Anno | 2011 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 96 minuti |
Regia di | Giulio Manfredonia |
Attori | Antonio Albanese, Sergio Rubini, Lorenza Indovina, Nicola Rignanese, Davide Giordano Mario Cordova, Luigi Maria Burruano, Alfonso Postiglione, Veronica Da Silva, Salvatore Cantalupo, Asia Ndiaye, Antonio Gerardi, Massimo Cagnina, Maurizio Comito, Manfredi S. Perrotta, Liliana Vitale, Massimo De Lorenzo, Antonio Fulfaro, Sebastiano Vinci. |
Uscita | venerdì 21 gennaio 2011 |
Distribuzione | 01 Distribution |
MYmonetro | 2,92 su 14 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 23 novembre 2017
Antonio Albanese porta sul grande schermo le gesta di uno dei suoi personaggi più famosi, Cetto La Qualunque. Il film ha ottenuto 2 candidature ai Nastri d'Argento, 3 candidature a David di Donatello, In Italia al Box Office Qualunquemente ha incassato 15,9 milioni di euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Uno spettro si aggira per la Calabria: è lo spettro della legalità. Contro questo spiacevole inconveniente, rappresentato dal candidato sindaco di Marina di Sopra, certo De Santis, la parte "furba" del paese schiera l'uomo della provvidenza: Cetto La Qualunque, di ritorno da un periodo di latitanza con una nuova moglie, che chiama Cosa, e la di lei bambina, che non chiama proprio. Volgare, disonesto, corrotto, ma soprattutto fiero di essere tutto questo e molto di peggio, Cetto prima ricorre alle intimidazioni mafiose, poi a dosi inimmaginabili di propaganda becera, quindi assolda uno specialista. Il fine, e cioè la vittoria alle elezioni, giustifica interamente i mezzi, che in questo caso vanno dal comizio in chiesa, all'offerta di ragazze seminude come fossero caramelle scartate, all'incarceramento del figlio Melo in sua vece. Fino alla più sporca delle truffe.
Il personaggio creato da Antonio Albanese e Piero Guerrera balza dal piccolo al grande schermo, vale a dire dalla misura spazio-temporale dello sketch al lungometraggio di narrazione, sotto la guida e la responsabilità di Giulio Manfredonia e della Fandango, e atterra in piedi. Non segnerà un risultato inatteso ma si posiziona bene rispetto alle aspettative: non annoia, non divaga, non infarcisce la sceneggiatura di corpi estranei, buoni per una gag in più ma in fondo accessori. Non fa nemmeno ridere, e questo può apparentemente rappresentare un problema, ma non per forza. Si mormora in giro che il film esca datato, svilito da uno sprint della realtà politica attuale, che si supera da sola, divenendo sur-realtà, al pari di quella immaginata in Qualunquemente. Eppure non è proprio o soltanto così. Se mai ad essere surreale, ma in quanto concentrato di caratteristiche e costumi assolutamente veritieri, è il personaggio di Cetto, la sua mancanza di un limite, non certo la realtà delle colate di cemento sulla spiaggia, delle fogne che scaricano in mare, dei buoni benzina in regalo o dei brogli elettorali e nemmeno della bigamia, delle allusioni ai pregiudicati e delle "assessore" scelte in base al fisico.
Il film di Albanese e Manfredonia non va scambiato per un film d'intrattenimento, anche se qualche buona battuta per fortuna non manca ("Presto io sarò sindaco per cui tu per legge vicesindaco" o "Si comincia con dare la precedenza ad un incrocio e finisce che si diventa ricchione"), e nemmeno per una tragicommedia alla Fantozzi, sebbene il regista lo citi tra le ispirazioni: piuttosto, è un film violento, che non fa sconti e regala al "cattivo" una vittoria su tutta la linea. Il qualunquismo di questo imprenditore prestato alla politica, sempre allegro e in movimento da un abuso di potere ad un altro, menefreghista in teoria e in pratica, dovrebbe essere qualcosa di cui ridere per esorcismo, per isteria dettata dalla paura, non per spasso o per il piacere di guardarci allo specchio. Se proprio occorre dargli un'etichetta, si dirà che è un film "di denuncia", con i pregi e i limiti dei film "impegnati", che ha scelto la via della satira anziché quella della tragedia.
