Titolo originale | Sandome no Satsujin |
Titolo internazionale | The Third Murder |
Anno | 2017 |
Genere | Thriller, |
Produzione | Giappone |
Durata | 125 minuti |
Regia di | Kore'eda Hirokazu |
Attori | Masaharu Fukuyama, Kôji Yakusho, Suzu Hirose, Mikako Ichikawa, Yuki Saitô Isao Hashizume, Shinnosuke Mitsushima, Kôtarô Yoshida, Izumi Matsuoka. |
Uscita | giovedì 19 dicembre 2019 |
Tag | Da vedere 2017 |
Distribuzione | Double Line |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,34 su 18 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 17 dicembre 2019
Uno dei migliori avvocati della città comincia a sospettare che il suo assistito reo confesso nasconda la verità. In Italia al Box Office Il terzo omicidio ha incassato 25,5 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Shigemori, tra i migliori avvocati del paese, si trova costretto a difendere Misumi dall'accusa di omicidio del suo datore di lavoro al cui cadavere è stato dato fuoco e a cui è stato sottratto il portafoglio. Misumi era già stato condannato 30 anni prima per un reato analogo e ora confessa anche il nuovo omicidio. Quando sembra ormai chiaro che l'uomo sarà condannato alla pena di morte, Shigemori inizia a sospettare che l'uomo non dica la verità.
Kore-Eda Hirokazu prosegue la sua indagine nell’animo delle persone quando si trovano dinanzi a una svolta della loro vita. In questa occasione sceglie però di mutare contesto affrontando la stessa tematica dal punto di vista del legal drama.
Non c’è nulla come un’aula di tribunale e le sue più o meno immediate adiacenze carcerarie per favorire la querelle su cosa sia la verità. Così come non c’è nessuno come un avvocato difensore impegnato a cercare di conoscerla per poi piegarla alle sue strategie. Kore-Eda mette di fronte non solo un avvocato e un imputato recidivo ma anche due generazioni. Se Misumi e vicino alla sessantina e ha già avuto modo di conoscere le dinamiche processuali essendo stato salvato dalla pena capitale proprio dal padre di Shigemori, allora giudice, l’avvocato è giovane, convinto e determinato. Determinazione destinata a infrangersi in tempi rapidi contro il vetro di separazione della stanza dei colloqui. Perché Misumi, pur essendosi dichiarato colpevole, muta costantemente la sua versione dei fatti.
Visto nella contestualizzazione nipponica il film assume un aspetto ulteriore rispetto a quello che si può rilevare se non si vive nel Paese del Sol Levante. Perché forse non tutti sono a conoscenza del fatto che l’esecuzione avviene per impiccagione ma che, soprattutto, il condannato non è a conoscenza della data fissata per la sua soppressione e quindi ogni giorno per lui può essere l’ultimo. Non deve sapere così come le sue vittime non sapevano che, a causa sua, non avrebbero visto un altro sorgere del sole. Questo offre un’ulteriore chiave di lettura che è comunque secondaria rispetto alla ricerca di cosa sia vero e di cosa non lo sia. Poco importa che a un presunto omicidio conseguente a un licenziamento in tronco si aggiungano ipotesi di malversazioni nell’ambito della tutela alimentare o ombre di adulterio se non di incesto. Queste sono solo occasioni narrative, pretesti per interrogarsi sulla domanda a cui Pilato, nella nostra cultura religiosa, non riceve risposta da Gesù: “Cos’è la verità?” Kore-Eda, in un film in cui compare una croce il sui significato simbolico viene lasciato alla nostra interpretazione, si pone lo stesso interrogativo. La risposta sembra essere affidata ad uno, nessuno e centomila da questo nuovo Pirandello con gli occhi a mandorla.
Magnifico. Per tensione narrativa, interpretazione, scenario, ritmo dei colpi di scena. Mai scontato. Pienamente all'altezza della fama di Kore'eda. Due ore incalzanti da non perdere.
C'è una tendenza imperante che porta a intendere il vuoto unicamente per le sue qualità "negative", per una sua presunta inettitudine a conferirsi un rilievo fenomenico, ad assegnare una sagoma visibile al suo perimetro. Nel cinema americano, ad esempio, è possibile rintracciare una radicata propensione all'innalzamento di un'impalcatura, irta di barocchismi, che possano esorcizzare la paura dell'assenza [...] Vai alla recensione »
Le immagini iniziali de «Il terzo omicidio» di Hirokazu Kore'eda, poco chiare se confrontate con il nitore di quelle successive, mostrano un delitto perpetrato nella zona periferica di una metropoli giapponese. Ciò che segue è la vicenda giudiziaria di Misumi, pregiudicato e reo confesso del nuovo crimine, assistito dall'avvocato Shigemori (la popstar nipponica Masaharu Fukuyama).
