|
Ultimo aggiornamento mercoledì 31 gennaio 2018
Argomenti: Checco Zalone
Il comico Checco Zalone, campione di incassi con i precedenti Cado dalle nubi, Che bella giornata e Sole a catinelle, torna al cinema con una commedia. Il film ha ottenuto 4 candidature e vinto un premio ai Nastri d'Argento, 2 candidature a David di Donatello, In Italia al Box Office Quo Vado? ha incassato 65,4 milioni di euro .
Quo Vado? è disponibile a Noleggio e in Digital Download
su TROVA STREAMING
e in DVD
e Blu-Ray
su IBS.it e su LaFeltrinelli.it.
Compra subito
CONSIGLIATO SÌ
|
Checco è stato allevato dal padre con il mito del posto fisso. A quasi 40 anni vive quella che ha sempre ritenuto essere la sua esistenza ideale: scapolo, servito e riverito dalla madre e dall'eterna fidanzata che non ha alcuna intenzione di sposare, accasato presso i genitori, assunto a tempo indeterminato presso l'ufficio provinciale Caccia e pesca, dove il suo incarico consiste nel fare timbri comodamente seduto alla scrivania. Ma le riforme arrivano anche per Checco, e quella che abolisce le province lo coglie impreparato: il suo status di single relativamente giovane lo rende idoneo alla richiesta "volontaria" delle dimissioni, a fronte di una buonuscita contenuta.
Quo Vado? arriva al cinema in una quantità spaventosa di copie, subito dopo l'uscita di Star Wars, dei cinepanettoni e de Il ponte delle spie.
Ma Checco, consigliato dal senatore che l'ha "sistemato", non cede alle richieste della "liquidatrice", la granitica dirigente Sironi e lei, al fine di liberarsene, lo spedisce in giro per tutta l'Italia, nelle sedi più disagiate e scomode. Checco si adatta e non molla. Alla Sironi non resta che tentare un'ultima carta: mandare l'impiegato al Polo Nord, in mezzo alle nevi perenni e agli orsi bianchi. Per fortuna al Polo c'è anche Valeria, una ricercatrice di grandi ideali e di larghe vedute che cambierà il destino del nostro eroe e gli farà scoprire i piaceri (e le responsabilità) di una vita civile.
Alla sua quarta commedia per il grande schermo Luca Medici racconta un'altra avventura del suo alter ego, quel "cozzalone" pugliese in perenne equilibrio fra conformismo e anarchia, cartina di tornasole dei vizi e dei difetti del popolo italico. Questa volta però il suo spiritaccio sembra edulcorato e, nonostante la storia accattivante e il fuoco di fila di battute gustose, viene meno la sua verve più genuinamente polemica e più "involontariamente" politica. Il risultato è una commedia divertente, ben congegnata dal punto di vista narrativo e ben recitata da tutto il cast (a cominciare da Medici) ma più addomesticata, e meno deliziosamente iconoclasta, delle precedenti. Per dirla con Checco: siamo convinti? Nì.
QUO VADO? disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
BLU-RAY |
||
€9,99 | €12,99 | |||
€9,99 | - |
Baterebbe solo un dato (anzi due) per zittire anche il più strenuo detrattore di quello che ritengo personalmente essere un genio della comicità italiana: 7 milioni di euro incassati il primo giorno e altrettanti il secondo! E' come dire che, anche se uno pu' anche odiare personalmente vasco rossi, ma non puo' negargli un certo successo nazional popolare che pure deve avere [...] Vai alla recensione »
Geniale Checco e il suo entourage. Questa volta mi hanno sorpreso. Diffidate delle recensioni di chi non ha visto il film e mai lo vedrà per non essere costretto ad affermare che si tratta di un un buon prodotto cinematografico. Non ha la pretesa di essere un "Opera Omnia" sociologica, filosofica o culturale ma sicuramente è un passo avanti nella narrazione artistica di Checco Zalone.
