Anno | 2005 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia, Francia, Spagna, Gran Bretagna |
Durata | 120 minuti |
Regia di | Cristina Comencini |
Attori | Giovanna Mezzogiorno, Alessio Boni, Stefania Rocca, Angela Finocchiaro, Giuseppe Battiston Luigi Lo Cascio, Francesca Inaudi, Alessandra Mastronardi, Valerio Binasco, Lucy Akhurst, Lewis Lemperuer Palmer, Jeke-Omer Boyayanlar, Simona Lisi, Roberto Infascelli (II), Manny Oliverez, Rita Statte, Sara Lembo. |
Uscita | venerdì 9 settembre 2005 |
Distribuzione | 01 Distribution |
MYmonetro | 1,98 su 20 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 4 aprile 2019
Sabina fa la doppiatrice per la televisione. In attesa di un figlio, ripercorre la sua vita e scopre un punto cieco dentro di sé. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, ha vinto 3 Nastri d'Argento, 6 candidature e vinto un premio ai David di Donatello, Il film è stato premiato al Festival di Venezia, In Italia al Box Office La bestia nel cuore ha incassato 5 milioni di euro .
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CONSIGLIATO NÌ
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È stata violata Sabina, come Daniele, suo fratello, prima di lei. Abusata dal padre, condannata dal silenzio della madre. Ma Sabina tutto questo non lo sa, non lo sa ancora mentre, nella sala di doppiaggio, dove lavora, presta la sua voce a una giovane donna stuprata in un film per la televisione. Urla, Sabina, si difende al microfono e subito dopo torna a sorridere al collega che le ansima accanto. Ma poi una notte, dentro un sogno, accade una cosa terribile e Morfeo la consegna all'orrore di un fatto rimosso. La morte dei genitori e la gravidanza desiderata ma inattesa costringono la donna a un viaggio oltreoceano dove vive e si nasconde quel che resta della sua famiglia, un fratello ferito dalla stessa "bestia". Daniele, silenzioso e rassegnato, che parla di architettura, del tempo e della natura soltanto per anticipare o addirittura eludere il dolore della sorella, arrivato fino a lui per interrogarlo.
Chi scrive è profondamente convinto dell'impossibilità di raccontare o, nel caso specifico, di portare sullo schermo senza difficoltà un tema complesso come quello dell'incesto e delle leggi di parentela, marcati, come sono, da un'interdizione sacra. Questa complessità non ha comunque impedito ad artisti alti e "tragici" di rappresentare il tabù e di mostrare la violenza dell'origine. Ora, della ripugnante distorsione che comporta oltrepassare il tabù dell'incesto riferisce, senza riuscirci, il film della Comencini "maggiore". In perfetta linea col cinema italiano visto a questa sessantaduesima mostra sulla laguna, l'opera in questione semplicemente intrattiene. E in questo non ci sarebbe davvero nulla di male, il cinema deve saper fare anche quello ma non quando sceglie un soggetto così tragico come quello di un'identità sviata dal desiderio del padre. Il diritto negato a un fanciullo di essere oggetto d'amore dei genitori, la denudazione del suo corpo e della sua anima conducono a una sorta di terra di nessuno che questo cinema non riesce minimamente ad avvicinare, contenere, interpretare. Il film minimizza la portata dell'incesto mischiando il dramma di Sabina e Daniele con drammi esistenziali di portata decisamente minore: tradimenti, infedeltà, amori saffici. Un esempio? Il chiarimento nell'epilogo fra Giovanna Mezzogiorno e Alessio Boni (compagni nel film) dove due dolori profondamente diversi (il senso di colpa dell'uomo per averla tradita e la rivelazione della violenza paterna subita dalla donna) vengono sfacciatamente messi a confronto, quasi ridimensionati e risolti l'uno nell'altro.
A costo di apparire integralista ritengo che la disperazione umana segua una rigida gerarchia che chi non conosce dovrebbe trattenersi dal raccontare.
