Titolo originale | The Shining |
Anno | 1980 |
Genere | Horror, |
Produzione | USA |
Durata | 116 minuti |
Regia di | Stanley Kubrick |
Attori | Jack Nicholson, Shelley Duvall, Danny Lloyd, Scatman Crothers, Barry Nelson Philip Stone, Joe Turkel, Anne Jackson, Tony Burton, Lia Beldam, Billie Gibson, Barry Dennen, Lisa Burns, Louise Burns, David Baxt, Manning Redwood, Lia Beldman, Alison Coleridge. |
Uscita | lunedì 7 ottobre 2024 |
Tag | Da vedere 1980 |
Distribuzione | Lucky Red |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 4,01 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 24 settembre 2024
Il gran maestro Kubrick fa un tuffo (in perfetto stile) in pieno horror. Jack Nicholson, scrittore in crisi, per ritrovare l'ispirazione accetta un posto di guardiano durante la stagione invernale in un hotel sulle Montagne Rocciose. In Italia al Box Office Shining ha incassato 326 mila euro .
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Jack Torrance è uno scrittore in crisi in cerca dell'ispirazione perduta. Per trovarla e sbarcare il lunario accetta la proposta di rintanarsi con la famiglia per l'inverno all'interno di un gigantesco e lussuoso albergo, l'Overlook Hotel, solitario in mezzo alle Montagne Rocciose. L'albergo chiude per la stagione invernale e il compito di Jack sarà quello di custodirlo in attesa della riapertura. Nel frattempo, pensa Jack, lui potrà anche lavorare al suo nuovo romanzo. Con lui, la devota mogliettina Wendy e il figlioletto Danny, per nulla entusiasta della prospettiva.
Nel colloquio con chi gli affida il lavoro, Jack viene messo a conoscenza che qualche anno prima proprio in quell'hotel è successo un tremendo fatto di sangue: un precedente custode era impazzito, forse per la solitudine, e aveva sterminato la propria famiglia con un'ascia prima di suicidarsi.
Jack assicura che niente del genere potrà capitare a lui. All'albergo, il giorno della chiusura, Jack riceve le consegne e le istruzioni, Il posto è fantastico e tutto sembra perfetto. Ma Danny comincia a vedere strane cose e l'inverno all'Overlook Hotel sarà molto lungo.
Stanley Kubrick, uno dei pochi autentici geni del cinema, non si è mai preoccupato di "abbassarsi" all'utilizzo del cinema di genere, cogliendo anzi l'occasione del confronto con stilemi e convenzioni stratificate per trarne nuova linfa creativa. E, incidentalmente, magari per rivoluzionare il genere di cui si occupava, come è di certo successo per esempio nel caso della fantascienza e di 2001: Odissea nello spazio.
Con Shining, Kubrick opera in modo non dissimile. Prende un romanzo horror di successo (di Stephen King) e lo interpreta a modo suo andando con geometrica lucidità all'essenza del genere e nello stesso tempo allontanandosene per elaborare un percorso del tutto personale.
Già l'inizio rende l'idea di un maestro del cinema al lavoro, con le riprese aeree, maestose e superbe, a seguire, piccola e insignificante nel contesto di una natura imponente e misteriosa, l'auto di Jack Torrance e famiglia diretta verso il proprio destino. Il resto del film è un susseguirsi di scene magistralmente dirette - e rimaste proverbiali: dalle corse in triciclo nei lunghi corridoi dell'albergo alla fuga nel labirinto, con i morbidi movimenti di macchina a inseguire in modo mirabile e fluido - che spargono un senso di perfezione visuale che sovrasta la stessa vicenda che racconta. Proprio perché non è tanto la storia che qui importa quanto il modo in cui viene raccontata. Forse anche per questo Stephen King non era rimasto particolarmente contento della realizzazione, per le troppe libertà che Kubrick si è preso rispetto al testo. Ma basta vedere la versione diretta da Mick Garris (che King ha apprezzato e sceneggiato) per rendersi conto che non basta la fedeltà a fare un bel film.