Perché Cetto La Qualunque torna in Italia dopo una lunga latitanza all'estero? E' stata una sua scelta? O qualcuno trama nell'ombra? Con lui rientrano anche una bella ragazza di colore ed un bambina di cui non riesce a ricordare il nome: la sua nuova famiglia. Al ritorno in patria Cetto ritrova il fidato braccio destro Pino e la famiglia di origine: la moglie Carmen e il figlio Melo. Ovviamente far convivere il tutto non sarà facile. I suoi vecchi amici lo informano che le sue proprietà sono minacciate da una inarrestabile ondata di legalità che sta invadendo la loro cittadina. Le imminenti elezioni potrebbero avere come esito la nomina a sindaco di Giovanni De Santis, un "pericoloso" paladino dei diritti. Così, Cetto, dopo una lunga e tormentata riflessione in compagnia di simpatiche ragazze non ha dubbi e decide di "salire in politica" per difendere la sua città. La campagna elettorale può cominciare...
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Se ancora vi domandate se è possibile fare un intero Film sul personaggio di Cetto La Qualunque? La risposta è SI. Antonio Albanese ci regala un film esilarante capace di far ridere e far riflettere allo stesso tempo...L'umorismo pirandelliano è presente in ogni singola scena e tutto ciò fa sì che nello spettatore si generi un insieme di allegria e amarezza per il quale rimanga con un sorriso a metà [...] Vai alla recensione »
per me è stato un film non fatto bene ma pensato bene. Albanese è riuscito a creare un film dove ridi ma riesci a capire che certi valori ogni giorno vengono calpestati da personaggi come cetto la qualunque. si mette in risalto la superficialità, l'ignoranza, la cafonaggine (sottolineanta anche dal modo di vestirsi) che purtroppo stanno rovinando l'italia.
alors....il film è leggerino e gradevole, va visto perchè non annoia e diverte...rinfaccio però ad Albanese (la cui mimica rimane eccezionale) di non aver capito di avere in mano una bomba e di non averla sfruttata a dovere. Qualunquemente poteva essere un incrocio tra Fantozzi e Gomorra!...un cult!! e invece è "solo" un film grazioso.... aveva le stesse potenzialità dei film di kusturica, sarebbe [...] Vai alla recensione »
Che dire...ancora una volta Antonio Albanese dimostra di essere un comico con un intelligenza ed un coraggio fuori dal comune. Lo spaccato della nostra politica che lui propone e' purtroppo troppo realistico per poter chiudere gli occhi e considerare il film come "solo" un film comico. La comicita di Albanese non e' istintiva come quella di Zalone ma e' certamente piu impegnativa [...] Vai alla recensione »
Gli altri film di Albanese li considero speciali; delle perle. Questa volta sono andata al cinema con un po' di scetticismo perché avevo già visto diverse arringhe del politico e pensavo che il film non potesse dire nulla di nuovo. Per fortuna mi sbagliavo. Albanese ha caricaturizzato il personaggio, ma lo ha fatto sentire vero nell'espressione del volto, nei pensieri, nell'atteggiamento da intoccabile, [...] Vai alla recensione »
"Eliminiamo le tasse, il bollo auto, le bollette e diamo 1000 euro a tutti, anzi 2000", "Dici quattro cazzate e tutti ti votano". Amare verità che alcuni hanno ben appreso e altri, come dimostrano i fatti, stentano a comprendere. E allora Albanese spiega il tutto tramite la sua satira e lo fa da anni. Un politico orgoglioso se il figlio viene indagato o finisce in [...] Vai alla recensione »
