Non poteva che amare il teatro un uomo con quella voce. Un piccolo, ma grande e speciale interprete del palcoscenico italiano che ha accuratamente selezionato le sue energie per il teatro, offrendo il meglio di se stesso e venendo premiato ai più importanti festival teatrali italiani. È un interprete di spicco che però, rimane di nicchia, nell'ambito del cinema italiano che gli affida parti difficili e scomode, come quella della bestia che sta nel cuore di Giovanna Mezzogiorno e di Luigi Lo Cascio.
La carriera teatrale
Innamorato da subito dell'arte drammatica, si iscrive alla Scuola di Recitazione del Teatro Stabile di Genova (della quale poi diventerà insegnante) e, nel 1987, debutterà come attore in teatro sotto la regia di Anna Laura Messeri ne "Il furfantello dell'Ovest". Il suo repertorio è vastissimo, comprende Shakespeare, Goldoni, Becket, Pinter ed è spesso coadiuvato dalla regia di Marco Sciaccaluga, Mario Jorio, Carlo Cecchi, con il quale ha collaborato anche nelle vesti di aiuto regista ne "Nunzio". Vincitore del premio Ubu per la sua interpretazione di "Amleto" per la regia del suddetto Cecchi, collabora assiduamente e proficuamente con un altro grande personaggio del teatro italiano: Franco Branciaroli, che lo inserirà nel Teatro degli Incamminati fra il 1991 e il 1992 con "Antigone" di Sofocle, "Re Lear" di Shakespeare e "L'ispettore generale" di Gogol. A quel punto, dopo essere stato interprete teatrale, decide di compiere un ulteriore passo avanti come regista teatrale e mette in scena "La bella regina di Leenane" di Martin McDonagh e "Il gabbiano" di Anton echov. Spostatosi al Teatro di Firenze e al Teatro di Parma, continua la sua carriera registica con "Cara professoressa" e "Lo straniero".
La carriera cinematografica
Cinematograficamente, si affaccia al mondo della settima arte con il film Piccole stelle (1988) di Nicola Di Francescantonio con Luca Lionello, Claudio Gora, Nanni Loy, Novello Novelli e Fabio Fazio. Dopo un'intensa carriera teatrale che lo ha portato ad allontanarsi dal grande schermo per essere servo del palcoscenico, torna al cinema nel 2000 con La vita altrui, seguito da alcuni film di Gianluca Maria Tavarelli, ma recita anche ne Domenica (2001), Non è giusto (2001) e alcune opere di Giulio Chiesa come il film tv Sono stati loro. 48 ore a Novi Ligure (2003) e Lavorare con lentezza (2004) che lo ha portato a essere nominato ai Nastri d'Argento come miglior attore non protagonista. Dopo Tre punto sei (2003), è scelto da Cristina Comencini per La bestia nel cuore (2005) con Giovanna Mezzogiorno, Alessio Boni, Stefania Rocca, Angela Finocchiaro, Giuseppe Battiston, Luigi Lo Cascio, Francesca Inaudi e Alessandra Mastronardi. Il suo ruolo è quello del padre della Mezzogiorno e di Lo Cascio, intellettuale borghese che nasconde dietro questo perbenismo una mostruosità che segnerà per sempre la vita dei due figli. Ma Binasco ci regala altre notevoli performances, come quelle ne Texas (2005), Un giorno perfetto (2008), Il sangue dei vinti(2008) e Noi credevamo (2010). Nel 2014 veste i panni dello scrittore Pietro Giordani nel film Il giovane favoloso e l'anno successivo entra a far parte del cast di Alaska, di Claudio Cupellini.
M ario Martone legge il giuramento della "Giovine Italia" come Roberto Saviano ha detto l'8 novembre in tv a Vieni via con me, "Queste parole" spiega il regista "Riguardano il nostro tessuto civile dal Risorgimento fino a oggi". Si apre così la conferenza stampa di presentazione di Noi Credevamo, ultimo film di Mario Martone presente alla casa del cinema di Roma con parte del cast: Luigi Lo Cascio, Francesca Inaudi e Valerio Binasco