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Ultimo aggiornamento giovedì 23 gennaio 2020
Il film è ambientato nel 1917, durante la prima Guerra Mondiale. Il film ha ottenuto 10 candidature e vinto 3 Premi Oscar, ha vinto un premio ai David di Donatello, 3 candidature e vinto 2 Golden Globes, 9 candidature e vinto 7 BAFTA, 1 candidatura a Cesar, 8 candidature e vinto 3 Critics Choice Award, 1 candidatura a Writers Guild Awards, ha vinto un premio ai Directors Guild, ha vinto un premio ai Producers Guild, Il film è stato premiato a AFI Awards, 1 candidatura a ADG Awards, In Italia al Box Office 1917 ha incassato 6,7 milioni di euro .
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mercoledì 15 gennaio 2025 ore 0,50 su SKYCINEMA2
CONSIGLIATO SÌ
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6 aprile, 1917. Blake e Schofield, giovani caporali britannici, ricevono un ordine di missione suicida: dovranno attraversare le linee nemiche e consegnare un messaggio cruciale che potrebbe salvare la vita di 1600 uomini sul punto di attaccare l'esercito tedesco. Per Blake l'ordine da trasmettere assume un carattere personale perché suo fratello fa parte di quei 1600 soldati che devono lanciare l'offensiva. Il loro sentiero della gloria si avventura su un terreno accidentato, no man's land, trincee vuote, fattorie disabitate, città sventrate, per impedire una battaglia e percorrere più in fretta il tempo che li separa dal 1918.
La Grande Guerra comincia come guerra di movimento ma finisce per diventare una guerra di posizione. Diversamente dalla Seconda Guerra Mondiale, con i suoi fronti mobili e i suoi teatri d'operazioni sparsi su tutto il pianeta, che offrono al cinema materia prima per lo spettacolo, il primo conflitto mondiale è una guerra di attesa, di impotenza degli uomini a superare le barriere difensive scavate dal nemico.
La sfida di Sam Mendes, che aveva già restituito brio formale e respiro narrativo a James Bond (Skyfall, Spectre), è quella di disattivare l'inerzia e avviare il motore di un conflitto affatto cinegenico. Una guerra terribilmente lunga con l'anchilosi letale dei suoi combattimenti e le sue ragioni astruse contro l'allegorico confronto tra bene e male della Seconda Guerra Mondiale.
La missione è ad alto rischio ma Mendes sormonta gli ostacoli, adatta alla Prima Guerra Mondiale i codici del conflitto successivo e lancia due giovani soldati in una corsa contro il tempo e dentro un torrente visivo. La loro odissea è raccontata 'in tempo reale' con un solo vero-falso piano sequenza: 'da un albero all'altro' senza tagli né raccordi apparenti, a eccezione di discrete suture digitali e un'unica ellissi su nero che permette di passare dal giorno alla notte.
La macchina da presa resta ostinatamente incollata a due militi ignoti affondati nel décor spettrale del fronte. Si tratta evidentemente di un'illusione, ai nostri serviranno ventiquattro ore per arrivare alla fine della loro missione e 1917 non dura che due ore. La camera diventa lo sguardo dello spettatore che può montare il suo film, zoomare, attardarsi su un dettaglio, ma non può mai lasciare Blake e Schofield.
Lo spettatore diventa il terzo compagno, scruta ogni pericolo, abbassa la guardia, diventa bersaglio vulnerabile, vive 1917 come un'esperienza di immersione totale. La sceneggiatura di una semplicità disarmante, portare un messaggio urgente all'unità di stanza a Écoust-Saint-Mein per impedirne il massacro, è trattata con prodezza stilistica, un impressionante tour de force tecnico, che accelera le emozioni catturando senza sconti il calvario quotidiano vissuto al fronte.
Mai esercizio di stile o oggetto freddo di fascinazione, la fluidità della camera serve l'urgenza della missione sprofondata nel fango, che impasta col sangue gli scarponi, le uniformi, i cadaveri, i crateri spalancati dai mortai. Corpi in decomposizione, ratti, vegetazione spezzata, animali assassinati, tutta la disumanità della guerra è davanti a noi. I due messaggeri avanzano metro per metro in un giorno di primavera, in un giorno senza sole, fino alla fine della notte e dell'orrore.
Agiti dal comandamento del titolo imperioso di Steven Spielberg (Salvate il soldato Ryan), è necessario salvare questa volta migliaia di vite ma il film ne individua una su tutte: il fratello di Blake. Come per il film di Spielberg si tratta di una guerra teorica: la traversata di un décor rurale, straordinario e aperto a tutti i colpi del caso, rivela un paesaggio mentale. Perché Mendes piazza l'essere umano al cuore (com)battente del film in cui due uomini si scoprono intimamente legati, nutrendosi l'uno dell'altro.
La 'sequenza eroica' si concentra sulla caratterizzazione progressiva di due corpi eroici, non 'gloriosi', che risalgono fossi di topi affamati e cadaveri senza più fame. Vettori coscienti o incoscienti della Storia, Blake e Schofield sono coerentemente interpretati da due attori quasi sconosciuti: George MacKay (Schofield), introverso romantico dai larghi occhi chiari, e Dean-Charles Chapman (Blake), adolescente attardato rivelato da Games of Thrones. A guidarli all'assalto questa volta non c'è il capitano di Tom Hanks, i soli attori 'graduati' (Colin Firth, Mark Strong, Benedict Cumberbatch, Andrew Scott) sono assegnati al ruolo secondario di chi dà gli ordini, indifferenti alle sorti dei due caporali.
Due ragazzi ordinari ma tenaci che sembrano usciti dalla ballata di Fabrizio De André ("La guerra di Piero"), perché sovente nel film-flusso di Mendes il lirismo ha improvvisamente ragione del reale. "Portato in braccio dalla corrente", Schofield marcia "con l'anima in spalla" da un punto A a un punto B, da un albero all'altro, per impedire una battaglia, almeno fino alla prossima.
Se Jarhead era un film di non-guerra, un racconto di attesa febbrile nutrita dall'impazienza dei militari della Guerra del Golfo, 1917 è un film contro la guerra, che 'riposa' sul dispiegamento di silenzi e di momenti di sospensione. Sempre ad altezza d'uomo, sempre focalizzato sull'emozione, giusta, pura, cruda.
Nel 2017 Dunkirk rivoluzionava il film sulla Seconda Guerra Mondiale, tre anni dopo Sam Mendes sposta più in là la linea del fronte della Prima. Finalmente qualcosa di nuovo sul fronte occidentale dove riposano gli eroi ignoti della Grande Guerra.