Film con una trama un pò (tanto) deboluccia. Forse accadeva in passato (in qualche luogo) ma oggi solo nel mondo dei sogni succede che i dipendenti pubblici non lavorino e ricevano ceste di doni da cittadini ossequienti. E' una favola consunta (come la famiglia patriarcale felice di una volta). Nella realtà attuale i lavoratori del settore pubblico sono sempre di meno e mal pagati [...] Vai alla recensione »
Il film di Zalone va preso sul serio! Vorrei partire dai titoli di coda, precisamente da quando si dice che il film è stato realizzato anche con il contributo statale! Io ne ho abbastanza di chi per ridere o piangere tratteggia l'italiano medio come, se non camorrista o maffioso, comunque dipendente da queste organizzazioni criminali ed il resto dell'Europa, come civile e progredita, [...] Vai alla recensione »
Pur avendo dichiarato pubblicamente che dopo aver amato "Cado dalle Nubi", accettato "Che bella giornata" e detestato "Sole a Catinelle" mai avrei visto "Quo Vado", complice una serata di solitudine mi sono arreso alla curiosità. Da dove cominciare? Punto prima questa storia del posto fisso e dei cosidetti privilegi ha fatto la puzza.
una triste risata dalla prima repubblica, luca medici in arte checco zalone non è il principe de curtis in arte totò, questo lapalissiano postulato, basterebbe per dimostrare che il film di medici/zalone non raggiunge le vette di comicità che sarebbero alla base del successo da fenomeno raggiunto invece dal film . Eppure il pubblico è accorso numeroso, da record [...] Vai alla recensione »
Dopo aver visto dei bei filmoni d'autore, inauguro il Nuovo Anno con La Prima di un divertente filmotto di quello che si è rivelato il miglior autore italiano di cinepanettoni. Vincendo l'iniziale pregiudizio si potrà facilmente capire il perchè questo nuovo film di Checco Zalone stia sbancando ai botteghini. Gli italiani hanno bisogno di distrarsi dalle pesanti problematiche della nostra era, dal [...] Vai alla recensione »
Checco Zalone nella sua quarta fatica ci porta in giro per l’Italia, anzi in giro per l’italietta, quella dei tanti vizi e delle poche virtù. Col solito savoir-faire il comico pugliese ci fa ridere (a crepapelle, o a catinelle) delle nostre debolezze, dei paradossi italici, dei cinismi della politica, che taglia le vecchie province e ingrassa i nuovi municipi, delle scorciatoie della gente comune che [...] Vai alla recensione »
Sono andata anche io a vedere Zalone. Ebbene si. Non perché avessi una pistola puntata alle tempie, né perché mi pagavano per dire la mia, ma volevo dirla lo stesso. In fondo il successo alla fine si basa anche sul tam tam. Vado perché sono curiosa. Ed in ogni caso per poter dire che un piatto di spaghetti è scotto o al dente, lo devi comunque assaggiare.
Un film divertente e simpatico, non si va oltre. La "Fissa" del Posto fisso, un singolare viaggio nella civiltà norvegese,una famiglia moderna nonostante l'amore eterno verso la madre ed un buon pizzico di solidarietà. Checco non ci fa mancare quasi nulla per 90 minuti di spensieratezza, peccato che le battute non siano ficcanti come al solito.
Alla sua quarta prova sul grande schermo, Zalone conferma le sue doti comiche, la sua arguzia, il suo personaggio ingenuo e pasticcione alle prese con una società spesso rude ed egoista. Per decreto legge saltano le Regioni, e al Nostro salta una delle poche certezze della vita: il posto fisso. Nel disperato tentativo di mantenerlo, Checco accetta le disumane condizioni imposte dal capoufficio: [...] Vai alla recensione »
No, qui non si ride. Checco Zalone porta sugli schermi dell'italia il suo film più politico, dove in ogni sua battuta si può ritrovare una critica allo stato o ad altro. Zalone ha un posto fisso, Zalone vive con i suoi, il lavoro di Zalone è amato dalle donne, Zalone ama questa vita. Tutto si stravolge con una riforma che lo riguarda, che non cambia la vita a nessuno se non [...] Vai alla recensione »
Ovviamente la pellicola è più che leggerà, ma chi va a vedere questo genere di film sa di non trovarsi una candidatura per gli Oscar. Comunque mi aspettavo molto molto peggio. Come sempre la comicità di Zalone sa di "terrone" ma neanche più di tanto, vertendo invece questa volta sulle stranezze e sui costumi dell'italiano medio. Il fuoco è posto sul cosiddetto "posto fisso", quel contratto a tempo [...] Vai alla recensione »
