L'amica geniale

Film 2018 | Drammatico, +13 120 min.

Regia di Saverio Costanzo, Alice Rohrwacher, Daniele Luchetti. Una serie con Elisa Del Genio, Ludovica Nasti, Margherita Mazzucco, Gaia Girace, Alba Rohrwacher. Cast completo Genere Drammatico, - Italia, USA, 2018, distribuito da Nexo Digital. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 3,31 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. STAGIONI: 3 - EPISODI: 24

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Ultimo aggiornamento venerdì 21 aprile 2023

Due amiche cresciute insieme in un quartiere periferico di Napoli. La vita le divide ma l'amicizia le fa ritrovare anche da adulte. La serie ha ottenuto 2 candidature a Critics Choice Award, In Italia al Box Office L'amica geniale ha incassato nelle prime 9 settimane di programmazione 478 mila euro e 461 mila euro nel primo weekend.

Consigliato sì!
3,31/5
MYMOVIES
CRITICA 3,50
PUBBLICO 3,11
CONSIGLIATO SÌ
La storia di un'amicizia straordinaria tra due giovani donne che si costruiscono e si abbattono, si amano e si odiano, condividono una vita intera.

Elena e Lila nascono nella Napoli degli anni Cinquanta. Per loro la vita si limita al quartiere dove abitano, vanno a scuola, giocano a bambole. E la loro amicizia, raccontata da Elena in un romanzo diversi anni più tardi, comincia proprio con una storia di bambole perdute, gettate in una cantina buia e mai più ritrovate. Le due bambine si persuadono che siano state 'sequestrate' da un 'orco', Don Achille, l'uomo che fa il buono e il cattivo tempo nel rione. Brillanti in maniera diversa a scuola, Elena e Lila provano a convincere i rispettivi genitori a mandarle alle medie per continuare gli studi. Elena la spunta, Lila soccombe all'ignoranza del padre.

Dopo Elena Ferrante spetta a Saverio Costanzo rispondere, incarnando Elena e Lila e ricostruendo (a Caserta) Napoli, la terza eroina della storia. Napoli e la sua politica corrotta, il suo splendore, la sua miseria e le sue catastrofi naturali (nella saga, il terremoto del 1980) sul fondo di un'Italia preda delle violenze, dal dopoguerra ai giorni nostri. Più che un décor, Napoli è un personaggio che rivela e sviluppa i suoi differenti volti. Elena e Lila sono di fatto l'espressione di quei volti, uno intellettuale e l'altro istintivo. Muove dunque da Napoli, l'azione e la reazione permanente di due amiche fusionali che si costruiscono e si abbattono, si amano e si odiano, condividendo libri, amanti, famiglie, bambini. Parte invece da due giovanissime attrici, credibili e sorprendenti, Costanzo per dire l'eterno contrasto tra il mestiere e il talento, tra lo stimabile e il genio.

Regia di Laura Bispuri.

La quarta stagione della serie

Recensione di a cura della redazione

Questa stagione si basa sul quarto e conclusivo romanzo della tetralogia di Elena Ferrante "Storia della bambina perduta".
Episodi: 8
Regia di Daniele Luchetti.

Una terza stagione fluida nelle immagini e nella scrittura, ma con meno 'febbre' narrativa

Recensione di Paola Casella

STORIA DI CHI FUGGE E DI CHI RESTA

Le vite parallele di Elena Greco e Raffaella Cerullo, meglio note come Lenù e Lila, si svolgono su due realtà completamente diverse: Elena si laurea a Pisa, scrive un romanzo di discreto successo, sposa un docente figlio dell'alta borghesia intellettuale e forma una famiglia benestante a Firenze; Lila lavora nella macelleria Soccavo e cresce il figlio Gennaro in un quartiere degradato insieme ad Enzo, con cui poi contribuirà allo sviluppo di quella innovazione tecnologica destinata a rivoluzionare il futuro. Ogni tanto i percorsi delle due giovani donne si incontrano, ed è sempre una piccola detonazione, perché dalla loro intesa profonda, così come dalla loro eterna rivalità, nascono riflessioni che lasciano il segno sulle reciproche decisioni di vita.

