Titolo originale | Kuolleet Lehdet |
Titolo internazionale | Fallen Leaves |
Anno | 2023 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Finlandia |
Durata | 81 minuti |
Regia di | Aki Kaurismäki |
Attori | Alma Pöysti, Jussi Vatanen, Janne Hyytiäinen, Nuppu Koivu, Martti Suosalo Alina Tomnikov, Sakari Kuosmanen, Sherwan Haji, Maria Heiskanen, Matti Onnismaa, Eero Ritala, Simon Al-Bazoon, Lauri Untamo, Mikko Mykkänen, Olli Varja, Mitja Tuurala, Misha Jaari, Karar Al-Bazoon, Erkki Astala, Jari Tuomola, Antti Määttänen. |
Uscita | giovedì 21 dicembre 2023 |
Tag | Da vedere 2023 |
Distribuzione | Lucky Red |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,80 su 40 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 14 dicembre 2023
Due persone sole che si incontrano per caso nella notte di Helsinki mentre sono alla ricerca del primo amore della loro vita. Il film è stato premiato al Festival di Cannes, ha ottenuto 1 candidatura a David di Donatello, ha ottenuto 2 candidature a Golden Globes, ha ottenuto 5 candidature agli European Film Awards, ha ottenuto 1 candidatura a Cesar, ha ottenuto 1 candidatura a British Independent, a National Board, ha vinto un premio ai NSFC Awards, a Cahiers du Cinéma, In Italia al Box Office Foglie al vento ha incassato 1,5 milioni di euro .
Passaggio in TV
lunedì 13 gennaio 2025 ore 6,25 su SKYCINEMAROMANCE
CONSIGLIATO SÌ
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Nella notte di Helsinki si incontrano due solitudini, quella di un operaio meccanico e di una cassiera di supermercato. Entrambi hanno il desiderio di conoscersi meglio ma un numero di telefono scritto su un foglietto viene perduto e quindi l'incontro viene rinviato mentre la loro situazione sul versante sociale non sta affatto migliorando. Soprattutto per lui che non riesce a smettere di bere alcolici.
Aki Kaurismaki chiude con questo film una quadrilogia sul lavoro iniziata nel lontano 1986 con Ombre in paradiso in cui il netturbino Nikander e la cassiera di supermercato Llona non ottenevano l'ascesa sociale sperata.
Si era poi passati ad Ariel che a sua volta non raggiungeva gli obiettivi auspicati per concludere con La fiammiferaia in cui Iris, operaia in una fabbrica di fiammiferi, finiva con l'avvelenare coloro che causavano la sua infelicità.
Sembrava dovesse trattarsi di un percorso ormai concluso nel 1989. Invece, trentaquattro anni dopo, la situazione sociale (finlandese e purtroppo non solo) richiede di tornare sul tema. I due protagonisti appartengono con pieno diritto alla galleria di personaggi che il regista ci ha fatto incontrare nel corso degli anni con la loro malinconia profonda, con dei nodi nell'animo difficili da districare ma anche, o forse proprio per questo, con il desiderio di avere qualcuno che comprenda non tanto le loro parole quanto i loro silenzi.
Ci si innamora questa volta ma non c'è, nascosto dietro le spalle, l'inganno come in Le luci della sera. C'è invece il bisogno di uscire dal grigiore di una società sempre più ripiegata su sé stessa e incapace di guardare oltre. Pronta a licenziare chi si porta a casa dal lavoro un prodotto ormai scaduto che finirebbe nella pattumiera come chi, essendosi ferito sul lavoro, viene a sua volta licenziato con il pretesto del consumo di alcol. Su questo argomento Kaurismaki, che non ha mai nascosto la sua passione per i superalcolici, torna più volte quasi volesse mettere in guardia da quello che si sta trasformando da piacere, seppure eccessivo, in doloroso segnale di un vuoto esistenziale.
Intorno ai due protagonisti (e all'amico di lui che tiene molto a che le sue esibizioni al karaoke vengano apprezzate nella giusta misura) c'è un mondo o, meglio, c'è un'Europa che deve, dopo oltre 70 anni tornare a confrontarsi con la guerra. Ogni volta che la protagonista accende la radio le notizie riguardano l'Ucraina e, in particolare, Mariupol e i bombardamenti sugli obiettivi civili.