La perfezione appaga lo sguardo e certifica un Kubrick in stato di grazia, ma forse raggela un po' la storia e, da un punto di vista propriamente "di genere", riduce la suspense. L'atmosfera inquieta e minacciosa che Kubrick riesce a creare è comunque unica e rende i vari ambienti dell'Overlook Hotel un unico e tortuoso inferno della mente. Sospeso in bilico tra realtà e immaginazione con notevoli spazi di intersezione tra loro che restano inspiegati e confluiscono nella suggestiva fotografia che chiude il film e cattura in modo efficace la sua sostanziale ambiguità, il film si regge, da un punto di vista narrativo, soprattutto sulla indimenticabile figura del protagonista, un uomo pieno di violenza repressa, frustrazione ed egocentrismo, controbilanciato dalla quieta e gentile - ma solo apparente - sottomissione della moglie.
L'interpretazione di Jack Nicholson è sontuosa ed è rimasta negli annali, anche se la sua trasformazione da persona tranquilla ed equilibrata in persona ossessionata dalla propria inadeguatezza è un po' brusca, ma forse è giusto che sia così dato che sin dall'inizio Jack Torrance mostra segni di squilibrio: proprio questo limitato arco psicologico è comunque una delle principali obiezioni che Stephen King ha fatto al film. Non è, quella di Nicholson, un'interpretazione che si può definire "misurata", forse "smisurata" è un termine più appropriato, ma di rado si è visto un attore capace di rendere con maggior efficacia la pazzia e di essere così sinistro e minaccioso anche quando parla in modo apparentemente innocente. Ma anche Shelley Duvall, attrice versata per la commedia e solitamente impiegata in ruoli più leggeri (come in diversi film di Altman), offre una prova di notevole persuasività. Per non parlare dei ruoli di contorno che, come è usuale nei film di Kubrick, sono tutti perfettamente calibrati e interpretati, con l'impagabile Scatman Crothers e l'ineffabile Philip Stone su tutti.
Il gran maestro Kubrick fa un tuffo (in perfetto stile) in pieno horror. Jack Nicholson, scrittore in crisi, per ritrovare l'ispirazione accetta un posto di guardiano durante la stagione invernale in un hotel sulle Montagne Rocciose. Ci va con la famiglia (moglie e bambino di sette anni). Ma il posto è tutt'altro che allegro. Non c'è anima viva e inoltre l'albergo è stato teatro (dieci anni prima) di una tragedia: un uomo sterminò la propria famiglia e si suicidò. Lo scrittore sembra subire il fascino malefico del luogo. Al punto da immedesimarsi nel vecchio massacratore e cercare di ripeterne le gesta ai danni dei suoi. Ma non ha fatto i conti con il figlioletto fornito di poteri paranormali.
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The Shining Di stanley kubrick Anno di produzione 1980. Cominciamo , per chiarezza, da una intervista resa da Stanley Kubrick al Newsweek il 3 gennaio 1972: ”odio che mi si chieda come “funziona un mio film , cosa avevo in mente , e così via .Dal momento che (il cinema )si muove su di un livello non solo (verbale ), l’ambiguità è invitabile.
Dicamo qualcosa di nuovo su questo splendido Shining,tratto liberamente dal romanzo di Stephen king. Troppe cose si sono dette, alcune condivisibili altre no! Con la sua irraggiungibile visone "illuminata"Stanley Kubrick, il grande regista, ci porta in un viaggio dentro noi stessi , difficile specialmente quando il sienzio e la solitudine dominano espandendo a dismisura il confrorno [...] Vai alla recensione »
Sicuramente uno dei migliori horror (e thriller) della storia del cinema, Shining, basato sull'omonimo romanzo di Stephen King (da cui, comunque, si discosta non poco), è anche una delle vette del cinema di Kubrick, una tappa fondamentale in quel suo percorso del tutto personale di appropriazione, rinnovamento e sovvertimento dei generi. Perché Shining è un film in cui si travalican [...] Vai alla recensione »
Stanley Kubrick sperimenta il genere horror con un caposaldo della storia del cinema, diventato uno dei film più paurosi, influenti ed enigmatici di ogni tempo: "The Shining". Ciò che fa il regista non è certo prendere il romanzo direttamente dal genio di Stephen King per darne una versione parallela e cinematografica al pubblico.