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Rimasta incinta una giovane doppiatrice comincia a fare terribili sogni. Deciderà allora di andare a fare visita al fratello da tempo trasferitosi negli USA per indagare sul passato della sua famiglia. Nel frattempo una sua collega doppiatrice stringerà amicizia con una ragazza non vedente mentre il fidanzato della ragazza si getterà a recitare in una nuova fiction televisiva. Vai alla recensione »
Mi è piaciuto molto questo film. Le mie aspettative non erano troppo alto a causa delle recensioni tiepide, e quindi sono stato positivamente sorpresa. Pensavo che il film trattava il soggetto dell'incesto in maniera molto umana. Sabina sembrava distaccata, proprio come una vittima degli abusi sessuali che non può provare emozioni forti.
*** 1/2 Mi è piaciuto molto questo film. Le mie aspettative non erano troppo alto a causa delle recensioni tiepide, e quindi sono stato positivamente sorpresa. Pensavo che il film trattava il soggetto dell'incesto in maniera molto umana. Sabina sembrava distaccata, proprio come una vittima degli abusi sessuali che non può provare emozioni forti.
Il film mi è piaciuto molto. Mentre sono parecchio contrariato per la recensione ridicola che gli è stata fatta in questo sito. Mi dispiace utilizzare le frasi di una recensione come spunto di riflessione per commentare il film ma non posso farne a meno visto quello che leggo. Non fa mai una reale critica cinematografica ma si limita a contestare le emozioni espresse dall'autrice [...] Vai alla recensione »
Contando il fatto che, a mio parere, non c'è paragone tra il cinema americano e quello italiano, ho trovato tutto sommato questo film niente male. L'argomento è un dramma della società quindi tocca nel vivo. Giovanna Mezzogiorno una delle poche attrici italiane che trovo davvero credibili. Il personaggio del fratello Daniele molto complesso e interessante e fa meditare [...] Vai alla recensione »
Che sia una co-produzione si percepisce anche nell'assenza di un impronta caratterizzante nella scelta di locations e scenografie:tutto bello,ma dal sapore di finto. Sembra che la casa di Sabina e compagno non sia davvero abitata. In realtà,già il primo lungo piano sequenza sulla dimora della famiglia di lei ci viene offerto con tutto coperto da una spessa coltre di polvere. [...] Vai alla recensione »
Ho visto il film solo ieri sera (vivo all'estero e non l'avevo visto all'uscita) e sono rimasta molto delusa. Al solito Giovanna Mezzogiorno (che avevo visto anche a teatro anni fa) mi pare una delle attrici italiane piu' sopravvalutate. E' monocorde, parte di quella che una commentatrice del New York Times ha definito "generazione cryface", ovvero quelle attrici che hanno perennemente un'espressione [...] Vai alla recensione »
Ho visto il film solo ieri sera (vivo all'estero e non l'avevo visto all'uscita) e sono rimasta molto delusa. Al solito Giovanna Mezzogiorno (che avevo visto anche a teatro anni fa) mi pare una delle attrici italiane piu' sopravvalutate. E' monocorde, parte di quella che una commentatrice del New York Times ha definito "generazione cryface", ovvero quelle attrici che hanno perennemente un'espressione [...] Vai alla recensione »
C’è un babbo, pur professore, in pigiama che ogni notte s’accosta al figlioletto addormentato e si immagina che gli faccia brutte cose; e un paio di volte, con terrorizzanti effetti musicali, abbraccia con le peggiori intenzioni anche la figlia davvero piccina, mentre la mamma, pure lei professoressa, fa finta di niente, sferruzza, corregge i compiti.
