Attore cinematografico, televisivo e teatrale. Figlio di Ugo Tognazzi, ha da sempre frequentato i set cinematografici, amando fin da piccolo la magia della recitazione. Dopo aver lottato contro i pregiudizi mediatici che lo tacciavano di imitare troppo pedissequamente le moine del padre, è riuscito a dimostrare la sua personalità di grande carisma e ironia.
Bambino prodigio
Figlio dell'attore Ugo Tognazzi, uno dei maestri della commedia all'italiana, Gianmarco frequenta i set cinematografici fin da piccolo. Lo vediamo bambino recitare al fianco del padre in Non toccare la donna bianca (1974), ne Il petòmane (1983) e in Vacanze in America (1985) di Carlo Vanzina. Malgrado la giovanissima età, la sua spigliatezza fa breccia negli amici colleghi del padre, e continua così la sua fortunata carriera professionale, agli esordi vissuta come un gioco ma piano piano trasformatasi in mestiere. Alterna commedie di bassa lega come Sposerò Simon Le Bon (Confessioni di una sedicenne innamorata persa dei Duran Duran) (1986) a film più importanti di respiro internazionale come Dancers (1987) diretto dall'americano Herbert Ross. Superati i vent'anni, prova a mettere a frutto gli insegnamenti degli anni passati, cercando di staccarsi dall'ingombrante figura paterna. Dopo alcune esperienze come assistente alla regia, prende il diploma all'Istituto di Stato per la cinematografia e la televisione "Roberto Rossellini" di Roma. Dà sfogo al lato più comico della sua personalità in Musica per vecchi animali (1989) di Stefano Benni, con Dario Fo e Paolo Rossi, ma lavora ancora con Ugo e il fratello Ricky in Arrivederci e grazie (1988) di Giorgio Capitani.
La leggerezza della commedia
Dopo la morte del padre avvenuta alla fine del 1990, decide di collaborare con Ricky e farsi dirigere nel film Ultrà (1991), lucida rappresentazione della vita dei tifoseria allo stadio. Si mette alla prova in un ruolo drammatico nel film Una storia semplice (1991) di Emidio Greco (per il quale riceve la Grolla d'Oro), tratto da un romanzo di Sciascia, seguito dal violento Teste rasate (1992) e dal superficiale Torta di mele (1994). Un tassello importante per la carriera lo mette Leonardo Pieraccioni con il suo film d'esordio, I laureati (1995), racconto di un gruppo di disorientati studenti universitari fuori corso con la sindrome di Peter Pan. Da questo momento in poi predilige ruoli leggeri in commedie non del tutto riuscite, come Uomini senza donne (1996) con Alessandro Gassman, altro figlio d'arte, Lest (1996) di Giulio Base o ancora Il cielo è sempre più blu (1997) di Antonello Grimaldi.
Crisi esistenziali in film on the road
In coppia con Alessandro Gassman (con il quale lavora anche a teatro) gira Facciamo Fiesta (1997) di Angelo Longoni, commedia folcloristica che racconta l'avventura di due italiani in trasferta a Cuba, affascinati dalle bellezze locali e ispirati dal mito di Hemingway. Sullo sfondo della crisi di Tangentopoli, diventa il protagonista di Il decisionista (1997), per poi ritornare al personaggio del trentenne in crisi (già interpretato in passato) con Stressati (1997), seguito da La spiaggia (1998), tutti diretti da Mauro Cappelloni. L'amico Giulio Base lo scrittura nella commedia Lovest (1997), dove ritrova Alessandro Gassman, in un film on the road che racconta il viaggio coast to coast di due italiani in America. Con i successivi I miei più cari amici (1998) e Giochi d'equilibrio (1998) dove recita a fianco di Stefania Rocca, riesce a dare sfogo a quella vena drammatica rimasta finora taciuta, una recitazione più sofferta che scava nella profondità psicologica e che trova spazio soprattutto nella ricostruzione biografica di Giovanni Falcone I giudici (1998), diretta da Ricky Tognazzi. Mentre a teatro riesce a interpretare personaggi di vario genere, al cinema rimane legato allo stereotipo dell'adulto non cresciuto. Così lo vediamo tra i protagonisti de I fobici (1999) e di nuovo in coppia con Gassman in partenza per un viaggio in Malesia, ancora una volta ammaliati da una donna seducente (Manuela Arcuri).
Ruoli più impegnati
Con l'inizio del nuovo millennio, si apre di fronte a lui un futuro fatto di film più impegnati e stimolanti: nel 2003 spicca nel cast di Io no per una recitazione misurata e attenta alle sfumature, così come in Passato prossimo di Maria Sole Tognazzi e nel film tv Francesco di Michele Soavi.
Film storici a sfondo sociale
Cambia radicalmente genere in Cecenia (2004) e in Cielo e terra (2004), film storici che raccontano, il primo, la vita coraggiosa del giornalista Antonio Russo, mentre il secondo si concentra sulle persecuzioni nazi-fasciste del 1944. La crescita professionale è evidente anche in Romanzo criminale (2005) di Michele Placido, in Polvere (2006), Il mattino ha l'oro in bocca (2007) e l'intenso Guido che sfidò le brigate rosse (2007) di Giuseppe Ferrara.
Fiction tv
La fiction televisiva lo vuole nel film tv Maria Montessori - Una vita per i bambini (2007) di Gianluca Maria Tavarelli e nella serie poliziesca Il bene e il male (2008). I due sceneggiati, di grande successo popolare, lo riportano al successo di un tempo. Di lì a poco viene anche chiamato a vestire i panni dell'amante di Claudia Gerini nella commedia Ex (2009) di Fausto Brizzi e, nel 2011, partecipa al divertente I soliti idioti con Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio e al suo seguito (I due soliti idioti) l'anno successivo.
Più impegnata la partecipazione al film drammatico di Marco Pozzi Maledimiele, dedicato al tema dell'anoressia giovanile.
Lo troveremo poi al servizio della sorella Maria Sole in Viaggio sola, nel film di Sergio Rubini Mi rifaccio vivo e in Tutta colpa di Freud di Paolo Genovese. Sarà poi protagonista del film di Giorgio Amato Il ministro (2015).
Negli ultimi anni lo troviamo nel film di Muccino A casa tutti bene (2018), ma anche nelle commedie Gli uomini d'oro, Non ci resta che il crimine (2019), Ritorno al crimine (2020) e C'era una volta il crimine (2022). Nel 2021 è Luciano Spalletti nella serie Speravo de morì prima e successivamente in Quando e Lo sposo indeciso.