Chi non conosce il nostro splendido paese, può pensare che questo film appartenga alla categoria del surreale. Tuttavia questa è una mera illusione. Il film è uno splendido esempio di come la realtà purtroppo superi la fantasia. Questo è quello che traspare dopo la visione del film di Antonio Albanese. Ed è un boccone amaro da digerire, perché [...] Vai alla recensione »
Cetto La Qualunque (Antonio Albanese), affarista arricchito, ignorante e delinquente, vive da qualche anno come latitante in Sudamerica, quando, ad un certo punto, i suoi concittadini calabresi lo richiamano nella sua terra natale di Marina di Sopra, improvvisamente afflitta da un'ondata crescente di legalità: alle imminenti elezioni si è presentato infatti De Santis, paladino [...] Vai alla recensione »
Nella seconda collaborazione tra Giulio Manfredonia e Antonio Albanese la formula è quasi la stessa. Albanese, nel centro, veste i panni di un bastardo e focalizza su di se' l'attenzione di tutti gli altri, attorno. La sostanziale differenza è che nella prima collaborazione (il film "E' già ieri") Manfredonia ci raccontava una storia di evidente fantasia, in "Qualunquemente", invece, le vicende [...] Vai alla recensione »
Ho visto il film parecchie volte e sempre con grande piacere. E' stato piacevole ritrovare Cetto dopo i vari show in TV al cinema. Apprezzo parecchio Qualunquemente in quanto lo trovo sia divertente a livello di comicità, personaggi e luoghi sia interessante a livello di pellicola. Spesso i film comici e divertenti sono caratterizzati da una trama scontata e poco accattivante, Qualunquemente invece [...] Vai alla recensione »
Cosa differenzia questo film dagli altri che sono in cicrcolazione in questo periodo e sono bollati come nuova "commedia all'italiana"? Due cose : il fatto che Albanese è un attore e non un comico (come non lo erano certo Gassmann, Tognazzi,Sordi), viene dal teatro (anche se il presonaggio di Cetto La Qualunque è nato in televisione) e riesce a crare una maschera [...] Vai alla recensione »
Probabilmente in virtù della congiuntura politica in cui l'Italia, suo malgrado, è costretta ad annaspare in questo periodo, da un film così atteso ci si aspettava di più. La sensazione è che manchi qualcosa e non soltanto dal punto di vista formale (specialmente nella seconda parte ci sono dei cali di ritmo con scene un po' superflue e ridondanti), [...] Vai alla recensione »
Cetto Laqualunque vince e con lui anche Albanese. E' un film che non fa soltanto ridere ma anche pensare al momento politico e sociale che stiamo vivendo in questo periodo in Italia. Le analogie tra Cetto Laqualunque e Berlusconi sono palesi, così come palese è il riferimento al figlio di Bossi, "il Trota", con il personaggio che nel film interpreta il ruolo di Melo ( figlio [...] Vai alla recensione »
Film molto divertente, pero' bisogna pensare che in alcune parti d'italia è davvero cosi che va la politica!!! Manca di originalita' perche' non c'e' nulla di nuovo nel film che non si è visto gia nella campagna politica delle scorse elezioni nazionali XD XD XD fra gite pagate x avere il voto, voti comprati, false promesse, far finta che va tutto bene [...] Vai alla recensione »
La comicità che ci si aspetta da questo film si tramuta in una grottesca farsa dei mali che affliggono il nostro paese. Il personaggio di Cetto Laqualunque nella sua naturale tranquillità calpesta ogni senso di moralità e lascia il pubblico con l'amaro in bocca, lo stesso amaro che proviamo quando andiamo a leggere le pagine di cronaca, i fatti di corruzione, di abusivismo, di prevaricazione.
