Anno | 2023 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 112 minuti |
Regia di | Marco Risi |
Attori | Massimo De Francovich, Alessandro Fella, Eros Pagni, Lucia Rossi, Luigi Diberti Roberto Gudese, Valerio Binasco, Elena Cotta, Erika Blanc, Maurizio Micheli, Ariella Reggio. |
Uscita | giovedì 18 gennaio 2024 |
Distribuzione | Fandango |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,17 su 14 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 10 gennaio 2024
Due ragazzi vengono salvati grazie a un mondo senza età dove condivisione, conforto e accoglienza hanno la meglio. Ha vinto un premio ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office Il punto di rugiada ha incassato 138 mila euro .
Passaggio in TV
venerdì 28 marzo 2025 ore 9,00 su SKYCINEMADRAMA
CONSIGLIATO SÌ
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Estate 2018. Carlo è un figlio di papà che, dopo una serata con gli amici in cui ha bevuto parecchio, si è messo alla guida provocando un incidente d'auto in cui una ragazza è rimasta sfregiata. Il tribunale lo condanna ad un anno di servizi sociali presso una casa di riposo dove dovrà occuparsi degli anziani ospiti - con il divieto assoluto di definirli "vecchi". A condividere la sua pena è Manuel, un giovane spacciatore; a presiedere la casa di risposo ci sono invece un direttore che detesta entrambi i ragazzi e vorrebbe vederli in galera, e una capoinfermiera, Luisa, che si è già imbattuta in Carlo, ma non sappiamo né dove né perché. Gi ospiti della casa di riposo sono personaggi assai diversi: un colonnello che non è mai riuscito a diventare generale, un'ex attrice, un intrattenitore sciupafemmine, un fotografo e il rivale che in gioventù gli ha rubato la fidanzata, una signora sempre pronta a partire per una destinazione sconosciuta. E Carlo e Manuel dovranno trovare il modo di relazionarsi ad ognuno di loro, magari anche imparando qualcosa di sé.
Il punto di rugiada ha un'ambientazione e una data non casuali, e si addentra nel mondo a parte delle case di riposo, "cimiteri degli elefanti" (come le definisce l'ospite più lucido del gruppo) visitati raramente dai famigliari e gestiti come centri ricreativi di lusso (in questo caso: spesso sono anche strutture inadeguate).
Questo, di per sé, sarebbe un merito, così come è un merito quello di cercare di evitare l'effetto Cocoon o, peggio ancora Villa Arzilla, nel raccontare la terza età. Purtroppo però la sceneggiatura di Marco Risi, regista del film, insieme a Francesco Frangipane e Riccardo de Torrebruna, sembrano non conoscere davvero le persone che raccontano, tanto gli anziani quanto i giovani, affidando loro dialoghi artificiosi e svolte narrative implausibili. Il senso generale che se ne ricava è quello di palpabile inautenticità, che rischia di lasciare il pubblico emotivamente estraneo ad una vicenda intesa per suscitare profonda empatia. A recuperare un po' di verità sono le interpretazioni di alcuni degli interpreti, in particolare il meraviglioso Massimo De Francovich nei panni del fotografo (che si chiama Dino, come il padre di Marco Risi) ed Eros Pagni in quelli del colonnello, entrambi determinati a tutelare la dignità umana dei rispettivi personaggi sottraendosi al tono generale della messinscena.
Ma la sceneggiatura li mette continuamente alla prova nel circondarli di caratterizzazioni assai meno riuscite e nel metterli a confronto con i due giovani del gruppo, in particolare Alessandro Fella che sembra davvero a disagio con il ruolo a lui affidato, mentre Roberto Gudese nel ruolo di Manuel conserva una naturalezza istintiva che contrastata con la finzione dell'insieme, e che merita altre occasioni di visibilità. Il punto di rugiada è evidentemente ben intenzionato ma purtroppo è drammaturgicamente poco riuscito, indeciso sul tono da mantenere, impacciato nella gestione delle relazioni fra i personaggi e delle vicende che li riguardano. Peccato perché il tema era importante, e coinvolge due generazioni che il cinema tende a sottovalutare, considerandole meno complesse e interessanti di quanto in realtà non siano.