Con Storia di chi fugge e di chi resta la saga de L'amica geniale si concretizza in una terza stagione che vede un cambio di regia: dopo Saverio Costanzo e Alice Rohrwacher la cinepresa passa a Daniele Luchetti, e le differenze sono numerose.

Da un lato, soprattutto nei primi due e negli ultimi due episodi della stagione, Luchetti mette a ottimo frutto le sue peculiari tecniche sia di ripresa che di narrazione, facendo leva soprattutto sulla regia sperimentata in Lacci, non a caso basato sul romanzo di Domenico Starnone, spesso additato come coautore dei romanzi di Elena Ferrante su cui la saga è basata.

Dunque c'è una movimentazione fluida delle immagini, una rappresentazione ritmata dei conflitti, una palette di colori primari che non ha paura di osare toni decisi, un intercalare delle immagini di repertorio a correlare la storia di Lila e Lenù con la Storia del nostro Paese. Dall'altro lato, soprattutto negli episodi centrali, la storia diventa lenta e statica, soprattutto quando la protagonista è Elena, anche a causa della limitata espressività di attrice della giovanissima Margherita Mazzucco, che ha il viso giusto per il ruolo ma una capacità recitativa ancora poco sviluppata. Se immaginiamo Alba Rohrwacher nello stesso ruolo, come succederà nella quarta stagione, possiamo prevedere una infinita gamma di sfumature interpretative in più.

Per contro, quando entra in scena Gaia Girace nei panni di Lila la storia riprende quota, e non solo perché anche nei romanzi il suo è il personaggio vitale, mentre Lenù è confinata al ruolo dell'osservatrice, ma anche perché Girace è naturalmente capace di imprimere al suo ruolo ferocia e ironia alternate ad una grande fragilità e ad una (iper)sensibilità a stento arginata dalla durezza apparente.

Manca anche, in questa terza stagione, quella componente delirante che è la forza dei romanzi di Elena Ferrante e che sia Costanzo (in scene come quella dei fuochi d'artificio durante il Capodanno sul terrazzo) sia Alice Rohrwacher nel bellissimo excursus al mare e nella scena dell'innamoramento di Lila e Nino, avevano saputo restituire agli spettatori. Qui invece il registro è allo stesso tempo più uniforme e più monotono, i guizzi narrativi nascono occasionalmente dai momenti di conflitto fra i personaggi, nonché dal montaggio agile (evidente il salto di qualità negli episodi 7 e 8 impresso dalla mano esperta di Francesca Calvelli), ma non c'è quella "febbre" che era invece fondamentale nello stile narrativo di Elena Ferrante.

Ciò che resta altissimo anche in questa stagione sono la scrittura del dream team composto dalla stessa Ferrante con Francesco Piccolo, Laura Paolucci e Saverio Costanzo, che in questi episodi, sottolinea efficacemente la tematica femminista nel percorso delle due protagoniste, e le interpretazioni del cast di contorno, con note di merito particolari per Annarita Vitolo e Luca Gallone (i genitori di Lenù), gli straordinari Alessio Gallo e Rosaria Langellotto (Michele Solara e Gigliola Spagnuolo), e Sofia Luchetti, davvero eccezionale nel ruolo della piccola Dede Airota.

Episodi: 8
Regia di Saverio Costanzo, Alice Rohrwacher.

Pathos, energia narrativa e una straripante umanità: con la seconda stagione la serie si conferma una grande e commovente storia d'amore

Recensione di Claudia Catalli

STORIA DEL NUOVO COGNOME

Lila e Lenù crescono, insieme, attraversando gioie e dolori. Lila affronta la vita da donna sposata, conosce la violenza, la fatica, l'umiliazione. Lenù prosegue gli studi allontanandosi sempre più dal Rione, prima a Ischia, poi a Pisa, fino a laurearsi. Entrambe vivranno passioni, dolori, amori sbagliati, ma non smetteranno mai di cercarsi, condividere e sostenersi anche da lontano.

Dopo il poderoso successo della prima stagione, anche nella seconda L'amica geniale si conferma una grande e commovente storia d'amore.

