trailer si capisce un tipo film che poi in sala risulta totalmente diverso c'è la possibilità di trovarsi davanti o un capolavoro o una boiata assurda, senza avere le mezze misure. In questo caso siamo di fronte alla seconda ipotesi, per lo meno per quanto concerne la storia che è si fantasiosa, ma priva di sostanza e senso.
Anche se la trama è banalotta e avrei voluto la scena del rientro a casa o piuttosto l'essere sbranata dalla tigre, il fatto che il film sia tutto in lingua originale, specialmente per quanto riguarda il magnifico Dafoe che (da anni residente in Italia), recitando in italiano le parti che lo richiedo è assolutamente un valore aggiunto.
Alcuni personaggi interessanti e rimandi alla cronaca dei primi anni '50 sono diluiti in un'opera abbastanza prevedibile - cocaina, vecchi sporcaccioni, star strambalate e fragili - che può essere appuntamento stimolante per i cinefili ma, forse, sfuggente e poco incisiva per lo spettatore medio. Mimosa risulta povera di sfaccettature, gli occhioni azzurri perennemente sgranati, tutto stupore anche [...] Vai alla recensione »
Alcuni personaggi interessanti e rimandi alla cronaca dei primi anni '50 sono diluiti in un'opera abbastanza prevedibile - cocaina, vecchi sporcaccioni, star strambalate e fragili - che può essere appuntamento stimolante per i cinefili ma, forse, sfuggente e poco incisiva per lo spettatore medio. Mimosa risulta povera di sfaccettature, gli occhioni azzurri perennemente sgranati, tutto stupore anche [...] Vai alla recensione »
Abbiamo scelto questo film quasi per caso, una sorpresa di emozioni! L'attrice protagonista (che non ti aspetti tra l'altro) e' intensa e ti travolge nelle sue emozioni, lasciando un messaggio di speranza, fiducia e una strana incoscienza. Un cast internazionale di tutto rispetto, una trama imprevedibile, merita di essere visto. Complimenti a tutti!
Al cinema dal 14 febbraio dopo l'anteprima - in concorso - all'ultima Mostra del Cinema di Venezia, Finalmente l'alba di Saverio Costanzo ci accompagna in un intrigante, a tratti oscuro, atto d'amore verso l'ultima epoca d'oro del cinema nostrano. Nel 1953, la ventenne Mimosa, timida e appassionata di film, si reca presso gli stabilimenti di Cinecitta` con la sorella Iris per partecipare ai provini [...] Vai alla recensione »
Mimosa (Antonaci) accompagna la sorella bella al casting delle comparse di un peplum che si sta girando a Cinecittà, e invece prendono lei. Che entra nelle grazie della star Lily James e viene coinvolta in una notte romana sesso e droga come accadde a Wilma Montesi, trovata morta sulla spiaggia di Capocotta proprio in quei giorni del 53. A Venezia il film di Saverio Costanzo durava 2h40', in sala due [...] Vai alla recensione »
Era da tempo che Saverio Costanzo non dirigeva un'opera cinematografica. Era il 2014 quando presentò a Venezia, Hungry Hearts, che vinse due Coppe Volpi per la miglior interpretazione, andate rispettivamente ai due protagonisti della pellicola, Alba Rohrwacher e Adam Driver. Lo abbiamo visto come regista di serie televisive di successo, In Treatment e L'amica geniale.