Una fotografia dell'Italia profonda, della sua voglia di illegalità, della sua indifferenza morale, niente da dire. Ma da quel punto di vista coglie solo gli aspetti più pittoreschi e di costume della faccenda, in quanto tralascia la sostenza più importante: lo smantellamento della scuola e della sanità pubblica per favorire scuole e sanità private, [...] Vai alla recensione »
il film scritto e diretto quasi completamente da Albanese è sicuramente un bel film: belle molte battute (anche se la maggiorparte gia viste nel trailer) che comunque ti fanno sorridere e/o ridere, ma è fatto bene anche dal punto di vista tecnico (attori bravi e azzeccati...).
Per evitare equivoci: il personaggio Cetto fu creato dall’attore circa 8 anni fa e il film era in lavorazione da quasi due anni. Niente perciò intenti pubblicitari di parte relativi ai fatti recenti che toccano il Presidente del Consiglio (fa effetto usare la maiuscola che qualche volta “significa”), ma solo una di quelle preveggenze d’artista che conosce bene [...] Vai alla recensione »
Un grande Antonio Albanese, interpreta le origini politiche del famoso personaggio calabrese Cetto La Qualunque, in una commedia tanto triste quanto divertente come solo i comici più bravi sanno realizzare. Convinto dai suoi colleghi malavitosi a "scendere in politica" per contrastare un pericoloso rigurgito di legalità, Cetto si adopera in tutti i modi, legali e, principalmente, meno legali, per vincere [...] Vai alla recensione »
Era decisamente difficile creare un film sul personaggio di Cetto La Qualunque, già forse "trito e ritrito" dalla tv. Eppure Antonio Albanese ce l'ha fatta. Cetto è un uomo piccolo, cinico, spietato, senza setimento, senza arte nè parte, senza ragione nè religione, senza morale nè ideale, che pure decide, per spirito di opposizione alla legalità, [...] Vai alla recensione »
Cetto La Qualunque torna nel suo paese per combattere l'onda di legalità che rischia di compromettere i suoi affari e quelli dei suoi amici. Solitamente l'esordio dei personaggi comici (dico personaggi perché Qualunquemente non è il primo film di Albanese) dalla tv al cinema si risolve in un flop, in film che non lasciano il segno, generici comici, generici film; tuttavia [...] Vai alla recensione »
QUALUNQUEMENTE - Film, Antonio Albanese É un Film divertentissimo di satira politica che rappresenta la realta di oggi. Facilmente si possono riconoscere nella narrazione i due soci B.B. del politichese italiano... Il finale mette a fuoco l'errore del votante che lasciando in bianco la scheda consente i brogli, quindi se ne trae l'insegna [...] Vai alla recensione »
Ritornato in patria dopo anni di latitanza all’estero, Cetto la Qualunque è costretto a difendere il suo piccolo paesino da un’ondata di legalità che si estende a macchia d’olio minacciando le sue proprietà abusive. Per contrastare una così grave minaccia Cetto si convince a candidarsi come nuovo sindaco, per impedire al suo avversario, l’onesto cittadino De Sanctis, di prendere il controllo della [...] Vai alla recensione »
Non si riesce a ridere di gusto in questo film, rispecchia troppo la realtà. Ma si finisce per dimenticare che Cetto è il cattivo e ci si fa trasportare dalla sua "onda calabra". Un'ora e mezza che passa veloce, senza momenti fermi e sempre pronta a stupirti con qualche pazzia. Poi ti resta solo un sorriso triste e una canzone nella mente.
Irresistibile Antonio Albanese nella sua nuova maschera di Cetto Laqualunque, riesce a ritrarre il malcostume degli italiani attraverso lo specchio deformante della satira come un nuovo Alberto Sordi. Il film è davvero molto divertente ed esilarante.
nascosto nella comicità di un personnaggio storico del piccolo schermo, Antonio Albanese esaspera ma inquadra una realtà politica calabrese purtroppo ancora viva nei piccoli paesi del sud. Dietro questa realtà, il film respira aria di sano divertimento con battute semplici e coinvolgenti e con personaggi folkloristici che colorano e riempiono lo schermo di allegria.
