Titolo originale | Come un gatto in tangenziale |
Titolo internazionale | Like a Cat on a Highway |
Anno | 2018 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 98 minuti |
Regia di | Riccardo Milani |
Attori | Paola Cortellesi, Antonio Albanese, Sonia Bergamasco, Luca Angeletti, Antonio D'Ausilio Alice Maselli, Simone De Bianchi, Claudio Amendola, Franca Leosini, Alessandra Giudicessa, Valentina Giudicessa, Patrizia Loreti, Silvia Cohen, Giulia Greco, Mauro Racanati, Marika Tarquini, Moena Grandi, Paolo Di Clementi, Giuditta Cambieri, Elide Imperatori, Nicoletta del Principe, Alla Krasovitzkaya, Giorgia Calderoni, Nicole Biondi, Mehdi Hachemi, Nele Hardiman, Marcella Mello. |
Uscita | giovedì 28 dicembre 2017 |
Tag | Da vedere 2018 |
Distribuzione | Vision Distribution |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,03 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 20 settembre 2024
Un uomo e una donna molto diversi tra loro si incontrano a causa dei figli che si sono innamorati. Lo scontro tra i due sarà inevitabile. Ha vinto 3 Nastri d'Argento, Il film ha ottenuto 3 candidature a David di Donatello, In Italia al Box Office Come un gatto in tangenziale ha incassato 9,7 milioni di euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Giovanni lavora per una think tank che si propone di riqualificare le periferie italiane. La sua ex moglie Luce coltiva lavanda in Provenza, convinta di essere francese. Giovanni e Luce hanno allevato la figlioletta tredicenne Agnese secondo i principi dell'uguaglianza sociale, anche se vivono al caldo nel loro privilegio. E quando Agnese rivela a Giovanni la sua cotta per Alessio, un quattordicenne della borgata romana Bastogi tristemente nota per il suo degrado, papà, terrorizzato, segue la ragazzina fino alla casa dove Alessio abita insieme alla mamma Monica e alle due zie Pamela e Sue Ellen (sì, come le protagoniste di Dallas). Giovanni scoprirà che Monica è altrettanto atterrita all'idea che suo figlio frequenti una ragazzina dei quartieri alti: "Non siamo uguali", Monica avverte Alessio. "Inutile farsi illusioni".
Riccardo Milani, insieme al team di sceneggiatori che comprende (oltre a se stesso) Paola Cortellesi, Giulia Calenda e Furio Andreotti, affronta quello che oggi è IL tema: ovvero l'incomunicabilità fra il centro e la periferia, fra un'alta borghesia intellettuale teoricamente illuminata spesso al vertice delle istituzioni e una piccolissima borghesia che di quelle stesse istituzioni non si fida per niente.
È il divario al cuore del dibattito politico attuale, anche se parlare di dibattito è improprio, perché queste due categorie sociali nella realtà non comunicano proprio. Ed era dunque sacrosanto portare questo tema al cinema, meglio ancora se nella forma apparentemente rassicurante della commedia, poiché l'incomunicabilità sociale si presta da sempre ad una lettura (tragi)comica.
Quella che dovrebbe essere mantenuta intatta, tuttavia, è la complessità umana dei personaggi rappresentati, e su questo fronte Come un gatto in tangenziale dimostra troppo poca attenzione: non alla correttezza politica, della quale tutti siamo stufi, ma al modo autentico in cui le persone parlano e si comportano. I due mondi opposti di Giovanni e Monica sono ritratti con una mancanza di sfumature e di contraddizioni interne che vanifica l'intenzione di non fare di loro degli stereotipi tout court. È giusto estremizzare le caratterizzazioni a effetto comico, ma bisogna conoscere molto bene le persone (reali) su cui quelle caratterizzazioni sono basate, e restituirle nella loro verità essenziale. Il non conoscere davvero l'altro è il tema della storia, enunciato esplicitamente da una battuta di dialogo, eppure non sembra essere la priorità degli autori, più preoccupati di creare paradossi divertenti che di rendere i personaggi profondamente riconoscibili.