L'ingresso a Villa Bianca disorienta lo spettatore, non ci troviamo inizialmente a nostro agio in una struttura per anziani , comprendiamo lo spaesamento di Carlo e Manuel, due ragazzi costretti a scontare un anno di lavori socialmente utili in seguito a guida in stato d'ebbrezza con conseguente incidente il primo e spaccio il secondo, ma pian piano prendiamo conoscenza con un mondo e [...] Vai alla recensione »
Quando l’aria calda e l’aria fredda si incontrano generano un mutamento chimico delle particelle d’acqua, che cambiano il loro stato fisico. Questo film parla proprio di un incontro: due generazioni apparentemente opposte, come due correnti, vengono a contatto creando un mutamento nell’essenza dei singoli personaggi e anche dello stesso pubblico.
Ho trovato questo film molto bello. a tratti divertente , che offre spunto di riflessione sul tema giovani di questi tempi. Il rapporto tra ragazzi e anziani dovrebbe essere piu vissuto e sentito sopratutto in famiglia , purtroppo pero di questi tempi l'anziano non viene considerato/valorizzato ma anzi considerato un fastidio/peso. Da consigliare sicuramente !!!!!
Un bel film, semplice, sincero e veloce.Una manifesta poesia alla terza età e a quei giovani che hanno dimenticato i loro nonni... o i loro genitori anziani.Un modo per riconciliare generazioni distanti forse c'è e passa attraverso un bel film.Ottimi gli interpreti e la delicata fotografia.
Film molto riflessivo. La storia è molto travolgente e affascinante. Ne consiglio vivamente la visione.
Ho apprezzato questo nuovo film di M. Risi per la sensibilità, la delicatezza e la profondità nel trattare alcune tematiche legate alla vecchiaia, al fine vita, alla morte, superando alcuni stereotipi comuni sui vecchi. Delicato lo sguardo del regista, ma allo stesso tempo autentico anche il rapporto tra giovani e vecchi. Mi ha emozionato molto. Bravissimi tutti gli attori!!!
Premetto che guardo poco i cinema italiani, questo mi è piaciuto molto. argomenti profondi ma storia non pesante, anzi a tratti divertente.pertanto lo consiglio
Ironico al punto giusto e mai banale. Attuale e non scontato. Da vedere!
Mi spiace ma la recensione del film non corrisponde a verità, sono in totale disaccordo con la Signora Casella ma la sua opinione se pur libera non rispecchia assolutamente un film che invece emoziona e racconta finalmente una parte della vita che spesso non viene affrontata dai registi di oggi, Marco Risi invece a mio parere ha dato vita ad un capolavoro cinematografico che darà al pubblico la possibilità [...] Vai alla recensione »
Pieno di emozioni questo film che racconta in fondo ciò che siamo e cosa diventiamo sempre che le cose vadano come da copione! Grande Marco Risi
Ho pianto e Riso con questo film, grazie davvero al regista e gli attori di aver messo in opera un film pieno di verità.Lo consiglio al 100%
Quando esci dalla sala dopo aver visto questo film, provi una sensazione dolcissima che difficilmente ti lascia.Film ricco di contenuti, attualissimo come trama, tocca l’animo, commuove ma nel contempo ricco di simpatica ironia.Assolutamente da vedere, dai giovani fino all’età matura.Da non perdere proprio.Valeria.
Film che ti fa pensare e vivere emozioni diverse,dalla spensieratezza di una gioventù a volte troppo oltre le righe alla presa di coscienza che la vita ha un tempo che vale la pena vivere anche con attimi di spensieratezza.