II terzo omicidio, presentato nel 2017 alla Mostra del cinema di Venezia e distribuito solo ora, nella filmografia del maestro giapponese Hirokazu Kore'eda precede il capolavoro Shoplifters e arriva dopo Father and Son, Little Sister, Ritratto di famiglia con tempesta. Magistrale nella regia e nella direzione artistica, intimista, seppure apparentemente lontano dai family drama, in cui è solito coinvolgere [...] Vai alla recensione »
«Il terzo omicidio» è nelle nostre sale dal 19 dicembre. E' uscito nei nostri cinema ben due anni dopo la presentazione in concorso alla Mostra del cinema di Venezia. Meglio tardi che mai per un thriller giudiziario imperdibile, così ben fatto e appassionante, completamente diverso da quelli a cui il grande schermo ci ha abituati. Il regista pluripremiato giapponese Hirokazu Kore'eda (Palma d'Oro 2018 [...] Vai alla recensione »
Quando Hirokazu Kore-eda, al Festival di Venezia 2017, incontrò la stampa per parlare del suo film Il terzo omicidio che concorreva nella sezione principale, centrò il suo intervento sul tema dell'indagine, del legal thriller e sulla figura dell'avvocato e del suo lavoro, riaffermando l'imperfezione delle nostre società nelle quali si delega ad alcune persone il giudizio su altre senza che i giudici [...] Vai alla recensione »
Perché Misumi si dichiara colpevole e poi innocente dell'omicidio del principale? Un avvocato cerca la verità, ma è un pesce che scivola tra le mani. Giapponese ormai noto dopo la Palma per Affari di famiglia e la prova europea La verité, Kore-eda ci fa girare intorno al totem della giustizia come in un trattato di filosofia del diritto dove ogni personaggio incarna una posizione e la crisi di quella [...] Vai alla recensione »
Niente ciliegi in fiore in questo thriller del maestro del cinema familiare giapponese. Nella prima scena del film un uomo viene picchiato violentemente e bruciato. Il presunto colpevole (Kôji Yakusho), in passato già condannato per omicidio, si consegna alla giustizia e l'avvocato assegnato al suo caso (Masaharu Fukuyama) fa di tutto per fargli evitare la pena di morte.
Si impara appena entrati nella facoltà di giurisprudenza che la verità e diritto non sono sinonimi, che il giudice ricerca la verità processuale e non la verità storica. Nel thriller giudiziario Il terzo omicidio di Hirokazu Ko re-eda, bisogna ricordare che in Giappone il diritto romano fu solo parzialmente adattato alla tradizione locale insieme ad altre novità sulle arti e la guerra, e che nel processo [...] Vai alla recensione »
Terzultima opera della filmografia di Hirokazu Kore' eda, del quale molti di noi hanno ammirato i delicati film sui rapporti famigliari. Questa volta il regista giapponese cambia registro, proponendoci un thriller giudiziario a sfondo etico che si chiude lasciandoci nel dubbio: non saranno, il Bene e il Male, nozioni del tutto arbitrarie? Il cinico avvocato Shigemori accetta malvolentieri la difesa [...] Vai alla recensione »
I successi dei suoi Un affare di famiglia e Le verità ci fanno riscoprire un inedito (era passato soltanto a Venezia, due anni fa) di Ko-re'eda Hirokazu. Un giallo che ha come protagonista un avvocato chiamato a difendere un uomo che si è accusato di aver derubato e ucciso il suo capo. Il legale spera soltanto di evitargli la condanna a morte, ma, man mano che ci si addentra nel caso, aumentano i dubbi [...] Vai alla recensione »
"Il terzo omicidio", che esce con abbondante ritardo rispetto al passaggio veneziano di due anni fa, ragiona sul ruolo e il senso della giustizia e l'impossibilità di una verità oggettiva. In uno sfaccettato racconto alla Rashomon, un avvocato assume la difesa di un uomo accusato di omicidio e furto. Kore-eda qui rinuncia al suo gusto ironico, ma non ai temi cari del suo cinema (la famiglia, il rapporto [...] Vai alla recensione »
L'immagine iniziale, quella dell'omicidio, ribalta sin da subito il cinema di Kore-eda. Quasi con delle depistanti derive action, le stesse che avevano disorientato prima e abbagliato poi in Il tocco del peccato di Jia Zhang-ke. Il terzo omicidio sembra apparentemente un cambio di rotta nell'opera del cineasta giapponese, una sterzata improvvisa verso le forme di un thriller processuale di un cinema [...] Vai alla recensione »
Il terzo omicidio mette in scena un omicidio, un'indagine, un processo. È un legal thriller, e del genere possiede l'andamento, gli interrogatori, i punti morti, i colpi di scena. Inatteso, forse, da parte di Kore-eda, ma inevitabile. La consueta costruzione da parte del regista di una realtà in cui i fatti (la morte di un figlio, il fallimento di un matrimonio, lo scambio fra due neonati, un omicidio) [...] Vai alla recensione »
Misumi, operaio di un'azienda alimentare, confessa di aver ucciso il proprio capo e di aver dato fuoco al corpo. La sua difesa legale è affidata a Shigemori, figlio del giudice che processò Misumi per il precedente, e duplice, omicidio di una coppia di strozzini. Questione di legami familiari, sotto le sembianze del dramma procedurale tinto di giallo.
Ancora una tempesta, stavolta di neve, appare nell'ultimo film di Hirokazu Kore-eda, The Third Murder. È una situazione cara al regista il cui film precedente aveva il titolo internazionale After the Storm. Il cinema del regista giapponese è la contemplazione delle tempeste dell'esistenza, di eventi traumatici che gli permettono però di soffermarsi sui loro riverberi, su quello che lasciano, su come [...] Vai alla recensione »
L'avvocato Shigemori si assume la difesa di Misumi, un uomo accusato di omicidio che già ha scontato una lunga pena per un precedente omicidio di trent'anni prima. Le possibilità per Shigemori di vincere il processo sembrano esigue. Il suo cliente si proclama colpevole pur sapendo di andare di fronte alla pena di morte. Ma man mano che indaga nella vicenda, sentendo le testimonianze dei famigliari [...] Vai alla recensione »
La vena pirandelliana del cinema giapponese, splendidamente esemplificata ormai quasi 70 anni fa da un classico di Akira Kurosawa, Rashomon, che già proponeva come fondamentale per la ricostruzione di un evento la prospettiva, quasi necessariamente soggettiva e quindi non per forza "attendibile" di chi lo guarda, torna in forma assai più moderna, e infiltrata da un esistenzialismo nevoso, nordico, [...] Vai alla recensione »