Titolo originale | Broker |
Anno | 2022 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Corea del sud |
Durata | 129 minuti |
Regia di | Kore'eda Hirokazu |
Attori | Song Kang-ho, Gang Dong-Won, Bae Doona, Ji-eun Lee, Joo-young Lee Kang Gil-woo, Park Hae-Joon, Seung-soo Im, Sae-Byuk Kim, Ryu Kyung-Soo, Dong-hwi Lee, Moo-Saeng Lee, Ji-yong Park, Sae-Byeok Song, Kim Sun-Young. |
Uscita | giovedì 13 ottobre 2022 |
Tag | Da vedere 2022 |
Distribuzione | Lucky Red, Koch Media |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,20 su 32 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 10 ottobre 2022
Storie di personaggi accomunati tra loro dalle "baby boxes": luoghi dove i genitori coreani possono lasciare i bambini che hanno messo al mondo ma che non possono o non vogliono tenere con sé. Il film è stato premiato al Festival di Cannes, In Italia al Box Office Le buone stelle - Broker ha incassato 256 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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A Busan, la giovane madre in difficoltà So-young decide di lasciare il figlio appena nato nella "baby box" di un ospedale. A intercettare il pargolo sono però Sang-hyun e Dong-soo, che gestiscono un'attività clandestina di contrabbando di bambini per i quali cercano i genitori giusti, nonché i migliori offerenti, in tutto il paese. Dopo aver convinto la madre che sia la scelta migliore per il futuro del piccolo Woo-sung, il gruppetto inizia il viaggio ignaro che sulle loro tracce ci siano la poliziotta Su-jin e la giovane collega Lee, determinate ad arrestare i criminali dopo averli colti sul fatto.
Un affare di famiglia ha cambiato molte cose nella carriera di Kore'eda, che dopo il grande successo internazionale e la Palma d'oro a Cannes nel 2018 ha allargato i suoi orizzonti dal nativo Giappone con la tappa in Francia per Le verità.
Con Broker racconta invece una storia coreana (che lo vede lavorare con star locali come il Song Kang-ho di Parasite) che inizia a Busan e diventa poi un road movie itinerante, pur rimanendo molto vicina ai temi tradizionali del suo cinema.
Innanzitutto la famiglia, organismo primario che va oltre anche i legami di sangue. Per il regista nipponico famiglia vuol dire pathos, impegno e responsabilità: è un modo di resistere al sistema e alle sue storture sociali, questa volta con particolare enfasi sulle leggi per l'adozione e sulle politiche di welfare infantile. Broker si chiede e fa chiedere ai suoi personaggi cosa sia più giusto, esaminando un caleidoscopio di casi da diverse prospettive durante il viaggio sgangherato di questa famiglia improvvisata.
Ci sono madri bisognose, coppie che hanno provato di tutto, ospedali che si prendono cura dei neonati abbandonati, gestori di orfanotrofi, e la polizia che deve applicare leggi a volte troppo severe. L'immagine della "baby box", un buco nel muro illuminato e con ninna nanna incorporata dove poter lasciare alle cure dello stato un bambino a cui non si può dare un futuro, è quella che apre il film e rimane sempre centrale nel suo sviluppo. Ma è davvero un aiuto oppure incentiva le giovani madri all'abbandono?
Dilemmi sui quali Kore'eda si schiera sempre dalla parte dell'empatia e dei buoni sentimenti, in quello che è un inno alla vita gentile e perfino un po' ingenuo. Qualunque gruppo di persone può imparare a diventare famiglia nell'universo del regista, che però è diverso dal mondo reale. Il sentimentalismo che lo ha spesso aiutato a illuminare con dignità il genere del dramma sociale stavolta lo fa apparire poco incisivo, benché il film si mantenga piacevole grazie a un variegato cast di personaggi decisi a fare - più o meno - sempre la cosa giusta.
LE BUONE STELLE - BROKER disponibile in DVD o BluRay |
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€16,25 | – | |||
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Terminata la trasferta in Francia, dove ha girato “Le verità” (2019), il cineasta giapponese Hirokazu Kore-eda torna in Oriente e di nuovo a tratteggiare con delicatezza e sensibilità i contorni complessi della sua poetica filmografica, quella che poggia sul macro-tema della famiglia. La sua ultima opera infatti, “Le buone stelle” (più pertinente il titolo [...] Vai alla recensione »
tentato sino all'ultimo dal mettere il massimo delle stelle. Bello!