La nuova stagione dei film definiti di guerra dopo il bellissimo Dunkirk di Christopher Nolan e l'atteso Midway si arricchisce con 1917 firmato dal premio Oscar (per American Beauty) Sam Mendes e forte di un super cast tutto inglese nei ruoli principali. E non stupisce, visto che 1917 racconta un episodio della Prima Guerra Mondiale dove due soldati britannici, Schofield (George MacKay visto in Captain Fantastic) e Blake (Dean-Charles Chapman che in Game of Thrones è lo sfortunato Tommen Baratheon), sono chiamati ad un atto eroico. Devono infiltrarsi oltre le linee nemiche per raggiungere il Secondo Battaglione e comunicare loro che li attende una trappola. La riuscita della missione oltre a salvare 1600 commilitoni garantirebbe la salvezza anche al fratello di Blake che fa parte appunto di quel contingente.
Sam Mendes è anche sceneggiatore di 1917 insieme a Krysty Wilson-Cairns. Ad ispirare la trama ci sarebbe il racconto di famiglia del nonno del regista, Alfred Mendes, che partecipò alla Prima Guerra Mondiale e prese parte proprio alle operazioni militari nelle Fiandre e sul fronte belga.
Sam Mendes reduce dagli ultimi due 007, Skyfall e Spectre, affronta così un piccolo avvenimento all'interno di uno degli scontri più importanti per il destino dell'Europa, la battaglia di Passchendaele nelle Fiandre occidentali. L'obiettivo del regista è raccontare gli aspetti più terribili della guerra di trincea tipici della Prima Guerra Mondiale, insieme al coraggio eroico dei due protagonisti capaci di sopportare le terribili vicissitudini che la loro missione richiede.
La grande spettacolarità delle scene di azione, una ricostruzione estremamente attenta ai dettagli e un cast straordinario completano 1917 che ha raccolto tutti insieme il premio Oscar (per Il discorso del re) Colin Firth, Benedict Cumberbatch (che negli ultimi anni ha vestito il manto del Doctor Strange nei film Marvel), Andrew Scott (recentemente visto in abiti talari nella seconda stagione di Fleabag), Mark Strong (è il terribile dottor Sivana di Shazam!), fino a Richard Madden (protagonista della serie Bodyguard).
Curiosamente tutti attori che hanno già lavorato insieme, basti pensare che Firth e Strong erano insieme nei film dedicati ai Kingsman; Madden e Chapman hanno in comune Il trono di spade, ma soprattutto Cumberbatch e Scott erano rispettivamente Holmes e Moriarty nella magnifica serie Sherlock.
1917 disponibile in DVD o BluRay |
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C'era una volta una filmografia western in cui "gli indiani" erano i cattivi e i "cowboy" i buoni, poi negli anni '70 iniziò un lungo esame di coscienza da parte degli USA che rivoluzionò il genere western e portò Hollywood almeno a riconoscere la verità storica: i pellerossa furono vittime di una guerra crudele volta a privarli della terra che [...] Vai alla recensione »
Sam Mendes ritorna alla regia e lo fa con un film visivamente potente ed emozionante, un film di guerra dove la guerra non sta che sullo sfondo, per raccontare, essenzialmente, una storia di coraggio e amore per la vita, di speranza e futuro. Collocato durante il periodo bellico più feroce che il mondo abbia mai conosciuto, ovvero la Prima Guerra Mondiale, ispirato ai racconti del nonno del [...] Vai alla recensione »
Ciò che caratterizza “1917” di Sam Mendes (il regista di American Beauty per intenderci) è l’uso di un linguaggio cinematografico completamente nuovo. Tutti noi abbiamo ancora negli occhi i racconti dei nostri nonni o di chi ha vissuto una guerra, qualunque essa sia: questi racconti non sono sempre le grandi imprese della Storia che leggiamo sui libri, a volte sono [...] Vai alla recensione »
Sicuramento esco fuori dal coro ..ma a mio modesto parere il film è sopravalutato.Il piano sequenza non basta a farti immergere negli ambienti di guerra. In certi momenti sembra di essere piu' in un gioco della serie Call of Duty. Non me ne vogliano chi ha giudicato questo film con 5 stellette. Ho ancora negli occhi i rumori e i piano sequenza temporali del Dunkirk di Nolan che non aveva [...] Vai alla recensione »
Occorre fare una premessa: i film sulla I guerra mondiale sono molti, di questi diversi hanno sottolineato la tragicità di questa guerra come: All'ovest niente di nuovo di Milestone, Orizzonti di Gloria di Kubrick, il nostro film si situa in questo filone. Benedetto XIV definì la Grande Guerra "un'inutile strage", un massacro spaventoso di fanti mandati a [...] Vai alla recensione »
“1917” (id., 2019) è l’ottavo film del regista-sceneggiatore-produttore britannico Sam Mendes. Il cinema (ri)disegna dei quadri e fa degli scherzi a tutti. Chi vede la finzione pensa di equipararla al reale e chi vuole raccontare il reale (non visto e sentito) sembra dire di riviverlo in corsa e successione senza tempi morti.
Il film è ambientato nella campagna francese, sconvolta nella sua agreste quotidianità da un inutile conflitto.La prima inutile guerra mondiale è descritta nella sua crudezza in un ritmo incalzante ed appassionato. Ben ricostruiti i presidi militari ,rifugi e lunghissime trincee sotto un cielo plumbeo ed in un'atmosfera spettrale L'obiettivo come già [...] Vai alla recensione »
1917. Un numero, un anno, molteplici significati. La nuova pellicola di Sam Mendes, ispirata al regista inglese da racconti familiari, mette in luce le vicende di due uomini all’interno di quell’immensa carneficina che prende il nome di Prima Guerra Mondiale. Normalmente il cinema ci ha abituati a seguire scontri bellici ambientati durante il conflitto che vide protagonisti gli Alleati [...] Vai alla recensione »
6 Aprile 2017, Francia. La Grande Guerra. 2 giovani soldati Britannici sono inviati oltre le loro trincee, nella cosiddetta Terra di Nessuno, per consegnare un messaggio prima dell’alba al Battaglione Devon: non attaccate, è una trappola dei Tedeschi. Tra i 1600 uomini del Devon, il fratello di uno dei due soldati. Sam Mendes, uno dei migliori registi britannici degli ultimi 20 anni, [...] Vai alla recensione »
Per carità, ottima regia (unico piano sequenza girato con maestria), ottima la scenografia che non si astiene dal ritrarre anche la "crudità" della guerra coi suoi morti e cadaveri, buona la colonna sonora Ma la sceneggiatura? La trama è talmente banale che sembra unicamente un pretesto per fare iniziare il film (una missione da portare a termine, un territorio ostile, [...] Vai alla recensione »
Film bellissimo per alcune scene veramente riuscite ( i soldati inglesi che cantano nel bosco, la discesa nel fiume, il percorso nelle trincee.....). Coinvolgente il piano sequenza con cui seguiamo gli spostamenti dei protagonisti e pregevoli le interpretazioni degli attori. Se devo ricercare un limite lo trovo in alcune incongruenze, una su tutte il misterioso Arrigo di una colonna di soldati [...] Vai alla recensione »
Gran bel war movie che pesca in parte da Apocalypse Now ed in parte da Salvate il soldato Ryan. Il piano-sequenza continuato sulle vicende del nostro caporale è davvero eccezionale: lo spettatore è immerso totalmente dentro il grande schermo ed è partecipe di ogni momento di tensione. In effetti, non si riesce mai a prendere fiato durante la proiezione.