Un amore ricambiato, cresciuto nel tempo, costante nell'alternarsi delle stagioni, resistente alle distanze, ai pensieri inespressi, alle difficoltà di comunicazione, alla diversità dei percorsi che le sue protagoniste scelgono di intraprendere. Quell'amore disinteressato e indissolubile chiamato volgarmente amicizia. Ma è anche la storia dell'amore che, a diverso titolo, Lila e Lenù hanno per la cultura, per i libri, per il sapere, unico volano per uscire da quel rione polveroso e soffocante, volgare e bigotto, claustrofobico nel suo non evolversi mai.

La storia dell'amore per quella libertà che le due ragazze sognano, bramano, rincorrono ogni giorno, la stessa che le loro madri non hanno mai potuto conoscere. L'amore per la scrittura, unico mezzo per comunicare con gli altri ma soprattutto con se stesse, per confidarsi amori, fallimenti e affidare alla carta segreti inconfessabili, come una violenza consumata nel baglione lunare di una spiaggia ischitana.

Offre parecchi spunti, questa seconda stagione sempre firmata da Saverio Costanzo che ne affida la regia di alcuni episodi alla "cognata" Alice Rohrwacher. Tratteggia i volti sulla spiaggia di Ischia, quest'ultima, racconta i candori dei primi amori, la scoperta dei corpi adolescenziali come della gelosia che nasce per un ragazzo conteso - il bello e tormentato Nino Sarratore, che tutto sa tranne che prendersi cura degli altri -. E insieme la voglia di sognare un'altra vita possibile, al di là di Napoli e del rione comandato dai malavitosi Solara. 

Un grande romanzo popolare che in questa sua seconda stagione trova il suo culmine in scene emotivamente e visivamente potenti. Le violenze domestiche proseguono dalla prima stagione, ma se prima erano i padri a imporsi sull'innocenza delle figlie, ora sono i mariti, i compagni, gli amanti. In un mondo che tratta le donne come oggetti di proprietà da passarsi in consegna da uomo a uomo, Lila e Lenù si battono per un futuro diverso, per tracciare ognuna il proprio destino, costi quel che costi, al di là delle convenzioni e convinzioni comuni.

È una stagione da assaporare puntata per puntata, dai postumi del matrimonio di Lila fino alla laurea di Lenù, dal riemergere di quel libro "La fata blu" scritto da Lila a dieci anni fino alla pubblicazione di "La divulgazione" scritto da Lenù dottoressa. Sfilano sullo schermo storie e personaggi ognuno valido per uno spin-off che tutti guarderemmo volentieri, tanto sono ricche di pathos e vibranti di energia narrativa le dinamiche con cui si rapportano gli uni agli altri.

Per l'ultimo episodio si compie un salto temporale notevole. I personaggi sono cresciuti, tanta vita è passata. Lenù ha un anello di diamanti al dito, Lila le mani scassate da un lavoro che la costringe a rimestare nelle carni vive non della scrittura ma di carcasse da macelleria. È la sorte di chi è stata costretta a rinunciare a tutto: alle ambizioni, al talento, ai libri, ai sogni più romantici. E lo spettatore segue tutto, crede a tutto, come nelle migliori tradizioni delle storie ben scritte e altrettanto ben interpretate.

La fotografia ipnotizzante di Fabio Cianchetti e Hélène Louvart e una regia poliedrica capace di virare in pochi minuti dal dramma familiare al noir violento, dall'epica sociale ad ampio respiro al melò camera e cucina, convince tanto quanto il cast, che si conferma di qualità. Impossibile staccare gli occhi di dosso dalle protagoniste Gaia Girace, capace di ferire e sedurre con uno sguardo, e Margherita Mazzucco, mai uguale a se stessa eppure con la medesima grazia imperturbabile, così come dall'impeccabile Giovanni Amura nei panni del detestabile ma umano Stefano Carracci, o dall'irresistibile Anna Rita Vitolo, madre sciancata e affettuosa nei suoi toni polemici e in quel suo essere imperfetta, ignorante, eppure profondamente mamma.

