Anno | 1998 |
Genere | Documentario musicale |
Produzione | Germania |
Durata | 101 minuti |
Regia di | Wim Wenders |
Attori | Ry Cooder, Ibrahim Ferrer, Compay Segundo, Omara Portuondo, Eliades Ochoa Orlando 'Cachaíto' López, Rubén González. |
Tag | Da vedere 1998 |
MYmonetro | 3,71 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Il musicista Ry Cooder, invitato da Wenders, va alla scoperta dei musicisti del Buena Vista Social Club di Havana. I talenti che ospitava, erano (e so... Al Box Office Usa Buena Vista Social Club ha incassato 6,9 milioni di dollari .
CONSIGLIATO SÌ
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Il musicista Ry Cooder, invitato da Wenders, va alla scoperta dei musicisti del Buena Vista Social Club di Havana. I talenti che ospitava, erano (e sono) enormi, ma sconosciuti (fino a questo film) al grande pubblico. Wenders, col suo stile rigoroso, reale-espressionista (appunto, è solo suo) racconta la loro storia, lunga, misera e magnifica. I personaggi sono: Ibrahim Ferrer, cantante, Ruben Gonzalez, chitarrista, Manuel "Puntillita" Licea, pianista, Omara Portuondo, l'Edith Piaf cubana, Manuel Galban, chitarrista. E altri. Tutti oltre gli ottanta, qualcuno oltre i novanta. Il regime di Castro, inibendo loro il resto del mondo, li ha costretti a una vita povera anche se non infelice: lo dicono continuamente "la fortuna di essere cubano". E comunque, per il successo nel mondo c'è voluto Wenders, che ama queste iniziative, basti ricordare i Madredeus, diventati internazionali grazie a Lisbon Story. Nella loro tournée americana i cubani guardano le vetrine della Quinta strada e non riconoscono le effigi di Kennedy e della Monroe. E tutti raccontano, di quegli anni lontani, del Club in cui si esibivano, loro, leggende tornate viventi. E naturalmente Wenders non ignora L'Havana, la povertà, i colori, le vecchie Cadillac rimaste lì dai tempi di Batista, gli alberghi lussuosi rovinati dal vento e dal mare e lasciati a marcire, le prostitute, i mendicanti, i bambini che rincorrono i turisti. Il film comincia col grande concerto di New York del gruppo, e ricordo dopo ricordo ritorna al concerto. Da allora i musicisti, vitali, eterni, girano i teatri del mondo e vendono milioni di dischi. Un grande film, il miglior Wenders.
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Il sole ,la voglia di vivere,ma soprattutto la musica ecco cos'e' cuba.Wim Wenders(l'amico americano,paris texas,il cielo sopra Berlino),dopo il discreto CRIMINI INVISIBILI,si reca a Cuba per girare un documentario su un evento importante per la musica,ovvero la riunione.dei piu' grandi musicisti cubani che si riuniscono e ridanno vita al Buena Vista Social Club.
Da amante dei puros, che fumo volentieri nelle occasioni speciali, ho rivisto volentieri questo vecchio documentario. Realizzato con cura, amo la musica in esso contenuta, con i colori di Cuba che fanno da degno contorno. La storia narrata è nota, ma sempre apprezzabile.
Ry Cooder, classe 1947, aveva compiuto il suo primo viaggio a Cuba nel 1996, per conto della World Circuit, accompagnato dal figlio Joaquim, percussionista. Grazie all'aiuto di Juan de Marcos, già compadre di Fidel Castro, riuscì a rintracciare e riunire i vecchi musicisti che negli anni Cinquanta animarono le serata del Buena Vista Social Club, un tempio della musica popolare cubana, il son.
Un semplice documentario? Di più, molto di più. Buena Vista Social Club, di Wim Wenders, è il film di un artista dedicato al lavoro di altri artisti, in questo caso straordinari protagonisti della musica cubana. Ma, attenzione: non si tratta di una pellicola riservata agli estimatori dei magici ritmi dell'isola caraibica: anche chi non li conosce, anche chi non ha mai messo piede all'Avana troverà [...] Vai alla recensione »
Dov'è finito il "peso" della macchina da presa? Dov'è finita la gravità del Wim Wenders di Fino alla fine del mondo (1991), Così lontano così vicino! (1993), Arisha (1993)? Sembrava che per lui il cinema non potesse avere più occhi: che li avesse persi "nel corso del tempo", e che al massimo gli fosse dato di ritrovarli negando la sua propria storia.
Buena Vista Social Club era un locale a Cuba in cui si riunivano, s'incontravano e si esibivano i cantanti e i musicisti migliori degli Anni Trenta, Quaranta, Cinquanta, persone di eleganza e pathos meravigliosi: adesso hanno ottanta, novant'anni, sono detti "superabuelos", supernonni, ma restano capaci, almeno quanto Roberto Murolo in Italia, di eseguire musica nazionalpopolare molto bella.