1917 è un film di guerra e, come si può intuire dal titolo, è la Grande Guerra, la protagonista di questa vicenda. I due caporali dell’esercito americano, Schofield e Blake, con il resto della loro unità militare, si trovano sul confine franco-belga, quando ricevono, da parte del Generale Erinmore (Colin Firth), una missione da compiere.
Per la prima volta anche sceneggiatore,il regista si ispira alle memorie del nonno Alfred Huber Mendes e cerca l'adesione totale dello spettatore alla vicenda narrata e i suoi due protagonisti mediante un unico ininterrotto piano sequenza(in realtà ci sarebbero numerosi stacchi nascosti da buio,oggetti o comparse che coprono l'obbiettivo,bagliori delle esplosioni e movimenti di macchina)e [...] Vai alla recensione »
La lode a questo film non va tanto per la trama che comunque resta una classica dei film di guerra, ma va alle riprese. Un unico piano sequenza che dura 115 minuti e non stacca mai. Uno spettacolo teatrale vissuto su un set del cinema. A mio avvico poca computer grafica e tutta realtà. Ritorno al vecchio cinema con mezzi moderni. Lode al regista e a chi ha saputo ricostruire tutti i set.
1917Generale Erinmore (Colin Firth): Tu hai un fratello nel secondo battaglione!Soldato Blake (Dean-Charles Chapman): Sì, signore!Generale Erinmore: Stanno per finire in una trappola, l’ordine è consegnare un messaggio, perché fermino l’attacco di domani mattina. Se fallite…sarà un massacro!Film Title: 1917Sam Mendes e la grande guerra. Colin Firth (generale Erinmore), Benedict Cumberbatch (colonnello [...] Vai alla recensione »
Ho trovato il film eccellente sul fronte della scenografia ma apparentemente scontato per la storia,del tutto convenzionale e poco avvincente. In verità la storia a parte qualche naturale ammiccamento verso il pubblico va inquadrata come necessaria per fornire una specifica visione dei quegli eventi e che a mia memoria non si è mai fatto a dovere sulla Grande Guerra in un film.  [...] Vai alla recensione »
La missione suicida di due anonimi soldati ci"scaraventa"con estrema efficacia nell'inferno della trincea dove milioni di soldati hanno combattuto una guerra durata 4 anni vivendo nella angosciante attesa della battaglia e morendo inviati spesso al massacro da generali incapaci . una fotografia splendida e una altrettanto formidabile colonna sonora accompagnano lo spettatore [...] Vai alla recensione »
L'operazione di Mendes era un azzardo, una scommessa dall'esito incertissimo. Dirò subito: una scommessa persa. La Prima Guerra Mondiale non fu un evento qualsiasi nella storia dell'Europa, bensì il vero spartiacque che ha condannato il nostro continente alla sostanziale marginalità dei decenni successivi. Raccontarla è roba difficile anche se nella storia del [...] Vai alla recensione »
Non ho trovato il capolavoro che cercavo, anzi, come in un altro film guerreggiante abbastanza recente, “Dunkirk" ,ho visto un estenuante esercizio di stile registico. Se nel primo film si manifestava in un montaggio barocco e anafettivo, in “1917" domina la ricerca dell' inquadratura perfetta, senza montaggio, con piano sequenza continuativo, che, in definitiva, secondo me, distoglie lo stesso regista, [...] Vai alla recensione »
1917 - Film di Sam Mendes Una coppia di caporali deve trasmettere degli ordini a un reggimento oltre la "terra di nessuno". Peripezie, cadaveri, cavalli zampe all'aria, agguati, attraversamento di un fiume, da cui si esce asciutti (formidabile ellissi narrativa), orrori della guerra, con un occhio al budget e limitando le scene di massa e l'impiego di trovarobato [...] Vai alla recensione »
Prima Guerra Mondiale, fronte: Nord della Francia. Britannici e tedeschi si affrontano senza esclusione di colpi al fronte. I caporali Blake e Schofield devono però portare a termine una missione-suicida: riferire ad un plotone più in avanti di fermarsi poiché i tedeschi stanno organizzando una imboscata che avrebbe ucciso 1.600 soldati. Inoltre, uno di loro ha lì anche un fratello ancora vivo.
Dopo Jarhead, Sam Mendes torna ad occuparsi di film di guerra, girando completamente in pianosequenza, seguendo 2 caporali Britannici avventurarsi in mezzo alle linee nemiche (i crucchi) per recapitare un messaggio ad un battaglione. Si soffre pertanto all'altezza dei protagonisti, si vivono le loro tensioni, i momenti di calma apparente con il nemico vicino, con alcune scene spettacolari come [...] Vai alla recensione »
Tutto si regge su un unico ideale – ma finto – piano sequenza, ma più delle giunture tra i vari piani sequenza o dell’ellissi temporale notturna a definire 1917 sono l’utilizzo delle musiche e la caratterizzazione dei soldati tedeschi. Dei terribili soldati tedeschi. 1917 non cerca mai di negare la sua componente spettacolare e popolare e soprattutto non ricorre a clich&eacut [...] Vai alla recensione »
Questo film, ha un solo é grande protagonista, il milite ignoto lo definirei... Un soldato, fra tanti altri, che dimostra tutto il suo coraggio è l'amore per la vita, non sua ma degli altri. Il film ha una sceneggiatura banale, perché non serve. Il regista colloca lo spettatore dentro una missione, salvare degli uomini. È questo che vuole ed è questo che ottiene. S [...] Vai alla recensione »
Mendes ha confezionato un prodotto stilisticamente perfetto ed emotivamente monocorde; utilizzando un piano sequenza unico, come in “Nodo alla gola” di Hitchcock, segue o anticipa i due protagonisti, in conformità alle tre unità aristoteliche di tempo, di luogo e di azione, con una sola interruzione temporale, ottenuta grazie all’escamotage della perdita dei sensi [...] Vai alla recensione »
1917 è un film dalla narrazione particolarmente semplice, la trama è lineare, due soldati britannici vengono mandati a fermare l'attacco di un battaglione per impedire un massacro di migliaia di uomini. Mendes sfrutta questo filo conduttore per mostrarci una guerra - la prima guerra mondiale, la grande guerra, quella del "niente di nuovo sul fronte occidentale" - di cui [...] Vai alla recensione »
VINCE CHI SOPRAVVIVE dice l’ufficiale al soldato. In una guerra dove esiste solo orrore e stupidità e tutti sanno che non c è un vincitore. Le due guerre mondiali del novecento sono state solo orrore , macelleria , soprattutto stupidità dei governanti che le dichiarano e degli eserciti che le hanno eseguite . La prima grande guerra del 1915/18 , guerra di trincea è [...] Vai alla recensione »