Quando Gustave Flaubert pronunciò la celebre frase: Madaine Bovary c’est moi, forse disse ancora troppo poco. Certo, è una sintesi perfetta, che ci spiega in un attimo quanto un artista si precipita in ogni opera d’arte; ma in realtà Flaubert avrebbe potuto affermare con la stessa sfrontatezza: Chaque virgule c’est moi: perché la verità è che ogni dettaglio di un libro, ogni sua minima parte, rispecchia [...] Vai alla recensione »
Luigi Lo Cascio, professore di lettere classiche a Charlottesville, vanta la conversazione più noiosa che schermo cinematografico abbia mai conosciuto. Possiamo solo sperare che la scena sia voluta. Che le chiacchiere inerti siano lì per mostrare la freddezza del giovanotto (colpa di un antico trauma), mentre la sorella speranzosa è arrivata dall’Italia per dirgli “sono incinta”, e riferirgli gli ultimi [...] Vai alla recensione »
La bestia nel cuore comincia al cimitero e finisce con una nascita. Comincia con una giovane che deve spostare le salme dei genitori, e finisce con la stessa giovane che, fatti finalmente i conti con i traumi sepolti nel suo passato, va avanti, cresce, accetta la vita e i suoi passaggi. Nel frattempo Sabina (Giovanna Mezzogiorno) continua a fare l’attrice, anzi la mezza attrice, cioè la doppiatrice; [...] Vai alla recensione »
Francesca Comencini, di Luigi, ha girato Mi piace lavorare su lavoro & mobbing ed è andata al Festival di Berlino. Cristina Comencini gira La bestia nel cuore, traendolo da un suo romanzo (Feltrinelli), su pedofilia & incesto e va alla Mostra di Venezia. Personaggio principale di quest'ultimo film, un'impiegata? No, una doppiatrice (Giovanna Mezzogiorno).
Avevano paura,Cristina Comencini e i suoi attori Giovanna Mezzogiorno, Alessio Boni, Luigi Lo Cascio, Stefania Rocca, Angela Finocchiaro e Giuseppe Battiston. Comprensibile, peri il gruppo che ieri ha presentato al festival di Venezia il secondo filai italiano in concorso La bestia nel cuore,dopo i fischi riservali dalla critica agli altri italiani, Faenza e Battiato.
Tema difficile, svolgimento scolastico con alti e bassi: La bestia nel cuore racconta un incrocio di vite apparentemente serene anche se non del tutto appagate, sulle quali però pesa un incubo rimosso. Una doppiatrice, il suo compagno attore, un trauma infantile che la memoria ha sepolto ma che riaffiora quando Sabina, la protagonista, si scopre incinta: il padre aveva abusato di lei.
Come in un romanzo popolare ottocentesco aggiornato, nel secondo film italiano in concorso, La bestia nel cuore di Cristina Comencini, oltre al titolo truce ci sono: una violentata; due bambini, maschio e femmina, molestati sessualmente dal padre, mentre la madre giustifica «è un vizio, è malato, è debole, non dirlo a nessuno, sono cose che succedono, siamo una famiglia»; una ragazza cieca che (non [...] Vai alla recensione »
Trama: Sabina, attrice e doppiatrice, conduce una vita tranquilla, circondata dall’affetto del fidanzato e di Emilia, una cara amica. Ma un giorno, mentre visita al cimitero la tomba dei genitori, Sabina si rende conto di non avere ricordi della propria infanzia. In seguito, le sue notti sono turbate da incubi in cui si rivede bambina insieme con i genitori in situazioni scabrose.