È un film che emoziona, a tratti poetico, permeato anche di nostalgia... Molto interessante il rapporto non a senso unico che si instaura tra i due giovani "persi" che si ritrovano per merito dei vecchi.... Il passo un po' lento (ma anche morbido) del film intenerisce.... Lo rivedrò
Bel film Ti commuove e ti fa ridere Interpretazioni magistraliAttori che sono la storia del teatro, a dir pocoFantastici e Uniti a giovani attori talentuosi creano unaBella alchimia .Le musiche veramente molto belle.La scena di Ridera' (Little Tony)dove ballano alcuni protagonisti e' bellissima ed emozionante.
Un film italiano davvero molto bello, la particolarità di questo film sono gli attori (bravissimi) e la storia davvero commovente ed emozionante.Invito ad andarloa vedere, io ho avuto la fortuna di vederlo a Firenze il 17 in anteprima e devo dire che mi ha lasciato davvero tanto, risate, maliconia e tanta emozione.Complimenti ancora a Marco Risi e tutti gli attori!Giacomo Piraino
Bellissimo film...si ride, si piange, si pensa interpreti bravissimi La storia ti coinvolge così tanto che vorresti non finisse mai Consigliatissimo
Bellissimo film molto interessante : drammatico, ironico, divertente e molto profondo con temi importanti che fanno riflettere. Roberto Gudese bravissimo interpretare. Consigliatissimo
Bellissimo film molto interessante : drammatico, ironico, divertente e molto profondo con temi importanti che fanno riflettere. Roberto Gudese bravissimo nel suo ruolo. Consigliatissimo
Mi ha emozionato molto ma ho anche sorriso. Mi è piaciuto come è stato affrontato un tema così pesante conleggerezza, sobrietà ed eleganza
Il film, visto in anteprima in una sala del Vicentino, mi è piaciuto in modo particolare. La storia mi ha coinvolto, nella sua poeticità. Gli attori, giovani e meno, hanno interpretato con intensità il loro ruolo. Consiglio di vedere la pellicola.
Film nel complesso gradevole. Alcuni personaggi ben scritti e ottimamente interpretati come Dino, Pietro, Manuel. Altri personaggi risultano meno coinvolgenti perché non a fuoco tanto da risultare improbabili. Diversi personaggi fanno solo da contorno in un ambiente così lontano dalla realtà da sembrare un luogo idilliaco. Bella la fotografia che sa creare note di poesia.
Parto dal finale, bello ed inaspettato. Mi è piaciuto moltissimo il tema trattato, per come è stato girato ed il cast impeccabile. Bravi i due giovani attori, faranno sicuramente una splendida carriera. Mi stupisco di come sia possibile che un così bel film, toccante, dolcissimo e ben girato, sia disponibile in così poche [...] Vai alla recensione »
Fatevi un regalo, andate a vederlo! Film commovente, di una dolcezza semplicemente disarmante che arriva dritta al cuore. Luisa, donna dallo sguardo magnetico, personaggio guida e fulcro dell'intero film.... straordinaria.
Questo film è un "mosaico" : ogni tessera è una storia, un vissuto, una trama di ricordi.Ambientato nel presente , lascia intravedere uno sguardo sul futuro. Apprezzabile l'interpretazione non solo degli attori più "navigati" ma anche quella dei giovani coprotagonisti. Film d'autore, coinvolgente, pieno di poesia e sentimento. Andate a vederlo!
BELLISSIMO Consiglio vivamente di vederlo, si piange e si ride e....si pensa. Bravissimi gli attori! E che non mi vengano a dire che il film italiano è morto...
Un bel film, drammatico che nello stesso fa anche ridere. Fa tenerezza perché i giovani protagonisti vivono le difficoltà degli ospiti di Villa Bianca facendo loro vivere le giornate spensierate.Un film da vedere
Caro Marco, ieri sera come sai ho visto il tuo film e l'ho trovato particolarmente riuscito e in sintonia con i tempi odierni. Parlo della sintonia con una serie di film usciti da poco, provenienti da tutto il mondo. “Perfect Days” di Wim Wenders, “Foglie al Vento” di Aki Kaurismaki, “Old wetOak “ di Ken Loach.