Dalle memorie del nonno, Sam Mendes rievoca un capitolo buio e atroce della storia europea, inseguendo, o sovrapponendosi, alla disperata missione di due giovani caporali del reale esercito nelle pianure nord francesi lungo la Hindenburg Line. La tradizione della cinematografia di guerra non solo si preoccupa di spettacolarizzare l’ingenuità umana e le barbarie del campo, ma ci [...] Vai alla recensione »
Sam Mendes propone un action movie sulla Grande guerra: scelta di per sè curiosa e forse discutibile, considerando il carattere di guerra statica e di trincea del primo conflitto mondiale.In tutti i casi quello che nel film funziona è certamente la scelta stilistica e il comparto tecnico: Il lungo piano sequenza e la regia claustrofobica nelle trincee restituisce un'immedesimazione [...] Vai alla recensione »
Il film è girato in piano sequenza, cioè ogni video non è montato ma il tutto è composto da una lunghissima scena che dura per l'intera pellicola come se noi fossimo lì per davvero: l'effetto è strabiliante! Ma 1917 non è solo questo: è un film d'autore che passa da momenti intensi e drammatici ad altri che assomigliano a un grande blockbuster. Questo è dovuto alla regia di Sam Mendes (che ha diretto [...] Vai alla recensione »
L'orrore della Grande guerra viene raccontato da Sam Mendes in prima persona con un linguaggio sperimentale mai visto in precedenza.La pellicola narra la storia di due caporali britannici che vengono incaricati di una missione suicida: entro le 24 ore successive, dovranno attraversare il fronte con il rischio di imbattersi nell'esercito tedesco in ritirata, al fine di consegnare un messaggio al Colonnello [...] Vai alla recensione »
1917 è la prima linea della grande guerra. Il più grande merito di Sam Mendes è quello di rendere perfettamente le ansie, i rumori, i dolori, gli odori della guerra. La storia dei due giovani soldati inglesi inviati in una missione impossibile, due vite per salvare un intero reggimento, 1.800 soldati destinati a morte sicura. Per uno dei due caporali la missione è ancora [...] Vai alla recensione »
"1917" di Sam Mendes rasenta il capolavoro. Tramite lunghi piani sequenza, riprese quadrangolari, profondità di campo, cupi sonori e angoscianti e nascoste colonne sonore che si materializzano nell'azione in cui è coinvolto il pubblico per la presenza dell'effetto tridimensionale, il registra, nipote di uno dei due protagonisti del film, forgia un'opera la cui tragicit&ag [...] Vai alla recensione »
non riesco a capire come si possano dare 10 nominations per un film che a parte la regia, non mostra nulla di nuovo anzi a dire il vero ci sono diverse incongruenze che mi portano a dare questo voto. Esempi? nel tragitto che compie il protagonista deve attraversare terre che sono state abbandonate dai tedeschi: da un momento all'altro compare una carovana di soldati inglesi con i relativi [...] Vai alla recensione »
6 Aprile 1917: siamo in Francia durante la Prima Guerra mondiale, i due commilitoni Blake (Dean-Charles Chapman) e Schofied (George MacKay) devono portare un importante dispaccio oltre la Linea Hindenburg. L’apparente ritirata dei Tedeschi nasconde un’imboscata e bisogna evitare che l’esercito inglese li attacchi credendoli ormai vinti e in ritirata.
Verrebbe da chiedersi quanto sia legittimo utilizzare una immane tragedia comer la prima Guerra Mondiale, per farne una specie di gioco dell'oca che scende continuamente a patti con le regole del mercato, tanto da infarcire il lungo pianosequenza di episodi inverosimili e stereotipati: dalla mano che affonda in un cadavere e topastri in abbondanza come in un Pirati nei Caraibi, alla fuga nei cunicoli [...] Vai alla recensione »
La Prima Guerra mondiale è stata vinta da chi è riuscito a sopravvivere all’incubo fuori dalla trincea. Lo spettatore diventa partecipe di questo orrore grazie ad un piano sequenza efficace e praticamente ininterrotto per tutta la pellicola che segue la tragica avventura di due giovani commilitoni. Poco importa dell’esito della loro missione, tutto è comunque [...] Vai alla recensione »
Sconcertante la diffusa critica che il film sembra un videogame. Credo che il film ci faccia vedere in tempo reale l'azione bellica con una violenza ed un realismo che non ho mai visto prima. I videogame cercano di fare la stessa cosa, e quindi inevitalmente qualche sequenza ci ricorda qualche noto videogame, ma non per questo il film deve essere criticato.
Siamo lontani da un film di querra. Forse sono troppo esigente , forse ne ho visti tanti fin dal 1960, ma qui dove è la guerra? Nelle trincee inglesi che sembrano piene di manichini con la divisa e non un soldato di vedetta? Da questa terra di nessuno deserta che però a volte non lo è e appare una colòonna di camion che ci scorrazza indisturbata? Da figure evanescenti [...] Vai alla recensione »
Tardi, ma sono riuscito a vederlo questo capolavoro di Sam Mendes che in poco più di 2 ore porta lo spettatore nel vivo della Prima Guerra Mondiale. Nel vivo nel vero senso della parola grazie ad una regia impeccabile che richiama molto quella che Alejandro González Iñárritu ci ha mostrato nelle sue 2 opere d'arte (Birdman e Revenant).
Film che ci porta a soffrire con il protagonista, ambientazione ottima un plauso a campentieri, muratori e a tutto lo staff della manovalanza, tutto sommato la storia non coinvolge più diu tanto essendo una minestra riscaldata, l'attore principale è bravo come tutti gli attori inglesi (George MacKey) Colin Firth se non avessi letto i titoli di coda non l'avrei certo riconosciuto [...] Vai alla recensione »
Ottimo film per quanto riguarda l'aspetto scenografico e dei costumi. A livello di sceneggiatura, invece, il film mi è sembrato piuttosto essenziale nell'impostazione della trama che rasenta a tratti anche qualche momento monotono. Comunque non un capolavoro, almeno dal mio punto di vista
Scenografie impressionanti che si alternano a quelle poetiche ove anche la natura morente è martoriata dalla brutalità della guerra . In questa pellicola tutto è ai massimi livelli e le scene scorrono tra quelli che sembrano incubi e la pace dell'aldilà . Un film che non è possibile dimenticare e va rivisto di quando [...] Vai alla recensione »
“ Il Corriere” - "The mule I geniali sceneggiatori della commedia all’italiana li chiamavano “salsicciotti”, ossia quei riempitivi, scene di contorno, che accompagnavano l’intreccio e avevano carattere di svago, di allentamento sapiente del plot, o di disvelamento malizioso delle reali intenzioni redazionali dell’autore.
