Titolo originale | La petite |
Anno | 2023 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Francia |
Durata | 93 minuti |
Regia di | Guillaume Nicloux |
Attori | Fabrice Luchini, Mara Taquin, Maud Wyler, Juliette Metten, Veerle Baetens Sandrine Dumas, Aurélia Thiérrée, Anne Consigny, Léa Boublil, François Raison, Els Dottermans. |
Uscita | giovedì 18 gennaio 2024 |
Tag | Da vedere 2023 |
Distribuzione | Movies Inspired |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,02 su 17 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento giovedì 11 gennaio 2024
Un padre in lutto per suo figlio forma un legame improbabile con la futura madre surrogata del suo futuro nipote. In Italia al Box Office La petite ha incassato 63,7 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
|
L'ultrasessantenne Joseph, vedovo restauratore di mobili antichi di Bordeaux, riceve la notizia della morte del figlio Emmanuel, rimasto ucciso in un incidente aereo con il compagno Joaquim. Di fronte allo smarrimento della figlia Aude e alla rabbia dei consuoceri di origine belga, impegnati nella causa contro la compagnia aerea, Joseph elabora il dolore dedicandosi anima e corpo a una missione: rintracciare la ragazza che aveva accettato di prestare il proprio utero alla coppia e generare un figlio con lo sperma di Emmanuel. Dopo vari tentativi, Joseph rintraccia la donna: vive a Gand, si chiama Rita, ha 26 anni, è madre di una bambina di nove anni e non ha un soldo. In grembo porta un'altra bambina, la figlia di Emmanuel, che per Joseph diventa la sola ragione di vita: come impedire dunque che Rita la dia in adozione?
Fabrice Luchini è il mattatore di un dramma gentile e pacificato, in cui la questione eticamente spinosa della maternità surrogata viene affrontata dalla prospettiva altrettanto complessa di un uomo in lutto.
Come tutti i personaggi interpretati dall'attore francese, anche il restauratore Joseph mescola con naturalezza gentilezza e aggressività, affidando alla cura degli oggetti antichi l'amore di cui nella vita non è più capace. Da tempo in lite con il figlio, come dice alla psicologa che lo accoglie in aeroporto dopo l'incidente aereo, l'uomo resta solo con il proprio dolore, nonostante la vicinanza dell'altra figlia (che di contro accusa l'amato fratello scomparso di rubarle tutte le attenzioni anche da morto...). Quello che Joseph cerca, imbarcandosi nella spasmodica ricerca della madre surrogata, è dunque un modo per colmare un vuoto: sostituire il sangue perduto con una vita che lo rimpiazzi.
L'affetto di Joseph passa per gli oggetti: la culla antica (forse appartenuta a Klimt) che si aggiudica a un'asta per una cifra esorbitante; la macchina che vende per dare alla spiantata Rita un po' dei soldi che le erano stati promessi (l'accordo era in nero, poiché in Belgio la pratica dell'utero in affitto è legale ma solo se gratuita); la fascia elastica che compra in attesa che la bambina arrivi; gli stessi mobili che torna a restaurare una volta nata la creatura...
La vicenda di Joseph ha tratti quasi fiabeschi, è un viaggio che un eroe stanco ma tenace compie per riparare agli errori di un'esistenza e tornare a casa con un "oggetto-valore" inatteso. Da una tomba senza corpo (dal momento che di Emmanuel e del compagno Joseph, inabissatisi in mare, non rimane nulla) a un corpo di donna che porta in grembo una nuova vita, a una neonata che riempie con le sue urla la casa di un uomo rinato. Significativamente, del resto, Joseph non diventa nonno, come l'età richiederebbe, ma nuovamente padre.
La gentile e paradossale ridefinizione dei rapporti di sangue è l'aspetto più interessante del film di Guillaume Nicloux, regista capace di passare da operazioni concettuali fuori formato come L'enlèvement de Michel Houellebecq o Valley of Love a lavori tutto sommato più tradizionali come in questo caso, mantenendo una lucidità e una distanza di sguardo che gli consentono di evitare l'eccesso di sentimentalismo.