Perplessi. Si resta davvero perplessi di fronte alla ricostruzione di Cinecittà, dove si sta girando un peplum (si fa per dire) con una Faraona protagonista. Cancellata dalla storia, ovvio, e poi reinventata dal cinema come femmina crudele. Così raccontano, e così noi riportiamo: sono i pasticci che succedono quando il regista-sceneggiatore scrive un film storico cercando di non perdere di vista l'oggi. [...] Vai alla recensione »
Tutto in una notte. Il viaggio di formazione di Mimosa (l'esordiente Rebecca Antonaci) si compie entro lo spuntare del giorno, in una notte romana degli anni Cinquanta, attraversata in macchina dai divi di Hollywood e adombrata dal fantasma di Wilma Montesi, giovane comparsa barbaramente sacrificata ai capricci di politici e potenti. Come lei, Mimosa è in procinto di sposarsi con un agente di polizia, [...] Vai alla recensione »
Saverio Costanzo ha offerto al pubblico della Mostra del cinema di Venezia un po' di calorie e di divertimento senza pretese. È la storia di Mimosa, un anatroccolo insolitamente bello che si trasforma in un cigno, ancora più suadente delle affascinanti stelle che lei idolatra. Nella Roma degli anni cinquanta, epoca d'oro di Cinecittà, Mimosa, durante una lunga e assurda nottata, riesce a farsi strada [...] Vai alla recensione »
Cita, omaggia, rilegge e trasforma molti e molto importanti classici italiani, eppure riesce a presentarsi come un film insolito e sontuoso, magari irrisolto ma in ogni caso inventivo e personale. "Finalmente l'alba", l'unico film italiano in concorso disapprovato dal patriottico consesso dell'ultima Mostra di Venezia, arriva nelle sale sforbiciato (da 140 a 120 minuti di durata) ma ancora pronto a [...] Vai alla recensione »
L'Hollywood sul Tevere anni '50 servita al pubblico globalizzato dei nostri giorni. Dive capricciose, quasi divi insicuri, galleristi gentili ma senza scrupoli (Willem Dafoe), popolane pronte a portare la figlia al mercato delle facce come in "Bellissima" di Visconti. Ma anche notti senza fine, le vaste platee dell'Italia pre-tv, l'ombra inquietante del caso Montesi (1953, primo delitto mediatico nella [...] Vai alla recensione »
Annunciato come uno dei progetti più costosi della storia del cinema italiano, con quasi 30 milioni di budget, "Finalmente l'alba" di Saverio Costanzo sembra partire lì dove ci aveva lasciati "L'amica geniale", ma ampliandone la visione alla storia del cinema italiano, a un momento di grande speranza di Cinecittà (la cosiddetta Hollywood sul Tevere) e delle molte che, come Mimosa, finirono nel frullatore [...] Vai alla recensione »
Si inizia brillantemente con un affresco della Cinecittà anni Cinquanta, si prosegue faticando con la celebrazione del cinema dei padri, attraverso un cocktail indigesto che frulla "Lo sceicco bianco" di Fellini con "Bellissima" di Visconti, e si conclude con un finale disastroso. Peccato perché molti sono i pregi di un film che pensa in grande, confezionato con molta cura tecnica e capace, nella [...] Vai alla recensione »
Negli anni Cinquanta un'adolescente romana, Mimosa, prossima al fidanzamento, accompagna la sorella aspirante attrice negli studi di Cinecittà per un provino e si ritrova a fare la comparsa in un peplum hollywoodiano ambientato nell'antico Egitto, mentre il cadavere della ventunenne Wilma Montesi viene ritrovato sulla spiaggia di Capocotta. Un'esperienza caotica e imprevedibile che le farà vivere una [...] Vai alla recensione »
Siamo nel 1953 e la giovane Mimosa (bravissima Rebecca Antonaci), si ritrova dapprima comparsa su un set di Cinecittà e poi trascinata in una notte da folle «dolce vita» romana tra divi, personaggi torbidi, umiliazioni, disillusioni, perdita dell'innocenza. Con il triste caso della povera Wilma Montesi che Saverio Costanzo usa da sfondo, tra Chazelle e Tarantino, per rivelare il lato B di quel mondo. [...] Vai alla recensione »