Durante la prima guerra mondiale due giovani sottufficiali inglesi sono incaricati di attraversare il territorio nemico per consegnare un messaggio che potrebbe salvare molte vite umane. Intenso, pienamente coinvolgente e visualmente prodigioso, ti infila in trincea e ti tiene lì fino alla fine. 3 Oscar: fotografia, effetti speciali, sonoro.
Film sulla prima guerra mondiale, storico ma ben fatto e triste..
Il film è fatto molto bene. Il piano sequenza integrale non è una sfida tecnica fine a se stessa. È un P.S. vero, anche se falso sul piano temporale, perché al di là dello stacco notturno, il film dura due ore e il tragitto temporale almeno 24. Ma l'impresa tecnica è al servizio della causa. Noi ci muoviamo insieme ai protagonisti, li seguiamo, li accompagniamo, [...] Vai alla recensione »
Purtroppo questo film delude le mie aspettative, l'oscar miglior fotografia meritato, bella grafica, bei paesaggi come è stata costruita. Il film trasmette un pò di malinconia e tristezza di quella guerra, ma nel contesto la trama del film è stata monotona, un solo protagonista per grand parte del film si muoveva da solo, per restare in vita
Film notevole, che colpisce per la regia, la fotografia. Da non perdere. Composto da tanti piani sequenza che sembrano uno, e va lodata la cosa. Ha vinto i premi più importanti ai Golden Globe, tra cui miglior film e miglior regia.
La guerra è sporca, dura, estrema, la guerra è fatta di regole e se non vengono rispettate può succedere che qualcuno muoia, o addirittura che si vada incontro a un massacro e a perdere la vita siano più di 1600 soldati. 1917, il nuovo film di Sam Mendes, è proprio questo che racconta, la guerra con la sua crudeltà, il suo tempo prezioso e l’ingiustizia dell’essere giovani.
I protagonisti sono due giovani soldati della prima guerra mondiale poco più che ventenni, chiamati a svolgere un compito ingrato: dovranno recapitare il messaggio di ritirata alle armi entro poco meno di 24 ore oltre le linee nemiche alla seconda divisione pronta a combattere i Tedeschi, che li stanno attirando in un’imboscata. Nel caso non riuscissero nell’impresa più di 1600 soldati moriranno, fra questi anche il fratello di uno di loro. I due partono, armati solo di pochi viveri e dell’armamento in dotazione, per quella che sembra essere una missione disperata.
Sam Mendes torna alla regia dopo quattro anni di assenza dallo 007 Spectre e lo fa con un meraviglioso film di guerra, girato in quello che sembra essere un lungo incredibile, meraviglioso piano sequenza. Il suo racconto della guerra è dettagliato, crudo, a volte brutale ma veritiero, la sensazione è quella di combattere insieme ai protagonisti, soffrire con loro e percepire tutte le atrocità che vivono e vedono.
Nell’incontro con i protagonisti, durante la presentazione del film a Londra, il regista ha dichiarato “questo film nasce da un racconto di mio nonno che mi ha narrato quando avevo circa undici anni, è dal quel giorno che ci penso. La sua storia riguardava la consegna di un messaggio, quando abbiamo iniziato a pensarci abbiamo dovuto fare moltissime ricerche anche per poter inserire la nostra storia all’interno di un contesto di guerra, così abbiamo trovato questo momento nel 1917 dove i Tedeschi si ritiravano dietro le linee e potevamo inserire in maniera coerente il viaggio di questi soldati”.
Il compito di interpretare, questi stoici e giovani soldati, è ricaduto sulle spalle di due attori incredibili, George Mackay e Dean-Charles Chapman, non ancora famosissimi, ma che si sono già fatti riconoscere per alcune loro interpretazioni (come quella di Mackay in Captain Fantastic con Viggo Mortensen). Sam Mendes voleva come protagonisti degli attori che il pubblico ancora non identificasse, ma al tempo stesso il film è pieno di camei di grandi star, per imprimere nella mente alcuni fondamentali passaggi della storia del film, come ha spiegato il regista: “La ragione per cui in questo film ci sono Colin Firth, Benedict Cumberbatch, Andrew Scott, Mark Strong e Richard Madden, prima di tutto è perché sono grandi attori, ma anche perché lo spettatore li conosce già, e ha un legame con loro, durano poco in scena e rimangono comunque impressi nella memoria, cosa fondamentale per imprimere la gravità di ogni passaggio all’interno della storia. Sono brevi e forti interpretazioni che vanno in contrasto con l’approccio fresco dei due protagonisti, avevo bisogno di due attori come George e Dean per questi personaggi, ti affezioni subito ai personaggi perché sei umano e non vuoi che muoiano, sono ragazzi semplici chiamati a fare qualcosa di incredibile. Volevo che nei primi cinque minuti si capissero le sfumature caratteriali senza troppi dialoghi, col farli chiacchierare un po’, camminare, tutto con naturalezza, comprendi lo scenario, scopri che uno è più riservato e l’altro più attaccato alla famiglia. Senza volerlo gli inizi a volere bene e poi ti ritrovi a combattere con loro. Ma se la scena e l’intento narrativo hanno avuto successo è solo perché sono due grandi attori”.
Dal canto loro i due giovani protagonisti si sono ritrovati in un set che gli ha dato la possibilità di entrare nella parte passo dopo passo, senza nessuna fretta, come dichiarato da George Mackay “Non abbiamo mai percepito ansia o responsabilità per un film così grande, perché la cosa straordinaria è che abbiamo avuto moltissimo tempo per prepararci ed entrare in confidenza con i personaggi, nessuno ci ha messo pressione, o ci ha catapultato sul set il giorno dopo averci dato la sceneggiatura, c’è stato un lungo processo di pre-produzione in cui poter comprendere ogni passo da fare”.
Nel film c’è una lunga incredibile corsa che il suo personaggio deve intraprendere (si vede anche nel trailer) e mentre corre, deve schivare bombe e proiettili “dovevo correre per circa trecento metri, in alcuni momenti cado ma non era assolutamente preventivato, ho solo pensato di continuare a fare la scena, c’era una coreografia da seguire, ma anche se ogni tanto commetti un errore, fai di tutto per mantenerti vivo in guerra, così ho pregato come il mio personaggio e ha funzionato”.