La petite non è esente dal solito tocco del "film à la Luchini", con le piccole gag dell'uomo anziano alle prese con una giovane donna strafottente (a interpretarla è Mara Taquin), lo smarrimento del francese sperduto in una città straniera, o ancora la tenerezza un po' forzata del rapporto con la prima figlia di Rita, la simpatica e sveglia Ava (Juliette Metten)...
Eppure, soprattutto nella prima parte, in cui il regista si prende il tempo di osservare con pudore le azioni del suo protagonista (che ama in maniera rude la figlia Aude, che sfida l'indifferenza dei consuoceri al destino di una bambina che non porta nulla del loro sangue, che combatte contro la burocrazia sorda...), il film restituisce bene la foga di un uomo che sa di dover correre contro il tempo per salvare qualcosa della propria vita.
Dopo l'incontro con Rita, che avviene verso la metà e sposta l'ambientazione del film da un ambiente borghese a uno proletario, il film segue una via più scontata, inevitabilmente agrodolce, verso una conclusione pacificata, che però, a pensarci bene, è ciò che il tenace Joseph e la rude ma amorevole Rita in fondo meritano.
LA PETITE disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
BLU-RAY |
||
€14,99 | – | |||
€14,99 | – |
Sospinti dalle carezzevoli note di pianoforte di Ludovico Einaudi, assistiamo a una vicenda paradigmatica. A far da cornice la bottega di Joseph, abile restauratore di Bordeaux. Nome difficilmente casuale, per un protagonista operoso come Geppetto, che il destino mette a confronto con una particolare quanto inattesa paternità, proprio quando si stava preparando per diventare nonno.
Due filoni si intrecciano. Il primo riguarda la recitazione. Fabrice Luchini (che di solito nei film è di malumore, rigido, o borbotta) nella parte del sessantenne depresso che, dopo la morte del figlio e del suo compagno in un incidente aereo, cerca la madre surrogata che sta per partorire la creatura. E si commuove. Il secondo sociale. Se due maschi francesi trovano una madre surrogata in Belgio, [...] Vai alla recensione »
Fosse un film italiano sembrerebbe costruito apposta per far strepitare Salvini nella versione «in Europa ti candido Vannacci» e la Meloni del «reato universale»: una coppia gay entrambi morti in un incidente aereo nelle prime scene - avevano progettato di avere un figlio con maternità surrogata, pagando la donna: ora che sta per nascere e i genitori sono morti che ne sarà della nuova vita in arrivo? [...] Vai alla recensione »
Joseph è un restauratore di mobili, vedovo, rannicchiato nel suo lavoro solitario, sconvolto dalla notizia della morte in un incidente del figlio e del suo compagno. La coppia aspettava un bambino, grazie alla gestazione per altri con una madre in Belgio. Allora Joseph decide di trovare a tutti i costi questa ragazza per scoprire cosa ne sarà del nipote non ancora nato.
Guardare un film con il proverbiale 'groppo in gola' non è cosa frequente, e fa un bene dell'anima. Accade con La Petite di Guillaume Nicloux, che affida gran parte dell'emozione (contenuta, ed è la forza del film) al sempre gigantesco Fabrice Luchini e al suo incontro-scontro con la sconosciuta che porta in grembo suo nipote. Rita (l'emergente Mara Taquin, notevole) ha accettato per soldi una maternità [...] Vai alla recensione »
Joseph restaura mobili antichi. A sessant'anni suonati è un tipo spigoloso e solitario, soprattutto da quando è rimasto vedovo. Ha due figli: Aude, fisioterapista, che ne sopporta gli umori altalenanti ed Emmanuel che vive a Londra e che sta per avere una bambina con il suo compagno Joaquim, attraverso una madre surrogata in Belgio. Ma un disastro aereo nel quale muore la coppia scompagina l'esistenza [...] Vai alla recensione »
Chi ci legge sa che qui, siamo del partito Fabrice Luchini. Un attore immenso che da quarant'anni matura e sorprende di film in film. Capita poi un'opera così tramortente e profonda come La Petite, scritta e diretta da Guillaume Nicloux (La religieuse, ma anche due film con protagonista Michel Houellebecq), un abito che Luchini si infila con grazia e che gli calza a pennello in ogni sua piega.