Kaurismaki insiste volutamente su questo elemento così come, in precedenza, aveva trattato il tema dell'immigrazione. Lo fa sempre con quell'elevato grado di astrazione che costringe chi guarda a interrogarsi mentre si cerca anche di strappargli un sorriso. Come nel commento di uno spettatore all'uscita di un cinema d'essai o grazie ad alcune situazioni in cui si sfiora il mélo con l'ausilio di una compilation di canzoni (ivi compresa quella che dà il titolo al film) che hanno testi di un'infinita tristezza. I fan di Kaurismaki poi non avranno potuto dimenticare la cagnolina Laika. Ora lei non c'è più ma l'amore di Aki per i cani rimane e qui ce n'è la prova.
FOGLIE AL VENTO disponibile in DVD o BluRay |
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La vicenda narrata in” Foglie al vento” di Aki Kaurismäki è ambientata in Finlandia e nel presente, dato che sono numerosi i riferimenti alla guerra in Ucraina, che giungono via radio. Secondo le rappresentazioni più comuni, la Finlandia è uno degli Stati più ricchi del mondo che gode della più alta qualità della vita, vantando un sistema educativo all’avanguardia e una vocazione alla pace.
Ennesimo capolavoro di Aki Kaurismaki che ripropone il tema della difficoltà di vivere con grande sensibilità. La cassiera di un supermercato ed un operaio sono i protagonisti perfetti per mettere in scena il tema della solitudine e della povertà. E così nella notte di Helsinki si incrociano due vite che si incontrano, si perdono, per poi ritrovarsi in una giostra di emozioni. [...] Vai alla recensione »
Lei è una cassiera che perde il lavoro perché sorpresa a rubare una merendina (scaduta) e si arrabatta con qualsiasi altro lavoro, anche pesante come operaia in un cantiere; ha la fortuna di avere ereditato un minuscolo appartamentino con un tavolo, due sedie, un divano letto e una radio. Ed è tanto sola. Lui fa l’operaio che perde il lavoro perché si presenta [...] Vai alla recensione »
Film del regista Aki Kaurismaki diretto con garbo, delicatezza e molta dolcezza. Siamo a Heksinki, capitale della Finlandia e dalle notizie che spesso giungono dalla radio che descrivono alcuni momenti violenti dell'attacco russo in terra ucraina, possiamo capire chiaramente che il periodo storico in cui si avvicenda la trama è proprio quello attuale.
Fallen leaves è l'ultima opera del regista Finlandese Aki Kaurismäki, che narra le vicende dell'incontro tra Ada, cassiera di un super mercato e Hoppa, operaio meccanico. Due persone sole che si riavvicineranno alla vita in un incontro fatto di tanti silenzi e poche parole. Il film è ambientato Ad Helnsinki in Finlandia, e il regista sceglie di mettere [...] Vai alla recensione »
Fallen leaves è l'ultima opera del regista Finlandese Aki Kaurismäki, che narra le vicende dell'incontro tra Ada, cassiera di un super mercato e Hoppa, operaio meccanico. Due persone sole che si riavvicineranno alla vita in un incontro fatto di tanti silenzi e poche parole. Il film è ambientato Ad Helnsinki in Finlandia, e il regista sceglie di mettere [...] Vai alla recensione »
In un quartiere di Helsinki si dipanano le esistenze extracorporee di persone dalle vite sospese, in un continuo transfert metafisico tra la minaccia bellica imminente e una condizione lavorativa al di sotto di ogni legislazione da welfare state, come ci si dovrebbe aspettare in una nazione scandinava.Immagino che Kaurismaki riprenda la sua magistrale bacchetta da regista, per denunziare una condizione [...] Vai alla recensione »
Questo regista ha da sempre il dono di far parlare il silenzio e, quasi a sottolineare l'inutilità della parola, i pochi dialoghi presenti sono spesso simili a quelli di bambini, teneri e surreali insieme, oltre che avvolti da un sottile senso dell'umorismo. In compenso, quanto invece parlano le espressioni intense, soprattutto della protagonista, che affronta il duro presente con la [...] Vai alla recensione »
Disagio e precarieta’ con un incontro che dà speranza, illusoria, nel futuro. Eccelso il regista che, come alcuni dei grandi pittori del Medioevo e Rinascimento usano la loro enorme bravura, per messaggi politici che nemmeno chi commissiona le loro opere riesce a capire. Il titolo italiano, secondo me, stravolge il significato di questo film.