Si ride e si sorride guardando Come un gatto in tangenziale, perché la situazione è paradossale, perché l'argomento toccato è attuale, perché Paola Cortellesi e Antonio Albanese sono attori comici capaci. Ma ci si domanda perché, ad esempio, Giovanni porti Monica a vedere un film armeno e non cerchi invece di mediare fra i suoi gusti e quelli della donna, o perché Monica, ad un aperitivo elegante, si abbuffi anche se sta cercando di passare da educata. Non c'è una vera conoscenza, o una vera comprensione, di questi due esseri umani, nè sottigliezza nel raccontarne i limiti socioculturali, o nel contrapporli alla loro indole individuale. Eppure la risata con un fondo doloroso di verità è più efficace e lascia il segno, oltre che l'amaro in bocca. Ancora una volta invece si è scelta la strada della medietà, della risata innocua, del retrogusto dolciastro.
Dentro a questo film se ne nasconde un altro più coraggioso, meno scontato, più aderente alla realtà. Un film necessario come necessario è il tema, invece che meramente gradevole. Persino il tema musicale, composto dal solitamente abilissimo Andrea Guerra, si rifà a una hit internazionale come "Despacito", invece di trovare una via autentica per raccontare il presente nazionale.
COME UN GATTO IN TANGENZIALE disponibile in DVD o BluRay |
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Commedia italiana senza pretese di alto livello, ma con qualche presa di posizione nemmeno tanto velata su una borghesia ormai patetica. Certo che il sobborgo è quasi da cartone animato, ma ripeto non ha pretese alla Bergman e quindi è assolto da ogni peccato. La Cortellesi è brava ma a me non rimane simpaticissima, mentre Albanese, anche se non è Gassman padre lo ritengo [...] Vai alla recensione »
Come un gatto in Tangenziale, il nuovo film di Riccardo Milani, vede di nuovo riunita la coppia Antonio Albanese e Paolo Cortellesi. Giovanni è un intellettuale, vive nel centro storico di Roma ed è impegnato con il suo think tanck dalle conoscenze internazionali, a portare avanti temi importanti a cui crede veramente come l'integrazione sociale.
E' una bella trovata che il film cominci con l'inno europeo mentre una squadra di young executives muniti di trolley da viaggio avanza a passo di carica verso una conferenza al parlamento europeo. Fanno parte di un think-tank e per bocca del loro “condottiero” portavoce Antonio Albanese parleranno della valorizzazione delle periferie nelle città metropolitane e di non [...] Vai alla recensione »
Questo film, sicuramente divertente, non deve essere considerato un film comico. La storia conduce in talune realtà che sono ben presenti nelle nostre periferie. La coabitazione tra culture diverse, la difficoltà di essere integrati nel tessuto sociale, il conflitto culturale che esiste ad ogni livello ed ovunque, fino a farci ricordare che l'africano è in conflitto con l'afric [...] Vai alla recensione »
rappresenta bene questo film, due fazioni di popolo italiano. quelli che la cena la prendono in rosticceria e quelli che hanno la doggy bag dalla mensa dell'ospizio in cui lavorano per mantenere figlio e sorellastre. Portata agli estremi la contrapposizione non stride ma diverte e fa pensare. Cortellesi è geniale nel suo ruolo e non sconfina mai nel trash, bravi anche gli altri interpreti.
