
Anno | 2025 |
Genere | Horror, |
Produzione | Gran Bretagna |
Durata | 108 minuti |
Al cinema | 113 sale cinematografiche |
Regia di | Brad Watson |
Attori | Jo Martin, Megan Lockhurst, Jax James, Shubham Saraf, Susanne Wuest Kirsty Bell. |
Uscita | giovedì 10 luglio 2025 |
Distribuzione | Adler Entertainment |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | Valutazione: 2,50 Stelle, sulla base di 2 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 11 luglio 2025
Dopo la morte della madre biologica, due bambini piccoli vengono affidati in prova alle cure dei loro potenziali futuri genitori adottivi. I Play Mother - Il gioco del male è 10° in classifica al Box Office, ieri ha incassato € 8.649,00 e registrato 10.432 presenze.
CONSIGLIATO NÌ
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La coppia formata da Michelle e Cyrus riceve in adozione, dopo la morte della madre biologica per overdose, due bambini, Mia ed Elijah, ancora traumatizzati per la perdita. L'assistente sociale Sian, attenta alle necessità dei bambini, si rende disponibile per ogni necessità, ma Michelle è sicura ed entusiasta: saranno all'altezza del compito. Solo che Michelle è molto impegnata sul lavoro e quindi tutto il peso delle cure parentali ricade su Cyrus, allenatore di cricket attualmente disoccupato. Cyrus viene ben presto soverchiato dal compito di fare la "mamma" a tempo pieno e comincia ad avere incubi e visioni, arrivando a pensare che ci sia qualcosa che non va nei due bambini.
L'inversione dei ruoli tradizionali all'interno della famiglia è al centro della storia, con il marito che si vede costretto a occuparsi dei bambini e della casa e la moglie, sempre più autoritaria, che non manca di ricordargli, di fronte alle sue deboli proteste, chi è che porta a casa i soldi. Il tratteggio psicologico dei due protagonisti è ben delineato e sostiene l'interesse dello spettatore mostrando via via la deriva distruttiva che prende il loro rapporto.
L'introduzione di due bambini a loro modo
problematici in un rapporto matrimoniale squilibrato è inoltre ancor più destabilizzante, anche
perché i bambini sono del tipo sfuggente ed enigmatico che siamo ormai abituati a vedere nei film
horror.
Il film però, pur presentando elementi di inquietudine legati alla figura dei bambini, che sembrano
seguire un misterioso disegno tutto loro, si concentra soprattutto a esplorare la discesa
progressiva nell'incubo di Cyrus che, incapace di sostenere la situazione, cade in una sorta di
depressione dalla quale sembra impossibilitato a uscire: per lunghi tratti, infatti, il film sembra
addentrarsi in un territorio alla Repulsione di Polanski, lasciando sempre il dubbio su quanto di ciò
che si vede sia reale e quanto sia invece il prodotto della mente febbrile e malata di Cyrus.
Su
questo, Brad Watson gioca sin troppo dilungandosi forse oltre il dovuto, ma riuscendo comunque a
creare una consistente atmosfera sinistra e opprimente, dai riflessi talvolta spettrali.
Significativo è però il colpo di scena che movimenta il finale e cambia le carte in tavola in modo magari un po' forzato e non del tutto congruo con quanto visto in precedenza, ma comunque efficace. Un punto di forza del film è l'interpretazione di Shubham Saraf che offre una sfaccettata e intensa prova d'attore, riuscendo a rendere in modo credibile il dramma e le difficoltà del suo personaggio a ricoprire il ruolo che gli è stato riservato nel ménage familiare. Anche Susanne Wuest è brava, sia pure alle prese con una caratterizzazione più semplice e definita.
Perché in effetti il meglio I Play Mother lo dà quando asseconda certe frizioni tra il reale, il fantastico e l'immaginario, quando confeziona la sua narrazione con i colori di un horror della Hammer che omaggia la sterminata filmografia di Bambini Terribili dell'horror (da Omen a Villaggio dei dannati) ma entra volutamente in controtempo su certe linee, arriva un attimo prima o dopo l'apice della [...] Vai alla recensione »