Il legame fra il cinema italiano e la storia del Paese è sempre stato fortissimo. Fin dai tempi del neorealismo. Negli ultimi decenni, il cosiddetto "cinema del reale" è stato forse il filone più vivace della nostra cinematografia. Da qualche anno è poi invalso l'uso di partire da fatti di cronaca per intraprendere narrazioni di fantasia. Il campionissimo di questo stile è Marco Bellocchio, con le [...] Vai alla recensione »
Plastikman è lo pseudonimo con il quale è noto Richie Hawtin, musicista elettronico e dj anglo-canadese. Saverio Costanzo utilizza un paio di suoi brani dei tardi anni 90 quale colonna sonora delle riprese di Merneith The Pharaoh Woman, il kolossal in costume che il regista Dutch O'Donahue sta girando a Cinecittà. Si tratta del film nel film, a cui partecipa, da comparsa nei panni di un'ancella, e [...] Vai alla recensione »
La ventunenne Wilma Montesi, aspirante attrice e occasionale comparsa a Cinecittà, venne trovata morta sulla spiaggia di Torvaianica l'11 aprile 1953, due giorni dopo una festa a cui avevano partecipato diverse personalità dell'alta borghesia romana, tra cui Piero Piccioni, jazzista figlio dell'allora ministro degli esteri Attilio. Da allora, il corpo riverso e il nome di Wilma Montesi ha rappresentato [...] Vai alla recensione »
Anni 50. Mimosa, a un passo dal matrimonio con un uomo imposto dai genitori, si presenta a Cinecittà per accompagnare la sorella a un provino per un peplum. Notata dalla star hollywoodiana del film, viene chiamata a fare la comparsa e poi ad accompagnare la diva, assieme alla sua cerchia, in un'avventurosa notte romana. Costanzo parte da una vicenda di cronaca, l'assassinio della giovanissima Wilma [...] Vai alla recensione »
Diciamolo subito: è un film in grande quello che ha realizzato Saverio Costanzo, probabilmente, anzi senza il probabilmente, il più grande della sua carriera. Oltretutto sono passati quasi interminabili dieci anni dal suo ultimo film per le sale, Hungry Hearts che nel 2014 si era aggiudicato proprio al Festival di Venezia due Coppe Volpi per le interpretazioni rispettabilmente di Adam Driver e Alba [...] Vai alla recensione »
Roma, primavera 1953. Mimosa, ragazza semplice e sognatrice, riluttante promessa sposa di un poliziotto campano, accompagna per un provino a Cinecittà la sorella maggiore, più bella e spigliata di lei. Mentre quest'ultima viene scritturata per fare la comparsa, Mimosa vagabonda tra i set e finisce per catturare l'attenzione di una capricciosa diva statunitense, Josephine Esperanto, che rimane colpita [...] Vai alla recensione »
Il caso Wilma Montesi, ventunenne trovata morta sulla spiaggia di Torvaianica 70 anni fa, il 9 aprile del 1953, servì all'Italia per immaginare le ombre del discorso moralistico della politica (poi scagionato): feste, orge, droghe. Ed effetti collaterali. Costanzo immagina di salvarla e redimerla, la Wilma del suo multiverso, Mimosa, un'amica geniale a un passo da Io la conoscevo bene, candida che [...] Vai alla recensione »
Raramente capita di vedere un film in cui si sfiora costantemente l'orlo della catastrofe, della perdita di credibilità improvvisa e irreversibile. E Finalmente l'alba di Saverio Costanzo, presentato in concorso a Venezia 80, rientra proprio in questo ristretto novero di film che sfidano lo spettatore, che sembrano portarti da una parte e invece poi ti portano altrove, e così via, come in una sorta [...] Vai alla recensione »
"L'Italia è un Paese pericoloso per una ragazza, è una questione culturale. E l'immagine della Montesi per me è archetipo del femminicidio". Saverio Costanzo torna al caso Montesi, la ragazza trovata esanime sulla spiaggia di Torvaianica il 9 aprile 1953, e porta in Concorso alla 80esima Mostra di Venezia Finalmente l'alba, cronaca notturna dell'educazione sentimentale e professionale dell'aspirante [...] Vai alla recensione »
Saverio Costanzo lo definisce «un film su chi è ancora capace di guardare il mondo con stupore»e certo la sua protagonista, la giovane Mimosa - sorprendente Rebecca Antonacci - ragazza di borgata con la passione per il cinema quegli occhi grandi, azzurri, li tiene ben diritti sulle cose senza distogliere lo sguardo mai, neppure quando incrocia quello dei suoi miti, attori e attrici leggendarie nel [...] Vai alla recensione »