Shining è stato il film più bello, interessante, coinvolgente e straordinario del suo genere; il genere? Come ogni film del grande Regista, esso compenetra tutti i generi e nessuno, poiché ogni suo capolavoro spazia in ogni angolo del pensiero umano. Al contempo, tutti i suoi film rappresentano la pietra angolare, il trionfo e il compimento di tutti gli stereotipi cinematografici. [...] Vai alla recensione »
Shining, del maestro Stanley Kubrick, è il miglior film horror di tutti i tempi. Lo considero tale solo dopo aver visionato Rosemary' s Baby (horror psicologico) di Roman Polansky, ingiustamente considerato dai critici il numero uno degli incubi. Mi dispiace per gli amanti di quel film demoniaco, ma Shining unisce, molto più efficacemente di quello, la psicologia all' horror. Vai alla recensione »
Come Re Mida faceva divenire oro tutto ciò che toccava così Stanley Kubrick, il più grande regista di tutti i tempi, crea capolavori in ogni genere di cinema in cui si cimenta. Dal capolavoro della fantascienza "2001 odissea nello spazio" al capolavoro del film storico "Barry Lyndon" al capolavoro del grottesco "Eyes wide shut" al capolavoro del film [...] Vai alla recensione »
Sembra impossibile, ma Stanley Kubrick riesce proprio a realizzareun film per ogni genere cinematografico. E così, dopo la fantascienza, il film storico, tocca al film della orrore, e Kubrick fa di questo romanzo di Stephen King un capolavoro della regia, ed il più bel film horror di tutti i tempi. Nicholson, insieme alla moglie e al figlio, si fa assumere come custode in ernale di un [...] Vai alla recensione »
SHINING (USA/GB, 1980) diretto da STANLEY KUBRICK. Interpretato da JACK NICHOLSON, SHELLEY DUVALL, DANNY LLOYD, SCATMAN CROTHERS, BARRY NELSON, PHILIP STONE, JOE TURKEL L’insegnante disoccupato e scrittore fallito Jack Torrance viaggia lungo le Montagne Rocciose, accompagnato dalla moglie e dal figlioletto Daniel detto Doc, alla volta dell’Overlook Hotel, dove gli viene affidato l’inca [...] Vai alla recensione »
In giovanissima età, quando lo vidi per la prima volta, rimasi letteralmente esterrefatto da questo film, considerandolo per anni il mio horror preferito e l'avrei giudicato di sicuro con il massimo dei voti. Oggi, dopo aver letto il libro, sono costretto a fare un piccolo passo indietro e nel rivederlo, sempre e comunque volontieri, lo reputo ancora ottimamente, ma l'opera cartacea di Stephen King [...] Vai alla recensione »
Kubrick continua a sfornare capolavori su capolavori cambiando anche in positivo molto dal libro del quale è tratto.le atmosfere, le musiche e gli attori sono perfetti. Jack nicholson è qualcosa di straordinario in ogni film con una mimica facciale che nessun altro attore a quel livello possiede ma bravissimi sono anche il piccolo denny ed la duvall che regalano interpretazioni molto [...] Vai alla recensione »
Il genio del cinema S. Kubrick traspone il best-seller di S. King, proponendone una versione molto personale che, se all'inizio si attiene al libro, risultando a tratti banale, successivamente si trasforma, in modo volutamente graduale, in un'apparentemente infinita spirale di follia, che scaturisce dalla cattiveria repressa, dalla deviazione di personalità e dalle più oscure [...] Vai alla recensione »
Un film coerente con il discorso del regista, tratto da un romanzo di chi la pensa in modo assolutamente diverso da lui. Kubrick riteneva che il grande pregio del romanzo di Stephen King - che non riteneva un'opera letteraria seria - fosse il soggetto, perché possedeva un eccezionale equilibrio tra l'elemento psicologico e quello soprannaturale.