Io, davvero, non riesco veramente a concepire come possa essere possibile che un film del genere incassi 65 MILIONI DI EURO!! Probabilmente farò gli stessi discorsi di Victorlaszlo88 ma VOGLIO FARLA questa recensione; I film di Zalone sono sempre state delle commediole carine, divertenti ma nulla più, davvero, non riesco proprio a capire come facciano sti film a incassare [...] Vai alla recensione »
Cosa resta di tutto il film? Cosa ricorderemo? Che gli statali sono tutti fannulloni, alla faccia degli infermieri che medicano ogni giorno i nostri anziani, alla faccia delle forze dell'ordine che ci difendono dai delinquenti impuniti dalle leggi di questo governo; lo stesso che usa due pesi e due misure...con i delinquenti e con gli statali. Comunque il film è gradevole nel primo tempo. [...] Vai alla recensione »
Trovo sostanzialmente,almeno in più punti condivisibile quanto scritto da Paola Casella, a proposito, diciamo così, di una "zalonata" meno riuscita e personale; Condivido invece in toto la sostanza, da appassionato di lirica,classica e arte in generale, quello che scrive paolo francesco, che forse, secondo me, come si diceva di un celebre critico musicale, "intinge un po' troppo la penna nel veleno".Si [...] Vai alla recensione »
Dei quattro film di Checco nazionale, questo è l’unico che non ho visto. Premessa necessaria per giustificare l’assenza di un giudizio, ovvero numero di stelline, da parte mia. La trama è quella che è, il tema scottante è trattato con l’ironia che tutti si aspettano. Insomma niente di nuovo sotto il sole con o senza catinelle di Luca Pasquale Medici, alias Checco Zalone.
QUO VADO? (IT, 2016) di GENNARO NUNZIANTE. Con CHECCO ZALONE, ELEONORA GIOVANARDI, SONIA BERGAMASCO, MAURIZIO MICHELI, LINO BANFI, LUDOVICA MODUGNO, NINNI BRUSCHETTA, SEBASTIAN DUCCIO, PAOLO PIEROBON, AZZURRA MARTINO Fin da giovanissimo Checco sognava un lavoro sicuro, e oltre a ciò ha realizzato tutti gli altri sogni della sua vita: voleva vivere coi suoi genitori respingendo così una [...] Vai alla recensione »
Visto il film solo oggi ...in dvd. Il film che ha battuto ogni record di incasso in Italia... continua nella fortunata tradizione comica tracciata da Zalone nei suoi film precedenti. In questo film l'argomento centrale sono i "dipendenti pubblici con posto fisso", appoggiati dai politici che li hanno fatti assumere e che sono lavoratori poco produttivi.
Anche Totò veniva a galla da un minestrone italico ricco di sapori, modi, gesti veraci, ipocriti o furbacchioni. La sua napoletanità, piazzata a Milano al cospetto di un vigile urbano incredulo o nella casbah di Algeri faceva sorridere ancora di più per il contrasto (qualche frase volgaruccia in dialetto scappa a tanti di noi se perdiamo la pazienza ad Oslo, poi ne ridiamo fra [...] Vai alla recensione »
Il quarto film del duo Checco Zalone-Gennaro Nunziante è un’altra commedia di successo: è un successo non solo in termine di incasso, ma anche di qualità del film. Perché quest’ultimo film è più maturo rispetto ai precedenti. Probabilmente si ride di meno ed è meno irriverente e provocante, ma è più consapevole nel suo intento [...] Vai alla recensione »
Quo vadis, Zalone? Dritto in banca, verrebbe da dire. D’altra parte Croisette e red carpet all’Academy Awards sono off limits anche per chi ha sbaragliato la concorrenza con incassi milionari. Davvero imbarazzante la commediola sul travet che lotta con le unghie e con i denti per salvare il posticino statale che gli garantisce quaglie, salumi, formaggi ed ogni prodotto della nostra buona [...] Vai alla recensione »
L'ultimo film del comico pugliese prosegue sulla falsa riga dei precedenti; Zalone si affida ad un canovaccio ormai consolidato,impersonifica piuttosto bene (la fisionomia lo aiuta molto in tal senso) il cittadino italiano comune mettendone in mostra difetti e contraddizioni in chiave satirica ma sempre all'interno del "politicamente corretto". Fino a qualche anno fa i comici prediligevano soprattutto [...] Vai alla recensione »
La comicità di Checco Zalone sicuramente non è più una novità ed anche in questo film egli conferma il suo personalissimo modo di essere solo all'apparenza un comico leggero. In "Quo vado" infatti si sorride, ma allo stesso tempo si riflette e, magari, ci si immedesima nella mentalità dell'italiano medio.