Un suono monocorde che genera inquietudine e paura, un luogo incolore e sconfinato che trasmette solitudine e pericolo, due ragazzi in divisa, dal viso puro quasi adolescente, che corrono ansimando su questa landa grigia come è grigio il cielo, un paesaggio che pare un incubo, di voragini e fango, di cadaveri umani e di carcasse animali, di alberi ancora fioriti ma sradicati, di povere case di pietra, [...] Vai alla recensione »
Raccontare gli stati d'animo di chi combatté la Grande Guerra senza raccontare la guerra. Le vicende. La cronaca. La successione degli scontri. Le mosse sullo scacchiere politico. Prospettive su cui il cinema si è già espresso. Sam Mendes - il regista di American Beauty, Skyfall e Spectre - ha scelto di scavare nell' uomo. Negli uomini. E questo splendido 1917 mette in mostra la storia di amicizia [...] Vai alla recensione »
1917 dura poco meno di due ore ed è girato - apparentemente - con un unico piano sequenza. Poco importa qui entrare nella querelle se il piano sequenza sia davvero uno solo o se con qualche trucco e qualche espediente grafico il regista sia riuscito a camuffare e dissimulare i tagli di montaggio che in realtà ci sono (uno, almeno, è evidente: quello in cui lo schermo diventa per qualche secondo nero [...] Vai alla recensione »
I caporali Schofield e Blake hanno una missione (impossibile) da compiere e un solo modo per farcela. Correre. Muoversi più veloci del nemico invisibile e della loro stessa paura, che cresce a ogni metro. Schivare ogni insidia o tirarsene fuori a forza di coraggio, di energia, di fortuna, che in fondo è una forma diversa di energia. Superare il fango, le mine, i cadaveri, le pallottole, le baionette, [...] Vai alla recensione »
Candidato a 10 Oscar, 1917 è un assoluto capolavoro e a parlarne ci si sente inadeguati. Da dove partire? Dal fatto che il grande Sam Mendes, in cerca di idee dopo la lunga parentesi bondiana, si è ispirato ai racconti del nonno Alfred che aveva combattuto sul fronte occidentale? Oppure limitarsi a elencare i nomi dei suoi fantastici collaboratori, dal direttore di fotografia Roger Deakins allo scenografo [...] Vai alla recensione »
Presentato come ennesimo film definitivo sulla guerra, ben piazzato nelle nomination all'Oscar, 1917 segue in tempo reale e in un'unica inquadratura il viaggio di due soldatini inglesi oltre le trincee. I due devono consegnare un messaggio che potrebbe salvare migliaia di vite, annullando un ordine di attacco che farebbe finire i soldati in un'imboscata.
Inutile girarci intorno: per noi, il millenovecentodiciassette e non e un anno come gli altri. Quando il titolo appare all' inizio, invadendo spavaldamente lo schermo, non si può non pensare che per tutto un secolo, il 1917 non e stato tanto un anno ma un momento, un luogo e un evento. Per Sam Mendes il 1917 non e né Pietroburgo, né la rivoluzione russa, né l'inizio del Secolo breve.
Francia settentrionale, 1917, anno in cui nel primo conflitto mondiale entrano gli americani ed escono i russi, a seguito della rivoluzione bolscevica. Due giovani caporali britannici appena diciottenni, Schofield (George MacKay) e Blake (Dean-Charles Chapman) vengono scelti per portare a termine una cruciale quanto difficile missione: attraversare un territorio che potrebbe ancora essere sotto il [...] Vai alla recensione »
Torna la Grande Guerra sugli schermi cinematografici in «1917» di Sam Mendes. Il regista inglese era sicuramente conscio della difficoltà di portare sullo schermo un soggetto ampiamente sfruttato e per di più con risultati altissimi - la lista dei capolavori è piuttosto lunga ed inizia, ovviamente, con «Orizzonti di gloria» di Stanley Kubrick per arrivare a «Salvate il soldato Ryan» di Steven Spielberg, [...] Vai alla recensione »
In lizza per gli Oscar 2020 con 10 nomination e già vincitore di due Golden Globes, 1917 del britannico Sam Mendes (autore di quel geniale American Beauty, di Revolutionary Road con Kate Winslet e di Skyfall) è un film epico dai toni drammatici ed i ritmi serrati, spettacolare nella messa in scena e nell'uso delle masse. La vicenda si ispira ai ricordi del nonno del regista, a cui il film è dedicato. [...] Vai alla recensione »
1917 come Dunkirk: il racconto di una missione durante i due grandi conflitti mondiali dello scorso secolo, ma anche l'occasione per rivoluzionare gli elementi spazio temporali del film bellico classicamente inteso. Materia ideale per Sam Mendes, che in quasi ogni sua pellicola innesca dialettiche profonde con modelli altrui e che già in passato aveva guardato al cinema del collega Christopher Nolan. [...] Vai alla recensione »
A che tempo sta parlando l'immagine della guerra? In 1917 la configurazione visiva non racconta al passato remoto distanziandosi come fa la Storia, mettendo il linguaggio tra l'evento passato e il soggetto presente (nella forma, ad esempio, del flashback); non descrive al participio presente, secondo la simultaneità dei punti di vista della Natura in corso d'esistenza (montaggio); ma neppure pensa [...] Vai alla recensione »
Sam Mendes dedica la sua decima regia al nonno che, dice, gli raccontava the stories, le storie. Alfred H. Mendes, così si chiamava, era un sergente dell'esercito britannico e portava ordini sul fronte occidentale durante la Grande Guerra. Piccolo e veloce, passava da una trincea all' altra nascosto nella nebbia. Non dalla Storia, dunque, ma direttamente dalle sue storie di quei fatti lontani nasce [...] Vai alla recensione »
Il film "1917" ci porta sul fronte occidentale della Prima Guerra Mondiale, in Francia, nei pressi del fiume Somme. I tedeschi hanno abbandonato la linea Hindenburg, facendo credere di volersi ritirare. Gli inglesi si preparano alla controffensiva lanciando sul campo milleseicento uomini, ma ignorano di cadere in una trappola. I ricognitori aerei lo hanno scoperto e un generale, non avendo altro mezzo [...] Vai alla recensione »
La prima cosa che si vede è l'immagine serena di un prato di fiori gialli delle Fiandre, quasi un quadro impressionista. Quindi la cinepresa accompagna due soldati in un accampamento militare - ora seguendoli, ora precededendoli, ora affiancandoli - e poi, senza soluzione di continuità, dentro una trincea, in desolate terre di nessuno, tra le macerie, in altri fossati fortificati, sui campi di battaglia. [...] Vai alla recensione »
Il tentativo di calare il cinema nelle classiche unità di tempo e di luogo attraverso un'operazione estetica basata su una sorta di piano sequenza infinito: "1917" conferma la predilezione estetizzante del regista Sam Mendes, sin dall'esordio da Oscar di "American Beuty", a tratti mitigato in effervescenza narrativa come nei due capitoli bondiani tra i migliori della saga, "Skyfall" e "Spectre".