È la straripante umanità dei personaggi la chiave vincente di una serie che non faticherà a bissare il successo della prima stagione, lasciando tutti i suoi spettatori nell'attesa spasmodica di conoscere la sorte delle due amiche che hanno sfidato il rione e promesso di non perdersi mai in Storia di chi fugge e di chi resta, la terza stagione di L'amica geniale.

Episodi: 8
Regia di Saverio Costanzo, Alice Rohrwacher.

Cambiano le prospettive, crescono le distanze tra Lenù e Lila

Overview di Alessandro Buttitta

STORIA DEL NUOVO COGNOME

Lenù e Lila sono oramai giovani adulte in una Napoli che sta stretta a entrambe. Elena si trova divisa tra lo studio e la relazione con Antonio. Frequenta il Liceo classico, incontra uno studente, Nino Sarratore, di cui apprezza l'impegno politico e la forza vibrante delle sue idee. Lila invece ha un altro sguardo sul mondo. In viaggio di nozze, ad Amalfi, si rende conto che Stefano, il marito, è lontano da concederle spazio. Tradizionalista, ancorato all'idea di una famiglia patriarcale, non disdegna la violenza. Le sue idee cozzano irrimediabilmente con quelle della moglie, non disposta a cedere di un centimetro alla sua libertà e alla sua indipendenza intellettuale.

Crescono le distanze, si allungano i coni d'ombra della loro amicizia, si intravedono le increspature del rapporto che le lega dall'infanzia. Alla fine di questo capitolo Elena ha preso un'altra direzione rispetto all'amica. Ha scelto l'università, ha scelto di abbandonare le sue origini, ha scelto di dedicarsi alla scrittura. Lila, invece, è costretta a rimanere nel rione in una Napoli che si è consegnata anima e corpo al cemento e ai compromessi degli splendidi anni Sessanta.

Sempre centrale nella narrazione, soprattutto in tempi dominati dal boom economico, è il rione con tutte le sue meschinità morali, con tutte le sue luminose contraddizioni. I Solara sono sempre i signori incontrastati: aprono negozi, dettano le condizioni, tessono trame e alleanze. Le altre famiglie ne subiscono volenti o nolenti lo strapotere. C'è però chi vuole riscattarsi. Stefano Carracci e Rino Cerullo sono soltanto alcuni di coloro che desiderano essere protagonisti di questa nuova stagione in cui il denaro non sembra mancare mai.

Episodi: 8
Regia di Saverio Costanzo.

Overview di Marzia Gandolfi

Elena e Lila nascono nella Napoli degli anni Cinquanta. Per loro la vita si limita al quartiere dove abitano, vanno a scuola, giocano a bambole. E la loro amicizia, raccontata da Elena in un romanzo diversi anni più tardi, comincia proprio con una storia di bambole perdute, gettate in una cantina buia e mai più ritrovate. Le due bambine si persuadono che siano state 'sequestrate' da un 'orco', Don Achille, l'uomo che fa il buono e il cattivo tempo nel rione. Brillanti in maniera diversa a scuola, Elena e Lila provano a convincere i rispettivi genitori a mandarle alle medie per continuare gli studi. Elena la spunta, Lila soccombe all'ignoranza del padre. Si fermano qui i primi due episodi di otto puntate che portano sullo schermo L'amica geniale di Elena Ferrante.

Primo di una tetralogia romanzesca e di un grande racconto di libertà individuale, L'amica geniale comincia a Napoli e segue negli anni l'amicizia di Elena e Lila, nate a pochi giorni di distanza nello stesso quartiere povero, i loro sogni, i tradimenti, gli amori, i desideri sessuali, gli inganni, le rotture, i ricongiungimenti.

Ma soprattutto le strategie differenti che le due amiche mettono in atto per fuggire la sottomissione patriarcale, la violenza machista, il determinismo sociale. Come aggirare le prigioni domestiche in cui sono costrette le loro madri? Come diventare se stesse?