L'ultima pellicola di Checco Zalone "Quo Vado?" sta riscuotendo e continuerà a riscuotere anche in seguito uno straordinario successo dovuto effettivamente al fatto che tale prodotto risulta ben confezionato denotando una piena maturità che il comico pugliese ha finalmente raggiunto. In essa il protagonista interpreta il ruolo dell'italiano medio con l'aspirazione [...] Vai alla recensione »
Si ride, ma anche di cuore. Ben fatto, probabilmente centrerà i "target" che si è prefissi (ovviamente, ma senza retorica, commerciali). Uno specchio sul prototipo dell'"italiano" abbarbicato alle mammelle (quale novello Romolo o Remo) della isterilita lupa italiota. Ha anche qualche slancio innovativo, qualche passaggio gustoso di comicità, addirittura [...] Vai alla recensione »
...spinto all'inverosimile… un successo pilotato al massimo, basta vedere in quante sale è uscito (operazione di marketing ben riuscita) la gente corre a riempire le sale, tutti ne parlano nel bene o nel male… il film è semplice dalla trama simpatica e ironica… si ride sui luoghi comuni e sulle mezze verità all'italiana… si passa un ora [...] Vai alla recensione »
Unico esubero di un programma di razionalizzazione dei costi della Pubblica Amministrazione, il sedentario e indolente Checco si vede costretto ad accettare le più scomode ed improbabili destinazioni pur di conservare il suo agognato ed irrinunciabile posto fisso. La sua battaglia contro una ostinata ed agguerrita funzionaria ministeriale incaricata di liquidarlo, lo porterà in giro per l'Italia e [...] Vai alla recensione »
La comicità di Checco Zalone ed il suo straordinario successo nelle sale cinematografiche sono una risposta alla crisi ed ai toni cupi dei ritmi dell’informazione di questi anni. Zelone funziona perché riesce ironicamente a raccontare l’Italia ma non la massacra, anzi, il suo italiano medio, quello del posto fisso a tutti i costi, è una brava persona, che [...] Vai alla recensione »
Ripetersi non è mai facile, ma i veri fuoriclasse si vedono proprio da questo: dal saper ripetere le imprese che li hanno resi famosi e gli hanno portato gloria! Nell'antica Grecia la “kûdos” (gloria) rappresentava una “forza magica” concessa dagli dèi ai Guerrieri in modo da garantire la loro superiorità sull'avversario, ma significava [...] Vai alla recensione »
Un giorno, neanche lontano, vi pentireste, tacciati come sarete di scarsa intelligenza. Ricordatevi di quanti comici, un tempo etichettati come insulsi e scurrili, furono in seguito rivalutati da grossi critici e rivisitati da ancor più grossi autori. Tenete pure presente che Luca Medici ed il suo compare Gennaro Nunziante toccano argomenti seri.
La scarsa qualità dei film commedia di quest'anno (il 2015 in questo senso è da dimenticare), la scarsissima controprogrammazione e la feroce pressione pubblicitaria targata mediaset ha contribuito a creare il clima da "l'evento imperdibile dell'anno", con una "allucinazione collettiva" che vede Zalone il nuovo messia della risata "a prescindere". [...] Vai alla recensione »
..al cinema ci si va per "non pensare" o per "pensare".. chi va a vedere Zalone (poverini eh) ci va per "non pensare".. il vero problema è che poi escono dalla sala e credono di aver pensato.. e allora iniziano i loro ragionamenti come se fossero entrati al cinema per vedere un prodotto che fa "pensare".
In un film di Zalone intitolato "cado dalle nubi" c'è un dialogo alla fine che svela un po' il segreto del suo successo attuale; è quando la produttrice di una casa discografica, malgrado l'evidente consapevolezza di trovarsi di fronte ad un cantante alla "karaoke", Zalone, vuole a tutti costi lanciarlo sul mercato perché, dice :"...è straordinariamente mediocre.