E gli sventurati risposero. Battendo le mani. Chissà se sarà sufficiente una spruzzata d’applausi, al termine della proiezione per la stampa della Bestia nel cuore”, a far sventolare nuovamente i fazzoletti umidi e grati al drappello dei commossi cantori, sempre e comunque, delle magnifiche e progressive sorti del cinema italiano, I San Giorgio, insomma, che hanno difeso Roberto Faenza dal dragone [...] Vai alla recensione »
Sarà un successo La bestia nel cuore, il film che Cristina Comencini ha tratto dal suo romanzo omonimo edito da Feltrinellli un anno fa, proiettato ieri alla Mostra di Venezia, secondo titolo italiano in gara dopo I giorni dell’abbandono di Faenza e in attesa de La seconda notte di nozze di Avati. E sarà un successo meritato perché la spietata analisi familiare del libro trova sullo schermo i toni [...] Vai alla recensione »
Non certo nuova tanto come romanziera quanto come regista all’indagine sulla famiglia e le sue pieghe comiche o inquietanti, ma sempre rappresentate con uno speciale tocco di verità, anche Cristina Comencini ha tradotto in film il suo (quinto) romanzo La bestia nel cuore (edito da Feltrinelli). Una protagonista, Sabina (Giovanna Mezzogiorno), e un gruppo di personaggi intorno a lei tre donne e tre [...] Vai alla recensione »
Assistito da mille cautele promozionali (la Mostra è zeppa di ultrà, l'ha detto Roberto Faenza dopo i fischi a I giorni dell'abbandono), il secondo concorrente italiano ha tentato ieri lo scatto buono. Nessuno può né vuole dire, d'altronde, che Cristina Comencini sia un'autrice abbandonata nel maelstrom dei cinematografari: un cognome illustre, una filmografia dignitosa, una produzione autorevole (Rai [...] Vai alla recensione »
L'infermiera ferma l'omaccione: «Che fa? Posi il neonato. I bambini li toccano solo i genitori!». E chi lo dice? «Il regolamento». Bel regolamento... Ma questo è il finale, ricominciamo dall'inizio. È stata toccata, violentata, da bambina, dall'avente diritto, dal padre - mite professore di liceo - ma solo due volte, come passatempo quasi casuale tra pratiche sessuali notturne più intensive e continuate, [...] Vai alla recensione »
Che sollievo un bel film italiano in concorso, senza tiratori scelti appostati. La bestia nel cuore di Cristina Comencini è stato accolto, alla proiezione stampa, da un convinto applauso: i fischi che avevano martoriato Baciato e Faenza hanno taciuto. La metafora dei «tiratori scelti» è stata usata da Faenza e la usiamo per comodità, più che di cecchini,si tratta a nostro parere di una «ferocia preventiva», [...] Vai alla recensione »
Il cuore dove alberga la bestia del titolo è quello di Sabina (Giovanna Mezzogiorno) di professione attrice e doppiatrice. Un muscolo cardiaco che a prima e anche a seconda vista sembra pulsante e giocondo, assolutamente privo di inquilini molesti. In effetti Sabina pare l’immagine dell’equilibrio psicofisico: con-vive felicemente con un collega, sta pregustando la gioia di un’imminente maternità. Vai alla recensione »
Sabina (Giovanna Mezzogiorno) ha abbandonato la carnera d’attrice e ora fa la doppiatrice di telefilm. Conduce una esistenza tranquilla convivendo con un collega, Franco (Alessio Boni), che ha appena trovato lavoro in una serie televisiva diretta da un regista talentuoso e in conflitto con il commercio (Giuseppe Battiston). Una notte Sabina fa un sogno che la inquieta, e le tornano alla mente ricordi [...] Vai alla recensione »
Con una storia che nasce dalla cronaca ma vola alto fra Eschilo e Dostoevskij, La besta nel cuore di Cristina Cornencini sarà In concorso alla 62” Mostra del cinema di Venezia, dove incrocerà le anni con I giorni dell’abbandono di Roberto Faenza e La seconda notte di nozze di Pupi Avati, per citare solo gli italiani. Il film parla delle passioni sfrenate che possono trasformare ogni uomo in demonio. [...] Vai alla recensione »
Cristina Comencini e il suo sconvolgente romanzo La bestia nel cuore. Adesso un film con la sua regia e la sua sceneggiatura. Pronto a inserirsi in una carriera che ha già dato al cinema italiano opere di felice qualità, come, di recente, Il più bel giorno della mia vita, Liberati i pesci, Matrimoni. Un tema terribile. Un padre che ha abusato di due figli bambini, un maschietto, Daniele, e una femminuccia, [...] Vai alla recensione »