Un film delicato, a tratti commovente, a tratti divertente.La trama a volte traballa ma regge. E ci sono delle interpretazioni degne di nota: tra tutti Erica Blanc, Eros Pagni, Massimo De Francovich e Luigi Diberti. Qualche personaggio meritava maggiore approfondimento, a partire da Manuel la cui vita fuori da Villa Bianca rimane praticamente sconosciuta.
Il film appena visto non può che emozionarti e strapparti la lacrimuccia. Poi a mente fredda però e dopo averci riflettuto molte delle trovate raccolte nel film sono un pò troppo di routine sulla vecchiaia e sulla gioventù e ci sono proprie tutte . Ovviamente una volta rappresentate in maniera compendiosa e trasposte in un ambiente da rotocalco televisivo sulla terza età [...] Vai alla recensione »
Film tecnicamente ben scritto e ben girato e recitato. Detto questo pecca a mio avviso di pedagogismo una certa supponenza che dà ai nervi. Immotivato il pregiudizio ideologico contro i due ragazzi, colpevoli di essere "viziati" e che dovrebbero riscattarsi, da non si sa bene cosa, accudendo dei vecchi rincoglioniti grosso modo tutti quanti peggiori di loro.
Merita di essere visto. Senza dubbio. Una bella storia con ottimi interpreti. Poetico mai retorico simpatico e sincero.
Il punto di rugiada di Marco Risi L’idea di base del regista non sarebbe male: due ragazzi ‘perdigiorno’, cioè che non hanno compreso che il senso della vita è il sentimento di essere nella testa di qualcuno e di lui in qualche modo essere ‘responsabile’, vengono condannati a passare un anno presso una casa di riposo per anziani.
Sono passati quasi dieci anni dai tempi di Tre tocchi (2014) che non si sentiva più parlare di un grande figlio d'arte come Marco Risi, a parte un'incursione un po' bizzarra (e forse incongrua) nel cinepanettone tv - per altro il primo girato da Netflix - con Natale a cinque stelle (2018) scritto dai Fratelli Vanzina e dedicato all'appena scomparso, allora, Carlo.
È tutto nel titolo. Che di per sé possiede anche un suo lirismo: il punto di rugiada è l'attimo esatto in cui il freddo dell'aria si scontra con il tepore e il calore della terra generando fenomeni atmosferici particolari. Questa instabilità termica, nel diciassettesimo lungometraggio di Marco Risi, è la dimensione metaforica che traduce uno shock emotivo generato dall'incontro, dal confronto e dall'inevita [...] Vai alla recensione »
Marco Risi ha sempre alternato comicita` a temi piu` impegnativi, un po' come faceva suo padre Dino Risi, uno dei maestri della commedia italiana, al quale Il punto di rugiada, al cinema dal 18 gennaio con Fandango, e` dedicato. Applaudito fuori concorso all'ultimo Torino Film Festival, il film vede protagonisti professionisti di grande esperienza come Massimo De Francovich, Luigi Diberti, Eros Pagn [...] Vai alla recensione »
Magari sapendo che "Il punto di rugiada" è ambientato in una casa di riposo (ancorché di lusso) lo spettatore potrebbe optare per un no, grazie. Incorrerebbe però in un errore perché Marco Risi non ha diretto una paciosa sit-com alla "Villa Arzilla" o una full immersion da cineclub nelle disgrazie della senilità, bensì una commedia pervasa da una pungente e insieme struggente ironia vagamente assimilabile [...] Vai alla recensione »
Regista dal forte impegno civile, Marco Risi in anni più recenti si è avvicinato alla commedia, senza abbandonare del tutto i temi del realismo che lo avevano visto protagonista tra gli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso. Anche "Il punto di rugiada" conferma la distanza da film come "Soldati, 365 all'alba" (1987), "Mery per sempre" (1989), "Ragazzi fuori" (1990), o forse il più celebre "Il muro [...] Vai alla recensione »
Due ragazzi dediti a droga e spaccio sono condannati ai lavori socialmente utili in una casa di riposo. Saranno gli anziani a cambiare per sempre le devianze giovanili. Splendido dramma senza tempo che restituisce al cinema italiano la nobiltà perduta. Molte scene commoventi (magistrale quella in cui i ragazzi ballano Riderà con un anziano) montate con sapienza e grazia, fino a una conclusione più [...] Vai alla recensione »
È o non è un paese per vecchi? Nella «nuova» frattura delle generazioni (economica prima di tutto) di oggi due ragazzi, il ricco e il povero, condividono lo stesso destino: servizi sociali in un «cimitero di elefanti», secondo uno degli ospiti della casa di riposo dove Carlo e Manuel scoprono le ferite della vita, la responsabilità, il senso del tempo.