Di recente un giornalista di QN, tale Silvio Danesi, come frase di lancio del suo articolo su questo film ha scelto la seguente affermazione: "Tra Chaplin e Sordi". E' stato un piacere, ciao a tutti vi voglio bene..come se foste normali. Addio
Sono uscito perplesso di fronte al nuovo film di Zalone : la comicità si è affievolita e si è incanalata in molti stereotipi della commedia italiana, ma il film mantiene alcuni spunti accattivanti ed una certa vivacità di fondo. ancora non riesco a dare un giudizio preciso.
avevo scritto una recensione in maniera molto più esaustiva in cui spiegavo il mio giudizio ma mi è stata inspiegabilmente cancellata. Per cui do una sola stella dicendo solamente che è un film ridicolo, in cui Zalone non fa che ripetere già quello già visto nei suoi precedenti film. Farà la fine di Aldo Giovanni e Giacomono. Comunque la cosa che ho trovato insopportabile è che questo film occupa [...] Vai alla recensione »
La Recensione utilizza Translator Zelon linguage: Vabbè dai... io vi stimo tutti e vi ho voluto bene mentre con il mio amico regista pensavamo di ridere con voi portandovi alla significativa riflessione di " non piangere sul latte versato". Voi avete versato 10 euri a "testa" e di ciò vi ringrazio anche a nome di tutti [...] Vai alla recensione »
Lo sconsiglio perché non è realistico....io sono rimasto allibito dal film....è solo un film furbo fatto solo per fare incasso.
Film mediocre adatto ad un popolo mediocre con sceneggiatura mediocre adatta ad un uomo medio da terza media.... in Italia ce ne sono tanti. Nella sala vedevo disperati che avevano bisogno di ridere strozzati dalle tasse,vedevo persone assenti di cultura con una predisposizione alla volgarità spaventosa(sia giovani che anziani),le classiche persone che mettono il piede in sala una volta l'anno [...] Vai alla recensione »
film assolutamente pessimo. A giudicare dalle battute o dagli sketch per cui la gente ride in questo film c'è da mettersi a piangere perchè si capisce quanto è caduto in basso il cinema italiano (e cono esso il livello dello spettatore medio) che fino agli anni 90 ha saputo sempre fornire ottimi film di sana comicità. Del resto con l'avvento del nuovo millennio l'italiano medio si è abituato solo [...] Vai alla recensione »
Con una comicità fin troppo macchiettistica,zalone riesce con la solita tecnica della sdrammatizzaione di qualsiasi tema,anche il più delicato,ad arruffianarsi il pubblico medio,sempre più ignorante,televisivo e con una marea di luoghi comuni nella testa. La novità del primo film,giustifica l'interesse,arrivati al quarto,tra una risatina e l'altra,ci si annoia di [...] Vai alla recensione »
Si tratta di un film che ha un'idea molto buona perchè descrive e racconta diverse tipiche condizioni sociali , in particolare quella del posto fisso ma dal punto di vista della narrativa ha molte lacune.Infatti sebbene ci sia una brillante comicità ,il film ha una storia surreale e a volte cerca forzatamente di inserire condanne sociali perdendo quella semplicitá che aveva [...] Vai alla recensione »
Checco Zalone con quo vado mi ha veramente deluso è diventato più volgare, anche se la storia era interessante ed ha un cast niente male, ma il tutto viene sfruttato male e diventa ripetitivo e noioso. Peccato perché poteva essere un film divertente con una comicità intelligente e una storia interessante. Speriamo che il prossimo film di Zalone sia meglio di questo.