In un quartiere di Helsinki si dipanano le esistenze extracorporee di persone dalle vite sospese, in un continuo transfert metafisico tra la minaccia bellica imminente e una condizione lavorativa al di sotto di ogni legislazione da welfare state, come ci si dovrebbe aspettare in una nazione scandinava. Immagino che Kaurismaki riprenda la sua magistrale bacchetta da regista, per denunziare una condizione [...] Vai alla recensione »
Mi sono recato a vedere queato film suggestionato dalle critiche sopratutto quelle del poubblico e contro corrente dico: banale, non originale, lento in una storia d'amore non consumata. Dialogo inesistente che si svolge in un paese buio al confine russo, con continue informazioni radiofoniche contro i russi invasori, si salva la musica con un cammeo italiano "mambo itraliano" infine&nbs [...] Vai alla recensione »
Lo stile i luoghi della narrazione e l'estrazione sociale dei protagonisti è all'insegna della continuità con i film precedenti- Ma va bene così. per quanto mi riguarda ì. Kaurismaki , con lassi di tempo piuttosto ampi arriva comunque a ricordarci quanto apprezzabile sia un mondo esente dalla volgarità del superfluo., [...] Vai alla recensione »
Una fiaba delicata e vintage, recitato secondo i canoni bressoniani dei "modelli". Le citazioni cinefile mandano in sollucchero la critica, ma mi pare eccessiva l'enfasi con cui è stato accolto. Monicellianamente"grazioso".
Come si chiama il tuo cane chiede lui, "Chaplin" risponde lei....con queste battute si chiude lo struggente "foglie al vento" di kaurismaki mentre la mdp allarga lo sguardo sulla strada proprio come accadeva per il finale de "il modello" di 'Charlot'. Non delude l'ultima fatica dello stralunato regista finlandese che prosegue lungo una linea di condotta [...] Vai alla recensione »
Questo film è un capolavoro immenso e sicuramente una delle storie d'amore meglio messe in scena degli ultimi trent'anni.
Con il suo stile chiaramente identificabile, scarno nei dialoghi che sembrano scritti di malavoglia, iperrealistico nelle immagini con colori densi, il regista ci dona ancora una volta una piccola storia, di quelle che normalmente non hanno i riflettori a sostenerle, una tranche de vie paradigmatica e necessaria, un'altra esistenza stentata che ci fa riflettere e lo fa senza annoiare - altri registi [...] Vai alla recensione »
Che AKI possieda un cifra stilistica di altisonante spessore è di evidenza, e credo che nell'ambiente siano oramai ben pochi quelli che non lo conoscono e non lo apprezzano.Ma ho la sensazione che questo film si limti a una semplice esposizione formale e basta , quasi una sorta di remake personale che ha in una elementare storia d'amore un semplice espediente e da cui peraltro [...] Vai alla recensione »
Ci sono film che danno piacere per due ore (come ad es. “Anatomia di una caduta”) e altri che rendono più bella la nostra vita: “Foglie al vento” è uno di questi (e non fatevi fuorviare dai commenti che insistono solo sul “deprimente” e non mettono in risalto gli aspetti ironici e divertenti…).
dice molto di più sulla natura dell'uomo nordeuropeo che tanti entusiasti reportage giornalistici secondo i quali la qualità della vita è massima. Certo, se siete inclini alla depressione NON andate a vedere questo film.
Silenzi che parlano molto piu' di tante parole. Siamo zombi che camminano e solo l amore ci potra' salvare...forse... Gioiellino omaggio al grande Chaplin.
Film noiosissimo...lento...gli attori e le canzoni di una tristezza infinita.non vedevo l ora che finisse!
Una banale storia d’amore, che sarebbe risultata tale se si fosse trattato di un film “ordinario”, invece, causa alchimie infelici, appare come una commedia mal riuscita, e alla fine - quando lei+lui+cane si allontanano - quasi una favoletta natalizia. Non so nulla di cinema e non amo il citazionismo, solo commento ciò che ho visto: pessimo doppiaggio (non è una responsabilità del regista, credo), [...] Vai alla recensione »
Ho deciso di vedere questo film durante i giorni di Natale. Pensavo fosse una commedia, come annunciato, e invece mi sono trovata davanti ad un film deprimente, tristissimo. Ho provato a fermare qualcuno fuori dalla sala appena finito il film e due ragazzi mi hanno detto che loro ci trovavano dell'ironia in tutta questa tristezza. Sinceramente non capisco come si possa sorridere di una vita così [...] Vai alla recensione »
Ho dato retta alla critica che lo ha elogiato e ci sono andato. Mi ha ricordato i film sovietici degli anni cinquanta con in più dialoghi scarni. Il peggior film visto da me questo anno.