Come in "Salvate il soldato Ryan" c'è una "missione impossibile" da portare a termine, un fratello da raggiungere, un ordine da consegnare al caro prezzo della vita. Come in "Orizzonti di gloria" e "Uomini contro" c'è la follia del comando, l'idea della guerra e della sua insensatezza, il senso di precarietà della vita umana. De "Gli anni spezzati" la storia di un'amicizia tragicamente interrotta e [...] Vai alla recensione »
Magari qualche titolo ce lo siamo persi, però non ci sembra che negli ultimi anni ci sia stato un film divisivo come questo «1917» di Sam Mendes, già premio Oscar per il suo «American Beauty»: «Questo è uno di quei film che odi o ami, destinato a dividere più di Mosé con le acque del mar Rosso» (Gianluca Arnone su cinematografo.it). «"1917" usa il portento visuale quale ricetta e clausola, sfoderando [...] Vai alla recensione »
Dopo l'esordio fulminante con "American Beauty" (1999) Sam Mendes ha avuto una carriera diseguale, fatta di alti e bassi, di promesse non mantenute e sprazzi di luce. Ultimamente il suo nome sembrava essere tornato di moda dopo lo splendido "Skyfall" (2012), per poi tornare un po' nel dimenticatoio dopo il mediocre "Spectre" (2015). Ora, "1917" sembra il film perfetto per dare al regista britannico [...] Vai alla recensione »
Un paio di ossessioni ricorrono nella storia del cinema. Prima: il film girato in soggettiva. La macchina da presa sta ad altezza occhi del protagonista, come certe telecamere da "indossare", prima di buttarsi giù per i pendii o guidare in Formula 1. Altri usi sensati in realtà non ce ne sono, nel cinema di finzione il risultato è più strano che coinvolgente.
Il film che ha ottenuto ben 10 candidature all'Oscar, "1917" di Sam Mendes (già regista di "Skyfall" e Premio Oscar per "American Beauty"), è un'opera ambiziosa e tecnicamente perfetta, incentrata sulla corsa contro il tempo per impedire un massacro. Liberamente tratto dai ricordi del nonno di Mendes, cui il film è dedicato e che partecipò alla Grande Guerra, "1917" è un racconto asciutto su due ragazzi [...] Vai alla recensione »
Il Golden Globe che ha ricevuto come miglior film drammatico non ha mentito: 1917 (dal 23 gennaio al cinema con 01 Distribution) è il buon film che promette di essere. Fango, cadaveri marci di soldati, carcasse di cavallo, esplosioni improvvise, scheletri di abitazioni divorate dalle fiamme: la corsa contro il tempo e contro la morte di due giovani militari è una messinscena tragica e bellissima che [...] Vai alla recensione »
Luce livida, scheletri di alberi, cavalli morti tra nugoli di mosche, crateri di fango, topi che s'aggirano tra i cadaveri. Sam Mendes, il regista di "American Beauty" racconta la Grande Guerra ispirandosi a un racconto di suo nonno sul fronte e di una pericolosa missione di due giovani soldati inglesi in terra di Francia per consegnare un messaggio che eviterà un'imboscata da parte dei tedeschi.
Non frequente, ma succede nella storia del cinema: il richiamo pubblicitario per eclatante virtù della "forma". Le 24 ore e i 15 chilometri impiegati da due soldati inglesi per attraversare le linee tedesche ed evitare una strage nel fronte di guerra francese sono "montati" per simulare la continuità audio-oculare ed emotiva di un'unica, affannosa, angosciante, trainante, totale ripresa.
Avanti col dibattito. E' un fatto in ogni caso positivo che 1917, grazie anche alle dieci nomination agli imminenti Oscar, possa riuscire a riaccendere l'interesse del grande pubblico recentemente calamitato da una questione alquanto striminzita (Zalone e Tolo Tolo sono di destra o di sinistra?). Certo, non c'è da aspettarsi niente di simile a quello che si è registrato in Francia, l'ultimo fortino [...] Vai alla recensione »
Da quando Steven Spielberg ci riportò sulle spiagge della Normandia in Salvate il soldato Ryan molti registi sono stati ossessionati dall'idea di trasformare i film di guerra in esperienze di realtà pseudo-virtuale. Armati di sofisticate steadycam, autori del calibro di Christopher Nolan e Kathryn Bigelow hanno scavato nella valigia dei trucchi stilistici per mettere lo spettatore nei panni di uomini [...] Vai alla recensione »
Raccontare la Grande Guerra senza raccontare la guerra. 1917 di Sam Mendes, il regista di American beauty, Spectre e Skyfall, è un viaggio nel dramma interiore di migliaia di giovani su vari fronti in ogni angolo di Europa. Un caso per tutti è il compito assegnato a due commilitoni, legati da una profonda amicizia. Il generale (Colin Firth) impone loro di attraversare le linee nemiche per recapitare [...] Vai alla recensione »
A distanza di una settimana dalla visione in anteprima per la stampa, sull'onda immediata del trionfo ai Golden Globe, dove 1917 di Sam Mendes ne ha conquistati due (Miglior Film e Miglior Regia), chi ne scrive qui non ne conserva alcuna memoria tale da giustificare un verdetto così netto e convinto, e stenta a rintracciare nel ricordo motivi che rendendone conto in questo righe possano in qualche [...] Vai alla recensione »
«La prima volta che ho capito cos'è una guerra è stato quando mio nonno da bambino mi ha raccontato la sua esperienza della Prima Guerra Mondiale. Ma questo film non esplora la storia di mio nonno bensì lo spirito che la permeava, gli eventi vissuti da quegli uomini, i loro sacrifici, cosa voleva dire credere in qualcosa che andava al di là di se stessi».
Fantasmi dal campo di battaglia. 1917 è una storia di assenze, di desolazione, di armi abbandonate. La morte ovunque, poco spazio per chi cammina ancora. È il cimitero del war movie. Il nemico non si vede, si incontrano solo sette soldati tedeschi in due ore. Il resto è umanità allo sbando, brutalità della guerra, dove anche la natura sembra ribellarsi (attenti ai topi).
Molti film hanno saputo raccontare sul grande schermo la tragedia della Prima guerra mondiale. Ma "1917" di Sam Mendes è qualcosa di diverso. Il regista di "American Beauty" in un unico piano sequenza, interminabile e sorprendente, racconta la missione impossibile, e suicida, di due giovani caporali britannici. Blake e Schofield devono attraversare un'impervia terra di nessuno, dove i nemici sono [...] Vai alla recensione »
Narrate in sequenza cronologica, la vita e l'opera di Andrej Tarkovskij attraverso le parole dello stesso regista russo: i suoi ricordi, il suo sguardo sull'arte, le riflessioni sul destino dell'artista e sul senso dell'esistenza umana. Grazie a rarissime registrazioni audio e video di interviste e di lezioni di regia, restaurate e finora inedite, custodite nell'Archivio Tarkovskij di Firenze, si risale [...] Vai alla recensione »
È un film di guerra contro la guerra, un kolossal minimalista da vedere al cinema perché girato e fotografato in maniera straordinaria. È un film che colpisce al cuore ricostruendo un episodio quasi sconosciuto della prima guerra mondiale. Sembra di essere lì, con Blake e Schofield, caporali incaricati di portare un messaggio all'esercito inglese per bloccare un attacco ed evitare la carneficina.