Milani firma un’opera ambiziosa, indagando un lembo di periferia romana, nel nome, evocato già nelle prime battute, di Pasolini. Naturalmente, nulla resta del mondo di Accattone e l’accostamento risulta perfino stridente: pur tuttavia, trattandosi qui di una commedia, risolta spesso in chiave comica, i contenuti non appaiono banali come il genere spesso impone. Vai alla recensione »
La tesi è vecchia: si predica bene e si razzola male o meglio c'è una frattura tra le belle intenzioni e i fatti. Ed è facile da questo assunto tirare fuori situazioni e gag esilaranti. Più difficile chiudere il discorso se si prescinde dal comune buon senso. Albanese misurato credibile e ancora di più la ricostruzione della sua abitazione [...] Vai alla recensione »
“Quanto potrà durare un gatto se abbandonato in tangenziale?” Da questo semplice assioma prende il via la pellicola di Riccardo Milani che per la seconda volta dirige il duo Cortellesi – Albanese a nemmeno un anno distanza dalla commedia Mamma o Papà?, se in quel caso era il mondo delle coppie in crisi a essere preso in esame, questa volta i due dovranno scontrarsi con le proprie certezze nei confronti [...] Vai alla recensione »
Commedia che è ben messa sullo schermo e con battute prevedibili, ma onestamente che sono semplici ed efficaci nel far ridere, che è la cosa che più conta...e qui accade con un "ritmo veloce" del film, in stile Checco Zalone (qui c'è anche la stessa attrice che nell'ultimo film di Zalone fa la "dirigente statale" che tenta di farlo dimettere). il [...] Vai alla recensione »
Milani firma un’opera ambiziosa sulla incomunicabilità sociale, indagando un lembo di periferia romana, nel nome, evocato già nelle prime battute, di Pasolini.Naturalmente, nulla resta del mondo di Accattone e l’accostamento è perfino stridente: pur tuttavia, trattandosi qui di una commedia, risolta spesso in chiave comica, i contenuti non appaiono banali come il genere spesso impone.
"Come un Gatto in Tangenziale" , l' ultimo film con Antonio Albanese e Paola Cortellesi, è una commedia in cui si ironizza sulle differenze sociali e soprattutto sui falsi propositi ed ideologie (a parole) di abbatterli. I suddetti protagonisti sono due genitori all'opposto, socialmente e culturalmente parlando, i quali, loro malgrado, entrano in contatto a causa [...] Vai alla recensione »
In Europa siamo come quegli studenti incapaci che si ostinano a ripetere che non sono loro a sbagliare, ma che è l'insegnante che li odia. L'ultima "pensata" della politica, dei cosiddetti "magna magna", è di spendere i fondi europei in soccorso ai poveri che vivono nelle nostre periferie urbane. Idea che vale "Come un gatto in tangenziale".
Per cortesia qualcuno mi dica il titolo della canzone di Renato Zero,credo,che Paola Cortellesi canta nella scena finale mentre va in bici nel film "come un gatto in tangenziale ".grazie infinite
Non un grande film, ma gradevole e delicato nei ritmi. Non del tutto scontate alcune reazioni dei personaggi e quindi per essere un film scontate ha dei guizzi di originalità. Cortellesi che migliora come attrice e bravi come sempre Albanese e Amendola. Non si ride molto, ma è tutto gradevole e misurato.
Ritengo il titolo di questo film estremamente superficiale Ovviamente un gatto in tangenziale viene con molta probabilità investito e perde la vita. Non collego un evento del genere a nulla di simpatico, ilare o divertente. Sicuramente questo mio scritto non verrà approvato ma mi basta il fatto che molta gente non lo ha visto per il titolo di pessimo gusto.
Film divertente che fa riflettere . Ottima interpretazione di Albanese e Cortellesi
Molto è già stato scritto del film, ma un voto speciale alla maturità raggiunta dai protagonisti : Cortellesi in gran forma e gran trasformista, Albanese tragicomico con sguardi e profili di vero spessore, Amendola .. ar mejo!! Che il film non duri ..come un gatto intangenziale!
Esco ora decisamente deluso. Se non fosse valsa la pena per la bravura degli attori, sarebbe stato di alzarsi e non aspettare la fine del film.
in un mondo sempre più ripiegato su se stesso, dove la disparità sociale è sempre più profonda ed evidente, dove il mondo non va al di là di se stessi, ci può essere ancora spazio per la gentilezza.
Il film e' carino ma nulla di piu', credevo molto meglio da quel che si diceva, l'ho trovato approssimativo e troppo farcito di luoghi comuni. Cmq, da vedere almeno una volta
un'indagine leggera sulla periferia romana, dove posso sopravvivere anche importanti valori, a discapito dei pregiudizi.
