Anno | 2000 |
Genere | Horror |
Produzione | USA |
Durata | 97 minuti |
Regia di | James Wong |
Attori | Devon Sawa, Kerr Smith, Ali Larter, Tony Todd, Kristen Cloke Seann William Scott, Daniel Roebuck, Roger Guenveur Smith, Chad Donella, Amanda Detmer, Brendan Fehr, Forbes Angus, Lisa Marie Caruk, Christine Chatelain, Barbara Tyson. |
MYmonetro | 2,98 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 22 maggio 2023
Non bisogna sfidare la morte: questo l'insegnamento del film per Alex, in partenza per Parigi con la scuola dopo aver avuto un terribile presagio di incidente aereo. In Italia al Box Office Final Destination ha incassato 3,4 milioni di euro .
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Il diciassettenne Alex sta per vivere un'esperienza importante: è in partenza per un viaggio a Parigi con i suoi compagni di scuola. L'atmosfera è di gioia e di spensieratezza, ma Alex non si sente sicuro. Dettagli inquietanti lo turbano sino a una sorta di visione nella quale preconizza un grave incidente all'aereo sul quale è a bordo con gli altri in attesa del decollo. Preso dal panico, Alex si agita e viene fatto scendere dall'aereo assieme a un'insegnante e ad alcuni compagni coinvolti, volenti o nolenti, nel parapiglia. Mentre in aeroporto tutti chiedono spiegazioni ad Alex per il suo comportamento, nel cielo si vede l'aereo appena decollato esplodere.
Alex ha quindi contribuito a salvare se stesso e altre persone, ma è guardato come una sorta di menagramo, tranne che da Clear, una compagna che si è salvata grazie a lui. Il senso di colpa misto a sollievo si trasforma però ben presto in terrore quando Alex si rende conto che aver sconvolto il disegno, che prevedeva il loro decesso sull'aereo, non è senza conseguenze e che la mietitrice sta arrivando a cercarli.
Il concetto che sta alla base del film - la morte ha per noi tutti un suo disegno preciso che vuole portare comunque a termine - è interessante e tutto sommato ha anche una buona dose di originalità.
Il precedente di Ragnatela di morte, film del 1984 con un'idea di base con più di qualche analogia, è di certo significativo e Final Destination ne trae chiaramente ispirazione. E si potrebbe risalire ancora a film come Survivor - L'aereo maledetto o, addirittura, per certi versi, al mitico Carnival of Souls. Però in Final Destination lo spunto viene organizzato in modo compiuto e particolare e la morte, pur non fisicamente presente in un'incarnazione riconoscibile, diventa il vero "cattivo" della vicenda, architettando coincidenze e casualità in modo da perseguire il proprio disegno originario.
Certe svolte narrative sono un po' forzate e talora anche pretestuose, ma la vicenda è condotta in genere con buon ritmo (pur con qualche ripetitività nella fase centrale) e le morti sono realizzate in modo sufficientemente fantasioso da renderle un gioco letale affascinante. Il breve intermezzo nell'obitorio, con il becchino - interpretato da un Tony Todd (il Candyman della serie omonima) adeguatamente sinistro - a spiegare la filosofia della morte fa parte dei momenti pretestuosi e chiaramente espositivi, ma è centrale nell'evidenziare il cuore del film: "Nella morte non ci sono incidenti né coincidenze, né contrattempi. Non ci sono scappatoie". Il film presenta quindi un mondo in cui ogni cosa ha un senso, soprattutto la morte, e ciò può essere per certi versi confortante.
Dal punto di vista dell'intrattenimento, l'importante però è che questo scontro tra i sopravvissuti e la morte è presentato in modo dinamico e avvincente, senza soffermarsi troppo sulle implicazioni esistenziali, ma puntando soprattutto sulla classica lotta per la sopravvivenza dove questa volta il nemico non è un assassino o un mostro, ma un'entità astratta, regolatrice dell'esistenza e difficile da affrontare.
Sotto il profilo spettacolare il film si presenta bene sin dalla sua parte iniziale incentrata su un disastro aereo che non sfigurerebbe in un classico film catastrofico ed è realizzato in modo vivido e realistico. Gli effetti speciali sono di ottima qualità e si confermano di livello anche quando si tratta di mettere in scena gli agguati della morte ai sopravvissuti. James Wong esordisce alla regia mostrando mano sicura e buon occhio per l'azione e lo spettacolo.
I personaggi sono delineati in modo schematico e semplice, ma con un'apprezzabile differenziazione tra loro e sono affidati a un cast che mostra impegno e partecipazione. Sotto questo profilo spiccano soprattutto le prove dei due protagonisti Devon Sawa e Ali Larter, forse non particolarmente espressivi ma capaci di reggere i loro ruoli con convinzione. Il successo del film avrebbe poi generato una lunga serie, fatta di sequel talvolta apprezzabili e tutti comunque rigidamente strutturati sul format edificato con questo film.
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E' la frase: "Il motivo di queste morti verrà spiegato da un negro a metà del film." Ecco, era tanto che non leggevo la parola 'negro' per intendere persona di colore. Il 'negro' era un anatomo patologo. Bastava questo e l'avremmo individuato.
Non biasimerò i gusti degli amanti del genere orrido, ma questa saga contiene parecchie scene del tutto inverosimili. Non mi metto qui a elencarle una per una, ma alcune teste sembrano fatte di ricotta e certi corpi sembrano di budino. La ginnasta che nel palasport si "sfascia" come una vecchia bambola fa esclamare: "Ma per favore, siamo seri!" [...] Vai alla recensione »
La sceneggiatura prepara bene l'evento ansioso e così, quando siamo dentro l'aereo l'effetto claustrofobico e terrificante diventa contagioso e percepibile, gli effetti del disastro e dell'esplosione sono buoni ma il film finisce qui, dopo, solo sequenze noiose movimentate da fasi spettacolari fine a se stesse. Saluti.
Un film a dir poco "tutto da gustare". L'inizio di una saga lunga ed appassionante, che lascia sempre il segno in ogni pellicola. Con questo primo capitolo, viene presentata una saga inizialmente casuale ma duratura, visto il successo finora ottenuto. Il merito è del tutto della regia: scene apparentemente strane rese verosimili, personaggi ingegnosi e, a volte, presuntuosi, interpretaz [...] Vai alla recensione »
Mirato per lo più ad un pubblico di ragazzi.
l'avevo guardato perchè credevo facesse paura,ma invece è a tratti comico!il film pensa di fare una bella innovazione faceno morire i prottagonisti con piccoli dettaglietti,ma è proprio questa idea a distruggere il film,in molti casi il film è talmente verboso,improbabile,con scene impossibili e persino divertenti,talmente esagerati le morti..tutto messo a puntino per le improbabilissime morti.
TRAMA:Un gruppo di ragazzi sopravvive a un disastro aereo in seguito all'apocalittica"visione" di uno di loro ma non hanno fatto i conti con la morte che,improvvisandosi in una catena di "delitti perfetti" li accoppa uno dietro l'altro...COMMENTO:James Wong dirige un curioso,ridicolo ma comunque divertente film horror per teenagers in cui a fare da serial killer è [...] Vai alla recensione »
Un horror veramente patetico. L'idea di base è assurda e originale solo in apparenza: in molti altri film ci sono persone che devono morire secondo un certo ordine per un certo motivo. Questo comunque ne è uno degli esempi meno riusciti. Nonostante qualche scena macabra non manchi, questo film strappa più sorrisi che brividi. Il modo in cui muoiono certe persone nel film è talmente assurdo e patetico [...] Vai alla recensione »