Joseph ha una passione: lavora il legno e ama gli oggetti belli, antiquariato pregiato che abita lo spazio rendendolo luminoso. L'uomo è concentrato nel suo studio, il capo chino, la mano in azione: squilla il telefono ripetutamente, insistendo fino a diventare estenuare per l'udito. La telefonata è una di quelle che non si dimenticano, che segnano uno spartiacque tra il prima e il dopo: suo figlio [...] Vai alla recensione »
Un telefono squilla. È un presagio di morte di un dramma familiare ma è anche un altro incrocio del cinema di Guillame Nicloux con il thriller, come era già accaduto ad esempio in Une affaire privée - Una questione privata o L'eletto. Come nel primo film, anche La petite è la storia di un'indagine. Non si tratta come in quel caso di ritrovare una ragazza scomparsa da sei mesi, ma invece una giovane [...] Vai alla recensione »
Joseph viene a sapere che suo figlio e il suo compagno sono appena morti in un incidente aereo. La coppia aspettava un bambino tramite una madre surrogata, che vive in Belgio. Cosa ne sarà ora del loro futuro bambino? Mosso dalla promessa di una nascita che prolungherebbe l'esistenza di suo figlio, il sessantottenne parte per incontrare la giovane fiamminga, che rivela un carattere fiero e indomabile. [...] Vai alla recensione »
Non è tanto la questione della maternità surrogata il punto - scandalo e turpitudine contro natura secondo i governi destrorsi, che pure inneggiano alla natalità: ma che sia una natalità autoctona, non meticcia, al riparo dalle sostituzioni etniche biascicate, bofonchiate dai lollobrigidiani in cravatte pastello e «mocassini assassini» sotto pantaloni alle caviglie: nude - quanto, assolutizzando il [...] Vai alla recensione »
L'anziano ebanista Joseph riceve la notizia che suo figlio è morto, assieme al compagno, in un incidente aereo. Riesce a reagire al dolore quando apprende che la coppia attendeva la nascita di un bambino, affidata a una madre surrogata in Belgio. Joseph parte alla volta di Gand per conoscere la creatura che può prolungare l'esistenza di suo figlio; mentre si chiede se possa, lui, considerarsi il nonno [...] Vai alla recensione »
Joseph viene a sapere che suo figlio e il suo compagno sono appena morti in un incidente aereo. I due aspettavano un bambino grazie alla disponibilità di una madre surrogata belga che ora non ha più alcun obbligo di legge e pensa di darlo in adozione. Rita ha un carattere deciso e forte, è arrabbiata e delusa dalla vita, dai progetti falliti dagli incontri sbagliati.
Abituati al suo cinema sensoriale, di percorsi narrativi frammentati ed ellittici, di ricerche esistenziali in cui le immagini si impregnano organicamente delle sensazioni dei personaggi, l'ultimo film di Guillaume Nicloux rischia di spiazzare. Se non fosse che il regista (e romanziere) pratica da sempre la Settima arte con l'eclettismo di chi oscilla tra sperimentalismo e genere, rivendicando il diritto [...] Vai alla recensione »
Il pianoforte di Ludovico Einaudi, la fotografia di Yves Cape (sodale di Cédric Kahn, Michel Franco, già autore delle luci anche per il nostro Gianni Amelio, Il primo uomo), la sagoma sempre riconoscibile - anche sotto una barba incolta - di un grande Fabrice Luchini: Guillaume Nicloux traduce per lo schermo il romanzo Le berceau di Fanny Chesnel e scopre il gusto di una narrazione lineare e "semplice", [...] Vai alla recensione »
Il non semplice tema della maternità surrogata è il motore narrativo de La petite dello scrittore e regista francese Guillaume Nicloux che sceglie di trattare la materia con agrodolci toni da commedia educata e senza portare in scena spigolosi punti di vista etico-morali. Quel che ne risulta è un film delicato, che ben si guarda appunto dal dare giudizi, e che infatti vede la propria specificità nell'essere [...] Vai alla recensione »