L'amaro e crudo racconto, di una vita e di una società,la nostra,intrisa di veleno e squallore.Questo quanto raccontano, Albanese, straordinaria maschera dei nostri tempi,senza perderli di vista, e Manfredonia, con una regia sobria, che corteggia Cetto/Albanese lo rende unico solista in una banda oliata alla perfezione. Si ride di gusto, ma lo si fa a denti talmente stretti da farsi male, fino a toccare [...] Vai alla recensione »
Qualunquemente è un lavoro realizzato sul filo che separa il tragico realismo di Rossellini dalla farsa amara di Villaggio. Albanese rifugge dal proporre una piatta sequenza di gag, così come resta alla larga dal grottesco. La Qualunque deve essere mostruoso ma anche reale. Se questo, come immagino, è l’obiettivo, allora esso è molto ben centrato, perché Cetto [...] Vai alla recensione »
In sala ci sono state tre risate. Stop. Con questo però non voglio dire che è un brutto film, la storia è simpatica e Albanese è straordinario. Si sorride spesso ma niente di più. LE migliori battute le ha sfoggiate nella sua comparsata a Zelig. In generale è un film da vedere se lo fanno in tv, non merita di essere visto al cinema! voto: 6,5
Vi ricordate Alex Drastico? Il personaggio interpretato da Albanese proprio agli inizi della sua carriera teatrale-televisiva? Era il simbolo perfetto dell'emigrante, che da sud verso nord, portava con se tutta l'arroganza e la sicurezza ostentata, confezionato proprio assecondando i pregiudizi e i luoghi comuni del caso e che oggi ritroviamo in Cetto La Qualunque, evoluzione aggiornata di [...] Vai alla recensione »
Antonio Albanese e Giulio Manfredonia ci regalano un bel film di satira politica e di costume senza che risulti mai banale. Sorridere con quel retrogusto di amarezza è un tratto tipico della grande commedia all'italiana e loro sono riusciti nel loro obbiettivo assumendosi il grande rischio di portare sul grande schermo un personaggio televisivo che poteva cadere nella macchietta da gag.
Simpaticamente rappresentativo del male più profondo del nostro Paese : La Politica. Laqualunque è un personaggio orrendo,blasfemo,mafioso e ignorante ma sopratutto è uno che passa sopra i diritti delle persone e non ha coscienza etica proprio come tanti ambigui individui che governano. E purtroppo,aggiungo,li votiamo noi. Purtroppo,anche i migliori,una volta arrivati a sedersi [...] Vai alla recensione »
Cetto Laqualunque è un personaggio creato da Antonio Albanese per piccole scenette, attorno al quale si è deciso di costruire una storia più strutturata. Fin da quando l'istrione compare in scena, si nota subito come il regista cerchi, attraverso le immagini, di risaltare il suo culto della personalità, lo scarso rispetto per la legalità (vissuta come un'offesa) e la cafoneria con cui il soggetto [...] Vai alla recensione »
Un film divertente ma non quanto lo è il personaggio in tv. La trasposizione del personaggio di Albanese è fallita sia perchè il suo "sindaco truffaldino" è stato "ripulito e ammorbidito" e sia perchè nel frattempo i politici veri sono finiti in scandali forse peggiori. L'onorevole Cetto La Qualunque esce ridimensionato da un film [...] Vai alla recensione »
"...ancora una volta se cercate il colpevole non c'è che da guardarsi allo specchio!..." La precedente frase è tratta da un altro film: V per Vendetta. In detta pellicola, tratta da un comics e decisamente più aggressiva nei contenuti, si narravano le gesta di un solitario vendicatore che lottava contro un sistema dispotico ecc.