Aki Kaurismaki torna a Cannes dopo più di dieci anni e lo fa con una storia piccolissima su come l'amore possa salvare e dare un senso alla nostra vita. In soli 81 minuti condensa poesia e disperazione con un alto tasso di cinematografia. La radio parla solo della situazione politica, dei morti che la guerra in Ucraina sta facendo e della tragedia di Mariupol.
Chi ama Aki Kaurismäki sarà felice di ritrovarlo, a sei anni dal suo ultimo film, perfettamente fedele a sé stesso. Anche Foglie al vento racconta una storia di proletari sfruttati in ogni modo, imprigionati dalle logiche capitalistiche in gironi infernali da cui escono sempre perdenti. L'operaio Holappa beve perché è depresso ed è depresso perché beve.
Immenso ritorno nelle nostre sale del regista finlandese Aki Kaurismaki, a sei anni dall'ultima fatica L'altro volto della speranza (2017). Foglie al vento racconta la scarna, laconica ma entusiasmante love story tra due poveracci finlandesi.Lui si chiama Holappa, è un impenitente alcolizzato (vezzo anche del regista sessantaseienne), fa il metalmeccanico precario per Helsinki ed è così povero che [...] Vai alla recensione »
È senza sorrisi la Helsinki di Foglie al vento (Kuolleet Lehdet, "foglie morte", Finlandia e Germania, 2023, 81'). Aki Kaurismäki ci porta in un mondo in cui ognuno è solo, gravato delle paure di tutti - sempre presente è quella della guerra in Ucraina - e preso nelle proprie angosce. Non ho bisogno degli altri, canta appunto una giovane donna dal volto triste e immobile, «sono prigioniera qui per [...] Vai alla recensione »
«Anche se finora mi sono fatto una reputazione discutibile girando soprattutto film violenti e irrilevanti, ho finalmente deciso, tormentato da tutte le guerre insensate, inutili e criminali, di scrivere una storia sui temi attraverso i quali l'umanità potrebbe avere un futuro: l'anelito all'amore, alla solidarietà, alla speranza e al rispetto per gli altri, la natura e tutto ciò che è vivo o morto. [...] Vai alla recensione »
Ansa viene licenziata dal supermercato in cui lavora perché ritira il cibo scaduto invece di buttarlo; Holappa colleziona impieghi usuranti e largheggia con i superalcolici. Sono anime sole, che si incontrano per caso in una Helsinki desolata e - sempre per caso - si perdono non una, ma due volte. La terza potrebbe essere quella buona per l'amore vero, anche se lei fugge vicende famigliari affogate [...] Vai alla recensione »
La presunta allegria del pub, del karaoke, della sala cinematografica; il vero disagio della fabbrica per l'uno, del supermercato per l'altra. Comunque è la tristezza che informa le esistenze del metalmeccanico Holappa e della cassiera Ansa; il loro incontro, fatto di rare parole e di molti sguardi, ove la speranza si spegne presto in rassegnazione, sembra fatale, però in senso negativo.