Finalmente torna la commedia italiana ironica, divertente ma nel contempo assai intelligente-graffiante: un' analisi sociale che dice molto di più che trattati o lunghi articoli di sociologia. A volte ricorda persino Fellini nella scelta caricaturale della gente del popolo, nei paradossi sociali al limite del surreale, rappresentati con umorismo tragicomico.
Filmetto senza pretese e con pochi spunti divertenti. Per un'ora abbondante vivacchia tra battutine e stereotipi già utilizzati dalla commedia italiana, come le preoccupazioni di genitori separati verso i figli e gli scontri tra diverse estrazioni sociali. Recupera un pò nel finale quando quest'ultimo tema si accende un pò di più, per poi lasciare spazio a giusti [...] Vai alla recensione »
Commedia piacevole che intrattiene e a tratti diverte lo spettatore affrontando una valida ed attualissima tematica. Un micromondo si nasconde dietro la vita quotidiana dei cittadini che vivono nelle grandi città, specialmente nei quartieri cosiddetti popolari, dove varie etnie si incontrano quotidianamente. Il trio Milani (regista), Cortellesi ed Albanese realizza, a differenza del pessimo [...] Vai alla recensione »
La canzone finale di Renato Zero è: "Mentre aspetto che ritorni".
Si può tranquillamente perdere al cinema. Se capita in tv può farti passare una sera. Senza calcare i toni, tutto abbastanza misurato e politicamente corretto. Sembra scrito e prodotto in fretta e senza troppi mezzi. Comunque tutti fanno del loro meglio (attori, regia, sceneggiatori ecc.) per sfornare un prodotto che parla di attualità. Televisivo.
Il brano di Renato Zero si intitola “Mentre aspetto che ritorni “ ciao
Splendida commedia con la coppia Albanese - Cortellesi in splendida forma. Da vedere.
Mi è piaciuto davvero tanto. Misurato ed elegante pur nei suoi eccessi,inevitabili cliché funzionali a strappare numerose e sincere risate. Due attori tra i migliori del panorama nazionale,che insieme funzionano molto bene e l'alchimia scatta magicamente travalicando i meriti,comunque evidenti,di una sceneggiatura coi fiocchi. Tutto il cast è da applausi,sino alla Bergamaschi [...] Vai alla recensione »
Sala di paese piena, commedia per famiglie molto bella, con temi e conflitti sociali molto belli, fortunatamente trattati in maniera leggera e non pesante. C'è chi dice che << gli opposti si attraggono >> chi invece << chi si somiglia si ripiglia >> anche una storia bella storia d'amore. Mamma o papà? e stato per me un po violento, invece questo mi e piaciuto. [...] Vai alla recensione »
Un film divertente e godibile che non ha pretese e evidenzia i difetti (ma anche alcuni pregi) di due aspetti della nostra società. Viene ben disegnata l'estrema intellettualizzazione di chi pensa di fare il bene (ai vertici) e la desolata rassegnazione di chi crede di non avere modo di cambiare le cose e non sa, ad esempio, di poter utilizzare i fondi europei .
Son o film che a me non piacciono e sono entrato in sala solo per far piacere a mia moglie. Forse per questo l' ho trovato vedibile, nonostante si basi sugli stereotipi più ricorrenti sul rapporto tra cultura ( !! ) e ignoranza. Il primo tempo risulta abbastanza divertente, poi il regista sembra non sapere come concludere la storia e tutto si banalizza con un finale direi ridicolo.
La trama, l'ambientazione, i dialoghi, i costumi...a mio modesto avviso un film confezionato con maestria da un regista attento e sensibile. Albanese e Cortellesi ai massimi livelli....veramente tutti BRA-VIS-SI-MI....
Vi consolerà di tutto il resto che pure c'è dentro. Non ci cascate, disagio sociale ed altri spunti problematici portano ad un solo risultato: un'opera d'arte. Riuscita, tutti perfetti. Paola Cortellesi, semplicemente grande. Se lei è l'Italia, Viva l'Italia.