Albanese e Manfredonia sono (nei rispettivi campi di attore e regista) decisamente versatili e lo dimostrano opere come “E’ già ieri” (in cui il primo interpreta la parte di un personaggio straniato ed il secondo ci regala la visionarietà di un film dalla bellezza abbacinante nella sua delicatezza narrativa), “La seconda notte di nozze” (dove Antonio incarna un dolcissimo sognatore tenacemente arrampicato [...] Vai alla recensione »
verosimilmente una degli aspetti piu' cominci e , mi ripeto,verosimilmente un appesentimanto,giustificato sotto certi apetti, di una relta' per niente da ridere ( nonostante Albenese ci sia riuscito); e inutile quanto nella sua vena artistica, si evedenzia sistemalogicamente, lo zoccolo duro che nonostante tutto si ridiminsiona, in poche e insistenti e martellanti temi.
QUALUNQUEMENTE (IT, 2010) diretto da GIULIO MANFREDONIA. Interpretato da ANTONIO ALBANESE, SERGIO RUBINI, LORENZA INDOVINA, NICOLA RIGNANESE, DAVIDE GIORDANO, MARIO CORDOVA, LUIGI MARIA BURRUANO, SALVATORE CANTALUPO Uno spettro si aggira per la Calabria: è lo spettro della giustizia. La località marittima a nome Marina di Sopra è in attesa delle elezioni comunali, ma [...] Vai alla recensione »
Devo dire la verità: credo che Cetto Laqualunque sia, insieme al Fantozzi di Paolo Villaggio, una delle maschere più geniali e graffianti che un comico italiano ci abbia regalato negli ultimi quarant'anni. Nato sul piccolo schermo, Cetto ha raccolto una moltitudine di consensi in quanto è, purtroppo, una summa di una certa malapolitica, sicuramente non soltanto italiana, che [...] Vai alla recensione »
La realtà che supera la fantasia: è una frase troppe volte usata, ma mai come stavolta instaura un perfetto parallelismo tra situazione politica attuale e reale e situazione surreale del politico inventato da Antonio Albanese. Il pregio del film è quello di essere una commedia che facendo sorridere fa riflettere, che nella sua amarezza fa pensare, che forse non farà ridere [...] Vai alla recensione »
Qualunquemente è lo specchio dell'Italia di oggi. Non si ride, si sorride, ma il riso è amaro. Grottesco più che satirico. La trama è esile, ma il film si gioca tutto sulla caratterizzazione del personaggio di Cetto e le situazioni paradossali. Albanese è completamente nella parte. Highlight del film: il comizio. Vedibilmente.
La bellezza del film sta nell'essere una caricatura (neppure troppo) della realtà, di alcuni modi di essere dei politici e della gente del sud. Si ride, ma si riflette anche sulla somiglianza con tante attuali condizioni del nostro paese. In sala un paio di persone se ne sono andate prima della fine del film, forse non hanno apprezzato o capito lo spirito sarcastico dello stesso.
Il film è scalcagnato, incerto fra il surrealismo del protagonista ed il campo d’azione che deve invece apparire “ordinario” e vicino alla realtà. E, come quasi tutti i film costruiti attorno a delle macchiette, mostra il fiato corto e cade nella ripetitività che a lungo andare esaspera. Certamente contiene delle genialate fulminanti, ma il brodo è [...] Vai alla recensione »
Cetto La Qualunque, una delle maschere più apprezzate di Antonio Albanese, fa il salto mediatico dal piccolo al grande schermo egregiamente. Il film ha una struttura solida come lo è la sceneggiatura, “Qualunquemente” è un racconto che non fa una piega, ha una narrazione fluida e cadenzata, senza perdersi mai in solitari sketch.