Il calendario recita 2024, e pazienza se, così come i telefoni, le radio sono d'epoca: appena fai per accenderle, gracchiano tutte la stessa cosa. L'Ucraina, la Russia, gli attacchi, i morti: «Maledetta guerra», chiosa la protagonista. Anche lei, intimamente lo sa: se qualcosa ci salverà sarà solo l'amore. E' una deliziosa favola romantica, chapliniana sino al midollo, lieve e ultracinefila (le citazioni, [...] Vai alla recensione »
Considerate questo frammento. Lei invita a cena lui, e compra un piatto e due posate: rassegnata alla solitudine, ha un solo piatto e un solo paio di posate. La serata non riesce bene: lei butta nella spazzatura piatto e posate. E una sequenza di tristezza assoluta e devastante comicità. E Kaurismâki, punto. Lui e lei, relegati ai margini da una società ingiusta e glaciale (ma i colori sono caldi), [...] Vai alla recensione »
Malgrado una certa affezione alla bottiglia dietro la macchina da presa, un film che persegui l'alcolismo sotto le Feste non capita benissimo. Ci vuole coraggio per mandarlo giù, ma non temiate: Foglie al vento di Aki Kaurismäki merita di essere visto, dalla prima all'ultima inquadratura. E l'indicazione non cambia nemmeno per amor patrio, considerando che è uno dei concorrenti più forti di Io capitano [...] Vai alla recensione »
"Foglie al vento" è la storia di Ansa e Holappa, due persone sole che si incontrano per caso una notte a Helsinki. È l'ultima occasione per trovare il primo, unico e definitivo amore della loro vita. La relazione è però intralciata dall'alcolismo di lui, dai numeri di telefono persi, dal fatto che non conoscono nomi e indirizzi reciproci. In questa sua attenzione per gli umili e la gente comune, Kaurismaki [...] Vai alla recensione »
Come si fa a non voler bene a un regista come Kaurismäki? Forse non c'è un altro autore che provi un amore compassionevole per i propri personaggi, sempre borderline, ai margini della società, disoccupati, in fuga da territori ostili. E al tempo stesso un regista così politico, che usa lo straniamento e la funzione surreale della banalità quotidiana come riscatto poetico, rivalsa sociale, surrogato [...] Vai alla recensione »
Cantore di solitudini spezzate da improvvisi e inaspettati afflati d'amore, Aki Kaurismäki aggiunge con "Foglie al vento" un altro capitolo e un'altra coppia alla galleria di loser che dipinge da oltre trent'anni. Ma alla malinconia delle vicende dei primi protagonisti ("Ariel", "La fiammiferaia") negli ultimi anni il regista finlandese ha aggiunto esili fili di speranza, come in "Miracolo a Le Havre", [...] Vai alla recensione »
Una pellicola di grandissima umanità, perfetta per le feste natalizie: "Foglie al vento" di Aki Kaurismäki è il film ideale da vedere in sala questo weekend. Sei anni dopo il notevole "L'altro volto della speranza", il regista finlandese è tornato dietro la macchina da presa per raccontare la storia di un uomo e di una donna che si incontrano una notte a Helsinki.
È probabile che "Foglie al vento" di Kaurismaki, cronaca della nascita a Helsinki di una storia d'amore tra i non più giovani Holappa (Vatanen) operaio alcolizzato e Ansa (Pöysti) impiegata in lavori saltuari, appaghi lo spettatore raffinato. Grazie alla cura maniacale che l'autore dedica alle posture e alle espressioni dei personaggi anche il suo ultimo film si inserisce nel registro del realismo [...] Vai alla recensione »
Due solitudini che si incontrano, si innamorano, si perdono, si ritrovano, si perdono ancora una volta. È una storia d'amore il nuovo film di Aki Kaurismaki col quale il regista finlandese torna al cinema - aveva annunciato di ritirarsi qualche tempo fa e non faceva film dal 2017 - Premio della Giuria al Festival di Cannes e ora in sala, che nel suo titolo «cita» quel Les Feuilles Mortes di Jacques [...] Vai alla recensione »
Un uomo e una donna. Entrambi soli. Lui meccanico, lei cassiera al supermercato. Cercano i sentimenti ma un numero di telefono su un foglietto che si perde, lascia il cuore appeso a un filo. Storia d'amore surreale ma affascinante. Elegante. Ironica. Paradossale. Critica dalle frecce avvelenate contro la società attuale nella Finlandia più buia che c'è.
In 40 anni e 18 titoli il finlandese Aki Kaurismäki ha aggiunto alla mappa del cinema mondiale un paese di cui non possiamo più fare a meno: la Kaurismäkia. Chi conosce i film di questo 66enne massiccio, gran bevitore, capace di usare musiche e colori come nessuno, sa di cosa parliamo. Per riconoscere un suo film infatti basta un momento. Atmosfere sospese, dialoghi surreali, personaggi stretti fra [...] Vai alla recensione »
Kaurismaki rende esplicita l'anima chapliniana del suo cinema, anche se il corpo dei suoi attori richiama quello di Buster Keaton. Le foglie al vento sono due solitudini ai margini della società finlandese: un operaio alcolizzato e una cassiera di un supermercato, entrambi licenziati, che potrebbero amarsi se il caso non li allontanasse per un motivo o per l'altro.