«Non c'è tempo per pensare». È quello che dice il caporale Tom Blake al suo collega Schofield mentre iniziano la loro missione disperata e contro il tempo. Si tratta di portare un dispaccio che avverte un altro battaglione dell'esercito inglese, che si trova a pochi chilometri di distanza, di un imminente attacco dell'esercito tedesco che ha finto un ritiro oltre la linea Hindenburg, ma che in realtà [...] Vai alla recensione »
Ha vinto un Oscar a soli 35 anni con "American beauty" e, da quel momento, ha firmato film diversi mai banali, come "Era mio padre", "Revolutionary road" e "Skyfall". Anche stavolta il regista Sam Mendes fa centro: con "1917" ha vinto due Golden Globe (Miglior film drammatico e Miglior regia) e ottenuto 10 nomination agli Oscar. Il suo dramma racconta il coraggio di due giovani soldati inglesi (George [...] Vai alla recensione »
Il 6 aprile del 1917 non si direbbe scelto a caso. Proprio quel giorno gli Stati Uniti dichiararono guerra alla Germania e di lì a poco avrebbero inviato i loro uomini a combattere nella vecchia Europa per dare una mano alle esauste armate francesi e britanniche. Tuttavia in "1917" non si vedono soldati americani, perché all'inglese Sam Mendes, che pure si rivelò con "American Beauty", interessa raccontare [...] Vai alla recensione »
Sara e Nicola sono sposati e innamorati. Hanno una bambina di 6 anni e una vita felice. L'arrivo del secondo figlio, però, scombina gli equilibri di tutta la famiglia svelando crepe nel loro rapporto e insoddisfazioni personali con risvolti tragicomici. Nonni stravaganti, amici sull'orlo di una crisi di nervi e improbabili baby sitter non saranno loro di aiuto.
Nella prima inquadratura di questo film rivoluzionario sulla Prima Guerra Mondiale, due giovani soldati britannici - i caporali Schofield (George MacKay) e Blake (Dean-Charles Chapman) - vengono sorpresi a sonnecchiare in un campo. È l'ultima volta che loro, o noi del pubblico, riusciremo a prendere fiato. Per le due ore successive, il regista Sam Mendes e il direttore della fotografia Roger Deakins [...] Vai alla recensione »
Ok. Facciamo che nel vostro salotto di casa avete appena scartato un pacco contenente una console nuova di zecca. La collegate al vostro televisore 4K da 55 pollici. C'è anche il subwoofer ovviamente, pronto a essere sparato a tutto volume. Presto vi accorgete che in omaggio c'è un gioco appena uscito, dalla confezione lussuosa. Si intitola 1917 ed è ambientato sul fronte occidentale della Prima Guerra [...] Vai alla recensione »
Uniamo i puntini. Sono soltanto due. Un inizio e una fine. La fine, però, è uguale all'inizio. Si tratta, insomma, di una circolarità. Perché tutto è sempre uguale, e si torna sempre dove si era. La guerra è sempre uguale. Sempre oscena. Sempre inutile. A perderci, e a perdercisi dentro, tra i due puntini, nella guerra sempre uguale e sempre oscena, sono naturalmente gli innocenti più giovani.
È bene avvisare lo spettatore emotivo: l'attacco d'ansia è in agguato per chi affronterà le trincee e la No Man's Land della Grande Guerra insieme ai due soldatini di "1917", che esce da noi il 23 gennaio forte di dieci nomination all'Oscar e di due Golden Globe per il miglior film drammatico e la migliore regia. La firma di Sam Mendes - che 22 anni fa, traslocando dal teatro al cinema, ha strappato [...] Vai alla recensione »
In un celebre romanzo di Josè Saramago, un'intera nazione veniva colpita all'improvviso da un'epidemia di cecità. Una cosa simile sembra essere accaduta ai membri dell'Academy e al popolo di critici davanti a 1917, la nuova osannata fatica di Sam Mendes. Oppure a noi, che invece lo abbiamo detestato. Diversamente dalla verità, la cataratta non sta nel mezzo.
I soldati britannici Schofield e Blake devono infiltrarsi oltre le linee nemiche per mettere in guardia il Secondo Battaglione da una trappola orchestrata dai tedeschi. Se falliranno, 1600 commilitoni (tra i quali il fratello di Blake) potrebbero perdere la vita. Grazie a una cinepresa che non si allontana mai dai protagonisti, Mendes consente agli spettatori di immergersi nell'odissea di due ragazzi [...] Vai alla recensione »
In Francia, durante la prima guerra mondiale, due soldati dell'esercito britannico (George MacKay e Dean-Charles Chapman) vengono incaricati di compiere una difficile missione: attraversare il campo occupato dal nemico tedesco per consegnare un dispaccio che potrebbe salvare la vita a molti compagni e cambiare le sorti del conflitto. Quella di Sam Mendes è davvero una strana carriera.
Il 6 aprile 1917 gli Stati Uniti si alleano al Regno Unito, dichiarando guerra all'Impero Germanico. E quel giorno coincide con l'immaginario episodio bellico di ventiquattro ore, condensato nelle due di 1917, il film scritto, prodotto, diretto da Sam Mendes, che sceglie quella data e non un'altra per simboleggiare come americani e britannici un secolo fa fossero uniti contro i tedeschi.
Tanto rumore per nulla. Ma proprio nulla. Se 1917 è un lungo piano sequenza, chi scrive è Stanley Kubrick. Da vivo. Mica siamo qui a giocare a chi la sa più lunga. Alfred Hitchcock, che nel film viene citato a sproposito due volte, anche se una basterebbe e avanzerebbe, ci aveva già spiegato con Nodo alla gola che il virtuosismo stilistico è, paradossalmente, fumo negli occhi.
Niente di buono sul fronte occidentale. Dieci candidature agli Oscar, due Golden Globes in bacheca (film drammatico e regia), diffuso ma non unanime gradimento critico Oltreoceano, eppure, a voler essere clementi 1917 (dal 23 gennaio in sala) l'abbiamo già visto, e per giunta fatto meglio. Il film bellico di Sam Mendes (American Beauty, Spectre, Skyfall) è ambientato nella Prima guerra mondiale, è [...] Vai alla recensione »