Dopo Elena Ferrante spetta a Saverio Costanzo rispondere, incarnando Elena (Elisa Del Genio) e Lila (Ludovica Nasti) e ricostruendo (a Caserta) Napoli, la terza eroina della storia. Napoli e la sua politica corrotta, il suo splendore, la sua miseria e le sue catastrofi naturali (nella saga, il terremoto del 1980) sul fondo di un'Italia preda delle violenze, dal dopoguerra ai giorni nostri. Più che un décor, Napoli è un personaggio che rivela e sviluppa i suoi differenti volti. Elena e Lila sono di fatto l'espressione di quei volti, uno intellettuale e l'altro istintivo. Muove dunque da Napoli, l'azione e la reazione permanente di due amiche fusionali che si costruiscono e si abbattono, si amano e si odiano, condividendo libri, amanti, famiglie, bambini. Parte invece da due giovanissime attrici, credibili e sorprendenti, Costanzo per dire l'eterno contrasto tra il mestiere e il talento, tra lo stimabile e il genio.

Elena affida alle pagine la sua ascensione sociale attraverso la sua amicizia con Lila, un'amica "cattiva" ma di un'intelligenza prodigiosa. La narratrice si sente irresistibilmente attratta da questa fanciulla che le è superiore in tutto. Lila è più bella, più viva, più forte, più pericolosa, più audace di lei. Anche a scuola è la migliore, comprende tutto, comprende subito, legge più libri, parla fluentemente e dimostra una capacità di analisi franca, libera. Al contrario, Elena si sente impacciata, obbligata a imitare gli altri e a pretendere molto da se stessa per strappare a malapena qualche consenso. La cosa più affascinante è che alla fine lo spettatore, come il lettore prima di lui, finisce per darle ragione, il personaggio più interessante è Lila. Lila che ha conservato tutti i codici della cultura popolare e non ha fatto niente della sua vita. Una vita quasi persa per eccesso di talento o in un lampo di genio suicida.

Ricorrendo ancora una volta al realismo onirico, applicato abilmente a Hungry Hearts, Saverio Costanzo si muove dentro un'architettura classica, che abusa della voce over, ma dietro ai passaggi obbligati innesca un secondo movimento, più angosciante, che diventa minaccia diretta per la narratrice. Per sancire il perturbante, che destabilizza l'equilibrio dei piani e di un'amicizia nutrita dal ventre di Napoli, bisognerà però aspettare i prossimi episodi, i primi due andranno in onda il 30 ottobre su Rai Uno in prima serata. Per chi volesse anticipare il piacere della visione e mettere fine a un'attesa spasmodica, le prime due puntate usciranno al cinema il primo, il due e il tre ottobre.

Prodotta da Wildside e Fandango, in collaborazione con HBO e Rai Fiction, e articolata in 32 episodi, la saga di Elena Ferrante secondo Saverio Costanzo combina cronaca e fantasmi mettendo in immagine e in gioco sentimenti complessi e contraddittori, penetrando il cuore di due bambine, due ragazze, (Margherita Mazzucco e Gaia Girace) e due donne. Da stabilire adesso resta soltanto se l'autore romano indagherà l'amicizia tenace, che i fan di Elena Ferrante sostengono al cuore dei romanzi, o piuttosto l'ostilità risoluta da cui che ne uscirà soltanto una e probabilmente non quella su cui avevamo puntato.

Per ora il mistero è intatto ma se ci è concesso sognare, Saverio Costanzo è forse l'unico regista in Italia che può spostare la narrazione di Elena e Lila su un terreno di terrore psicologico, di prossimità viscerale, di teatro sordido, di esistenze vulcaniche e assurde dove il senso progressivamente si dissolve nella lingua napoletana o in quella italiana, a seconda dei desideri e dei rancori, dei pudori e delle rispettive indecenze delle scugnizze.


