Titolo originale | Midnight Run |
Anno | 1988 |
Genere | Poliziesco |
Produzione | USA |
Durata | 126 minuti |
Regia di | Martin Brest |
Attori | Robert De Niro, Charles Grodin, Yaphet Kotto, John Ashton, Dennis Farina, Joe Pantoliano Richard Foronjy, Robert Miranda, Jack Kehoe, Wendy Phillips, Danielle DuClos, Philip Baker Hall, Tom McCleister, Mary Gillis, John Toles-Bey. |
Tag | Da vedere 1988 |
MYmonetro | 3,08 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 28 aprile 2010
Un cacciatore di taglie accetta di dare la caccia a un ragioniere che ha alleggerito un boss della droga di quindici milioni di dollari. Lo cattura ma... Il film ha ottenuto 2 candidature a Golden Globes,
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CONSIGLIATO SÌ
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Da quando è stato radiato dalla polizia di Chicago, Jack Walsh si guadagna da vivere come cacciatore di taglie per un garante di cauzioni di Los Angeles. Quando questi gli propone una grossa cifra per recuperare Jonathan Mardukas detto "Il Duca", ex contabile del gangster Jimmy Serrano al quale ha sottratto quindici milioni di dollari, Jack si mette subito sulle sue tracce e in poco tempo riesce a trovarlo in un appartamento a New York. Solo che il viaggio per riportarlo a Los Angeles si rivela più arduo del previsto: Mardukas ha paura di volare e costringe Jack a utilizzare altri mezzi di trasporto. Inoltre, sulle loro tracce vi è più di una persona: dagli agenti federali che vogliono la collaborazione di Mardukas per arrestare Serrano, ai sicari dello stesso gangster che lo vogliono morto, fino ad un cacciatore di taglie rivale che vuole riscuotere la taglia al posto di Jack.
Nello slang americano, la midnight run che da titolo al film è il modo per chiamare la fuga notturna all'emporio più vicino per saziare gli appetiti fuori orario. Questa idea di un richiamo inconsulto della golosità è anche la chiave per interpretare l'aspetto sostanzialmente godereccio di questa fuga rocambolesca coast to coast. Di tale genere, Martin Brest si è già dimostrato abile chef con il primo Beverly Hills Cop, commedia d'azione che modulava il genere poliziesco in funzione della risata di Eddie Murphy. Ma in Prima di mezzanotte, non è un talento comico a scoprire la fisicità dell'eroe, piuttosto un attore solido e metodico ad adattarsi ai tempi serrati e ai toni leggeri dell'action comedy.
Robert De Niro, che fino ad ora è stato più che altro scultore di personaggi folli e lucidi, spostati e mefistofelici, comunque sempre capaci di accentrare su di loro il baricentro del film, scopre la tradizione del buddy movie e la recitazione di coppia, meno istrionica e più interattiva. Come la formula del genere prevede, il prodotto dell'incompatibilità dei caratteri è direttamente proporzionale al ritmo e alla comicità del film, così che all'immedesimazione dell'ex poliziotto cinico e rabbioso De Niro, Brest sceglie di affiancare la presenza sobria e rasserenante del contabile truffatore ma dal cuore d'oro Charles Grodin. Le loro schermaglie su etica e salutismo (condite del turpiloquio caratteristico di De Niro) si alternano a sequenze d'inseguimento ogni volta più frenetiche e rumorose, anche se non abbastanza da coprire l'evoluzione del rapporto di amicizia fra i protagonisti. Difatti, nell'intera economia del film, è l'idea dell'amicizia e della complicità ad essere continuamente messa in rilievo.
I vari giochetti che De Niro instaura con ognuno dei suoi inseguitori (gli occhiali da sole con l'agente Mosely, il falso allarme con il cacciatore di taglie rivale, gli scambi di battute con i due sicari di Serrano) da una parte eleggono la priorità dell'aspetto bonario e cameratesco sulla spettacolarità delle sequenze d'azione, dall'altra servono a dimostrare come il rigore del metodo non si applichi solo a primattori tragici e solitari, ma possa dotare di senso comico un buon lavoro di squadra.
Se avesse approfondito un po’ di più gli spunti moralistici, avrebbe centrato in pieno le quattro stellette. Visto in chiave “comedy” perde di peso specifico ma guadagna molto di brio. Stradivertente, infatti, dominato da un De Niro in stato di grazia, tanto più se se calato in una parte solitamente a lui non congeniale (la commedia leggera, appunto).
La pellicola ha principalmente due pregi. Il primo è il ritmo incalzante, che viene mantenuto per tutta la durata del film. Il tempo vola molto piacevolmente e la pellicola si presta a poter essere rivista più volte, restando comunque particolarmente godibile. Il secondo pregio è costituito dalle performance degli interpreti.
Avvincente e simpatico buddy-movie, con un Robert De Niro inedito e una trama poco credibile ma abbastanza solida per una commedia che tende al poliziesco. Per una serata leggera e spensierata.
E', insieme a pochi e miracolosi casi, la commedia perfetta. De Niro è strepitoso, i due attori protagonisti sembrano davvero in sintonia (alcune immagini sembrerebbero inneggiare ad una simpatica sintonia anche fuori dal set) ed il regista ha saputo lasciarli con le dovute briglie allentate. La storia è tipicamente americana, marcata da caratteristi davvero in forma e da un'umanità che insegna.
Un road movie divenuto di culto, travolgente ed ironico, talvolta sovrabbondante, estremamente godibile grazie soprattutto alla dialettica dei due personaggi in corsa (un ex-poliziotto ed un contabile che ha coraggiosamente sottratto soldi alla mafia) cui uno strepitoso Robert De Niro e un altrettanto efficace Charles Grodin danno corpo e anima. In quello che sarà un accidentato percorso di [...] Vai alla recensione »
Visto solo perchè come protagonista c'è Robert De Niro. Film simpatico, ottima interpretazione di DeNiro ma niente di che in generale.