Il romanzo da cui è tratto il film, è uno dei capolavori della letteratura mondiale. Il libro, letto con totale abnegazione e coinvolgimento, riesce a mandarti all'interno degli orrori dell'Overlook Hotel in una maniera che pochi libri sanno fare. Perciò, mi pare logico aspettarsi tanto in un adattamento cinematografico diretto nientedimeno che da Kubrick.
Perchè l'uomo ha creato le fiabe? Sono la realtà più vera e profonda, l'espressione di una identità e una cultura? Nell'arcano mistero del futuro (e del passato) vince chi le prende sul serio, ne capisce il valore legato al significato della vita. Il lupo arrogante viene punito dal porcellino. Mentre Danny gioca, Jack è impotente nello scrivere il libro [...] Vai alla recensione »
In questo film sono presenti gli elementi principali del soprannaturale, ma Kubrick li adopera in modo da far prevalere la spiegazione fantastica solo ad uno stadio avanzato del film, giocando sull'ambiguità di diverse spiegazioni della condotta sempre più folle del protagonista. I poteri psichici del bambino si riveleranno ad un certo punto del film decisivi più dello shining, [...] Vai alla recensione »
Dire che"THe Shining"(Stanley Kubrick, anche scritto con Diane Johnson, ispirazione dal romanzo di Sephen King, di 3 ann prima)è un caoolavoro assoluto è dire un'ovvietà; dovendo spiegare perché direi: 1)per il carattere assolutamente pregnante dlela vicenda, dove la "degenerazione"dello scrittore che assume l'impego"ripoisante"di custode [...] Vai alla recensione »
Il film mostra i vivi e i morti, induce a credere al soprannaturale (anche se con virtuosismo sono state proposte letture razionali, come che sia stato Danny ad aprire la porta dove Wendy ha rinchiuso Jack, per attirarlo nella trappola mortale del labirinto, difendendosi dal padre-orco che lo vuole uccidere), ai fantasmi, rappresentati secondo quelli che Kubrick siano le più convincenti resoconti (visioni [...] Vai alla recensione »
"Shining"(1980)è comunque un capolacoro, se consideriamo il romanzo di Stephen King. crisi dell'artista-creatore, poesia creatrice di fantasmi, l'orrore come dimensione abissale, nella forma nella quale"captandola"si arriva allo shining, una"visione"supervisione assoluta, che però provoca l'estrema sofferenza.
Jack è uno scrittore professionista ed è in una fase negativa della sua vita lavorativa. Decide di prendere in custodia per l’inverno il Grand Hotel Overlook come impiego temporaneo con l’auspicio di ritrovare con calma l’ispirazione per scrivere nuovi romanzi. Gli viene comunicato che un precedente custode, preso da un raptus di follia per l’eccessivo isolamento, [...] Vai alla recensione »
"The Shining", romanzo quasi giovanile(viene pubblicato nel 1977, ma risale a qualche anno prima)di Stephen King)diviene fillm nel 1980 ad opera di Stanley Kubrik, genio assoluto del cinema e non solo e la leggenda vuole che, volendo "frequentare"pur se criticamente, il genere horror, il regista-autore abbia gettato molti romanzi contro il muro, forse stracciandoli, entusiasmandosi [...] Vai alla recensione »
Shining e' un film del 1980 diretto sa Stanley Kubrick, tratto dall'omonimo romanzo di Stephen King, interpretato tra gli altri da un fenomenale Jack Nicholson. Shining e' un raro esempio di come talvolta un film puo' essere migliore del libro da cui e' tratto. Shining e' l'idea del genere horror del grande Kubrick che da vita ad un film ipnotico, stilisticamente superbo [...] Vai alla recensione »
Con questo film Kubrick ha cercato di unire pubblico e intellettuali come aveva fatto in "2001". Per far questo, doveva realizzare una opera d'arte, quella che, bypassando i superficiali blocchi culturali essa, sia una canzone dei Beatles sia un grande quadro, comunican un linguaggio universale penetrando attraverso il suo contenuto nell'inconscio non facendo differenza tra chi guarda.