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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
venerdì 30 novembre 2018
Chantal

Sarà che un libro molto amato non riesce a darti in cinema le stesse emozioni forti, sarà che ti senti tradita perchè è tutto diverso da come te lo eri immaginato leggendo, ma il film di Costanzo mi ha delusa. Ricordo da bambina le  vacanze a Napoli dai nonni,  gli scugnizzi, i bambini poveri, straccioni, a piedi scalzi, con la sigaretta in mano.

giovedì 11 ottobre 2018
MAURIDAL

L amica GENIALE un film di SAVERIO COSTANZO tratto dalla tetralogia di Elena Ferrante , il film appena uscito nelle sale comprende le prime due puntate della serie televisiva che andrà in onda per RAI1 dal 27 novembre per otto puntate. Sicuramente un opera cinematografica di grande produzione e dalla sicura qualità autoriale. Le premesse per un grande successo di pubblico ci sono tutte e l'anteprima [...] Vai alla recensione »

giovedì 5 marzo 2020
Toppi Rita Fernanda

Atmosfera colore emotività dei personaggi... Cosa dire di un grandioso Stefano Carracci... Scelta degli attori magistrale a cominciare dalle bambine... Tutto perfetto tranne Nino... Per me non emerge tutto il sex-appeal che invece trapela nel libro. Avrei visto bene nel ruolo GIUSEPP SPATA.. senza nulla togliere al buon lavoro di ogni giovane artista.

giovedì 26 dicembre 2019
anna

La trama dei Libri è Magistralmente Rispettata,fatto pù unico che raro ! Eccezzionale la Scelta degli interpreti, perfettamente calati nel contesto storico descritto e perfettamente immedesimanti i Profili Emotivi,Personali,Umani dei protagonisti raccontati nei romanzi della Ferrante.Scenografie,colori,costumi,interpretazione tutti all'unisono coinvolgenti.

giovedì 6 dicembre 2018
Vidal

Vorremmo tanto sapere perche'nella seconda puntata de "l'amica geniale" hanno completamente tagliato tutta la scena girata in zona Via Teibunali, relativa all'incontro di Elena e suo padre con i vari commercianti amici del padre (una giornata intera di lavorazione, decine e decine dipersone impegnate e...tutto sparito...mah?)

giovedì 13 dicembre 2018
Roberto

Ben fatto il racconto della "mia amica geniale" ma la mia critica è se non si poteva fare a meno del napoletano stretto con consequenti sottotitoli altrimenti non si capisce niente,penalizza le scene che raccontano una bella Napoli,ma non si possono appezzare perchè impegnati a leggere i sotttitoli.Anche Montalbano fa uso del dialetto,ma comprensbilissimo,quindi si vede e non [...] Vai alla recensione »

FOCUS
FOCUS
lunedì 27 gennaio 2020
Alessandro Buttitta

L’amica geniale (guarda la video recensione) è una serie di silenzi, di corpi, di sguardi, di parole non dette, di gesti che diventano determinanti. È stato così nella prima stagione, accolta straordinariamente tanto dal pubblico quanto dalla critica. È ancora così nella seconda annata, incentrata sul progressivo allontanamento tra Lenù (Margherita Mazzucco) e Lila (Gaia Girace), oramai giovani adulte in una Napoli che sta stretta a entrambe. 
 

I primi due episodi della stagione, in prima visione mondiale su Rai1 dal 10 febbraio, saranno in anteprima al cinema per tre giorni: il 27, il 28 e il 29 gennaio.

Nei primi due episodi vengono mostrate le nuove prospettive delle due amiche. Elena si trova divisa tra lo studio e la relazione con Antonio. Frequenta il Liceo classico, incontra uno studente, Nino Sarratore, di cui apprezza l’impegno politico e la forza vibrante delle sue idee. Lila invece ha un altro sguardo sul mondo. In viaggio di nozze, ad Amalfi, si rende conto che Stefano, il marito, è lontano da concederle spazio. Tradizionalista, ancorato all’idea di una famiglia patriarcale, non disdegna la violenza. Le sue idee cozzano irrimediabilmente con quelle della moglie, non disposta a cedere di un centimetro alla sua libertà e alla sua indipendenza intellettuale.

Particolarmente interessante, soprattutto per l’economia narrativa della serie, è la parte centrale di questa seconda stagione. Difatti, sotto la regia di Alice Rohrwacher, si affronta un punto dirimente della relazione tra Lila ed Elena. Crescono le distanze, si allungano i coni d’ombra della loro amicizia, si intravedono le increspature del rapporto che le lega dall’infanzia. Alla fine di questo capitolo Elena ha preso un’altra direzione rispetto all’amica. Ha scelto l’università, ha scelto di abbandonare le sue origini, ha scelto di dedicarsi alla scrittura. Lila, invece, è costretta a rimanere nel rione in una Napoli che si è consegnata anima e corpo al cemento e ai compromessi degli splendidi anni Sessanta.