Ero tentato dal mettere il massimo delle stelle. Film Bellissimo! da vedere
Che cos'è una baby box? Dipende. Secondo Google è una scatola con tutto l'occorrente per i primi mesi del bambin0: ciuccio, bavaglini, biberon, forbicine etc. In Corea invece (ma anche in Giappone) la baby box è la versione moderna di quella che a Napoli era detta Ruota degli Esposti: uno sportello dentro Cui vengono abbandonati i figli in- desiderati.
Scritto, diretto e monta- to da Kore-eda, autore tra i più famosi del Giappone, che ha vinto a Cannes nel 2018 con "Un affare di famiglia", "Le buone stelle" è stato girato in Corea con attori locali, celebri come Son Kan-ho ("Parasite") e Bae Doo-na ("Sense 8" e "Stranger"). La ragione dell'ambientazione in terra straniera è stata rivelata dall'Autore, ed è dovuta a un fenomeno vistoso registrato [...] Vai alla recensione »
Probabilmente, la delusione più cocente di Cannes 2022. Dopo la Palma del 2018, che per una volta coronò effettivamente un percorso di maturazione autoriale durato anni, Kore-Eda si è messo in testa che la cifra riconoscibile cui era pervenuto il suo cinema (con al centro l'obbligata flessibilità delle strutture famigliari in un mondo ultraflessibile, guardata con sensibilità e senza pregiudizi) potesse [...] Vai alla recensione »
Sono turpi criminali o dolci benefattori, il maturo Sang-hyeon (Song Kang-ho) e il giovane Dong-soo (Dong-won Gang) di Le buone stelle - Broker (Broker, Corea del Sud, 2022, 129')? Già all'inizio del film Kore'eda Hirokazu li racconta così, in bilico - o forse in equilibrio - tra questi due estremi. Una notte So-young (Ji-eun Lee) lascia il figlio appena nato ai piedi di un baby-box, versione tecnologica [...] Vai alla recensione »
Corea. Fuori dall'orfanotrofio c'è la baby box. Una giovane madre lascia lì il suo bambino: non può tenerlo, scopriremo poi il perché. Il neonato dentro l'istituto non arriverà mai. Finisce nelle mani di Song Kang-ho, il grande attore di Parasite e tanto altro, che gestisce una lavanderia e come secondo lavoro vende neonati a coppie senza figli. Questa vendita si complica.
L'infelice parentesi francese con "La verità" (per il gusto di lavorare con Catherine Deneuve e Juliette Binoche che tanto ci tenevano) non ha lasciato traccia sul talento di Hirokazu Kore'eda. Giapponese con un debole per le storie di famiglia complicate - figli scambiati in culla, miserabili che fanno società e puntano sul fatto che portarsi dietro un bambino allontana i sospetti - ora si sposta [...] Vai alla recensione »
E' un film commovente e bellissimo e non è difficile indovinare di cosa parli: perché i suoi lavori, in un modo o nell'altro, girano intorno sempre allo stesso argomento, la famiglia. E pazienza se questa volta c'è una giovane madre che abbandona il figlio appena nato, due tizi, di cui uno con un'ex moglie che sta per avere un altro figlio col nuovo compagno, che vogliono vendere il bambino a una coppia [...] Vai alla recensione »
Il primo film "coreano" dell'umanista giapponese Hirokazu Kore'eda è un'altra storia commovente e ironica su dei surrogati di famiglie. Non è all'altezza di Un affare di famiglia (Palma d'oro a Cannes nel 2018) ma è comunque un bel film, con una grande interpretazione di Song Kang-ho, sul fenomeno delle cosiddette baby box, luoghi in cui, in Corea del Sud, genitori in difficoltà possono abbandonare [...] Vai alla recensione »
Il cineasta giapponese Kore-eda Hirokazu è conosciuto da noi soprattutto per aver vinto la Palma d'oro di Cannes nel 2018 con "Un affare di famiglia - Shoplifters" e per essere autore di pellicole come "Nessuno lo sa", "Father and son", "Little sister" o "Ritratto di famiglia con tempesta". Può essere considerato un erede del grandissimo Yasujiro Ozu ("Viaggio a Tokyo" e tanti altri capolavori) e del [...] Vai alla recensione »
Una giovane donna abbandona un neonato di fronte a una baby box, moderna ruota degli esposti dove i genitori coreani possono lasciare i figli che non sono in grado di allevare. Il piccolo viene raccolto da due uomini, Sang-hyun, il titolare di una lavanderia e Dong-soo, un suo amico cresciuto in orfanatrofio, che pensano di vendere il piccolo a una coppia in cerca di adozione.