Due persone sole si incontrano per caso una notte a Helsinki, l'ultima occasione per entrambi di trovare il primo, unico e definitivo amore della loro vita. Il percorso verso la felicità è però intralciato da numerosi ostacoli Ispirata alla celebre canzone foglie morte, composta da Joseph Kosma su versi di Jacques Prévert e resa celebre dall'interpretazione di Yves Montand, la nuova romantica tragicommedia [...] Vai alla recensione »
Bastano poche immagini per capire che si tratta di un film di Aki Kaurismaki. Anche se il regista finlandese era assente dagli schermi da sei anni, Foglie al vento (presentato a Cannes, dove ha vinto il premio della Giuria) ci reimmerge nel suo mondo un po' vintage, popolato di gente anonima, venato di umorismo amaro e di poesia. A una fermata d'autobus di Helsinki il destino fa incontrare Ansa, cassiera [...] Vai alla recensione »
Solitudine, amore, sconfitta, speranza, infine condivisione. Non è la quintessenza per un film di Natale? Nel cinema di Kaurismaki, che ha un sistema di segni e simboli precisi e ricorrenti come Walt Disney e Charlie Chaplin (ma anche Woody Allen e Ken Loach), il fato si accanisce sui poveri e deboli, i personaggi resistono come «foglie al vento» e combattono trattenendo sguardi rassegnati* gli attori [...] Vai alla recensione »
Holappa è un operaio meccanico, Ansa fa la cassiera in un supermercato: sono loro i protagonisti di Foglie al vento, diciottesimo lungometraggio di Aki Kaurismäki, Premio della Giuria all'ultimo festival di Cannes. Per motivi diversi, sia Holappa che Ansa vengono licenziati, e di rimbalzo in rimbalzo finiscono in una condizione lavorativa sempre più precaria, faticosa e malpagata, in un vero e proprio [...] Vai alla recensione »
Che bella la canzone di una volta. Pardon, il film. Aki Kaurismaki è una tradizionalista esasperato. Compone e ricompone lo stesso film da una ventina d'anni. Lui, lei (l'altro), un cane (un bambino). Solitari in cerca di calore umano e di una qualche alcolica forma di catarsi. La società individualista che schiaccia la solidarietà comunitaria. Un velo srotolato e accuratissimo di straniante ironia. [...] Vai alla recensione »
"Foglie al vento" (Fallen Leaves) è l'ultima fatica di Aki Kaurismäki. Presentato al Festival di Cannes 2023, il film ha ottenuto il Premio della Giuria. Il cineasta finlandese mostra una Helsinki silenziosa, solitaria, spesso in scene notturne; il buio è preponderante ma la luce non tarda ad arrivare: è forse la metafora reale di tutta la pellicola.
Fabbrica, pub, cinema: i tre luoghi in cui si svolge la storia di Foglie al vento. Il Novecento, allora, non è finito. Il titolo, Foglie al vento, o meglio "cadute", "morte", è ispirato infatti ad alcuni classici versi di Jacques Prévert: «Le foglie morte cadono a mucchi.../Come i ricordi, e i rimpianti [...]/Ma il mio fedele e silenzioso amore/sorride ancora, dice grazie alla vita».
Due persone sole si incontrano per caso una notte a Helsinki. È l'ultima occasione per trovare il primo, unico e definitivo amore della loro vita. II percorso è però intralciato dall'alcolismo di lui, dai numeri di telefono persi, dal non conoscere nomi o indirizzi reciproci e dalla tendenza generale della vita a porre ostacoli a chi cerca la propria felicità.
Da qualche tempo in qua, un buon numero di deficienti (buona parte dei quali leggono Il foglio, o magari ci scrivono sopra) si è messo a irridere chiunque ricordi una verità ormai anche banale ma non per questo meno vera: nulla allegorizza il capitalismo tanto efficacemente quanto i film di zombie. Verità ormai tanto lapalissiana quanto, per dire, "i film western affrontano la dicotomia natura/civilizzazion [...] Vai alla recensione »
Iniziamo con un paradosso. Forse Aki Kaurismäki, oggi, è l'unico regista europeo che potrebbe lavorare egualmente sia per la Shochiku di Ozu sia per la RKO. Il maestro finlandese - ostinatamente - fa cinema con le inquadrature, con un utilizzo essenziale della macchina da presa. È l'immagine a raccontare la storia. I pochi dialoghi sono una increspatura ritmica, un'infrazione musicale.