Tratta dall’omonima tetralogia letteraria di Elena Ferrante e prodotta per il mercato internazionale in sinergia da RAI e HBO, L’amica geniale è uno dei titoli più attesi del 2020. Dice bene Lorenzo Mieli di Wildside quando afferma che il più grande risultato di questo show consiste nell’aver dato vita a un grande racconto popolare con un regista-autore come Saverio Costanzo. Se la prima annata aveva evidenziato immense qualità nella costruzione degli ambienti e nella raffigurazione dei personaggi, la seconda stagione rilancia le ambizioni della serie. Con un racconto lento e attento ai dettagli rivelatori, spiega e dispiega abilmente le evoluzioni delle sue protagoniste. I silenzi e gli sguardi sono molto più efficaci dei pur notevoli dialoghi.

Sempre centrale nella narrazione, soprattutto in tempi dominati dal boom economico, è il rione con tutte le sue meschinità morali, con tutte le sue luminose contraddizioni. I Solara sono sempre i signori incontrastati: aprono negozi, dettano le condizioni, tessono trame e alleanze. Le altre famiglie ne subiscono volenti o nolenti lo strapotere. C’è però chi vuole riscattarsi. Stefano Carracci e Rino Cerullo sono soltanto alcuni di coloro che desiderano essere protagonisti di questa nuova stagione in cui il denaro non sembra mancare mai.

Tra le novità di questa annata c’è la scelta dello showrunner Saverio Costanzo di non dirigere tutti gli episodi della stagione. Dietro la macchina da presa in due occasioni – un dittico di puntate incentrate su una vacanza delle due ragazze a Ischia – si palesa Alice Rohrwacher (Le meraviglie, Lazzaro felice). Con lei si assiste a un significativo cambio di linguaggio cinematografico: dal registro di stampo neorealista si passa a quello ispirato ai cineasti francesi della Nouvelle Vague. È il passaggio dagli anni Cinquanta agli anni Sessanta, è il passaggio dagli anni dell’ingenuità agli anni della consapevolezza. "Saverio ha voluto vedere i miei episodi come un micro racconto a sé”, ha dichiarato la regista. “Si assiste, difatti, alla prima rottura importante tra Lila e Lenù”.

Frasi
chello ca' fai te o' facciò iò
Elena da adolescente (Margherita Mazzucco)
dalla serie L'amica geniale - a cura di Eleonora Esposito
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
lunedì 3 settembre 2018
Emiliano Morreale
La Repubblica

Con due puntate sulle 32 della serie completa (una stagione per ogni volume del romanzo di Elena Ferrante), è ovviamente impossibile valutare l'operazione L'amica geniale, ma dai primi elementi l'impressione è tutt'altro che negativa. I due episodi visti coprono l'inizio dell'amicizia tra Lenù, figlia di un usciere, e Lila, figlia dello "scarparo" e di ceto quindi ancora più umile.

martedì 8 marzo 2022
Daniela Brogi
Film TV

Togliamo subito di mezzo lo stereotipo per cui i film o le serie tratti dai romanzi debbano essere apprezzati solo in misura di quanto hanno saputo illustrare i contenuti del libro, come se questi fossero semplicemente dei messaggi dentro una bottiglia. Un riadattamento è un oltrepassare, una reinvenzione della storia di partenza, una vita seconda e altra che non necessariamente, per essere vera, deve [...] Vai alla recensione »

martedì 1 marzo 2022
Tiziana Leone
Ciak

Elena e Lila sono diventate donne, Lila lavora come operaia in condizioni durissime; Elena è andata via dal rione e ha pubblicato un romanzo di successo che le ha aperto le porte di un mondo benestante e colto. Ora navigano nel grande mare aperto degli anni Settanta, in un'Italia divisa dalle lotte di classe, tra scioperi e tensioni, Elena alle prese con un matrimonio in cui si sente costretta, Lila [...] Vai alla recensione »