Il 13esimo film interpretato da Antonio Albanese è molto godibile e supera la difficile prova della trasposizione al cinema di un personaggio prettamente televisivo. Spesso, quando si tenta di compiere questa operazione, il risultato non è dei migliori (Aldo, Giovanni e Giacomo ne sono l'esempio lampante). Invece Albanese e il regista Manfredonia riescono a dare un filo logico alla trama, un giusto [...] Vai alla recensione »
Sarò sincero, il film di Albanese, dal punto di vista strettamente comico, delle risate indotte, è piuttosto deludente. In questo senso, il trailer di per sé è già un esaustivo florilegio L’opera, nel suo complesso, non mi è piaciuta particolarmente sia al confronto con la precedente produzione dell’attore sia in sé: come molti hanno già detto, il clima politico rende il grottesco iperbolico proposto [...] Vai alla recensione »
finalmente albanese riesce ad avere il successo che gli compete alla sua bravura e lo ottiene con un ottimo film che è una commedia quasi drammatica per la dose di cose vere e spiacevoli che si vedono. Bisogna dire che ha avuto una buona dose di preveggenza riguardo ai tutti i fatti accaduti in questi giorni. Tornando al film è sicuramente da plausi l'interpretazione di albanese, [...] Vai alla recensione »
Un Antonio Albanese che si immedesima in un politico, anche se abbastanza iperbolato, non molto distante dalla triste realtà attuale. Credo bisogna vederlo secondo due ottiche: se vogliamo intenderlo come film drammatico per le vicende del nostro paese, si può definire una pellicola che ha inquadrato bene l' ambiente scombussolato della politica.
Albanese super....per un film che strappa qualche sorriso e che soprattutto fa riflettere.... Cetto....essere spregevole, ignorante e purtroppo grazie al popolo italiano vincente.....quanti assessori saranno come Cetto?
Considerando la situazione del cinema italiano finora nelle sale, nell'ottica dei David, Nastri, Ciak (e chi più ne ha più ne metta) il premio per Miglior film IO lo darei ex aequo a "Qualunquemente" e a "Gianni e le donne" perché sono UGUALMENTE MERITEVOLI anche se profondamente diversi. Il resto, tranne "Vallanzasca- Gli angeli del male", [...] Vai alla recensione »
BERLINO. "Ma che cosa si mangia, qui a Berlino?". A un certo punto, la curiosità gli viene. Anche perché è ora di pranzo. E forse per stemperare l'attesa della sera, della proiezione ufficiale del film davanti al pubblico tedesco, e ai giornalisti internazionali. "Si mangia lo stinco", gli dicono. "Ah, bene, allora stinco per tutti!". È la prima volta di Antonio Albanese a Berlino. Il film, che in Italia ha sbancato i botteghini, venduto già in alcuni paesi stranieri, è alla grande prova internazionale.
Cetto La Qualunque, l'imprenditore corrotto e incorreggibile ideato e impersonato da Antonio Albanese, torna in Calabria dopo una lunga latitanza all'estero. Questa volta, però, non si presenta affacciandosi dal televisore bensì da centinaia di sale cinematografiche sparse per lo stivale. Quale missione lo spinge a cercare tanta visibilità è presto detto: la sua candidatura a sindaco di Marina di Sopra, scritta con Piero Guerrera, inscenata da Giulio Manfredonia e sostenuta dalla Fandango in collaborazione con Rai Cinema.
Cetto La Qualunque è uno stronzo, ma sincero, fiero d' esserlo. Uno dei tanti, insomma. Siamo nella satira pura, cattiva, sarcastica a tratti, in una storia dove si ride amaro e talvolta, per la vergogna, non si ride affatto. Perché c' è il solito problema, amplificato in questi giorni. Che come provi a fare satira in Italia, alla fine ne esce un saggio di neorealismo.
Forte dei duecentomila contatti sul sito del «Partito du pilu», il senatore La Qualunque affronta le sale con due timori. Il primo lo sottolinea lo stesso Albanese: se nel 2003, quando è nato, Cetto poteva apparire sopra le righe, ora rischia di sembrare una blanda parodia del reale. Il secondo è che l’uscita avviene a ridosso dell’incredibile successo di Che bella giornata.
