L'amica geniale |
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Un film di Saverio Costanzo, Alice Rohrwacher, Daniele Luchetti.
Con Elisa Del Genio, Ludovica Nasti, Margherita Mazzucco, Gaia Girace.
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Formato Serie TV,
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 120 min.
, numero episodi: 24.
- Italia, USA 2018.
- Nexo Digital
MYMONETRO
L'amica geniale
valutazione media:
3,25
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Costanzo rilegge senza tradire il libro
di Emiliano Morreale La Repubblica
Con due puntate sulle 32 della serie completa (una stagione per ogni volume del romanzo di Elena Ferrante), è ovviamente impossibile valutare l'operazione L'amica geniale, ma dai primi elementi l'impressione è tutt'altro che negativa. I due episodi visti coprono l'inizio dell'amicizia tra Lenù, figlia di un usciere, e Lila, figlia dello "scarparo" e di ceto quindi ancora più umile. L'ambientazione è un rione moderno e povero di Napoli, nel nulla, vicino alla ferrovia. La fedeltà al libro è assoluta: si parte al presente, con la telefonata ricevuta dall'anziana Lenù perché l'amica-nemica di una vita è sparita, e poi si racconta in flashback il loro incontro, la scoperta della genialità, o della grazia, di Lila, la scelta di entrambe di sostenere gli esami per la scuola media contro il parere delle famiglie. E soprattutto il microcosmo intorno: i parenti, i coetanei, le liti. La scelta, felice, di far parlare i personaggi in dialetto (nel romanzo si spiegava che le persone parlavano in napoletano, ma i loro discorsi erano tradotti in italiano) crea un'atmosfera da teatro popolare: più ancora che a De Filippo si pensa a certe atmosfere corali e feroci di Raffaele Viviani. A questa impressione contribuisce il set: l'intero rione è stato ricostruito nell'ex fabbrica Saint Gobain vicino a Caserta, trasformata in teatro di posa all'aperto. Non si sa se l'intenzione fosse mimetica, ma il risultato è un po' astratto, da "quinta" teatrale appunto, meno "sporco" e immersivo di quanto fosse nel romanzo. Costanzo, regista eclettico, si mette al servizio della storia in maniera mai volgare, prendendo il meglio dalla potenza del romanzo, pieno di momenti perfetti per lo schermo (probabilmente superiore a molta narrativa "alta" dei nostri anni). Gli si può rimproverare una voce fuori campo a volte ridondante e una goffa citazione da Roma città aperta, ma per il resto il tentativo di non tradire uno spirito da sanguigno romanzo popolare sembra riuscito. Merito anche degli attori e delle due miracolose interpreti bambine, Elisa Del Genio e Ludovica Nasti, che rende un personaggio misterioso e difficile come Lila con un'evidenza disarmante. Non sarà facile ereditare il ruolo per le attrici che le interpreteranno da giovani e da adulte. Commuove vedere, nell'ultimo ruolo al cinema, il bravissimo Antonio Pennarella, scomparso da poco e che qui è don Achille, l'orco del rione.
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