
Anno | 2024 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 92 minuti |
Regia di | Gianluca Manzetti |
Attori | Luka Zunic, Matilde Gioli, Francesco Russo (IV), Giulio Beranek, Giulia Elettra Gorietti Stella Pecollo, Gianmarco Tognazzi, Carolina Rey, Giulia Gorietti. |
Uscita | giovedì 10 luglio 2025 |
Distribuzione | Eagle Pictures |
MYmonetro | Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 7 luglio 2025
Un thriller distopico che esplora i lati oscuri dell'era digitale.
CONSIGLIATO SÌ
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Sei content creator vengono selezionati per partecipare ad un game della durata di un giorno che offrirà al vincitore una somma da capogiro. Le prove si presentano da subito come non facili e soprattutto finalizzate a fare emergere i lati più oscuri della personalità di ognuno.
Gianluca Manzetti realizza un film che rispetta gli obiettivi che si è dato.
Nelle note di regia infatti ha dichiarato: "Dedalus è un revenge movie, un thriller distopico dalle tinte dark che indaga sui rapporti disfunzionali tra gli esseri umani ai tempi dei social network".
Una facile critica potrebbe sottolineare che si tratta di un tema già sviluppato in altri film e, soprattutto, in numerose serie anche di successo. Il ribadire i concetti, in questo ambito specifico, non è mai però inutile soprattutto se, come in questo caso, li si traduce in una vicenda che tiene conto delle latitudini nazionali. Nello specifico la riconoscibilità degli attori che interpretano Tiziana, Michele, Leo, Belinda, Antonella e Filippo, a cui si aggiunge il master del game (un Gianmarco Tognazzi più che aderente al ruolo), è funzionale alla narrazione che li colloca nell'universo dei social con connotazioni specifiche.
All'inizio, in particolare nella sequenza della festa dopo le nomination, si ha come l'impressione che si stia (come si diceva un tempo in gergo tecnico) 'facendo metraggio'. Subito dopo però si entra nel clima giusto e non se ne esce sino alla fine. Quello di Manzetti è un film che andrebbe mostrato non tanto agli hater da tastiera (in gran parte irrecuperabili) ma piuttosto a coloro che, con la massima superficialità, tranciano giudizi senza pensare alle conseguenze che gli stessi potrebbero avere.
L'agorà mediatica è da tempo oggetto di saggi e riflessioni di carattere sociologico che spesso si rifanno a prodotti d'oltreoceano. Qui appunto la lente d'ingrandimento ci si avvicina e ci ricorda quanto sia pericoloso il potere che è nelle dita di ognuno a causa della sua permanenza e della sua diffusività immediata e globale.
Se inizialmente ci si trova di fronte a soggetti a cui viene mostrato un black mirror in cui essere costretti a riconoscere le proprie zone buie, a seguire lo scavo si fa più profondo. Chi di social ha ferito viene a sua volta colpito subendo la legge del contrappasso. Manzetti riesce a costruire la giusta atmosfera che conserva una propria funzionalità grazie al susseguirsi dei colpi di scena che non sono mai gratuiti ma seguono una logica.
La mamma perfettina, con notevole seguito di follower, è forse il personaggio che, pur avendo una buona partenza, finisce poi però con il non essere servito come meriterebbe dalla sceneggiatura.