Una nuova esplorazione di Kubrick dello spazio interiore ed esteriore dell'individuo, dove, al progressivo stringersi del tempo e dello spazio convenzionali corrisponde un'espandersi di quelli interiori. La progressiva follia di Jack si manifesta con fenomeni di sdoppiamento nonché della progressiva abolizione dei confino tra l'Io e il mondo, tra l'esperienza individuale e quella collettiva e generazionale [...] Vai alla recensione »
Una famiglia da cui subito si marca la differenza del rapporto tra madre e figlio e il padre, che Nicholson interpreta con estrema intelligenza e sensibilità, e vera differenza del romanzo di Stephen King, che si è manovrato dalle oscure presenze dell'Overlook, ma è anche dall'inizio un uomo amareggiato e frustrato, che non tarderà troppo a manifestare in modo sempre peggiore il suo odio per il figlio [...] Vai alla recensione »
Un film che spesso raggiunge vette o profondità tra le più straordinarie non solo della storia del cinema ma della intera storia dell'arte; cosa che si può dire di ogni film kubrickiano, ma che qui porta al culmine, prima del sublime "Eyes Wide Shut", una ambizione ai limiti delle possibilità umane. Lo sperimentalismo, che passa da "2001: Odissea nello spazio" con la sua stanza del Settecento al Settecento [...] Vai alla recensione »
Si tratta di un film struggente da qualsiasi punto di vista. Kubrick sviluppa la trama come nessun altro avrebbe potuto fare. La qualità figurativa è una delle maggiori della storia del cinema. Sembra quasi che il regista si annulli nello spingere la tecnica di ripresa ai limiti possibili, ma solo perchè dotato dell'intuito e del talento nella scelta del mezzo (altrimenti il [...] Vai alla recensione »
Questo film è una lettura del tempo che è lo spazio dell'Overlook Hotel come lo era la stanza del finale, dopo il viaggio oltre l'infinito, in "2001". Siamo, come già in "Arancia Meccanica", "entrati" nel monolito. "Entrati", perchè secondo le nostre convenzioni spazio-temporali non andiamo da nessuna parte, siamo già morti. E quello di "Shining" è il punto di vista di uno spirito, come appare appena [...] Vai alla recensione »
"Il cinema è una invenzione senza futuro" dicevano i fratelli Lumiére. E, in un certo senso, questo si addice ai film di Kubrick, che si presentano sotto le apparenze di un cinema di genere, ne fanno un (o il) capolavoro assoluto ma rimangono senza figli, al massimo ne vengono copiati (come ha ammesso Spielberg) nei "trucchi" tecnici, come la sovraesposizione della pellicola, l'aumento dei tempi di [...] Vai alla recensione »
Un padre, una madre e un figlioletto di 7 anni che allegramente impazziscono insieme in uno dei film schizofrenicamente più cupi, tristi, deprimenti e insieme umoristici mai fatti. “Shining” descrive il divertimento e l'amore di una madre verso il figlio e viceversa, mentre il padre, che disprezza questa donna-bambina e odia questo figlio più intelligente di lui, che forse ha subito da piccolo quello [...] Vai alla recensione »
Quando 35 anni fa vidi al cinema il film notai come il pubblico si divertisse all'interpretazione di Jack Nicholson; un attore molto amato da Kubrick la cui verve che si ricollega a quella di Peter Sellers in "Lolita" e "Il dottor Stranamore". Kubrick era anche un genio della comicità, una qualità che costituisce un elemento essenziale e spesso sottovalutato dei suoi film.
Come uno spirito Kubrick dirige un film di uno spessore e una densità abissali eppure incredibilmente fluido. Lo stile é realistico, coerentemente con i più convincenti racconti di esperienze paranormali. Il regista modifica, con l'aiuto di Diane Johnson, i personaggi del romanzo di King: il protagonista arriva all'hotel già preparato psicologicamente a uccidere.