In una sera di pioggia, una sconosciuta abbandona un neonato davanti a una «baby box». Invece degli assistenti sociali, a ritirare il piccolo sono due trafficanti di bambini, E quello che sembra il solito drammone sull'infanzia dilaniata diventa un grande affresco sulla famiglia. Un tema caro a Kore-eda Hirokazu che lo ha affrontato a più riprese in moltissimi punti della sua ormai solida filmografia. [...] Vai alla recensione »
Un neonato viene abbandonato sulla soglia di una chiesa da una madre in difficoltà. Messo in salvo da una parrocchia, il piccolo viene sottratto da due dei volontari che si occupano dei bambini rimasti senza famiglia vendendoli a clienti pronti a sborsare grosse somme di denaro per aggirare la burocrazie delle regolari adozioni. La madre del bambino però si rifà viva, mentre due poliziotte incaricate [...] Vai alla recensione »
Solo il regista giapponese Kore'eda può trasformare il traffico clandestino di neonati abbandonati in commedia familiare dal buon umore crescente. Accade grazie a Le buone stelle - Broker, in uscita oggi e ambientato in Corea del Sud, dove la star del film trionfatore agli Oscar Parasite (2019) Song Kang-ho è un truffatore gentile che si cuce gli abiti finti da prete, ruba i bimbi per venderli nel [...] Vai alla recensione »
Una giovane donna nella notte lascia un bimbo davanti alla porta di una chiesa, la piccola insegna che indica «Baby box» quasi una versione attualizzata della Ruota degli esposti ci dice che si tratta di un centro di accoglienza per quei neonati che le mamme non possono tenere con sé, e dove hanno la possibilità di lasciarli senza dare spiegazioni. Due donne osservano la scena nascoste in automobile, [...] Vai alla recensione »
Woo-sung è un neonato abbandonato in una notte piovosa davanti a una "baby box", una di quelle scatole dove in Corea del Sud, presso alcune chiese, le madri in difficoltà possono lasciare i figli appena venuti al mondo, per destinarli all'orfanotrofio e all'adozione. Il suo nome (woo sta per ali, sung per stelle) è la sola speranza che la giovane madre gli ha lasciato.
In Corea piove sempre. Non è vero, però dalla filmografia coreana pare che se sempre non piova, comunque la vita giri intorno alle gocce d'acqua e alle iridescenze che la luce crea nell'attraversarle e poi depositarsi sul mondo. È tutto bagnato, è tutto annacquato, colori freddi ad avvolgere i caldi. Comprese lacrime di madre che cadono nel wc. Ogni tanto sogno la pioggia che porta via ciò che sono [...] Vai alla recensione »
Una madre riluttante, due trafficanti di bambini, un neonato abbandonato, un orfano alla ricerca di un padre: questa è la strana famiglia protagonista di Le buone stelle, l'ultimo film del giapponese Kore'eda Hirokazu, che questa volta ha deciso di girare in Corea, con un cast interamente coreano. Tutto ha inizio a Busan, dove la giovanissima So-young decide di lasciare il figlio appena nato in una [...] Vai alla recensione »
Nella Corea del Sud le "baby box" sono un fenomeno in crescita. Si tratta di "loculi" ad hoc presso alcune chiese in cui le madri in difficoltà possono abbandonare i figli appena nati, destinati poi all'adozione. Tutto merito di una norma legislativa che proteggerebbe i diritti del neonato. Naturalmente, anche laggiù fatta la legge, trovato l'inganno: i cosiddetti broker "rubano" i pargoli per venderli [...] Vai alla recensione »
Non si può non pensare al cinema dell'acclamato regista giapponese Hirokazu Kore-eda senza pensare al concetto di famiglia, al suo valore e a come la stessa possa trovare infinite declinazioni a seconda del contesto in cui ci si trova. Anche in Le buone stelle - Broker - primo film del cineasta girato in lingua coreana, presentato in anteprima in concorso al Festival di Cannes 2022, dove l'attore Song [...] Vai alla recensione »
Un neonato viene abbandonato sulla soglia di una chiesa da una madre in difficoltà. Messo in salvo, il piccolo viene sottratto da due dei volontari che si occupano dei bambini rimasti senza famiglia vendendoli a clienti pronti a sborsare grosse somme di denaro per aggirare la burocrazia delle regolari adozioni. La madre del bambino però si rifà viva, mentre due poliziotte incaricate di indagare sul [...] Vai alla recensione »
Kore-eda gira in Corea del sud, ma non cambia di segno il proprio cine- ma: anzi, Broker è una summa dei temi prediletti dal regista - la fami- glia improvvisata, l'affetto fra adulti e bambini, l'identità che viene dal rapporto con gli altri e non dal sangue, i molteplici punti di vista che ri- frangono l'idea di giustizia - utilizzati per costruire un road movie dal- l'animo gentile, a partire da [...] Vai alla recensione »
Per realizzare Broker, in gara a Cannes, il giapponese Hirokazu Kore'eda si è trasferito in Corea del Sud, dove pare che il mercato dei bimbi abbandonati sia molto fiorente; e ne é risultato un film che, sebbene in linea con le sue tematiche, manca dell'usuale limpidezza narrativa. In una notte di pioggia torrenziale una fanciulla lascia il suo neonato nell'apposito box di una chiesa; e la mattina [...] Vai alla recensione »
Una giovane donna nella notte lascia un bimbo davanti alla porta di una chiesa, la piccola insegna che indica «baby box» - una scatola dei bambini versione attualizzata della Ruota degli esposti - ci dice che si tratta di un centro di accoglienza per neonati che le mamme non possono tenere con sé, e dove hanno la possibilità di lasciarli senza dare spiegazioni.