C'è una leonessa in Finalmente l'alba di Saverio Costanzo e rappresenta la pericolosità ferina di un ambiente cinematografico decadente del 1953 capace di sbranarti durante una notte. È la tensione che respira la popolana Mimosa, comparsa per caso in un peplum, quando arriva in una Cinecittà ancora sconvolta dalla morte di Wilma Montesi. Perfide dive, nobili ruffiani, un vaghissimo sapore di Dolce [...] Vai alla recensione »
All'alba di quella notte la ragazza torna casa nella Roma di Piazza di Spagna: una città immobile e vuota, coi colori freddi dell'inizio del giorno che scolorano; ha addosso un abito rosso stropicciato, il bel viso innocente segnato dalle lacrime di una lunghissima notte, e cammina come pregando, mentre da lontano una leonessa che già l'ha impressionata a Cinecittà, la segue come un avvertimento, un [...] Vai alla recensione »
Al secondo film scatta già l'allarme. Di questo "straordinario" cinema italiano in Concorso, con ben 6 opere in gara per il Leone, già due ce le siamo giocate male, ma se "Comandante", il film di apertura di Edoardo De Angelis ha meritato un seppur minimo di attesa, la presenza di "Finalmente l'alba" di Saverio Costanzo trova forse la sua unica giustificazione nell'esorbitante costo di una trentina [...] Vai alla recensione »
E' un romanzo di formazione al femminile, rito iniziatico e di passaggio, anche «Finalmente l'alba», la seconda pellicola italiana in concorso, ma anche il meno riuscito dei film di Saverio Costanzo: che agitando lo spettro del caso Montesi svela il dietro le quinte della favola del cinema, lasciando che Alice si avventuri da sola in un Paese delle meraviglie che così meraviglioso non è.
Saverio Costanzo è regista da sempre abituato a dividere. È stato così per La solitudine dei numeri primi, adattamento letterario tra i più chiacchierati dell'ultimo ventennio, e suo primo passaggio alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2010; ed è stato così anche, quattro anni dopo, per il suo ritorno al Lido con Hungry Hearts, cast internazionale (alla compagna del regista Alba Rohrwacher si aggiungeva [...] Vai alla recensione »
Nella filmografia di Alida Valli, la diva italiana (anzi, polese; ma questa è un'altra storia) che da Cinecittà arrivò a Hollywood e da lì tornò perché insofferente alle imposizioni di David Selznick, c'è un film nascosto, girato intorno al 1952: si intitola Sacrificio, un dramma bellico che la vede tragica protagonista nella Roma occupata dai tedeschi e prossima alla liberazione.
Con Saverio Costanzo ci eravamo lasciati al tramonto, sulle note di Tu si na cosa grande di Modugno nell'emozionante finale di Hungry Hearts, film che a Venezia 2014 era riuscito a portare a casa le due coppe Volpi per le interpretazioni di Adam Driver e Alba Rohrwacher. Negli ultimi anni il regista si è dedicato a due serie tv, In Treatment e L'amica geniale, di cui è stato showrunner e regista.
"Finalmente l'alba", presentato stamani alla stampa e da stasera in gara ufficiale a Venezia, segna il ritorno al Lido di Saverio Costanzo a nove anni da "Hungry Hearts", (ultima sua fatica per il grande schermo prima dell'avventura seriale de "L'amica geniale"). Il film racconta la Cinecittà degli anni Cinquanta, attraverso la storia di Mimosa (Rebecca Antonaci, scoperta da Costanzo nello spot Barilla [...] Vai alla recensione »
Nella Cinecittà del '53 la giovane e umile Mimosa - Rebecca Antonaci - è considerata abbastanza grande per sposarsi ma non per tutto il resto, vive di una passione infantile per il cinema e ha prospettive mediocri. Suo malgrado, tuttavia, si ritroverà coinvolta in un'avventura notturna memorabile che la porterà a scavare tanto in se stessa quanto in quella parte di Roma dove i sogni diventavano realtà, [...] Vai alla recensione »