Non aspettatevi novità radicali dal nuovo film di Kaurismäki, una variazione sul tema del suo cinema malinconico ma "gioioso dentro". E in effetti il regista finlandese ha presentato Fallen leaves come il quarto capitolo perduto della sua trilogia dei poveracci. Sia Ansa (Alma Pöysti) sia Holappa (Jussi Vatanen) non hanno più un lavoro. Si conoscono e decidono di andare insieme al cinema, ma Holappa [...] Vai alla recensione »
Non finisce mai di sorprenderci, il celebre regista finlandese Aki Kaurismäki. Nonostante lo stesso sia attivo da ormai quarant'anni. Capace, ogni volta, di raccontarci qualcosa di nuovo, pur mantenendo sempre vive e attive le costanti che, nel corso degli anni, hanno reso grande il suo cinema, l'autore ha piacevolmente sorpreso pubblico e critica al 76° Festival di Cannes presentando in concorso Fallen [...] Vai alla recensione »
Un uomo e una donna, due vita precarie e solitarie. Un incontro casuale e un rincorrersi, sballotati dal caso e dal dolore. Attorno a loro una realtà surreale e le storie del grande schermo che sembrano vere. Il cinema di Aki Kaurismaki è unico al mondo. Soltanto questo pazzo finlandese riesce a raccontare un mondo depresso e in disfacimento attraverso colori pastello, scenografie essenziali e apparentemen [...] Vai alla recensione »
Sembra sempre più la dolce astrazione di se stesso, il cinema di Aki Kaurismaki, così spinto nella rarefazione ideale della sua visione del mondo. Eppure alla fine resta il cinema più concreto, reale, vero che si possa vedere in un festival come Cannes76: Le foglie morte (in Concorso) è una fiaba chapliniana ovviamente proletaria, ovviamente sbozzata sulle funzioni narrative e figurative, ovviamente [...] Vai alla recensione »
Arrivato sulla Croisette il grande momento di Aki Kaurismäki, da qualche anno assente sul grande schermo. L'ultimo suo lungometraggio, L'altro volto della speranza, infatti risale al 2017. Il regista finlandese torna a Cannes sperando di conquistare quella Palma d'Oro che gli è sempre sfuggita. Con L'uomo senza passato nel 2002 ricevette solo il Gran Prix Speciale della Giuria.
Tra il gennaio e l'autunno 1990, a ridosso della caduta del Muro di Berlino e della riunificazione tedesca, fece il giro del mondo Tulitikkutehtaan tyttö, vale a dire La fiammiferaia; Aki Kaurismäki chiudeva la sua "Trilogia dei perdenti" dedicata alla classe operaia con il suo lavoro più cupo e privo di speranza. Mentre l'Europa guardava con fin troppo ottimismo la fine del millennio e del secolo [...] Vai alla recensione »
Fate finta che Douglas Sirk abbia deciso di girare una delle sue strazianti storie d'amore come Breve incontro di David Lean, abbassando perciò radicalmente lo status dei suoi protagonisti e, soprattutto, smorzando i toni lussureggianti ed estremi dei suoi intrecci (ma non i colori). E che poi siano passati da lì, da quella storia di quiete solitudini e destini bastardi e occasioni mancate, anche l'etica [...] Vai alla recensione »
In un magnifico momento di Scusate il ritardo, quando Troisi e Giuliana De Sio cercano di prepararsi un caffè a casa del professore, partito all'improvviso, si trovano a combattere con una macchinetta per una sola tazza. E Troisi nota come sia il più perfetto esempio di solitudine: non avere neanche la speranza che qualcuno ti venga a trovare. È una battuta che ritorna alla mente vedendo Les feuilles [...] Vai alla recensione »
Aki Kaurismäki è il cantore umanista e minimalista che apprezziamo da quarant'anni: l'opera prima Crime and Punishment - Delitto e castigo è del 1983. Per la quinta volta in Selezione ufficiale a Cannes, il regista, sceneggiatore e produttore finlandese sceglie per titolo e refrain una canzone di Prevért e Cosma consacrata da Yves Montand, Les feuilles mortes (Fallen Leaves, in originale Kuollet Lehdet), [...] Vai alla recensione »
Il regista finlandese Aki Kaurismäki, candidato per la quinta volta alla Palma d'oro con il suo ventesimo lungometraggio Fallen Leaves, si è aggiudicato il Premio della Giuria di questo 76° festival di Cannes. Il suo film prende il nome dalla canzone Les feuilles mortes di Jaques Prévert e viene ad aggiungere un capitolo alla sua trilogia sulla classe operaia finlandese che, iniziata con Ombre nel [...] Vai alla recensione »