C'era una volta un regista giapponese di notevole talento, accolto dai festival ma poco o niente considerato dal pubblico internazionale. Fuori dai confini del Sol Levante, Hirokazu Kore-eda era sostanzialmente un autore di nicchia, da cinefili. Eppure aveva diretto una serie di pellicole particolarmente apprezzate, ma distanti anni luce dai vari box office, come Maborosi, After Life o Air Doll.
Dopo l'esperimento de La verità, Kore-eda prosegue nel tentativo di trapiantare il cuore profondo della sua poetica nel corpo di un'altra realtà produttiva. Lì si trattava della Francia, con l'influsso intellettuale del suo cinema più parlato. Qui il confronto è con la Corea del Sud. Cioè con l'industria cinematografia orientale più da esportazione, più in linea, oggi, con le richieste del mercato [...] Vai alla recensione »
Una volta c'era la ruota degli esposti, ovvero quello strumento che permetteva a donne e famiglie di abbandonare un bambino neonato, in forma anonima, per essere affidato a un orfanotrofio. Ancora oggi esistono paesi dove sopravvivono dei corrispettivi moderni di quel vecchio sistema. Tra questi la Sud Corea, dove sono collocate le cosiddette baby box, che assolvono alla stessa identica funzione.
Un concorso tranquillo nella sua mediocrità s'accende in modo improvviso ma non imprevisto perché la fiamma del cinema brucia in questo regista come in pochi altri. Il giapponese Hirokazu Kore-Eda, palma d'Oro 2018 per Un affare di famiglia sbarca a Pusan, est della Corea e vi ambienta il suo ultimo film, Le buone stelle. Il tema è molto vicino ai suoi ultimi e le stelle presiedono all'accudimento [...] Vai alla recensione »
Solo il giapponese Kore'eda può trasformare il traffico di neonati abbandonati in commedia familiare dal buon umore crescente. Accade grazie a Broker, ambientato in Corea del Sud, dove la star di Parasite Song Kang-ho è un truffatore gentile che si cuce gli abiti finti da prete, ruba i bimbi ma commuove due poliziotte che lo inseguono da anni. La positività potrebbe sbancare anche se Kore'eda ha già [...] Vai alla recensione »
Nella pioggia una donna abbandona un neonato davanti a un "baby boxes", un'altra donna lo mette dentro, due uomini lo prendono in consegna, ma non hanno belle intenzioni: sono trafficanti di bambini. Due poliziotte seguono le loro tracce, mentre la madre torna, avviene un omicidio, e un'inattesa piccola "famiglia" si crea. Dal riassunto si capisce che sono presenti tutti i temi cari al regista giapponese, [...] Vai alla recensione »
Già vincitore della Palma d'oro nel 2018 per Un affare di famiglia, l'acclamato regista giapponese Hirokazu Kore-eda è tornato in Competizione al Festival di Cannes 2022 con Brocker, film degno della sua usuale linea narrativa delicata, profonda e a tratti anche divertente. In Italia la distribuzione commerciale del film nelle sale sarà coordinata da Lucky Red, mentre l'edizione home video sarà gestita [...] Vai alla recensione »
L'ottavo film in Selezione a Cannes e il sesto in Concorso per il cineasta giapponese Kore-Eda Hirokazu, vincitore della Palma d'Oro nel 2018 per Un affare di famiglia, Premio della Giuria nel 2013 per il suo capolavoro Like Father, Like Son, e in palmares anche con Nobody Knows, valso a Yuya Yagira il premio come miglior attore nel 2004. Con Broker affronta l'impatto dell'abbandono di neonato, ambientando [...] Vai alla recensione »