Più che un film è una serie di gag che sono divertenti si, fanno anche sorridere, ma dopo quaranta minuti circa inizia a stufare , la storia è semplice, banale, scontata e non riesce a intrattenere fino alla fine lo spettatore. Zalone sa far ridere quando vuole, peccato che non riesca a fare qualcosa di più serio. Una commedia come la chiamo io "usa e getta" [...] Vai alla recensione »
Un successo costruito a tavolino. Film leggerino pieno di luoghi comuni. Sconsigliato
Ma stiamo scherzando veramente? ammetto che questo di film mi e’ anche piaciuto, pero’ paragonare il fenomeno Zalone ai mostri sacri della nostra comicita’ (vedi Alberto Sordi) significa bestemmiare. Checco Zalone e’ identico ad ogni suo film, con quella sua ciondolante comicita’ , sempre la stessa, (tra parentesi… emh emh, io in questo Quo Vado ho riso poco e mi e’ sembrato pure il pubblico in sala!), [...] Vai alla recensione »
Resta il mistero di come si combinino certe eccitazioni collettive coordinate come il volo degli storni. Di questo film s'è cominciato a sentire e leggere giorni prima dell'uscita come d'un evento salvifico, zalone è stato esaltato come risorsa miracolosa del paese, "meno male che zalone c'è". Era sotteso che il genio, l'ironia e la capacit&agra [...] Vai alla recensione »
Battute scontate. Trama prevedibile. Una comicità che distorce la reale realtà dei fatti. Trama forzata giusto per coprire l'ora e mezza di film. Molte volte Zalone per cercare di fare ridere fa delle facce con smorfie che ormai hanno stancato. La cosa preoccupante è che la gente in sala rideva . Se questo film fosse stato recitato da uno sconosciuto con più carisma [...] Vai alla recensione »
Film satirico che si regge solo sulla simpatia di zalone che usa luoghi comuni a go go.. .sconsigliato
Prima di diventare Valeria, splendida ricercatrice che tra i ghiacci del Polo Nord fa perdere la testa al Checco di Quo Vado?, il nome di Eleonora Giovanardi è indissolubilmente legato a Status, serial prodotto da MYmovies.it in cui era la protagonista buona e altruista che cerca di salvare la sua vita sentimentale da un fidanzato un po' troppo infantile. È con questa e altre importanti performance che Eleonora si fa strada nel mondo dello spettacolo.
Se qualche mese fa non fosse uscito il ribaldo e intelligentissimo Italiano medio di Maccio Capatonda, probabilmente Quo vado? ci parrebbe un film migliore. Viste le notevoli differenze in termini di audience quantitativa (almeno per ora), solo una piccola parte degli spettatori di Zalone si sarà accorta che stavolta un nuovo comico, più ruspante, magari più rozzo, ma più lungimirante, era riuscito a raccontare il virus dell'italianità meglio di Checco.
Antenna 3. Al di fuori della Lombardia può sembrare sigla oscura, in verità fu una televisione libera, ma libera veramente, che tra gli anni 70 e i primi 80 del secolo scorso si diede come mission la ricerca di talenti comici. Il rabdomante si chiamava Renzo Villa, "allievo" di Enzo Tortora, mise su una squadra clamorosa, almeno in parte ancora oggi mattatrice sul piccolo o grande schermo, magari con qualche acciacco.
Grande Checco Zalone, una miniera di risate (e quattrini). È bravo, simpatico e sa amministrarsi con giudizio. Proprio come l'irresistibile personaggio al centro del suo quarto film, il migliore di tutti. Un tipo abitudinario che ha sempre avuto per traguardo il posto fisso. Finché il taglio delle province lo costringe a scegliere: addio scrivania o trasferimento lontano da mamma e papà.
Quante volte durante l'ennesimo, sfiancante talk show di battibecchi su politiche sociali e crisi permanenti, senati aboliti o rinnovati, mobilità per o trincea casa-lavoro-casa, provincia sì provincia no, abbiamo cambiato canale pensando la vendetta: una giorno una risata vi seppellirà!Eccola. "Quo vado?"è la risposta simpatica e divertente, esorbitante e civilista, non qualunquista, all'insofferenza [...] Vai alla recensione »
Dal paesino pugliese al Polo Nord. Dal calduccio del posto fisso al gelo del pack artico. Dall'italica autoindulgenza all'ipercorrettezza scandinava. Dagli incontri ravvicinati con i prosciutti e i sottolio conservati dai colleghi nei loro confortevoli uffici (pubblici), a quelli con le foche e gli orsi della stazione di ricerca in Norvegia, dove l'inamovibile impiegato di una Provincia pugliese, ufficio [...] Vai alla recensione »
«La prima repubblica non si scorda mai» canta Checco facendo il verso al Celentano polemico e interventista. Checco Zalone, coautore con il regista Gennaro Nunziante, ha realizzato una specie di inno comico ma qua e là anche graffiante alle meraviglie perdute del posto fisso. Attribuendogli, con il consueto gusto del paradosso, il valore di una virtù civica basilare, lungamente garante dell'equilibrio [...] Vai alla recensione »