Bravo Antonio Albanese, per una commedia italiana che per una volta non fa solo sorridere con lo scopo di dimenticare tutti i nostri guai (altra malattia recente degli italiani), e che dopo il riso finalmente e sinceramente riesce a suscitare un po’ di quello sdegno e di vergogna che il Paese sembra avere irrimediabilmente perso. La repubblica o meglio la dittatura du pilu, scenario inquietante ma [...] Vai alla recensione »
«Schierarsi a favore della legge? Ma è legale questa cosa?». È la battuta irresistibile che sigla l’ottimo film diretto da Giulio Manfredonia e interpretato da un gigantesco Antonio Albanese nei panni sgargianti (un po’ surreali, un po’ camorra style) di Cetto La Qualunque candidato sindaco del paesino calabro in cui da anni spadroneggia a colpi di abusi, edilizi e non.
Questo non è un film comico, è un horror. Certo in sala la maggior parte del pubblico ha riso costantemente, come se questo impeccabile ritratto dell’attuale situazione politica fosse una barzelletta. Già prima dell’uscita del film, l’antieroe di Albanese, Cetto La Qualunque, avrebbe raggiunto un ipotetico 9 per cento come candidato alle prossime elezioni.
La chiave per entrare nello spirito del film Albanese ce la rivela lui già nelle primissime scene quando fa inquadrare il cartello stradale con il nome della sua cittadina, Marina di sopra: «gemellata con Weimar» si legge, a rivendicare una sensibilità e una affinità ben precise. Ad Antonio Albanese l' espressionismo, che durante la Repubblica di Weimar ebbe il suo momento di massimo fulgore, non solo [...] Vai alla recensione »
L’epopea di Cetto La Qualunque potrebbe sembrare un instant-movie sul bunga-bunga, invece viene da lontano: l’onorevole calabrese ossessionato dal “pilu” è stato inventato da Antonio Albanese 8 anni fa. Ha ragione il comico brianzolo-siciliano, quando afferma che oggi La Qualunque, confrontato a certi onorevoli autentici, sembra un moderato. In realtà il film, piuttosto che una satira politica, è uno [...] Vai alla recensione »
Quando Cetto La Qualunque promette agli elettori «container pieni di pilu» è impossibile non visualizzare la tristemente famosa palazzina descritta come tracimante prostitute al soldo del presidente del consiglio, con la possibile differenza (se le accuse dei pm si riveleranno fondate) che il premier «il pilu» se lo terrebbe per sé, invece di distribuirlo come gadget in campagna elettorale come succede [...] Vai alla recensione »
Forte dei duecentomila contatti sul sito del «Partito du pilu», il senatore La Qualunque affronta le sale con due timori. Il primo lo sottolinea lo stesso Albanese: se nel 2003, quando è nato, Cetto poteva apparire sopra le righe, ora rischia di sembrare una blanda parodia del reale. Il secondo è che l’uscita avviene a ridosso dell’incredibile successo di Che bella giornata.
È ovvio che «Qualunquemente» riceva la spinta decisiva dal clamore della cronaca, ma la circostanza non può indurci all’amnistia. Antonio Albanese è un comico di razza, ma era già successo che la sua aggressività mimica e verbale al cinema non renda. Soldi facili, evasione fiscale, ignoranza crassa, abusivismo e corruzione sono al centro della ballata del pessimo Cetto, un personaggio talmente grondante [...] Vai alla recensione »
Il formidabile personaggio televisivo di Cetto La Qualunque debutta sul grande schermo, ma il passo è più lungo della gamba che una sceneggiatura fragile e dispersiva riesce a fornirgli. Così una macchietta irresistibile viene prolungata fino a perdere incisività e alcune buone trovate si diluiscono in un brodo allungato (il personaggio di Rubini, la figura della moglie) di scarso sapore.
Sono ormai un genere a sé i film contro Berlusconi. Se tedeschi e presentati in apertura - cioè nella maggiore evidenza - ai Festival di Berlino, si concludono con il suo rapimento (Bye, Bye, Berlusconi di Jan Henrik Stahlberg, 2005) o con il suo assassinio (The International di Tom Tykwer, 2009). Se sono italiani (Il caimano di Nanni Moretti, 2006), finiscono con la guerra civile.