Devo dire film mediocre, ma non eccellente in comicità o recitazione. Ci sono un pò di carenze della sceneggiatura che potevano essere gestite in modo diverso. La coppia Albanese Cortellesi inizia ad ingranare; mi aspetto nuovi film più ricchi. Per il resto buona commedia italiana.
Il divario tra periferia e centro è il prosieguo del filone che il cinema ci propone da anni come quello tra Nord e Sud, ricchi e poveri, ecc. Sinceramente ero un po' prevenuto dal fatto che la presenza di Albanese poteva far scendere il livello del film aspettandomi il solito film mediocre. Invece è stato picevole sin dall'inizio e mi è piaciuta molto anche la morale: [...] Vai alla recensione »
Da vedere, bravi e simpatici! Entrambi riescono a far ridere e toccar le corde sociali e sentimentali..
di Gianni Quilici La sala si riempie quasi del tutto. Sono sorpreso. Non succede spesso e immaginavo fosse uno dei film da “mezza sala”. Inizia e ben presto intuisco perché possa piacere ad un pubblico (cosiddetto) medio, come poi testimoniano, anche, gli incassi nazionali. “Come un gatto in tangenziale” è un film furbo, che [...] Vai alla recensione »
Non è che sia chissachè però scorre via che è un paicere e ci si fa anche qualche risata. Secondo me non è male, poi la partecipazione di amendola è spettacolo ahahah.
Un film davvero bello! Ottimi la Cortellesi, Albanese, i dialoghi, tutto!! Come tematiche ricorda molto "Fortunata" di Castellitto/Mazzantini, ma ha tutto un altro risvolto. Qui c'è ottimismo e umorismo intelligente. Insieme a "Lasciati Andare", direi uno dei migliori film italiani di quest'anno. Consiglio!
Parlando con l'Espresso Albanese rivendica la capacità di ascolto dei comici, Grillo incluso, rimasti soli dopo l'abbandono del campo da parte della politica. Di questo parla il film. Lo scontro tra Albanese borghese di sinistra che s'indigna al detto "è tutto un magna magna" e va a Bruxelles a sproloquiare di periferie e contaminazione, e Cortellesi che nella periferia contaminata di Roma ci vive [...] Vai alla recensione »
Gli assist di Antonio Albanese a Paola Cortellesi non si contano. Lui apparecchia la battuta e lei replica. Sincronismi giusti e misura elettrica. L'orchestra comica funziona con pochi strumenti semplici. Fin dall'inizio, alla scoperta che i loro figli ragazzini si sono fidanzati ma appartengono a mondi fra loro antagonisti: la Roma-centro ricca e un po' snob di lui e la periferia-Bastogi slabbrata [...] Vai alla recensione »
Miaoooo!!! Gattomania scatenata. Visto come fila Come un gatto in tangenziale nelle nostre sale? Avoja!!! Più di 6 milioni e mezzo di euro con un incremento del 31 per cento nella seconda settimana in 500 sale, Non saranno gli incassi coi botti dei film di Zalone e di Siani di Capodanno, però è un gran risultato lo stesso. E sto gatto fa tendenza.. Perché non prende solo le fasce di pubblico coatto, [...] Vai alla recensione »
Fino a qualche tempo fa con la parola «incomunicabilità» si alludeva al disagio esistenziale di una borghesia appiattita sui valori consumistici del boom. Ma attualmente il termine andrebbe utilizzato per rispecchiare il problema di un mondo globale dove si innalzano di continuo muri e il divario fra centro-periferia, Nord-Sud, ricchi-poveri appare incolmabile.
Non c'è dubbio: la coppia Albanese-Cortellesi funziona alla grande. Meglio di una commedia divertente, ma fragilina. E ancor più prevedibile. Lui è un manager separato che fa la spola tra Roma e Bruxelles, dove si batte per i diritti delle periferie. Lei una coatta borgatara, con marito in galera, che abita nel famigerato quartiere Bastogi. Come riuscire a sopportare il flirt tra i loro due diversissimi [...] Vai alla recensione »