Questo é un film in cui un padre odia suo figlio. Un film in cui una moglie onesta ma un po' stupida lo striglia solo quando capisce - meglio tardi che mai - che razza di uomo é. Un figlio di cotanti genitori ha dovuto inventarsi un mondo parallelo, personificando con Tony il suo inconscio per sopravvivere al terrore di suo padre ma anche per rimettere sotto il governo della sua precoce intelligenza [...] Vai alla recensione »
Se non si accetta una visione tragica della Storia e delle storie, é difficile amare un film di Kubrick. Che anche questo sia un Requiem é chiaro fin dai titoli di testa, con la musica del Dies Irae. Sin dall'inizio si percepisce che qualcosa non funziona. Quella dei Torrance è una famiglia disfunzionale. Jack, insegnante licenziato e scrittore fallito che disprezza la moglie e odia il figlio, arriva [...] Vai alla recensione »
Shining è un viaggio attraverso l'angoscia, l’orrore e il demoniaco. Tratto dall’omonimo romanzo di Stephen King di cui Kubrick trovò eccezionale il soggetto per l'equilibrio tra l'elemento psicologico e quello soprannaturale, che gli permise di giocare sull'ambiguità dei rapporti tra immaginazione e realtà.
Stanley Kubrick non si smentisce mai, sforna capolavori di genere totalmente diversi l'uno dall'altro: da "Orizzonti di gloria" a "Spartacus" da "2001-Odissea nello spazio" ad "Arancia meccanica" e così via! Certo che la volta che decide di fare un horror lo fa veramente terrificante!! E Jack Nicholson è veramente adatto a fare queste parti così versatili! Se ricordiamo a quanto era simpatico in "Qualcuno [...] Vai alla recensione »
Nel 1975 dopo che Stanley Kubrick fece Barry Lyndon, voleva lavorare su un progetto che potesse essere ancora una volta filosofica e indimenticabile come i suoi precedenti capolavori 2001 a space Odyssey, A Clockwork Orange e Barry Lyndon. Ma non riuscì a trovare un libro che potesse essere la base della sua prossima pellicola, finché nel 1977 non uscì il terzo Best-seller di Stephen King The Shining. [...] Vai alla recensione »
Quello che sorprende leggendo i commenti, le recensioni e le notizie su questo film è che, sembra di capire, all'epoca fu il pomo della discordia tra King e Kubrick e questa diatriba pare sia andata avanti per molto tempo,addirittura king pretendeva di non abbinare il film al romanzo da cui è tratto.La questione mi pare oziosa,il film è uno dei capolavori di [...] Vai alla recensione »
Jack dà segni di confusione mentale fin dall'inizio. Sembra essere sempre stato nell'hotel, a livello se non sovrannaturale spirituale, e al contrario del figlio e della moglie venendo a contatto con i propri fantasmi non riesce a trovare una via di fuga. Il bambino, dove più forte è l'attività dell'inconscio, può vedere nel futuro o nel passato, [...] Vai alla recensione »
Shining, tradotto in italiano "la luccicanza", è il film horror per eccellenza: probabilmente il più visto e conosciuto ed il più pauroso. Tratto dall'omonimo romanzo di Stephen King è un film da cui non riesci a distogliere lo sguardo, che si impossessa di te e ti fa letteralmente rabbrividire... Jack è un uomo sulla quarantina che soffre di alcolismo. [...] Vai alla recensione »
Dico sempre che Shining non fa paura, per lo meno non a me, che potrei guardarlo a mezzanotte e subito dopo andare a letto senza difficoltà. Kubrick ce la mette tutta per raggiungere questo scopo, ma la sua regia e la sua interpretazione della storia, così lucide e lineari, ne fanno sì un bel film, interpretato a meraviglia dai tre ottimi attori, ma non ne fanno un horror capace [...] Vai alla recensione »
Lo shining del bambino è la lucidità opposta alla follia. Jack invece rappresenta il mostruoso incremento progressivo di tutti gli istinti esorcizzati dalla civiltà: l'uomo che viene travolto dalla violenza. Un colpo da maestro è quando Wendy vede allo specchio la scritta MURDER (capovolto di REDRUM, un messaggio, in quanto rovesciato, satanico).