Marco Risi, regista di gioielli come Mery per sempre e Fortapasc , non girava un film da quasi dieci anni: il precedente Tre tocchi uscì alla fine del 2014. Anche questo nuovo Il punto di rugiada non è propriamente un film di finzione: è, idealmente, un documentario tratto da un libro. Il libro è lo splendido Forte respiro rapido che Risi ha dedicato al rapporto con il padre, il grandissimo Dino Risi. [...] Vai alla recensione »
Il punto di rugiada di Marco Risi s'inserisce in punta di piedi in quella vena autunnale del cinema italiano - una sorta di non-genere trasversale - che nei film del padre Dino, dell'ultimo Monicelli e di registi come Lattuada, Brusati e Loy (tutti realizzati fra la fine dei 70 e i primi anni del decennio successivo) ha segnato la fine della cosiddetta commedia all'italiana, in concomitanza con l'inizio [...] Vai alla recensione »
Cineasta da sempre eclettico e pronto a gettarsi in progetti diversi, come del resto il padre Dino, Marco Risi ha attraversato quarant'anni di cinema italiano passando per varie fasi: dagli inizi con Jerry Calà (Vado a vivere da solo, Un ragazzo e una ragazza) al cinema d'impegno civile (Il muro di gomma, Il branco, Fortapàsc), al grottesco (L'ultimo capodanno), fino a transitare per il tardo cinepanettone [...] Vai alla recensione »
"A chi dirò la mia tristezza?". Se lo domanda più volte il vetturino del racconto La malinconia di Cechov. Si aggira per la città soffrendo in silenzio, e alla fine si confessa con l'unico animale che lo accompagna. È una riflessione sulla solitudine, sull'incomunicabilità. E non a caso viene citato in Il punto di rugiada di Marco Risi, presentato in anteprima all'ultima edizione del Torino Film Fest. Fors [...] Vai alla recensione »
Un ballo senza tempo. Riderà di Little Tony. La neve, Buster Keaton, Anton Cechov. E poi le fotografie di Dino, nel segno del ricordo ma ancora capace di catturare negli scatti dei dettagli, anche nascosti, che poi faranno parte della galleria della memoria. Con Il punto di rugiada il cinema di Marco Risi diverta apertamente sentimentale. Lo era già stato con alcune delle sue commedie più esaltanti, [...] Vai alla recensione »
Una commedia dei nostri tempi, intensa e coinvolgente, che parla con profondità a tutte le generazioni con il linguaggio universale dell'emozione. È il 2019 e Manuel (Roberto Gudese) e Carlo (Alessandro Fella) sono due ragazzi sui vent'anni, avvezzi a infrangere le regole senza mai chiedere scusa. Quando entrambi sono condannati a scontare un anno di lavori socialmente utili, si trovano presso la [...] Vai alla recensione »