NEWS
TRAILER
giovedì 27 gennaio 2022
 

Regia di Daniele Luchetti. Una serie TV con Elisa Del Genio e Ludovica Nasti. Dal 6 febbraio su Rai1. Guarda il trailer »

[LINK] FESTIVAL
lunedì 27 settembre 2021
 

L'amica geniale e Anna le serie più premiate. A Netflix il maggior numero di titoli vincitori. Vai all'articolo »

NEWS
mercoledì 3 febbraio 2021
 

Elena e Lila, le due amiche la cui storia i lettori hanno imparato a conoscere attraverso "L'amica geniale" e "Storia del nuovo cognome", sono diventate donne. Lo sono diventate molto presto: Lila si è sposata a sedici anni, ha un figlio piccolo, ha lasciato [...]

NEWS
lunedì 4 maggio 2020
 

Elena e Lila, le due amiche la cui storia i lettori hanno imparato a conoscere attraverso "L'amica geniale" e "Storia del nuovo cognome", sono diventate donne. Lo sono diventate molto presto: Lila si è sposata a sedici anni, ha un figlio piccolo, ha lasciato [...]

NEWS
martedì 7 gennaio 2020
 

Due amiche cresciute insieme in un quartiere periferico di Napoli. Vai all'articolo »

TRAILER
mercoledì 18 dicembre 2019
 

Regia di Saverio Costanzo con Margherita Mazzucco, Gaia Girace. Dal 27 al 29 gennaio al cinema. Guarda il trailer »

VIDEO RECENSIONE
lunedì 3 dicembre 2018
A cura della redazione

Elena e Lila nascono nella Napoli degli anni Cinquanta. La loro vita si limita al quartiere dove abitano, vanno a scuola, giocano a bambole. E la loro amicizia comincia proprio con una storia di bambole perdute.

TIMVISION
martedì 27 novembre 2018
Claudia Catalli

Una bella sfida, dover tradurre in immagini un bestseller mondiale. Il regista Saverio Costanzo l'ha accettata e il suo L'amica geniale, serie tv tratta dalle pagine di Elena Ferrante, è da oggi disponibile su TIMVISION.

SERIE TV
giovedì 22 novembre 2018
 

L'amica geniale, già osannata dalla critica a Venezia 75, arriva in formato 4K su TIMVISION dal 27 novembre in prima serata. Ogni martedì saranno pubblicate fino al 18 dicembre due nuove puntate dell'attesissima serie tv e da gennaio esclusivamente su [...]

BOX OFFICE
mercoledì 3 ottobre 2018
Andrea Chirichelli

Agli italiani piace vedere le serie tv in anteprima al cinema. Dopo il boom di Gomorra di qualche tempo fa è L'amica geniale a tenere banco e ieri ha ottenuto il primo posto assoluto nella classifica con 165mila euro, con oltre 15mila presenze.

BOX OFFICE
martedì 2 ottobre 2018
Andrea Chirichelli

Gran partenza al cinema per L'amica geniale, la serie tv tratta dalla serie di romanzi di successo, i cui primi due episodi vengono portati in sala da Nexo Digital. Ieri sono arrivati 121mila euro, che sono valsi alla produzione il secondo posto dietro [...]

TRAILER
lunedì 3 settembre 2018
 

Quando l'amica più importante della sua vita sembra essere scomparsa senza lasciar traccia, Elena Greco, una signora ora anziana immersa in una casa piena di libri, accende il computer e inizia a scrivere la storia della loro amicizia.

TRAILER
venerdì 31 agosto 2018
 

Quando l'amica più importante della sua vita sembra essere scomparsa senza lasciar traccia, Elena Greco, una signora ora anziana immersa in una casa piena di libri, accende il computer e inizia a scrivere la storia della loro amicizia.

SERIE TV
venerdì 16 marzo 2018
 

Diffuse le prime due immagini ufficiali de L'amica geniale, la serie in otto episodi diretta da Saverio Costanzo, tratta dal primo omonimo libro della quadrilogia di Elena Ferrante, edita in Italia da E/O.

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