Un perfetto Capolavoro. Cosi va considerato un film come Shining. Stanley Kubrick, o meglio chiamarlo "IL Maestro del Vero Cinema", dirige un thriller psicologico angosciante e introspettivo che indaga sulla psiche umana tramite una follia resa più che mai credibile. Ovviamente in un Grande film ci sono anche grandi attori... ed ecco che per il ruolo del protagonista spunta un impeccabile [...] Vai alla recensione »
Jack Torrance (Nicholson), scrittore fallito, va, con la moglie Wendy (Duvall) e il figlioletto Danny (Lloyd), a fare il guardiano invernale all’Overlook Hotel, sulle montagne rocciose. Si capisce subito che Danny è dotato di un potere soprannaturale; la luccicanza (lo shining), che gli permette di vedere eventi che devono ancora accadere o che sono già accaduti; e nell’alber [...] Vai alla recensione »
se ogni film di kubrik è un capolavoro, bhè penso che shining sia uno dei thriller/horror più riusciti di sempre. 5 mesi in uno sperduto albergo del colorado impregnato da malvage entità legate al passato tragico del luogo, porteranno jack a una follia omicida che degenera parallelamente al collasso temporale ottimamente reso da kubrik.
Probabilmente il film di Kubrick più denso da un punto di vista filosofico. Esso mostra diverse forme di schizofrenia, che Kubrick considerava rivelatrici, destinate ad andare in conflitto tra di loro. Il racconto infrange le barriere spazio-temporali, passa per il medioevo e fasi di pre-civiltà (o di altre civiltà) fino alla metempsicosi nel passato (preesistenza).
SHINING sembra diretto da un extraterrestre. L'uso della steadycam fluttuante è la cifra stilistica principale del film, che inventa un classico nella scena di Danny sul triciclo. Apparentemente scarno, il film è densissimo e permette le più diverse angolazioni e livelli di lettura (da quella storica, con Jack appartenente da sempre a quella comunità cui Wendy e Danny [...] Vai alla recensione »
Si viene e va da altri film (ad esempio da LOLITA, un film segretamente molto imparentato con SHINING). Il film è strutturato in modo da ingannare la logica e la razionalità, che è inadeguata rispetto a un'altro universo. Un'entropia sottolineata dalla musica. Siamo nell'ignoto, con apparizioni di in un'ordine superiore che governa innanzitutto chi si illude di [...] Vai alla recensione »
Dopo “2001” un'altro viaggio verso l'ignoto: la mente umana e la sua follia. Viaggio scioccante nel profondo degli abissi della mente umana, (il top probabilmente le scene in cui Danny corre sul suo triciclo lungo i corridoi dell'hotel maledetto e vede apparire le figlie del precedente custode che lo invitano a giocare con loro).
Shining(“The shining”,letteralmente “La luccicanza”)questo il titolo di una delle pietre miliari della cinematografia mondiale,firmata(anzi “incisa”)Stanley Kubrick. Il film è tratto dall’omonimo romanzo del 1977 di Stephen King(anche se la pellicola è del 1980),è diretto da un maestro della “settima arte”quale Stanley Kubrick ed infine recitato da un cast di attori decisamente azzeccato, tra i quali [...] Vai alla recensione »
Una piccola macchina che s'arrampica lungo le valli; intorno le montagne, la solitudine, e il silenzio. E poi un grande albergo che ha finito la stagione turistica e si svuota rapidamente, i clienti sono già partiti, il personale si affretta a fare le valigie. Si aspettano solo i custodi del lungo letargo, la famiglia che verrà ad abitare l'albergo con centinaia di stanze, quella che s'arrampica con [...] Vai alla recensione »